
Ben Hellinger ha rivoluzionato il lavoro terapeutico. Nel giro di pochi anni ha messo a punto nuove metodologie nella terapia familiare e sistemica che hanno riscosso vasto consenso presso terapeuti e clienti. Questa nuova intervista di Gabriele ten Hövel rappresenta il libro più personale di Bert Hellinger. Descrive in modo preciso, acuto e controverso le diverse tappe della sua vita, dall'infanzia fino ai più recenti sviluppi del metodo sistemico: i movimenti dell'anima. Apre inoltre nuove prospettive per conciliare vittime e carnefici, ricordo e rimozione. In questo intenso colloquio il lettore impara a conoscere gli ordini dell'amore e il dare e prendere che ne derivano, al di là della coscienza e della colpa e al di là della riconciliazione e della felicità. Un libro dedicato a terapeuti e tutti coloro che sono interessati alla rappresentazione delle costellazioni familiari.
Libby Rees oggi ha dieci anni. Quando i suoi genitori decisero di separarsi, iniziò a scrivere una lista di cose che la aiutavano ad andare avanti senza scoraggiarsi. Il risultato fu un libro, scritto quasi per gioco. La mamma, lieta e commossa di questa iniziativa, inviò le bozze a un piccolo editore scozzese, che ha pubblicato il libro immediatamente. Ed è esploso il caso immediatamente. Il primo a rispondere, non solo le ha fatto un contratto per questo libro, ma anche per altri due sul mondo della scuola.
Sono gli anni caldi del dibattito antipsichiatrico, della rivoluzione manicomiale di Franco Basaglia e degli esperimenti di Thomas Szasz e della londinese Kingsley Hall, uno dei primi centri di accoglienza non segregativi. Foucault riprende il tema della "Storia della follia", a partire da un interesse per le strategie, gli stratagemmi e i rituali che hanno permesso agli psichiatri di assumere il controllo dei corpi. Nell'uso degli strumenti di contenzione riconosce la messa a punto di una serie di tattiche di assoggettamento dell'altro di cui l'ospedale psichiatrico è solo un laboratorio. Una storia dell'istituzione ospedaliera che studia i meccanismi di definizione del potere psichiatrico.
Qual è la nuova agenda della trasformazione politica, dopo la fine del modello socialdemocratico, l'implosione dei cosiddetti "paesi socialisti" e l'arrembante globalizzazione? In quali condizioni di salute si trovano le diverse e plurime sinistre mondiali? Per cercare di rispondervi, uno dei più importanti filosofi del pensiero occidentale ripercorre con occhio critico tutte le fasi cruciali che la sinistra si è trovata ad affrontare a partire dal crollo della Cortina di ferro nel 1989: dalla nascita imprevista e sorprendente dello zapatismo all'apparire tumultuoso dei movimenti alterglobalisti, dagli straordinari scioperi anticipatori di Parigi del 1995 alla comparsa in tutta Europa del precariato come nuova forma diffusa del lavoro. "Goodbye Mr Socialism", quindi. Il vecchio modello redistributivo è stato travolto definitivamente dai flutti della storia. Ora si tratta di andare alla ricerca di nuovi modelli e prototipi mentali che possano ridisegnare la via della trasformazione sociale. Il risultato di questa analisi impietosa è però sorprendente. Oggi più che mai vi è spazio di azione per i movimenti dal basso. Perché il potere è strutturalmente diviso, e se pure esso afferma a parole una sovranità assoluta, nella realtà esso si trova continuamente a mercanteggiare lo spazio di azione e di esercizio della sovranità stessa con le spinte centrifughe che nascono nella società. La conclusione è che la trasformazione è ancora possibile, oggi più che mai.
Al tempo stesso guida clinica e testo di riferimento, questo è un trattato di psicoanalisi che punta all'esaustività. Un'équipe di autori di rango, che hanno operato sotto la prestigiosa sigla dell'American Psychiatric Publishing, mette a fuoco non solo la teoria e la tecnica psicoanalitiche ma anche la prospettiva evolutiva, la ricerca e i molti modi in cui la psicoanalisi si confronta con campi di indagine contigui. Il volume prende inoltre in considerazione le caratteristiche che contraddistinguono la psicoanalisi nelle diverse parti del mondo e si rivolge a un'ampia gamma di professionisti, non solo agli psicoanalisti ma anche a psichiatri, psicoterapeuti, accademici, studiosi di altre discipline, e infine agli studenti.
Con l'esplicito intento di prescindere dallo specifico retroterra culturale del lettore, questo libro si sofferma sulla descrizione di fenomeni che forse preludono ad un vicino quanto radicale mutamento di prospettiva nel cercare di capire come e cosa percepiamo del mondo che ci circonda quando, per qualche motivo, la nostra attenzione è momentaneamente impegnata altrove. I risultati di alcuni paradigmi sperimentali dimostrano che, contrariamente alla nostra impressione di vedere tutto il mondo semplicemente aprendo gli occhi, quello che percepiamo veramente è in realtà molto poco.
L'invecchiamento è un processo naturale. Per l'autore nulla può fermarlo, tanto meno la chirurgia estetica o i cosmetici "miracolosi". Tuttavia, se non è possibile evitare la graduale senescenza, si può - e si deve - arrivare all'età avanzata lucidi nella mente e vigorosi nel fisico, e riuscire a contrastare il decadimento. Attingendo alle ultime conquiste della scienza e, insieme, ai segreti di popolazioni longeve come quella caucasica, Weill fornisce una serie di consigli, che vanno da un'alimentazione antinfiammatoria a un equilibrato esercizio fisico a un corretto uso di integratori, senza dimenticare l'importanza di stimolare la mente e di coltivare la vita affettiva.
L'Occidente ha sempre inseguito il sogno di carpire i segreti della Cina, della sua prodigiosa vitalità e ricchezza. E la Cina non ha mai amato troppo l'interesse degli stranieri, ai quali ha spesso fatto credere ciò che volevano credere. Cosi, in un raffinato gioco di schermi e di specchi, è nato un altro paese: la Cina degli occidentali. Rappresentato bene da un nome - Cina - che viene utilizzato solo in Occidente. Di volta in volta, questa Cina immaginaria è stata terra di immense ricchezze (XVII secolo), modello di ogni buona amministrazione (XVIII), pronta all'Occidente e alla Cristianità (XIX), rivoluzionaria pacifica e virtuosa (negli anni della rivoluzione culturale maoista). Oggi quel paese appare interessato solo al denaro e all'economia. Ma esiste un'altra Cina, al di questo luogo sognato nello specchio occidentale? E come riconoscerla? Zhou Enlai non avrebbe dubbi, come disse a Henry Kissinger: "I misteri cinesi scompaiono in un solo modo, studiando".
Capire la mente umana è una delle sfide più impegnative e affascinanti di sempre, una sfida che corre però il rischio di scontrarsi con la complessità di un oggetto di studio che non può essere rinchiuso dentro la rigida gabbia di un'unica disciplina. La nuova scienza della mente di cui parla Domenico Parisi nasce dall'esigenza di superare le separazioni che ci sono tra le diverse scienze dell'uomo, e tra queste e le scienze della natura, e di esplorare quello che si trova "sotto" (nel corpo, nel cervello, nelle cellule e nelle molecole) e sopra la mente (nella società, nella cultura, nella storia). Il metodo proposto è quello delle simulazioni con il computer, che non solo spiegano la realtà ma la ricreano, rendono più chiare e "meccaniche" le nostre teorie e costituiscono una "lingua comune" parlata da tutte le discipline. Il volume ripercorre il cammino che ha portato l'autore ad accettare la sfida di una nuova scienza che può, e deve essere, la psicologia del futuro.
Allevato in Romagna da genitori insegnanti che sperimentarono su di lui la nuova didattica degli anni sessanta, Daniele Luttazzi ha imparato a rendere la propria alienazione interessante, radunando nel tempo un seguito di appassionati che amano il suo umorismo cinico e sarcastico. In questo libro Luttazzi "spara" contro la disinformazione, la pigrizia elettorale, le legnate inferte ai princìpi della democrazia, contro la "chiesa oscurantista" e contro la "sinistra inconcludente", e naturalmente contro mister B. Una parte del libro è dedicata al racconto su un maggio in Iraq per intrattenere le truppe italiane al fronte.
Brunilde è passata alla storia come un grande personaggio crudele e negativo. Perché? E se proprio così non fosse? Brunilde nasce nel 550 d.C. e cresce a Toledo, figlia di un visigoto divenuto re e alleato dell'Impero Romano d'Oriente. Diventa regina di un regno dei Franchi, che per tutta la vita cercherà di riunire sotto una sola corona. Combatterà gli Avari e i Longobardi, ma anzitutto perseguirà il suo disegno politico di unificazione. Avrà buoni rapporti con san Colombano e papa Gregorio Magno, ma poi si scontrerà con loro. Patirà grandi lutti e regnerà come regina o come reggente per 46 anni. Brunilde fu al centro del mondo tardoantico; trattò alla pari con Bisanzio e col papa, ma alla fine fu sconfitta da un altro franco, Clotario, che le infliggerà una morte atroce e umiliante nel 613. E gli storici del tempo non furono dalla parte della vecchia visigota, perché appoggiavano i suoi avversari.
Vandalo è chi distrugge l'antico. Ma non solo. Vandalo è chi distrugge l'antico perché la città assuma una fisionomia più consona a interessi privati e non pubblici, perché il suo territorio venga spremuto al pari di una risorsa dalla quale ricavare quanto più reddito possibile. La degradazione della storia e della sua eredità, la manomissione della natura non sono solo violazioni inammissibili di quanto il passato ha elaborato. Sono anche uno dei modi di essere dell'Italia in quegli anni. Questo libro dà il tono di un paese che sarebbe potuto essere diverso da com'é.