Nella teologia del giudeo-cristianesimo, il latte e il miele erano il simbolo della parola di Dio. In alcune comunità cristiane, durante la celebrazione eucaristica, oltre al calice del vino veniva offerta anche una coppa di latte caldo misto al miele, per “gustare quanto è buono il Signore”. Le Odi di Salomone, prima raccolta sistematica di canti eucaristici e battesimali, citano il latte e il miele sapendo che chi partecipava alla Liturgia ne conoscesse il significato. La dolcezza di questa misura rimandava innanzitutto all’amore di Dio, manifestato nel Cristo morto e risorto, e a quello tra i fratelli. È dal 1914, anno in cui Leone Tondelli pubblicava un commento alle Odi, che in Italia, a parte qualche piccolo, benché significativo contributo, non veniva presentato un nuovo commento. Documento di straordinaria importanza, le Odi di Salomone possono ancora oggi insegnarci a nutrire un particolare affetto nei riguardi degli attuali canti liturgici e, per le tematiche affrontate, riconsiderare la vita cristiana come un matrimonio mistico, spirituale, tra Gesù, sposo della Chiesa, della comunità nella quale si vive la fede, e, come conseguenza, sposo di ogni singolo battezzato.
L’amore di Dio per il suo popolo è orchestrato nel Nuovo Testamento. La verità è sinfonica. Gesù è presentato come lo sposo e nelle parabole il Regno di Dio viene paragonato a un Re che prepara le nozze per suo figlio. Ai cristiani di Corinto Paolo ricorda che li ha fidanzati per presentarli a Cristo come una sposa casta. L’autore della Lettera agli Efesini paragona l’unione della Chiesa e di Cristo a quella del marito con la moglie. Per la prima volta in un contesto biblico si osa paragonare esplicitamente l’unione mistica tra Dio e l’uomo all’unione sessuale. È il mistero sponsale dell’Alleanza. La donna è dunque nella rivelazione biblica il segno della Chiesa-Sposa; essa rappresenta il popolo di Dio nel suo rapporto sponsale con Dio e Cristo. Dal punto di vista teologico, questo legame di alleanza costituisce, da una parte, il fondamento ultimo del sacerdozio maschile, ma dall’altra anche il fondamento della vera missione della donna nella Chiesa.
La lettura del presente libro del Prof. Paolo Gentili e di don Francesco Giosuè Voltaggio, che sono onorato di presentare, dà la possibilità di riflettere, direi in modo originale, su alcuni aspetti dei primi capitoli della Genesi, che narrano come Dio parli dell’uomo. Permette, inoltre, di trovare una parola sapiente, secondo lo Spirito e la scienza umana, in risposta ai molti interrogativi che si pongono quando una famiglia chiede aiuto. Quante volte, infatti, ci si trova dinanzi a coppie che cercano una parola di consolazione se non una soluzione ai problemi che lacerano il rapporto coniugale! …
La risposta a queste domande, come anche la ricerca delle «linee-guida» per aiutare in maniera cristiana la coppia in crisi, rimanda necessariamente all’insegnamento di Gesù. Egli, rivolgendosi ai farisei dice: «Non avete letto che il Creatore da principio li fece maschio e femmina?»; e subito dopo, alla domanda sulla possibilità di dare l’atto di ripudio come soluzione in caso di adulterio della donna o di matrimoni irregolari ricorda a tutti che «all’inizio però non fu così». Queste parole di Gesù e della sua Chiesa sono oggi un insegnamento chiaro e potente sia per le coppie sposate (specie se in crisi) sia per chiunque voglia, in quanto impegnato in una missione di cura, educativa e formativa nei confronti dei matrimoni, agire coerentemente con la sua fede cristiana… (dalla prefazione di Paul Josef Cardinal Cordes)
Come aiutare dei giovani che si amano e che vorrebbero attuare il desiderio di essere felici in due? Cosa dire ai coniugi che dubitano della bontà della loro scelta matrimoniale o che sia possibile vivere felici nel matrimonio, specie quando compaiono crisi e problemi nella famiglia? Come deve agire chi ha una missione di cura nei confronti dei matrimoni in conformità alla fede cristiana?
Gli autori del presente libro, entrambi nati e cresciuti in famiglie ferite e poi salvate da Gesù Cristo nella Chiesa, affrontano tali domande alla luce della ragione illuminata dalla fede, con le chiavi di lettura del loro rispettivo campo di ricerca: l’esegesi biblica e la psicologia clinica. Intendono offrire chiavi di lettura e indicazioni preziose su come essere vicini alla coppia che soffre, aiutarla a riconoscere con speranza la sua debolezza umana e le ferite inferte all’amore, annunciarle e offrirle la Sapienza divina, incarnata nella concreta «storia di salvezza» della coppia, affinché comprenda e sperimenti che può essere curata, salvata e custodita dall’amore di Dio. In tal modo, l’uomo e la donna, con l’aiuto del discernimento che proviene dallo Spirito di Gesù Cristo Risorto, potranno interpretare e vivere in maniera nuova la storia permessa da Dio, affinché siano felici.
Paolo GENTILI, coniugato e padre di sette figli, laureato in Medicina, specialista in Psichiatria, psicoterapeuta. È stato professore associato di Psicologia clinica della Facoltà di Medicina presso l’Università «Sapienza» di Roma e docente incaricato presso il Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per Studi su Matrimonio e Famiglia; attualmente è professore invitato di Psicologia pastorale presso lo Studium Theologicum Galilaeae, in Israele, dove è in missione con sua moglie. Ha alle spalle lunghi anni di esperienza come catechista, psicoterapeuta e operatore pastorale in aiuto alle famiglie.
Francesco Giosuè VOLTAGGIO, presbitero della Diocesi di Roma, fidei dounum al Patriarcato Latino di Gerusalemme, ha conseguito la licenza in Sacra Scrittura presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma e il dottorato in Scienze Bibliche e Archeologia presso lo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme. Vive in Terra Santa, dove è rettore del Seminario Redemptoris Mater di Galilea e professore presso lo Studium Theologicum Galilaeae (Korazym Israele), sul Monte delle Beatitudini. È autore di varie pubblicazioni scientifiche in campo biblico…