
"Una volta ho scritto in uno dei miei diari: vorrei passare le dita lungo i contorni di quest'epoca. Poi, d'un tratto, sono stata scaraventata nel bel mezzo di uno dei tanti focolai di umano dolore. E là, sui volti delle persone, su migliaia di gesti, piccoli cambi d’espressione, vite, ho improvvisamente imparato a leggere questo tempo, e molto di più. D’improvviso, era successo: riuscivo con le mie dita a sfiorare i contorni di quest’epoca, e di questa vita".
Etty Hillesum (1914-1943) iniziò a scrivere un diario dopo l'incontro fulminante con lo psicochirologo Julius Spier. Fu lo strumento di scavo interiore che la aiutò ad attraversare i "tempi spaventosi" dell’occupazione nazista a testa alta e a incontrare Dio al fondo della propria anima.
Morì ad Auschwitz dopo aver prestato volontaria assistenza, a Westerbork, agli ebrei in attesa del trasferimento in altri lager.
A partire da quel diario, dalle lettere e da fonti storiche, l'autrice delinea un ritratto sintetico e affascinante di questa donna e invita i lettori a mettersi in discussione. Sulle orme di Etty.
Annalisa Consolo è autrice e sceneggiatrice. Vive a Roma da sempre, a parte una parentesi a Milano — dove ha studiato — e una a Gerusalemme, dove ha lavorato come giornalista. Appassionata di cinema e teatro, adora collezionare boutique blu-ray. Con le Edizioni Ares ha pubblicato il romanzo La cena delle verità (2021) da cui ha tratto anche uno spettacolo teatrale.
"Oggi si cerca molto il silenzio. Talvolta lo si confonde con lo stordimento o con la dimenticanza di sé attraverso pratiche psichiche derivate dall'Oriente. Il vero silenzio non è dimenticanza, è conoscenza." Dalla prefazione di mons. Massimo Camisasca. Non siamo esseri gettati nel mondo, ma siamo figli di un Padre che non solo ci rivendica, ma ha un progetto su ciascuno di noi. E possiamo vivere nel suo abbraccio se impariamo ad ascoltarlo e a stare ogni giorno nell’orizzonte della sua presenza. Questo libro, maturato nel solco degli scritti del teologo Hans Urs von Balthasar, ci insegna come vivificare il silenzio come il luogo e il tempo in cui Dio parla al cuore dell’uomo e come saper discernere prima di tutto la chiamata, la vocazione su cui rendere l’esistenza piena. Don Andrea D'Auria è nato a Sesto San Giovanni (Mi) nel 1964. E' stato ordinato sacerdote nella Fraternità Sacerdotale dei Missionari di san Carlo Borromeo, di cui è Procuratore Generale nel 1992 ed è attualmente docente di Diritto canonico.
C'è stata l’ultima volta in cui sono scesa dallo scivolo di un parco giochi, senza sapere che fosse l'ultima. Allo stesso modo, c'è un'ultima volta in cui parli a un genitore, ma quando accade non puoi sapere che proprio quella sarà l'ultima. In pochi mesi la routine di Agata, fra Grande Città — alle prese con il marito in crisi di mezz'età e tre adolescenti indomabili —e il Paesello d'origine dei genitori, viene sconvolta: mamma e papa sono deboli, malati, da accudire senza sosta.
Tra referti e Tac, minestrine e lambrusco, camere d'ospedale e tramonti sullo skyline cittadino, Agata attinge a tutte le sue risorse per affrontare gli imprevisti. Lei che pensava di riordinare la vita come una casa di design dopo il trasloco.
Con ostinazione e humor, la protagonista cerca percorsi di crescita in un tunnel di dolore, per scoprire infine la forza della tenerezza. E del gelato
Marcella Manghi Catania (Parma, 1974) dopo una laurea in Matematica e un master in International Management, ha sposato Pietro e ha dato alla luce tre figli e diversi libri: Ventinove colazioni (2020), Mamma mongolfiera (2018) e, per le Edizioni Ares, Qualcosa di diverso (2013) e Via col tempo (2009). Scrive per 11 quotidiano online ilSussidiario.net e Italians, la sezione del Corriere della Sera a cura di Beppe Severgnini.
«Non ho mai tempo per pregare. Quando ho tempo, non ho voglia. E le poche volte che ho voglia e tempo, ho mal di testa». Per molti che si riconoscono in questa situazione, il libro può essere un aiuto per cercare Dio nella vita quotidiana, attraverso gli andirivieni, gli impegni e i contrattempi. Non soltanto «nonostante» tutte le cose da fare, ma proprio nel bel mezzo della confusione che caratterizza le nostre giornate. Don Carlo De Marchi presenta queste meditazioni rivedute e adattate a partire dalla serie podcast «Meditazioni in tangenziale - per chi vuole pregare un po' a partire dal Vangelo quando rimane imbottigliato sulla tangenziale». Per cominciare o ricominciare a pregare basta rivolgersi a Gesù in qualsiasi luogo, dicendo: «Credo fermamente che sei qui, che mi vedi e che mi ascolti...».
Don Paolo è dal 2007 l'arcivescovo cattolico di Mosca. Una diocesi vastissima e composita che comprende al suo interno anche un caleidoscopio di nazionalità, fra cui la comunità armena, quella coreana, quella vietnamita, e via dicendo. Dentro il perimetro della Russia, tutto è di più: più chilometri da percorrere, più lingue, più incroci di culture e vissuti. Più bellezza da condividere ma anche, a volte, più timore nel testimoniare ciò che si crede. Perché quando si è minoranza si è più fragili. Quando si è minoranza l'identità viene sollecitata ogni giorno e ogni giorno sei chiamato a verificarne la consistenza, che è Cristo stesso. Mediante questo libro mons. Pezzi, si racconta a Riccardo Maccioni, per la prima volta dal principio. Intrecciando in queste pagine al vissuto personale, umano e missionario, fatti e valutazioni sull'attualità e il futuro della Chiesa, della Russia e con esse, necessariamente, del mondo intero.
Quarantasette interviste con domande fondamentali, non di rado scomode, per tutti ineludibili, dalle cui risposte dipendono orientamenti e stili di comportamento anche opposti, che riguardano il senso della vita, l'esistenza di Dio, la figura di Cristo. Dopo la «trilogia» su Gesù di Nazaret e il dirompente Scommessa sulla morte, torna un altro classico di Vittorio Messori. Il cronista Messori ha raccolto in questo volume anni di colloqui con grandi intellettuali, protagonisti indiscussi del XX secolo. Interrogando i personaggi più differenti, da Umberto Eco a Jean Guitton, da Elémire Zolla a Giulio Andreotti, da Claudio Magris a Divo Barsotti, da Eugène Inoseco ad André Frossard... l'Autore attinge al mondo della politica e a quello della cultura, incontra sacerdoti e agnostici per scandagliare le ragioni della fede o della sua assenza.
Gli eventi e i segreti di Fatima continuano a suscitare interrogativi a oltre un secolo di distanza. Mons. Massimo Camisasca nella Postfazione rievoca il monito di Benedetto XVI: «Si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa». L'autrice ci guida passo dopo passo a rileggere quella straordinaria irruzione del cielo nell'umile quotidianità di Lucia, Francesco e Giacinta fino al misterioso intreccio con il pontificato di san Giovanni Paolo II. Le profezie affidate ai tre Pastorelli si realizzarono una per una, ma non riguardavano soltanto il «secolo breve»: nel terzo millennio Fatima resta un faro sulle sorti del mondo e chiama in causa la libera adesione di ciascuno.
Grande fu il contributo che italiani e italiane animati dalla fede cristiana hanno reso alla Resistenza tra il 1943 e il 1945. Il loro apporto, cosi consistente, è qui ampiamente documentato sulla scorta di una ricerca storica che si è avvalsa del lavoro sul campo attingendo a testimonianze, lettere e memorie civili. Non si riscontra nel saggio alcun intento polemico né il tentativo di strumentalizzare quel movimento popolare. A partire da fatti, numeri, volti e atti di eroismo e di martirio, emerge una storia di popolo che merita di essere ritrovata e raccontata. La Resistenza è stata anche cristiana, nella misura in cui vi hanno partecipato uomini e donne la cui coscienza era mossa dalla fede non meno che dal patriottismo. Erano tanti, patrioti e fratelli al di là dei luoghi, della notorietà e degli atti compiuti. L'apparato iconografico è parte documentale del saggio: le immagini sono talvolta piccole, sbiadite, rovinate ma sempre eloquenti. II lettore resterà impressionato dalla giovinezza e dall'innocenza dei volti dei protagonisti di questo spaccato di storia, una rassegna che unisce veri e propri condottieri a uomini sconosciuti e miti che hanno incontrato il martirio nell'eroico e disarmato esercizio della carità.
Alberto Leoni ha tradotto la storia del Risorgimento italiano scritta da Patrick Keyes O’Clery, con il titolo La Rivoluzione italiana (2000). Tra i numerosi titoli pubblicati con Ares: La croce e la mezzaluna (2007), Il paradiso devastato. Storia militare della campagna d'Italia (2012), "O tutti o nessuno!". Storia e ritratti dei 123 sacerdoti e religiosi morti in Emilia Romagna nella Seconda guerra mondiale (2020).
Stefano Rodolfo Contini, laureato presso la facoltà di Scienze politiche dell'Università di Milano, ha frequentato un master di primo livello in Security Studies presso l'Institute for Global Studies (Roma), organizzato in collaborazione con lo Stato Maggiore della Difesa.
"Se per Bernardo, come scrive Gilson, la vita mistica di unione a Dio è il coronamento della vita monastica, essa esprime nondimeno l'essenza più vera e più profonda della religiosità di ogni tempo" dall'Introduzione di Giovanni Bacchini
Nella notte di Natale del 1111 Bernardo ha una visione del Bambino Gesù e decide di farsi monaco nel monastero di Citeaux, dove entra nel 1113; due anni dopo parte da Citeaux con altri monaci per fondare un nuovo monastero a Clairvaux. E' un grande riformatore del suo ordine, tanto da essere considerato il vero fondatore dei Cistercensi, ma avrà anche grande influenza sulle vicende ecclesiastiche e politiche dell'Europa.
I Sermoni sul Cantico dei Cantici — incominciati verso il 1135 e interrotti dalla morte — sono un capolavoro della letteratura monastica del Medioevo e rappresentano la sintesi del pensiero teologico di Bernardo — che li rivolgeva quotidianamente ai suoi monaci —, collocandolo al vertice della mistica medievale.
San Bernardo, che per la sua eloquenza fu chiamato Doctor mellifluus, sosteneva la via della contemplazione e, come tutti i cistercensi, un rigoroso ritorno alla regola di san Benedetto. Tra le sue opere più importanti si possono ricordare De gradibus humilitatis et superbiae, De gratia et libero arbitrio, De diligendo Deo.
Giovanni Bacchini ha curato per le Edizioni Ares anche L'imitazione di Cristo oltre a L'amicizia spirituale & Gesù a dodici anni di Aelredo di Rievaulx e La contemplazione di Dio con La Lettera d’oro di Guglielmo di Saint-Thierry.
"Dio non ama anzitutto la creazione, non è l'umanità il termine ultimo del suo amore, e nemmeno la Chiesa, ma questa persona che io stesso sono; ama la Chiesa in questo membro del suo corpo che sono ancora io. E' anzitutto per questo che Egli, continuamente, dona a me lo Spirito Santo9" dall’Invito alla lettura di padre Antonio M. Sicari
Questo Decenario allo Spirito Santo, pubblicato per la prima volta a Salamanca nel 1932, è un classico della spiritualità moderna, un itinerario di preghiera in dieci giornate che è anche un itinerario di santità per tutte le situazioni umane: la sua finezza, la sua profondità, non si spiegano se non con la speciale illuminazione che Dio concede alle anime che lo frequentano con intimità, quel dono di sapienza che trascende ogni limite culturale. Con parole semplici, ma la cui forza molti teologi potrebbero invidiare, il lettore viene aiutato a conoscere, ad amare e a pregare l'unico Dio in ciascuna delle sue persone: questo infatti è un libro di meditazione sulla vita della Santissima Trinità e sulla nostra vita in rapporto alla Trinità.
Francisca Javiera del Valle (1856-1930) fu una povera sarta, vissuta nel paesino castigliano di Carrién de los Condes, presso Palencia. Un'esistenza oscura, trascorsa per la maggior parte nel laboratorio di cucito che serviva i gesuiti del Colegio del Sagrado Corazén. Ma all'umiltà della condotta e delle mansioni faceva riscontro una vita spirituale assai ricca, come provano le opere che ci ha lasciato, scritte in obbedienza al suo direttore spirituale, tra cui spicca questo Decenario particolarmente — amato da san Josemaria Escrivà.