La vita cristiana è gioiosa. Una gioia profonda, che nasce dall'incontro con un Dio vivo, vicino, presente nella vita di ogni giorno. Dopo averla scoperta in noi, non potremo non comunicarla agli altri, condividendola: saremo così testimoni anche noi del Dio della gioia.
La domenica: da secoli e ancor oggi questo giorno è solennemente atteso e festeggiato come "giorno del Signore". La società contemporanea con i suoi ritmi frenetici sembra non lasciare spazio alla riflessione, alla preghiera e al riposo che lo caratterizzano. Che cosa ha significato e ancora significa per gli uomini di ieri e di oggi la domenica? Dove si incontra il suo reale valore? È necessaria nell'economia della salvezza? Il presente volume intende rispondere a queste e ad altre domande per vivere la domenica nel suo senso più profondo.
Viviamo in società multiculturali, in un mondo ormai "villaggio globale", e sempre più il dialogo interreligioso appare fondamentale per la pacifica convivenza dei popoli. In queste pagine l'autore descrive le caratteristiche di un dialogo sincero, rispettoso e profondo, e mostra come ogni cristiano può contribuirvi.
Lo Pseudo-Macario, al quale vengono attribuiti gli scritti qui raccolti, fu con ogni probabilità, un monaco vivente in una comunità monastica cenobitica dell'Asia Minore, nel IV secolo, al confine con l'area siriaca, in un ambiente pervaso da fermenti di radicalismo evangelico. Il Corpus dei suoi scritti si compone di discorsi, omelie, domande e risposte, lettere. Attraverso di essi l'Autore si propone di aiutare i suoi lettori nella conquista della salvezza dell'anima alla ricerca della verità - abbandonando desideri, passioni, opinioni false su Dio - attraverso la continua ricerca della volontà di Dio.
Il valore salvifico della morte di Gesù nei testi di Chiara Lubich
L'intento del presente lavoro è di una ricostruzione critica della teologia trinitaria di H.U. von Balthasar all'interno della sua elaborazione teologica. Lo studio si articola in tre parti che vogliono essere tre diversi approcci alla ricerca: - il primo, dal punto di vista storico-genetico, indaga sulle radici profonde del pensiero teologico trinitario di Balthasar; - il secondo, dal punto di vista teoretico-speculativo, ne coglie l'infrastruttura filosofico-teologica; - il terzo, ermeneutico-teologico, individua la gamma delle logiche teologiche di Balthasar nell'affrontare il rapporto Trinità-realtà creata.
L'Adversus haereses, intitolato originariamente da Ireneo di Lione Smascheramento e confutazione della pretesa gnosi, è un'opera in cinque libri nella quale il vescovo di Lione si propone di confutare lo gnosticismo, del quale era un ottimo conoscitore e del quale avvertiva tutti i pericoli. Lo stile brillante e la profonda cultura sia biblica sia classica, uniti a una solida formazione cristiana, fanno di quest'opera una delle fonti più antiche e autorevoli sulle dottrine gnostiche e al tempo stesso un'ampia esposizione della dottrina cristiana e della fede della Chiesa.
Tema quanto mai affascinante, il rapporto tra corpo e religione si presenta denso di implicazioni antropologiche, filosofiche e teologiche in tutte le religioni, che vanno dalla considerazione del corpo sotto un'angolatura puramente morale e ascetica, fino alla sua mortificazione estrema, all'assunzione del corpo come simbolo di una realtà più alta. Il volume raccoglie sull'argomento contributi di varie provenienze accademiche (La Sapienza Università di Roma, Università di Tor Vergata, Università di Roma Tre, le Pontificie Università Urbaniana e Lateranense) e diverse metodologie ed aree di ricerca.
Ignazio di Antiochia e Policarpo di Smirne sono ancor oggi venerati dalla Chiesa universale come grandi santi e martiri dell'età apostolica. I loro scritti furono sempre ritenuti dalla Chiesa preziose testimonianze del magistero apostolico e del Cristianesimo delle origini. La Lettera agli Efesini, Ai Magnesii, Ai Tralliani, Ai Romani, Alla Chiesa di Filadelfia, Alla Chiesa di Smirne, A Policarpo costituiscono le celebri e preziose Lettere di Ignazio, nelle quali ritorna spesso il tema a lui forse più caro: l'importanza dell'unione della Chiesa con il proprio vescovo. Policarpo rappresentò un vero e proprio anello di congiunzione tra gli apostoli di Gesù e la prima generazione dei Padri della Chiesa. Di lui possediamo solo la lettera Ai Filippesi qui pubblicata insieme al Martirio di san Policarpo.
Spendere la propria vita per qualcosa di grande, scoprendo e vivendo, una ad una, le parole del Vangelo, ha affascinato Paolo Macciotta fin dal primo giorno in cui ha incontrato l'ideale dell'unità: che proprio "insieme" per questo qualcosa di grande si potesse vivere è stato il timbro particolare con il quale si è gettato in questa avventura. Insieme, al tempo della contestazione giovanile, con altri giovani; insieme per tutta la vita con Pinella, e poi con il figlio Fation; insieme nel "focolare", la comunità al cuore del Movimento; insieme, per dieci anni, alla gente del Guatemala per portare anche lì la luce dell'ideale del Vangelo; insieme con altre famiglie e con tutto il "popolo" di Chiara Lubich. Insieme perché "dove due o più sono uniti nel mio nome, lì sono Io in mezzo a loro" è il segreto della spiritualità collettiva.