
Sugli OGM ci si limita a schierarsi. Il tema, al contrario, va affrontato con raziocinio: gli OGM ci riguardano, non solo perché dal 1996 sono entrati a far parte della nostra alimentazione, ma anche perché con essi si gioca il futuro dell'economia, dell'agricoltura, dell'ambiente in cui viviamo. In questa nuova edizione abbiamo voluto rendere conto dei cambiamenti in atto. L'Europa ha capitolato consentendo agli Stati di vietare tutte le coltivazioni OGM; in Italia è vietata sia la coltivazione di prodotti OGM sia la ricerca. Ma non è vietata l'alimentazione degli animali da allevamento con OGM importati dall'estero. Intanto, le innovative tecniche di 'genome editing' aprono nuove prospettive, mentre il clima nell'opinione pubblica sta finalmente cambiando, e si dovrà trovare una sintesi tra le paure degli ambientalisti e le esigenze di progresso, sviluppo, sicurezza e occupazione.
La comunicazione di papa Francesco arriva proprio a tutti, grazie alla notevole consapevolezza e raffinatezza nella gestione dei codici linguistici e culturali. Spesso assistiamo a papa Bergoglio che, con la sua capacità relazionale, abbandona i testi scritti per comunicare a braccio, ricorrendo all'apologo, alla metafora o all'aneddoto come ancoraggio con la vita quotidiana. Francesco è un papa che non segue la televisione e i media in generale, pur essendo capace di dominarli con straordinaria disinvoltura. Come ci riesce? Attraverso quali costruzioni simboliche passa la sua comunicazione? Analizzando diversi aspetti della "rappresentazione pubblica" del pontificato di Francesco - dal saluto dalla Loggia di San Pietro ai viaggi apostolici, dalle omelie alle encicliche - Vigano mostra i percorsi attraverso i quali il messaggio di Bergoglio arriva fino a noi.
Vasco da Gama raggiunse l'India via mare nel 1498. Se il suo nome rinvia all'epopea delle scoperte geografiche, questo libro ne ricostruisce la vita e le imprese sottraendole all'ingannevole leggenda che s'iniziò a formare intorno alla sua figura quando era ancora in vita fino a farne, secoli dopo, un eroe nazionale portoghese. Così, una ricerca storica diviene un'occasione per riflettere su questioni più generali come l'invenzione dei miti e il modo in cui il nazionalismo se ne serve.
Tra la caduta dell'Impero romano d'Occidente e la scoperta dell'America intercorrono più di mille anni. In quel tempo lunghissimo le culture alimentari europee, dapprima distanti, inaugurano e sviluppano un dialogo destinato a trasformarle. Grazie alla circolazione di uomini, prodotti, parole e idee, il nostro continente raggiunge una sostanziale unità. Il libro propone un percorso tra ingredienti e ricette, usi e scelte, che vede coinvolti sovrani e contadini, personaggi altolocati - nobili, ambasciatori, vescovi e papi -, scienziati e uomini di cultura, cuochi e artigiani, semplici individui, donne (poche, in realtà), in altre parole la società nel suo insieme. Il cibo, voluto o negato, cercato o rifiutato, universale o locale, costituisce una chiave di lettura del lento processo verso la costruzione di un'Europa culturalmente unita.
Nella nostra società e in Parlamento è in corso da molti anni un dibattito sul riconoscimento giuridico della Lingua dei Segni Italiana (us). Nel libro, autori sordi e udenti affrontano aspetti diversi e complementari: la ricerca linguistica (Virginia Volterra), le neuroscienze (Francesco Pavani), il modello bilingue (Valentina Foa, Gabriele Gianfreda, Barbara Pennacchi), la costruzione sociale della sordità (Sara Trovato), l'autodeterminazione (Vanessa Migliosi), i diritti umani e le minoranze linguistiche (Benedetta Marziale). Gli autori, rivolgendosi a chi ha interessi scientifici e didattici, ai politici e ai legislatori e a quanti operano nel "mondo della sordità", sottolineano come la lingua dei segni costituisca un imprescindibile strumento di cittadinanza. Nel volume si racconta una grande battaglia di civiltà.
L'opera non è rivolta solo agli specialisti, ma propone uno strumento di studio e di informazione culturale accessibile a un pubblico colto e agli studenti. Il suo intento consiste infatti nel riportare alla luce, e riproporre all'attenzione della cultura contemporanea, quel ricco giacimento di razionalità critica, di opzioni etico-politiche, di prospettive teoriche, che quel pensiero ha elaborato con una potenza argomentativa e una libertà intellettuale che hanno pochi paralleli nella storia della filosofia occidentale. Dalle coste dell'Asia Minore a quelle della Sicilia e dell'Italia meridionale, passando per Atene, i numerosi pensatori che siamo soliti chiamare filosofi presocratici si distinguono per una curiosità quasi inesauribile, che li conduce a indagare la realtà in tutti i suoi più disparati aspetti. Si assiste così a una prima riflessione sulla natura e sul suo rapporto con gli dei, sull'uomo e sulla politica; sul linguaggio e sull'arte dei ragionamenti. Temi che s'intersecano e con cui anche i filosofi successivi dovranno confrontarsi.
L'opera non è rivolta solo agli specialisti, ma propone uno strumento di studio e di informazione culturale accessibile a un pubblico colto e agli studenti. Il suo intento consiste infatti nel riportare alla luce, e riproporre all'attenzione della cultura contemporanea, quel ricco giacimento di razionalità critica, di opzioni etico-politiche, di prospettive teoriche, che quel pensiero ha elaborato con una potenza argomentativa e una libertà intellettuale che hanno pochi paralleli nella storia della filosofia occidentale. Il volume ha per oggetto il periodo classico della filosofia greca (il IV sec. a.C.), dominato dalle grandi figure di Platone e Aristotele, ossia i pensatori che più di tutti hanno condizionato e influenzato gli sviluppi della filosofia occidentale. Nel libro si offrono anche un quadro della storia delle interpretazioni novecentesche e contemporanee dei due filosofi, una originale introduzione sui modi di praticare la filosofia in quell' epoca, la storia delle scuole platonica e aristotelica subito dopo la morte dei loro fondatori, e un profilo sintetico del pensiero matematico e dei suoi progressi.
L'opera non è rivolta solo agli specialisti, ma propone uno strumento di studio e di informazione culturale accessibile a un pubblico colto e agli studenti. Il suo intento consiste infatti nel riportare alla luce, e riproporre all'attenzione della cultura contemporanea, quel ricco giacimento di razionalità critica, di opzioni etico-politiche, di prospettive teoriche, che quel pensiero ha elaborato con una potenza argomentativa e una libertà intellettuale che hanno pochi paralleli nella storia della filosofia occidentale. Dalle coste dell'Asia Minore a quelle della Sicilia e dell'Italia meridionale, passando per Atene, i numerosi pensatori che siamo soliti chiamare filosofi presocratici si distinguono per una curiosità quasi inesauribile, che li conduce a indagare la realtà in tutti i suoi più disparati aspetti. Si assiste così a una prima riflessione sulla natura e sul suo rapporto con gli dei, sull'uomo e sulla politica; sul linguaggio e sull'arte dei ragionamenti. Temi che s'intersecano e con cui anche i filosofi successivi dovranno confrontarsi.
L'opera non è rivolta solo agli specialisti, ma propone uno strumento di studio e di informazione culturale accessibile a un pubblico colto e agli studenti. Il suo intento consiste infatti nel riportare alla luce, e riproporre all'attenzione della cultura contemporanea, quel ricco giacimento di razionalità critica, di opzioni etico-politiche, di prospettive teoriche, che quel pensiero ha elaborato con una potenza argomentativa e una libertà intellettuale che hanno pochi paralleli nella storia della filosofia occidentale. Dalle coste dell'Asia Minore a quelle della Sicilia e dell'Italia meridionale, passando per Atene, i numerosi pensatori che siamo soliti chiamare filosofi presocratici si distinguono per una curiosità quasi inesauribile, che li conduce a indagare la realtà in tutti i suoi più disparati aspetti. Si assiste così a una prima riflessione sulla natura e sul suo rapporto con gli dei, sull'uomo e sulla politica; sul linguaggio e sull'arte dei ragionamenti. Temi che s'intersecano e con cui anche i filosofi successivi dovranno confrontarsi.
Una guida per affrontare con competenza la prova scritta e orale del concorso per insegnanti di scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di i grado. Dopo l'analisi critica delle Indicazioni nazionali 2012, sono trattati: la scuola come comunità educativa in dialogo con le famiglie e il territorio; l'infanzia soggetto di diritti; lo sviluppo cognitivo e socio-affettivo dai 3 ai 12 anni; metodologie per l'apprendimento, didattica personalizzata e tecnologie; l'approccio inclusivo alle differenze e alla disabilità; i disturbi dell'apprendimento; la progettazione curricolare, la documentazione e la valutazione di competenze. Correda il libro una rassegna esaustiva di studi sulla storia della scuola e la legislazione scolastica, con richiami alla prospettiva europea.