
Nella velocità di cambiamento ed evoluzione delle specificità tecniche dei mezzi e nel moltiplicarsi dei prodotti, i mass-media hanno la loro più evidente peculiarità. Di qui la necessità di suggerire un orientamento chiaro nelle metodologie di ricerca molto diverse - per strumenti e analisi dei dati - utilizzate in ambito universitario e professionale. Sono questi i motivi ispiratori del volume. Il libro è suddiviso in due parti: nella prima si affrontano i temi e i problemi più generali della metodologia applicata alla ricerca sul pubblico dei media; nella seconda si analizzano separatamente i pubblici di stampa - quotidiana e periodica - TV, radio, libri, cinema e nuove tecnologie.
Elegante come un dandy, con l'eterna sigaretta tra le labbra, Jacques Prévert attraversa la cultura e la storia francese del Novecento e lascia il segno. Voce nuova nel mondo delle lettere, difficile da codificare: conversatore instancabile, ispiratore del surrealismo, poeta, autore di canzoni, testi teatrali, sceneggiatore. Un uomo contro: anticapitalista, anticlericale, anti-istituzionalista. E un artista che non si ferma: anche quando finalmente non ha più preoccupazioni economiche ed è amato dal pubblico, continua a inventare, fonda locali, smuove il sottobosco intellettuale. In questa biografia Courrière, intende restituire tutta la ricchezza e la complessità del personaggio.
Pubblicato per la prima volta nel 1987, Jura è uno dei libri in cui Meneghello dispiega più compiutamente le sue doti di studioso del dialetto vicentino e delle sue particolarità più bizzarre, in cui dà conto di vicende personali tra la terra natale e l'Inghilterra, il "Paese degli Angeli", in cui ci lascia stupiti e ammirati per i suoi virtuosismi verbali, per il suo sense of humour, per la sua capacità di condurci per mano attraverso un labirinto linguistico cangiante come le immagini di un caleidoscopio.
Una lunga conversazione in cui Camilleri, sollecitato dal giornalista Lodato, mette a nudo la sua esperienza di scrittore e di uomo di spettacolo, ma anche di uomo impegnato politicamente. Un'intervista-confessione con pagine dense di ricordi sull'infanzia siciliana, sull'universo familiare, sugli anni del fascismo e della guerra, sulla mafia vecchia e nuova; pagine di grande intensità, a volte pungenti sino all'invettiva, in cui si intrecciano riflessione politica, conoscenza della storia e alta tensione morale.
Dodici capitoli per raccontare la parabola dell'esistenza di Pietro il Grande, dal 1672, anno della nascita, al 1725, anno della morte. Una figura di zar avvincente e tragica di cui il libro di Hughes, esperta inglese di storia slava, ci restituisce le gesta, le riflessioni, le scelte all'apparenza meno comprensibili e gli aspetti più bizzarri del carattere come l'interesse nei confronti dei nani, dei travestitismi in genere, l'attenzione morbosa per gli atti vandalici, l'uso di pseudonimi. Il saggio mette in luce sia aspetti della vita pubblica, sia quelli della vita privata dello zar, come la relazione con la seconda moglie Caterina o con il favorito Alexander Menshikov.
Maria Teresa, arciduchessa d'Austria, regina d'Ungheria e di Boemia, si volle considerare madre dei propri Stati, creò un rapporto personale con i sudditi e con il suo carisma riaffermò l'autorità degli Asburgo nel vario mosaico dei territori imperiali. Malgrado tre guerre, Maria Teresa ha posto i fondamenti dell'Austria moderna e ricollocato Vienna nel concerto delle grandi potenze europee. Nel contempo è riuscita a sposare l'uomo che amava, a partorire sedici figli, a seguirne l'educazione, a tessere per loro e in pro dell'Austria, avveduti matrimoni. Di questa imperatrice il volume fornisce un ritratto vivido sia sul versante pubblico sia su quello privato.
Il bambino come Pinocchio, l'uomo che sarà; l'adulto come Fata Turchina, come Geppetto, genitori benevoli e illuminati. Come comunicare con il bambino dalla nascita sino alla scuola, ai diciotto anni sconfiggendo nello stesso tempo, i potenziali e reali pericoli di iperattività, aggressività, vandalismo, estrema timidezza, isolamento, anoressia, bulimia, disistima, autodistruzione...
24 settembre 2000: Vincent Humbert, diciannove anni, ha un terribile incidente stradale che, dopo nove mesi di coma, lo lascia tetraplegico, muto e quasi cieco, ma drammaticamente lucido. Novembre 2002: in preda a continue, indicibile sofferenze, Vincent detta a un'infermiera una lettera aperta per Chirac, in cui manifesta pubblicamente la volontà di morire. Ma Chirac non può aiutarlo, anzi, lo incita a vivere. 24 settembre 2003: nel terzo anniversario dell'incidente, Marie, la madre di Vincent, gli inietta una dose letale di barbiturici, come avevano precedentemente concordato. Non viene arrestata, ma resta in attesa di giudizio. 26 settembre 2003: alle 12 e trenta Vincent muore, dopo due giorni di coma.
Molti di noi avvertono la percezione che qualcosa di terribile rischia di inquinare i rapporti fra le generazioni, qualcosa di ben peggiore dell'odio: l'indifferenza. Come combattere questo sentimento che ha sicuramente a che fare con i più inquietanti fatti di cronaca di questi anni, ma che identifica anche una rassegnazione che mina il benessere di molte famiglie? Quale progetto siamo disponibili a pensare per una comunità capace di recepire e avvalorare la creatività e il senso critico delle giovani generazioni? Quale scuola, quale famiglia, quale città?
Questa biografia di un poeta che, nelle parole di Wilkins, fu grande anche "per la consapevolezza con cui partecipò, sullo sfondo ampio di tutto un continente, al dramma della vita europea allora in atto" intreccia in modo appassionante il resoconto vivace e dettagliato dei viaggi e delle amicizie, delle attività e degli studi di Francesco Petrarca con il racconto della sua evoluzione spirituale. Dalla vastissima produzione petrarchesca emerge la formidabile statura intellettuale di uno dei massimi fondatori dell'identità culturale europea. Nel volume vengono proposti un saggio di Wilkins inedito in Italia, una nuova introduzione e l'aggiornamento dei testi petrarcheschi citati sulle più recenti edizioni critiche.