Nella riflessione sociologica da sempre è presente un'attenzione particolare all'educazione e quindi a tutti quei processi e alle istituzioni, come le scuola, che rendono possibile lo sviluppo della socialità e della capacità di "stare in società". La sociologia dell'educazione è il campo specialistico che studia il rapporto tra educazione e società così come processi, contesti, soggetti dell'educazione e della formazione. Il libro offre una panoramica dello sviluppo di questa disciplina che tratta temi e aspetti importanti come la socializzazione, la formazione dell'identità, la questione dell'uguaglianza delle opportunità educative. Inoltre, si presta attenzione alla ricerca in educazione, mostrando il consolidamento di metodi e strumenti.
Ormai anche nel campo dei servizi sociali stanno emergendo, con forza, riflessioni sulla qualità, sull'orientamento al cliente, sulla necessità di sviluppare strategie che consentano di verificare non solo l'efficacia e l'efficienza, ma anche il gradimento e la rispondenza dei servizi ai bisogni e alle attese dei cittadini. Insomma, di "qualità" e di "valutazione" sono ciò di cui tutti oggi parlano, anche nel campo dei servizi sociali. Il volume si propone di esplorare il significato di valutazione "nel servizio sociale" a partire da alcune considerazioni di carattere generale, per poi affrontare il problema da angolature specifiche che si propongono di rendere conto anche di alcuni primi tentativi svolti in Italia in questa direzione.
Molte parti del nostro corpo "parlano" lingue in parte simili e in parte diverse dalle "lingue di parole". La ricerca sulla comunicazione deve dunque porsi due obbiettivi. Da un lato fare ciò che da più di duemila anni i linguisti fanno per le lingue di parole, cioè individuare il lessico e la grammatica dei vari sistemi di comunicazione usati dal corpo umano. Dall'altro spiegare come questi sistemi di comunicazione interagiscono in ogni nostro atto comunicativo cioè trovare le regole di una "inter-grammatica" comunicativa: le regole dell'interazione fra strumenti comunicativi. Il libro mostra come è possibile condurre con successo questa ricerca, e ne presenta i vari risultati.
Il volume ricostruisce la storia culturale di un mondo, cristiano e pagano, nel periodo che va dall'antichità al Medioevo, concluso dall'espansione militare islamica e dalla reazione e dalla rinascita carolingie. Sullo sfondo, l'estraniamento progressivo tra Oriente bizantino e Occidente latino, la separazione dell'Africa romana dall'impero, con l'invasione vandala ariana, e dalla latinità e dal mondo cristiano, a causa della conquista islamica, le guerre interminabili che flagellano l'Italia, le ondate barbariche che dilagano in Gallia e nella penisola iberica anch'essa presto islamizzata, la nascita in Irlanda e Britannia di una particolare cultura cristiana che migra poi nel continente per evangelizzarlo.
Lo scopo di questo libro è quello di servire come introduzione allo studio della società italiana contemporanea come esempio di società post-moderna. L'opera, che fa continui riferimenti ai fenomeni attuali, sulla traccia di autori contemporanei come Giddens, Bauman, Beck, Maffesoli, Appadurai e altri ancora, propone un modello di società centrato sul "costituirsi" dell'attore sociale sospeso tra realizzazione personale e accettazione di modelli (o maschere) socialmente determinati dalla sua partecipazione sociale, definita da una rete di rapporti sociali, interpersonali o virtuali. Una rete di relazioni, ma soprattutto di informazioni e significati.
Dal 1960, la gran parte dell'Africa si è affrancata dal dominio coloniale. Questa indipendenza, però, non soltanto non ha portato ad uno sviluppo economico e sociale del continente, ma anzi è stata seguita dall'esplosione di conflitti e guerre di ogni genere. Il volume offre un quadro per orientarsi e capire le ragioni di una violenza che spesso sulle pagine dei giornali assume le forme della "catastrofe naturale".
Il fenomeno fascista si è configurato negli anni tra le due guerre come una "terza via", distinta e contrapposta rispetto a liberalismo e socialismo. Della soluzione fascista quale fu percepita o vissuta in quel tempo il corporativismo è uno degli elementi più importanti, in quanto tendeva a dare risposta a quello che pareva uno degli interrogativi più drammatici dell'epoca, e che dopo la crisi del 1929 apparve di portata esplosiva: l'assetto complessivo di una società che non poteva più fondarsi sugli automatismi della "mano libera" della dottrina tradizionale e che guardava con timore alla soluzione collettivistica che prendeva corpo nell'Unione Sovietica dei piani quinquennali.
L'autore, in questo suo libro, vuole confutare alla radice l'idea che non esistano una verità o una conoscenza oggettive, ma soltanto prospettive particolari sul mondo. L'autore non crede che la filosofia abbia scoperto ragioni forti per rigettare il convincimento del senso comune secondo cui le cose sono del tutto indipendenti dalle nostre opinioni e secondo cui siamo quindi perfettamente in grado di produrre argomentazioni razionali intorno ad esse.
Utile per la preparazione di esami sui test, per l'esame di stato e per l'aggiornamento di psicologi che già operano sul campo, il volume mira a far conoscere ai lettori l'origine, la struttura e soprattutto gli ambiti applicativi dei più importanti test psicologici utilizzati nel nostro Paese. Ogni strumento è presentato nel dettaglio, sia dal punto di vista metrico che dal punto di vista pratico (modalità di somministrazione, scoring, interpretazione dei punteggi ecc.). Il volume presenta casi clinici per ciascun test, sia di soggetti nella norma, sia di soggetti con specifiche difficoltà cognitive e comportamentali.