
In un lungo colloquio con Alain Elkann, Elio Toaff, la massima carica rabbinica italiana, cerca di sciogliere gli equivoci e le incomprensioni che ancora circondano l'identità ebraica, per insegnare che solo la conoscenza e il dialogo reciproco fra le culture possono sconfiggere il razzismo e ogni altra forma di discriminazione e violenza. Il volume è proposto in una nuova edizione.
Il cofanetto racchiude i seguenti volumi: "Essere ebreo" (Elio Toaff - Alain Elkann); "Cambiare il cuore" (Carlo Maria Martini - Alain Elkann); "Essere musulmano" (El Hassan Bin Talal - Alain Elkann).
Due amici scrittori, una giornalista ficcanaso, la storia di una clamorosa burla, un apologo sulla fama, sulla scrittura, sul pettegolezzo e sulle verità che andrebbero tenute nascoste. La trama: Fanny Tarrant è una giornalista pettegola e scorretta che con la sua penna ha inferto un colpo mortale alla carriera di Adrian, sceneggiatore di successo. Quest'ultimo, furibondo, si rivolge all'amico scrittore Sam e gli propone di diventare lo strumento della sua vendetta: Sam lascerà che Fanny lo intervisti, e approfitterà dell'occasione per distruggerla. Sam accetta, ma niente va secondo i piani e la trappola finirà per avere conseguenze imprevedibili per i tre protagonisti.
Storia di un movimento spirituale: la Stoa.
Un merito universalmente riconosciuto a Vittorio Sgarbi è la sua capacità, il suo talento nel raccontare sia con la scrittura sia verbalmente, la storia dell'arte. Passando da racconti di vita personale a chiacchierate con studenti, a citazioni di Leopardi, Dickinson, Dante e molti altri fino a lezioni su opere d'arte note e meno note, Sgarbi vuole qui rendere omaggio ai due maestri della scrittura d'arte che sono stati i riferimenti principali della sua storia di critico.
Due di due. Due ragazzi, due modi di essere, la storia dell'amicizia che li unisce e cambia per sempre le loro vite. Pubblicato per la prima volta nel 1989, è diventato un vero e proprio "cult", in cui lettori sempre nuovi continuano a identificarsi con passione. Introduzione dell'autore.
Un uomo apparentemente soddisfatto della sua vita cade da cavallo, e scopre di essere "perfettamente infelice". Una storia d'amore e di smarrimento, un convulso viaggio alla scoperta di se stessi.
In un mattino del 1924, Jacob Burckardt è seduto inquieto sulla sedia del barbiere, quando sente un improvviso vociare nel negozio. Riconosce una voce di ragazzo, quella di Rainer Maria Rilke, che tenta di giustificarsi, inutilmente, per aver lasciato il portafoglio a casa. "Non la conosciamo dicono gli inservienti - non possiamo farle credito". Al che, Jacob, riconosciuto l'amico, si alza e risolve la situazione pagando lui il conto al maldestro poeta. Così comincia il breve racconto e si avvia per le strade soleggiate di Parigi: una passeggiata che non ha nulla di bohémien. Burckhardt registra, da spettatore partecipe, un pomeriggio diverso, fatto di incontri e confronti inusuali, dove tutto, almeno in apparenza, è solare.
Il Corpus hermeticum è una raccolta di scritti filosofico-religiosi di epoca tardo-ellenistica attribuiti ad Ermete Trismegisto, il Mercurio latino identificato anche con l'egiziano Thot, il Dio che dona agli uomini la scrittura. Le caratteristiche di fondo di questi scritti si riassumono in una dottrina esoterica che pretende di essere una "divina rivelazione", donata agli uomini da Ermete non mediante dimostrazioni razionali e deduzioni logiche, bensì tramite una sorta di "iniziazione" misterica. Qui viene presentata l'edizione critica di Nock e di Festugière, arricchita da alcuni trattati copti trovati nella "biblioteca" gnostica ed ermetica di Nag-Hammadi. Il volume è curato da Ilaria Ramelli.
Selezionate e introdotte da Claudio Magris, quattordici storie, istantanee epifanie del quotidiano, nelle quali si mescolano sapientemente realismo sanguigno, pietas, umorismo e slanci visionari. Sulla scia di Svevo, Saba e Scipio Slapater, Roveredo sviluppa l'antiletterarietà propria della narrativa triestina in cinque racconti dove l'esperienza vissuta infrange le regole del galateo narrativo. Pino Roveredo è nato nel 1954 a Trieste da una famiglia di artigiani. Dopo varie esperienze di vita disordinata, ha lavorato per anni come operaio in fabbrica. Scrittore e giornalista, fa parte di varie organizzazioni umanitarie che operano in favore delle categorie disagiate.