
Uno dei maggiori studiosi del marxismo coglie le novità teologiche e sociali nella Chiesa del Vaticano II.
Credere con il corpo! La scienza viene a confermare la bellezza della liturgia ortodossa, manifestata in una sinfonia di linguaggi corporei che conducono alla fede.
Un testo che medita sul gesto inatteso" di Benedetto XVI. "
Altro che onnipotenza! Facendo dialogare esperienze di vulnerabilità umana con il vangelo di Giovanni, il fondatore dell'Arca esplora un nuovo attributo evangelico di Dio: la vulnerabilità, dalla carne alla pasqua di Gesù.
Con questa raccolta di studi e riflessioni sul concilio Vaticano II l'autore intende fare memoria di quel grande evento affinché non vada smarrito il tesoro racchiuso nei documenti conciliari e mettere in risalto la portata profetica del concilio stesso, che in gran parte attende ancora di essere realizzato nelle restanti riforme. Sollecitato dalla recente nomina di Francesco a vescovo di Roma, Carlo Ghidelli fa continuo riferimento alle nuove e sorprendenti decisioni di papa Francesco, oltre che al suo magistero affidato per lo più alle omelie quotidiane. In ciò che scrive e propone al Papa, l'autore vuole dar voce a quella corresponsabilità ecclesiale che deriva dalla collegialità episcopale che, a quanto traspare dalle sue parole e dalle sue prime decisioni, sta tanto a cuore al nuovo vescovo di Roma.
Questo libro è frutto di un corso tenuto dall'autore nel 2012 a Mantova e rivolto a liberi frequentatori. Se ne propone ora una versione scritta nella quale Armido Rizzi tenta di salvaguardare la vivacità e l'accessibilità del discorso orale. Perciò ogni capitolo accompagna la riflessione con una serie di esempi concreti che intendono rendere la lettura più interessante e agevole, pur mantenendo la serietà dell'esposizione. L'aspetto più originale è la coniugazione dell'etica religiosa con l'etica laica, di cui si cerca di mostrare la sostanziale identità di principio basata sul concetto della "trascendenza immanente".
La tradizione greca ha sempre visto in alcuni passi del Vangelo di Matteo (5,32; 19,9) la prova che il Signore ha permesso le seconde nozze dopo il ripudio della moglie a motivo di «porneia» (adulterio). Tutta la prassi greca del divorzio, segnata dallo spirito dell'economia, nasce dalla convinzione che il matrimonio può essere distrutto nella sua realtà dall'agire dell'uomo, a cominciare dalla porneia. Ciò che Dio unisce non deve mai essere separato. Il peccato tuttavia può ferire questo comandamento del Signore determinando irreparabili situazioni di fallimento.
Un testo per l'educazione. Non "degli" adulti, ma "come adulti". Spunti per crescere ancora, ogni giorno, da educatori. È sempre tempo di educare. Perché l'educazione "funzioni" non si deve interrompere l'ascolto - in Avvento, Natale, Quaresima, Pasqua e Tempo Ordinario - della Parola che educa e fa vivere. «È in gioco il valore preziosissimo che si chiama Speranza. Nessuna attività come l'educare suppone la proiezione fiduciosa verso quel mondo diverso dal nostro, ancora in embrione, che esisterà domani. L'educatore ha a che fare con persone che presumibilmente gli sopravviveranno e da cui questo mondo ancora sconosciuto sarà costruito» (dalla «Prefazione» di Franco Verdi).
"Non sono tanto pessimista, Gaudy. Passi in avanti ne abbiamo fatti, ma resta molto cammino davanti a noi. Chi è il cristiano? È uno che, a poco a poco, frequentando il Cristo, arriva ad avere i suoi stessi sentimenti, a pensarla come Lui, a vedere la vita come Lui la vede, a vivere la sua stessa passione. E Gesù non volle restare sul trono, si fece ultimo per vivere la vita e la storia degli ultimi... Sono sicuro, Gaudy, che la gioventù raggiungerà il Cristo soltanto attraverso l'impegno di trasformare il mondo. Avanti, amici, non fermatevi! Non avete finito di sfogliare il libro della storia."
All'interno di un reparto di pediatria oncologica si genera una realtà complessa, carica di esperienze forti legate allo sviluppo della malattia e, ancor più, all'età del paziente. Con rigore metodologico, in questi quattro anni ci siamo chiesti: come si può lavorare con la musicoterapia in un processo di cura caratterizzato da tante criticità? E quale metodo è opportuno seguire in questo contesto? Presto ci siamo resi conto che l'incertezza del decorso clinico arrivava a mettere a dura prova la stabilità emotiva anche di noi musicoterapisti e degli altri operatori e condizionava perfino la possibilità di un percorso/progetto terapeutico. Tutto ci portava inevitabilmente a riflettere non solo sulla validità della metodologia ma anche sulle risposte esistenziali da dare quando ci si interroga sul significato della vita in situazioni così delicate ed estreme.