
Esattamente venti anni fa il cardinale Carlo Maria Martini scriveva parole di grande attualità: "La nostra generazione sta attraversando un deserto segnato da eventi vasti, in parte molto drammatici e in parte quotidiani e non meno pervasivi. Un deserto nel quale la gente è stanca, inquieta, agitata, demotivata, nevrotica, frustrata, smarrita, perché non vede il senso della vita quotidiana e la vive con poco gusto e poca voglia. È un deserto fatto di assenza di Dio, nella secolarizzazione, nella carenza di percezione del divino: le persone non riescono a percepire nelle loro giornate la presenza di un mistero sovrano e amico, che accompagna. In questo deserto, che noi stessi, uomini di Chiesa, stiamo attraversando, siamo in qualche maniera delle 'guide', nonostante i nostri limiti. Mi sono allora chiesto: in quale modo Dio forma queste guide in tempi difficili? Cercando di cogliere come Dio ne abbia formate alcune in passato, comprenderemo in quale modo può formare noi". Questa antologia di testi di Martini, tratti dalle riflessioni tenute durante i pellegrinaggi con i giovani preti che hanno segnato tutto il suo ministero episcopale, propone una carrellata di "maestri dello spirito". Gregorio Magno, Francesco d'Assisi, Caterina da Siena, Ignazio di Loyola, Teresa di Lisieux ed Edith Stein: alla scuola di questi grandi "maestri dello spirito" impariamo ad attraversare il deserto spirituale dei nostri tempi.
Il percorso spirituale della giovane ebrea olandese (che ha trovato Dio nell'orrore della Shoah) con lo schema degli antichi Padri: dal mondo esterno a quello interiore e di qui a Dio.
Parlare oggi di "fenomeni mistici cristiani" significa inoltrarsi in un territorio misterioso e affascinante, segnato dalla presenza straordinaria del divino, ma anche esposto ad abbagli e falsificazioni. Questo dizionario prende in esame fatti o eventi straordinari attestati lungo i secoli dall'esperienza di molte sante e santi. I fenomeni possono essere percepiti solo dall'anima che ne è gratificata (locuzioni, visioni, rivelazioni...), oppure manifestarsi all'esterno ed essere constatati da chi entra in contatto con le persone che ne mostrano o portano il segno (estasi, levitazioni, stimmate...). I doni straordinari elargiti dal Signore a queste anime elette danno loro una particolare luce e forza spirituale che diffondono attorno a sé. Le anime percepiscono con grande chiarezza l'opera di Dio e si sentono elevate dalla grazia che agisce totalmente al di sopra delle loro capacità naturali. Le voci del dizionario, scritte da studiosi che, con metodo rigoroso, sanno coniugare la teologia spirituale e mistica con la psicologia e la medicina, sono una mappa documentata e sicura per orientarsi, alla luce della fede cristiana, nel mondo dei fenomeni straordinari.
La ricerca del senso, di Dio, dell'uomo, dell'avventura. Tredici scrittori della letteratura mondiale: Dickens, Melville, Tolstoj, Yourcenar, Salgari, Guareschi, Cioran, Pozzi, Sciascia, Achebe, Munyol, D'Alessandro, Zaccuri.
Cambia l’acqua in vino, legge nel pensiero, cammina sulle acque, risuscita i morti… ma chi è mai questo supereroe, dotato di poteri così straordinari? Non è un personaggio dei fumetti o dei film, ma Gesù, il protagonista di quattro libri davvero unici, i Vangeli. Leggi il racconto della vita straordinaria di Gesù, gioca con le sue parole e i suoi insegnamenti, impara il segreto del suo superpotere più straordinario: saper amare tutti, ma proprio tutti! Interamente illustrato e con materiale didattico per ragazzi da 8 a 12 anni.
È lodevole che un egiziano, carmelitano scalzo, figlio di Teresa d’Avila, definita dal Nunzio apostolico, Filippo Sega: «Donna inquieta e vagabonda, disubbidiente e contumace…», si sia fatto portavoce della condizione della donna in Egitto dove la Chiesa cattolica copta convive con una maggioranza musulmana. Sembra che l’autore di questo libro abbia fatta sua la preghiera di Teresa, donna e madre: «Signore, quando peregrinavi quaggiù, non aborrivi le donne, anzi, le favorivi con benevolenza e in loro trovavi tanto amore e maggior fede che negli uomini». E la santa concludeva: «O mio Re, dovrà pur venire il giorno in cui tutti vengano riconosciuti solo per quello che valgono! ». Questo tempo è arrivato, e questo libro è un contributo per riconoscere la donna per quello che vale.
Un contributo per la comprensione della condizione della donna nel Vicino Oriente. La donna nel mondo arabo, il suo ruolo e i suoi problemi.
Nel suo Commento al Padre nostro l'autrice da un lato esprime lo stupore e la gioia di avere in cielo un Padre che ci ascolta, ci ama e provvede a noi, ci desidera, ci aspetta, dall'altro considera le conseguenze pratiche di questa sublime paternità, cioè il nostro diventare fratelli, "non disuniti, distanti, come fortezze, isole, [...] ma gente sempre in cammino, con il volto proteso di coloro che hanno bisogno gli uni degli altri". Ci indica la responsabilità che questo comporta, l'impegno di conversione in un mondo lacerato da rivalità, divisioni, sfruttamento, odio, vendetta, in cui si rende necessario ogni giorno il grido: "Liberaci dal male". Ci rende consapevoli che "procurare, produrre, conquistare il pane, possederlo, consumarlo sembra un destino", e ci dona "la memoria, il richiamo alla nostra provvisorietà". Con la quotidiana richiesta di perdono "ci mostri nel tuo specchio le ferite che abbiamo [...]. Polverizzi le resistenze che ci tengono lontano dalla fratellanza". L'autrice, infine, esprime la certezza che il Padre nostro ci ridona ogni volta la consapevolezza di essere "debitori di un compito, custodi della paternità, imprenditori della salvezza nel qui e ora, testimoni dell'appartenenza" a Dio.
Primi del Novecento, quartiere dell'Isola a Milano: una famiglia arriva dalla Lomellina, con un bambino piccolo. È Memore, che crescerà milanese fra il fumo dei treni e gli ideali di un'anarchia antica. Da Bolvedro sul lago di Como arriva invece Francesco, che diventerà frate Giulio. Due percorsi opposti, un legame che diventa indissolubile per via di un drammatico evento. La loro amicizia si dipana negli anni, sullo sfondo dell'Italia fascista, delle leggi razziali, della guerra e del fumo delle vecchie "bestie": le locomotive a vapore. Un giorno un nipote di Memore, nato a Buenos Aires, è a Milano alla ricerca di luoghi e storie della sua famiglia, e sbarca all'Isola. Il vecchio quartiere popolare, un tempo abitato da ex contadini della Lomellina, operai, ferrovieri, oggi la nuova "Manhattan" milanese coi grattacieli che svettano. Ma che al centro ha sempre la vecchia trattoria da Tomaso. La storia di un'amicizia milanese, il racconto pieno di saudade di una Milano che sembra non esserci più ma che invece semplicemente si trasforma, ricorda con affetto il passato e guarda con ottimismo al futuro.
Jacopone da Todi (1233-1306), originalissimo poeta e solitario contestatore del suo tempo, viene qui rivisitato e storicamente inquadrato nella biografia e negli scritti da un saggista che si cala bene attrezzato nel succedersi di vicende nodali, le esplora, le ricostruisce, le unifica in un ritratto esemplare. Come nelle sequenze filmiche, in queste pagine scorrono in primo piano le stagioni di una vita sullo sfondo di travagli religiosi e civili che ebbero risonanze e conseguenze europee: la nascita e la crescita, gli studi a Bologna, la professione notarile, il matrimonio, la tragica morte della moglie Vanna, un decennio di esistenza senza dimora, l'entrata in convento, le lotte spirituali, i divieti, la prigionia, la morte. Papa Celestino V lo accolse e benedisse, papa Bonifacio VIII lo perseguitò e maledisse. La consona duttile prosa di Maffeo rende indimenticabile la lettura.
I giocatori per i quali l'azzardo è ormai una vera malattia sono sempre di più. A cadere nella dipendenza sono spesso i poveri, le donne, gli anziani. Chi è in cura presso i Sert, i gruppi di mutuo aiuto e le comunità di recupero è appena la punta dell'iceberg. Eppure gli inviti a giocare d'azzardo sono sempre più pressanti, nuove sale aprono ogni giorno, la pubblicità incalza promettendo facili vincite e una vita felice. Lo Stato non reagisce, anche se i costi sociali superano di gran lunga gli incassi per l'erario. Sul ricco bottino allungano le mani le mafie. È un'emergenza sociale senza soluzione? No. C'è un'Italia che reagisce. È l'Italia dei volontari, dei medici coraggiosi, degli esercenti di bar e tabaccherie, di sindaci e Regioni che non chiudono gli occhi e resistono all'aggressione dell'azzardo. Non vanno lasciati soli. Occorre sostenerli. Il primo passo è conoscere il fenomeno: il Gap, gioco d'azzardo patologico; e Azzardopoli, il sistema di connivenze e furbizie che lo alimenta.