
Riprendendo una frase di Giovanni Paolo II posta a introduzione del volume, l’autore fornisce la sintesi dei contenuti che andrà a sviluppare: «Sono i giovani che evangelizzano gli altri giovani». Facendo riferimento alla propria esperienza, padre Castrilli fornisce schemi per la realizzazione concreta di una missione, suggerimenti logistici e brani della Scrittura cui fare riferimento. Il volume si chiude con le testimonianze di giovani che hanno partecipato alle Missioni giovanili in Calabria.
Don Xeres ripercorre l'arco bimillenario della storia cristiana dal punto di vista della sua "missione" di annuncio di Gesù, comunicazione di fede tra uomo e uomo. Proprio perché dedicata a ricostruire "fasi e modalità di crescita della Chiesa nel tempo", l'autore per il titolo ha ripreso una metafora lunare tratta da un Commento al Cantico dei Cantici di Tommaso d'Aquino: "La Chiesa è bella come la luna, poiché viene illuminata dal chiarore del suo Sposo". Questo perché, continua don Xeres, "l’unica autentica crescita per la Chiesa può essere ritenuta quella corrispondente alla sua missione propria, dunque alla maggiore o minore capacità di porre non se stessa, quanto piuttosto Cristo, della cui luce essa vive e diviene a sua volta fonte di vita. Come la luna, appunto".
Il libro raccoglie 12 “lectio narrate” su testi degli Atti degli Apostoli. Il titolo fa riferimento al racconto della Pentecoste (At 2): è alle nove del mattino che il fuoco dello Spirito irrompe sui discepoli in preghiera. Le 12 lectio si presentano come “confessioni” in prima persona di protagonisti della Chiesa delle origini. Nate nell’ambito della preghiera dei giovani, sono pagine che hanno accompagnato momenti di veglia, scuole della Parola, celebrazioni particolari. Lo stile è fluido, originale e accattivante. Un libro che si rivolge in prima battuta ai giovani, ma non solo, sia come lettura personale sia come strumento per momenti di preghiera centrati sulla Parola di Dio.
CD audio allegato, con lettura dei brani evangelici, delle lectio narrate e musiche inedite.
Le “dieci cose che Benedetto XVI vuole farti sapere”, così lo presenta l’autore, il più noto e autorevole vaticanista americano. Lo scopo del pontificato di papa Ratzinger è quello di reintrodurre gli elementi fondamentali dell’annuncio evangelico e della tradizione cristiana nel cuore del mondo odierno, sforzandosi di mostrare la loro coerenza con le verità più profonde dell’esistenza umana. Papa Benedetto vuole condurre le donne e gli uomini di oggi a vedere quegli insegnamenti con uno sguardo rinnovato, mettendo da parte i pregiudizi e le incomprensioni che si sono accumulate nel corso dei secoli.
Dopo il successo del Vangelo di Paolo, un’altra antologia di testi del cardinal Martini ripresi da opere ormai non più disponibili o disseminate in libri che raccolgono contributi eterogenei. Il fil rouge prescelto – la figura di Maria di Nazareth – non è casuale, ma è uno dei temi ricorrenti della riflessione spirituale e pastorale dell’arcivescovo emerito di Milano, che nel corso degli anni si è confrontato più volte con colei che nel Nuovo Testamento può essere considerata il prototipo del discepolo. I vari “capitoli” sono tutti esempi fra i più riusciti del metodo di riflessione sulla Bibbia che Martini ha contribuito a rendere familiare ai cattolici ambrosiani e non solo: la lectio divina.
Un volume fotografico che raccoglie 35 intensi “scatti “ in bianco/nero realizzati a Quixadà, nel nord-est del Brasile. Le foto sono accompagnate da testi che raccontano con brevi flash le impressioni di viaggio in una zona di grande povertà e le storie emblematiche di bambini e adulti alle prese con una realtà di vita a dir poco difficile. I proventi della vendita del libro saranno devoluti a una Onlus legata a mons. Adelio Tomasin, vescovo emerito di Quixadà, dell’Opera Don Calabria.
Una preghiera “a colori”
Diciannove dipinti a tema, su cui meditare ispirati da un passo biblico e da un commento di persone note, in area bresciana e non, nei più vari campi (dall’esegeta al campione di nuoto): questa la proposta originale di don Piero Bonetta, prete-pittore.
Il gioco dei colori e con i colori, la danza e le movenze dolci e forti dei tratti, il messaggio racchiuso nelle imperfette forme rendono ragione all’obiettivo che don Piero si è prefissato: scrivere con i colori messaggi suggestivi e positivi legati a precise esperienze, orientare alla luce trasfigurante e trasfigurata e ancora esaltare la speranza umana e divina in vista della salvezza definitiva.
Dal pellegrinaggio dei giovani preti della Diocesi di Milano a Digione nasce il presente volume, incentrato sulla figura della beata Elisabetta della Trinità. L’esperienza mistica di Elisabetta si fonda sul desiderio e sulla ricerca che Cristo abiti in lei, come in una nuova incarnazione: fisica in Maria, spirituale in lei; esperienza che avviene per mezzo della fede, «un faccia a faccia nelle tenebre». Marco Bove, nell’Introduzione, nota come l’esempio di Elisabetta ci ricordi «quanto sia decisivo per noi oggi “fare spazio a Dio” nella nostra vita, lasciarlo abitare in noi».
Elisabetta della Trinità
Elisabetta Catez (1880-1906), entrò nel Carmelo di Digione prendendo il nome di Elisabetta della Trinità. La sua esperienza di fede fu caratterizzata da momenti di grande fervore alternati a periodi di estrema aridità. Nei suoi scritti tenne un resoconto della sua articolata situazione spirituale e per questo la sua riflessione si apre decisamente a quanti oggi lottano nella personale ricerca di Dio. Fu beatificata da Giovanni Paolo II nel 1984.
Interventi di:
Dionigi Tettamanzi, Arcivescovo di Milano
Frére John di Taizé, biblista membro della comunità ecumenica di Taizè
Roberto Fornara e Fausto Lincio, carmelitani scalzi
Marco Bove, responsabile ISMI
È il terzo volume della trilogia di ritratti medievali aperta con san Benedetto e Abelardo. Il libro presenta le medesime caratteristiche dei volumi precedenti. Si tratta di una ricostruzione biografica che combina una solida documentazione storica con una scrittura giornalistica.
Il Bernardo di Pamparana è un contemplativo costretto per obbedienza a impegnarsi nel “mondo”, come quando fu incaricato dal papa a bandire la seconda crociata o ad accusare gli eretici o presunti tali (la sua vittima più illustre fu Abelardo). Grande mistico prestato alla politica del tempo, “innamorato di Dio” (Dante lo ha scelto come guida alla contemplazione del mistero divino al termine del Paradiso), è depositario di una grande lezione anche per il nostro tempo: l’azione ha un senso solo se poggia sulla contemplazione.
Chi è Bernardo?
San Bernardo di Chiaravalle o Bernard de Clairvaux (1090-1153), teologo, è il fondatore della celebre abbazia cistercense di Clairvaux. Canonizzato nel 1174 da papa Alessandro III, fu dichiarato Dottore della Chiesa (Doctor Mellifluus), da papa Pio VIII nel 1830.
Schema tradizionale della Via Crucis. Ad ogni stazione una tavola pittorica a tutta pagina, due particolari dell’immagine, un brano biblico, una meditazione di mons. Giovanni Battista Gandolfo e un testo letterario di risonanza.
Un volume d’arte contemporanea, ma anche un modo originale per presentare in chiave sofisticata un pio esercizio di matrice popolare.
Un esempio di Stazione
X STAZIONE
Gesù è spogliato delle vesti
Dal Vangelo secondo Giovanni.
I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato, e la tunica. Ora quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca (Gv 19, 23-24).
Ecco l’aia dove il grano di frumento celeste è battuto.
Il Padre è nudo, il velo del Tabernacolo lacerato.
La mano s’abbatte su Dio, la carne della carne sussulta
L’Universo colpito trema sino al fondo delle sue entragne.
Noi, avendo essi tolta la tunica e la veste inconsutile,
Alziamo gli occhi e prendiamo forza a guardare Gesù il puro.
Essi non ti hanno lasciato niente, o Signore…
Hanno preso tutto. Ma gli resta il sangue scarlatto.
Hanno preso tutto. Ma gli resta la piaga che folgora.
Dio è nascosto. Ma egli resta l’uomo dei dolori.
Dio è nascosto. Egli resta il mio fratello in pianto!
Paul Claudel
Commento
Sei giunto al dosso del Calvario e non è facile, Signore, vedere in te il Dio. A stento scopre in te l’uomo, ora, che, nudo, ti hanno steso sulla croce e sino in fondo brucia l’abbandono. Ma all’angolo della strada, a Gerusalemme, già il cantastorie avverte e attende l’anima perché sa che conoscerla non è curioso gesto, ma compagnia per tratti di strada insieme. Con te spogliato d’ogni veste, l’anima si copre dei sacri segni del tuo destino e nella triste sequela del meriggio attende l’urlo e intanto svolta commossa, lontano dalle aiuole.