
Qual è la situazione della comunicazione scientifica in Italia? Da un lato, vi è un pubblico che esprime una forte domanda di informazione, che ha poi spesso difficoltà a gestire. Dall'altro, vi sono scienziati e istituzioni che non sempre si dimostrano in grado di comunicare con la società. Nel mezzo, un mercato in continua evoluzione in cui i giovani professionisti sono chiamati a cimentarsi con temi e media diversi. Il testo ripercorre le esperienze passate ed espone i trucchi del mestiere di chi fa comunicazione della scienza.
Cosa significa essere razionali? Si è razionali quando si va contro i propri interessi? È razionale agire sulla base di credenze false? Il libro propone una panoramica dei principali tentativi di sostituire la nozione di razionalità, così come classicamente intesa, con nozioni alternative, ritenute più appropriate per definire la sua natura più profonda.
Il volume si propone di fornire al lettore un'ampia panoramica delle questioni di bio diritto, una disciplina, recentemente emersa, in cui si intersecano profili scientifici, giuridici e morali, avente per oggetto lo studio (e la critica) dei modi in cui il diritto disciplina (o non disciplina) le questioni di bioetica. In particolare, i saggi qui raccolti vertono su alcuni dei temi oggi più discussi, in un percorso ideale che va dall'inizio della vita (con le questioni legate, ad esempio, alla fecondazione artificiale) alla sua fine (affrontando problemi quali quelli relativi all'eutanasia o alla definizione di morte).
La semiotica è considerata generalmente una disciplina complicata. La sua terminologia è fatta di neologismi apparentemente astrusi dietro i quali vi sono spesso concetti semplici, legati a operazioni comuni, quotidiane, come il costante impegno dell'essere umano a dare un senso a ciò che lo circonda. I suoi concetti principali, se spiegati con chiarezza, sono quindi tutt'altro che difficili. Il testo, ricchissimo di esempi concreti, nato dall'esperienza di insegnamento più che ventennale dell'autrice, ha lo scopo di introdurre agli assunti di base della semiotica, rimandando a successivi approfondimenti gli aspetti tecnici e filosofici più complessi della disciplina.
Costruire alleanze rappresenta per la scuola e la famiglia un percorso non semplice, ma prezioso per rafforzare l'efficacia del proprio agire educativo. La crescente fragilizzazione delle relazioni familiari e sociali interpella l'istituzione educativa e scolastica a riflettere sul proprio ruolo professionale nei rapporti con allievi, genitori e istituzioni del territorio e a proporre progetti di cambiamento profondi. Il volume offre una riflessione teorica sulla relazione tra scuola e famiglia in prospettiva psicologica, ne esamina ostacoli e risorse e fornisce possibili strumenti operativi per far fronte alle sfide che la relazione sollecita, al fine di favorire la costruzione di un patto in funzione del benessere di minori e adulti.
La recente scoperta di un manoscritto ha permesso di ricostruire in versione integrale quattro importanti scritti di Galeno, qui presentati in traduzione italiana corredata di un ampio commento. Il primo, "L'ordine dei miei libri", propone un percorso sistematico di lettura dei trattati galenici, ed è anche il primo organico "piano di studi" in medicina nella storia della scienza occidentale. Il secondo, "I miei libri", racconta le circostanze in cui vennero composte le opere di Galeno, presentando uno straordinario spaccato della vita intellettuale romana. Il terzo, "Le mie opinioni", è un testamento dottrinale: l'ultimo importante documento del grande pensiero filosofico-scientifico classico poco prima della sua crisi. Il quarto, "L'imperturbabilità", è una testimonianza inedita della catastrofe prodotta nel patrimonio librario romano dall'incendio del 192, e illustra la forza d'animo con cui Galeno affrontò gli enormi danni subiti in quel frangente.
Un volume introduttivo a Filone di Alessandria, un ebreo vissuto in Egitto tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C., grande esegeta della Bibbia, letta alla luce di categorie filosofiche greche. Il suo lavoro di interpretazione può essere visto accanto a quello di autori medio-platonici che, in periodo coevo o di poco successivo, rielaborano il pensiero filosofico del IV secolo e utilizzano il commento testuale come strumento di indagine e di lettura della realtà.
In genere gli storici preferiscono ricostruire il passato sulla base di testi e documenti scritti, dati politici, economici o statistici, in alcuni casi testimonianze orali. Ma cosa sarebbe la storia del fascismo o dello stalinismo se non conoscessimo le immagini usate per la propaganda? Quale sarebbe il giudizio su conflitti recenti come il Vietnam senza le testimonianze lasciateci dai reporter di guerra? E risalendo più indietro nel tempo, come potremmo scrivere la storia della vita quotidiana o delle abitudini alimentari dei nostri antenati senza considerare le rappresentazioni visive che ci sono state tramandate? O una storia dell'Antico Egitto che prescinda dallo studio delle pitture tombali? Attraverso un affascinante excursus nei secoli, ricco di esempi tratti dalla storia antica e moderna, europea ed extraeuropea, Peter Burke dimostra come l'uso delle immagini possa arricchire in modo decisivo la nostra conoscenza del passato e del presente. Un ritratto, una statua, un'iscrizione, un arazzo - o più di recente una fotografia o un film - possono rappresentare "prove storiche al pari di quelle più tradizionali, e ci aiutano a comprendere meglio eventi e contesti a noi vicini o lontani.
L'argomento di questo libro è la scenografia e più in generale il "luogo teatrale" ovvero, con le parole di Jean Jacquot, quello spazio, talora edificio specializzato, in cui "dei testi letterari, il dramma, diventano composizione di gesti e movimenti su una scena, acquisendo un significato, divenendo fonte di giudizi e di emozioni". Il testo delinea una storia delle forme e delle teorie dello spazio scenico nello spettacolo attraverso gli snodi essenziali, con una metodologia che si avvale, oltre che dei tradizionali riferimenti bibliografici e iconografici, del continuo ausilio di documenti, testimonianze e trattati imprescindibili e di rimandi a siti internet che suggeriscono un'integrazione fra libro e web. La nuova edizione, più estesa e completa, include i teatri d'Asia e due ampi capitoli sulla storia dell'arte scenografica italiana nell'ultimo secolo.
Crisi della democrazia; inadeguatezza dei partiti, delle rappresentanze e delle élites nella risposta alle sfide della globalizzazione; una classe media sempre più frammentata ed esposta, non solo in Italia ma anche in Europa, a derive populiste che alimentano formazioni euroscettiche e, in alcuni casi, anche xenofobe. Sembra essere questa la fotografia della realtà politica contemporanea, ma la crisi viene da lontano. Il pensatore spagnolo J. Ortega y Gasset, già agli inizi del Novecento, in un testo significativo, e che conferma tutta la sua attualità, dal titolo "Democrazia morbosa", aveva individuato le patologie dell'uomo massa e della nascente democrazia. La crisi dell'uomo medio, il degrado e la svalutazione della cultura appaiono segni distintivi della nuova democrazia post-ideologica moderna. Entro tale contesto partiti in forte crisi di rappresentanza, in alcuni casi, cercano pericolose scorciatoie in un uso strumentale del termine popolo. Il risentimento per la mancata rappresentanza delle giuste istanze dei cittadini può provocare rabbia e frustrazione con risultati potenzialmente destabilizzanti per le stesse istituzioni democratiche. Occorre perciò promuovere un'Europa solidale, con un welfare rinnovato, che renda protagonisti i cittadini e non le masse. Prefazione di Stefano Ceccanti.