
Daniel Boyarin spiega in questo libro perché la storia del Nazareno non rappresenta un momento di rottura con il senso religioso ebraico. L'idea di un'incolmabile scissione teologica tra cristiani ed ebrei, diffusa tanto da una parte quanto dall'altra, dimentica una natura comune profondamente unitaria. Gesù era un ebreo osservante, un ebreo che mangiava kosher, e si era presentato nel modo in cui molti ebrei si aspettavano che facesse il Messia: un essere divino incarnato in un corpo umano. All'epoca dei fatti, del resto, la questione non era: "Giungerà il Messia?", ma solo: "Questo falegname di Nazareth è Colui che aspettavamo?". Alcuni credettero di sì, altri di no, e oggi noi chiamiamo il primo gruppo cristiani e il secondo ebrei. Operando una sorprendente rilettura del Nuovo Testamento e avvalendosi delle più recenti scoperte come dei testi sacri, "Il Vangelo ebraico" risale alle origini di una divisione millenaria che oggi, secondo Boyarin, dobbiamo avere il coraggio di capire e superare, andando oltre le semplificazioni della Storia. Prefazione di Jack Miles.
Per vivere i tormenti del fuoco e delle fiamme non è necessario finire all'inferno. Basta restare imbottigliati all'ora di punta nel traffico assurdo di qualunque grande città. La pena, in questo caso, può apparire ridotta rispetto a quella definita "eterna". Ma quando allo stress da super-affollamento si aggiungono flagelli come il rumore, i bambini pestiferi, i cani cattivi, i regali di Natale indesiderati, gli allarmi antifurto, la prosopopea dei medici o le convinzioni dei benpensanti si può anche arrivare a credere che, rispetto agli abitanti della Terra, i dannati nel regno degli Inferi non devono poi passarsela così male... È per questo motivo che, con una scrittura sapientemente ironica, Dominique Noguez ha deciso di mettere nero su bianco queste Venti cose che rendono la vita infernale, uno sfogo liberatorio e dissacrante che, pagina dopo pagina, investe gli sfaccendati, i tracotanti, i voraci, i fanatici insieme a tutte le figure malevole del nostro tempo.
Un libro dove tutto ciò che c'è da sapere sull'Islam viene raccontato senza filtri nel corso di un pellegrinaggio che, dal cuore degli Stati Uniti, arriva fino alla Mecca. Passando per il Pakistan e la Siria, spingendosi fino all'Egitto e all'Etiopia, Knight esplora il volto sconosciuto del mondo islamico: un continente geoculturale in cui la "globalizzazione della fede" promossa dalla politica saudita si scontra con l'anima popolare del folclore musulmano e con un'insospettabile realtà fatta di luoghi sacri, ma anche di magia, musica e droghe. Infine, nella città santa che diede i natali al profeta Maometto, la scrittura di Knight penetra nei luoghi interdetti ai non musulmani, per trasferire ai suoi lettori il senso della sua testimonianza.
È vero che il 2 è il numero primo più piccolo, il 3 il più piccolo numero dispari, il 14 il più piccolo numero scomponibile? E ancora: perché il 13 o il 17 portano sfortuna? Günter Ziegler scrive un libro istruttivo, rivelandoci quante sono le formule numeriche che si nascondono dietro le situazioni quotidiane più comuni e ricorrenti. Con grande ironia e semplicità, l'autore ripercorre gli eventi e i personaggi più importanti che hanno segnato la nascita e lo sviluppo del mondo dei numeri. I misteri, gli enigmi, ma anche le inesattezze e le leggende che circondano la loro storia, svelano al lettore quella realtà affascinante e complessa che condiziona ogni momento della nostra esistenza.
Arturo Toscanini incarna l'archetipo del direttore d'orchestra: perfezionista, irruenti, instancabile. Nel 1935, Paul Stefan, acclamato critico musicale, dedica al Maestro questo ritratto, scritto con rigore e passione, e qui riproposto con un'introduzione di Stefan Zweig.
Uno dei più importanti scienziati francesi del Novecento rilegge la teoria dell'evoluzione alla luce della fisica moderna, per dimostrare che una visione logica e razionale della Natura conduce all'idea di Dio. Per quanto rigorose e geniali, le spiegazioni esclusivamente materialistiche dell'Universo non riescono infatti a dare ragione di tutta la complessa ricchezza dell'essere umano. Attraverso una riflessione articolata e penetrante, du Noüy asserisce che la presenza e il significato della vita dell'uomo sulla Terra non possono essere il prodotto di una casualità cieca e meccanica, e che è necessario trascendere la pura realtà fisica verso il suo fondamento divino. In tal modo, diventa possibile ricostruire quel legame tra spiritualità e scienza che, fin dalle origini, ha guidato l'uomo nella ricerca del senso dell'esistenza.
Che cos'è il viaggio? Una presa di coscienza dell'altro, un'alterità che c'interpella e ci costringe al confronto, un'esperienza che non è possibile senza una frattura, un distacco da noi stessi. Viaggiare non è mai stato così facile come oggi, eppure raramente ci s'interroga sul suo valore e sul suo significato. Il viaggio è diventato una metafora abusata, la funzione essenziale del nostro essere sempre in rete. Spesso si riduce a un semplice spostamento, a una dislocazione dei consumi, e può indicare tanto una vacanza organizzata quanto i viaggi dei migranti. In questo libro, il filosofo Franco Riva studia la fenomenologia del viaggiare e cerca di riportare al loro senso profondo le parole che la accompagnano: ospitalità, incontro, meraviglia, responsabilità, libertà... Riva guarda al viaggio nella vita privata, nelle dinamiche globali, nelle sue declinazioni esistenziali e letterarie. Al centro della sua analisi c'è una necessità urgente e profonda, quella di ricreare, prima di tutto dentro di noi, quello spazio aperto che permette al viaggio e alla vita di continuare a intrecciarsi l'uno con l'altra.
Nel luglio del 1943, pochi giorni prima della caduta di Mussolini, un gruppo di professionisti e intellettuali cattolici si ritrovò nel Monastero di Camaldoli, con l'obiettivo di raccogliere idee comuni per la rinascita del Paese. Il documento, elaborato nel 1943-1944 e pubblicato nel 1945, alla vigilia della Liberazione, caratterizzerà in modo decisivo la nostra Costituzione e le riforme di De Gasperi. L'ispiratore dell'operazione fu Giovanni Battista Montini (il futuro Papa Paolo VI), all'epoca nella Segreteria di Stato vaticana; mentre Sergio Paronetto (scomparso nel marzo del 1945) ne fu il protagonista dimenticato. Accanto al testo originale del Codice di Camaldoli, il libro ricostruisce il clima culturale e politico di quegli anni, ed è arricchito dai commenti di Fausto Bertinotti, Paolo Savona e Valerio Castronovo. Leggere oggi queste pagine vuol dire ripercorrere il periodo più intenso e creativo della nostra Repubblica, affinché possa servire da bussola nella politica del presente che, prima di fare, dovrebbe ricostruire le indispensabili capacità di pensiero, di elaborazione e di coesione per proiettarci nel futuro.
In una società in continua trasformazione, dove i ruoli tendono a mutare velocemente, l'amore è un sentimento che rischia di essere considerato sempre uguale. In realtà è una dimensione complessa dell'animo umano, difficile da decifrare e attraversato da continui cambi di identità, che determinano di volta in volta un modo diverso di amare. Per questo, diventa necessaria la "manutenzione" costante della propria vita sentimentale, che non significa essere sempre all'altezza delle sfide che ci troviamo davanti, ma essere in grado di conservare e proteggere il nostro amore, come se si trattasse di una pianta rara e bisognosa di cure. Per seguire e comprenderne le mutazioni, Umberta Telfener, esperta psicologa e psicoterapeuta, ne ripercorre le principali fasi: dall'amore patriarcale all'esaltazione del legame di coppia romantico, dalle paure emotive del postmoderno all'attualità incerta e paradossale dell'ipermoderno. Fasi in cui il lettore potrà riconoscere se stesso e scoprire la natura della sua relazione, capirne quali sono le conseguenze emotive e come muta il linguaggio dei sentimenti a seconda delle età. Ricco di spunti suggestivi - i film da vedere o i giochi di coppia che possono migliorare la nostra vita amorosa - "La manutenzione dell'amore" è un viaggio nell'anima del più nobile dei sentimenti, con un invito esplicito: anche nell'amore, comprendere chi siamo è il primo passo verso l'armonia.
Mi sono imposta, come unica pratica, di recitare il Pater una volta ogni mattina [...]. Talora già le prime parole strappano il mio pensiero dal mio corpo per trasportarlo in un luogo fuori dallo spazio, dove non c'è prospettiva, né punto di vista. Lo spazio si apre". Così Simone Weil racconta a padre Perrin la sua esperienza della preghiera, una pratica essenziale ma anche problematica per la filosofa che aveva scelto di vivere la fede rimanendo sulla soglia della Chiesa. Scritto durante il soggiorno a Marsiglia, il breve testo che i curatori presentano in questo volume è un commento alla più importante delle preghiere cristiane e rappresenta un distillato purissimo della scrittura religiosa di Simone Weil. In parole semplici e forti, emerge un'idea di preghiera che è al tempo stesso un affidarsi a Dio e una messa alla prova, senza facili consolazioni, della propria anima.

