
La libertà è ancora obiettivo valido dell'educazione? Chi è una persona veramente libera? La libertà annulla limiti e regole? In una società che non riflette più sulla libertà nell'illusione di possederla per diritto, educare alla libertà diventa una grande sfida: l'uomo non nasce libero, ma lo diventa con il sostegno e la guida di altri che - avendo già fatto questo cammino - possono aiutarlo a maturare il suo essere persona, educandolo all'autoconoscenza e alla capacità di scelta.
QUESTO LIBRO CONSENTE DI CAPIRE DI CHE SI OCCUPA L INTELLIGENZA ARTIFICIALE E QUALI SONO LE SUE PRINCIPALI APPLICAZIONI dopo aver definito il quadro d'insieme della psicologia cog nitiva e dell'intelligenza ar tificiale, le basi di questi nuovi studi, gli autori espongono i principali concetti e i campi di ricerca dell'intelli genza artificiale, presentandone i modelli con esempi applicativi concreti. Spiegano per esempio come vengono concepiti i giochi, i sistemi esperti, i sistemi artificiali distribuiti e come funzionano i programmi di elaborazione automatica del linguaggio natuale, le reti di neuroni artificiali e la
Che Guevara ripercorre gli intensi momenti della rivoluzione cubana, dallo sbarco sulle coste dell'isola nel dicembre del 1956 fino alla vittoria finale del gennaio 1959. In questo libro, per la prima volta pubblicato nella versione integrale e autorizzata dalla famiglia Guevara, il rivoluzionario argentino, con il suo stile asciutto e diretto, presenta una cronaca puntuale ed emozionante della guerriglia, descrivendo in modo vivido le fatiche della vita sulle montagne, la difficoltà di organizzare un esercito disciplinato ed efficiente, gli imprevisti, le decisioni difficili e gli errori. E soprattutto esalta le qualità umane e l'eroismo dei combattenti, le battaglie e le molte vittorie che permisero all'Esercito ribelle di entrare nella storia. La prima parte del volume contiene la versione originali dei "Passaggi della guerra rivoluzionaria" pubblicati nel 1963 con il consenso e la revisione del Che; la seconda riunisce ulteriori scritti usciti successivamente.
L'autore illustra le caratteristiche che hanno contrassegnato il nostro sistema di giustizia costituzionale: il modello prescelto dai padri costituenti, la sua evoluzione nel tempo, la tipologia delle sentenze emesse dalla Corte e i suoi criteri di giudizio, gli strumenti a disposizione, il rapporto con gli altri poteri. La Corte ha via via consolidato il suo ruolo nella protezione dei diritti di libertà fondamentali. Agendo nelle successive fasi della sua attività come motore delle riforme e come mediatore dei conflitti sociali e politici la Corte ha operato attraverso un'applicazione sempre più estesa e penetrante del principio di uguaglianza. E quale potrebbe essere oggi il suo ruolo in una stagione di riforme istituzionali?
Quali sono le ragioni di ordine culturale, economico e politico che hanno favorito nel corso della storia recente «lo stare uniti» della nostra società e quali i fattori invece che hanno condotto a una «disunione» civile? È convinzione diffusa che i partiti politici non abbiano saputo contenere gli squilibri sociali, il dilagare della corruzione, l’opacità degli interessi e che si assista a un degrado della vita pubblica mai registrato in passato. Eppure la Costituzione offriva e offre gli strumenti del buon governo. Per riformare il sistema politico – questa è la tesi del libro – non è necessario ricorrere alla revisione costituzionale, basta la legislazione ordinaria integrata dalla prassi e orientata a rafforzare i presupposti della correttezza, della trasparenza e del controllo sociale. In breve una nuova etica pubblica.
Enzo Cheli ha insegnato Diritto costituzionale nelle Università di Cagliari, Siena e Firenze e Diritto dell’informazione e della comunicazione nelle Università di Napoli e di Roma. Membro dell’Accademia dei Lincei, è vicepresidente emerito della Corte costituzionale ed è stato presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni dal 1998 al 2005. Con il Mulino ha pubblicato «Il giudice delle leggi» (1999) e «La riforma mancata» (2000).
Mettendo in evidenza i danni prodotti dalla "pretesa" della perfezione nei più diversi ambiti - con se stessi, nell'amore, nell'amicizia, nella professione, in famiglia e in generale nella vita sociale - Alessandro Chelo ci scorta verso un autentico percorso di sviluppo personale, che presuppone il rifiuto dell'adesione a questo o quel "modello vincente" e l'accettazione e valorizzazione dei personalissimi talloni d'Achille che ciascuno di noi possiede. Pretendere il cambiamento attraverso l'eliminazione dei limiti si rivela infatti non solo illusorio ma anche un viatico per una vita infelice: le persone non diventano come vorremmo che fossero, ma possono diventare il meglio di ciò che sono. Vale per gli altri, vale per noi stessi. Quante volte osservandoci allo specchio, o guardandoci dentro, non ci piacciamo affatto? E quante volte rimproveriamo agli altri difetti e imperfezioni? Vorremmo avere una speciale gomma per cancellarli magicamente, i "difetti", immersi come siamo in un contesto in cui essere "perfetti" e rispondere alle aspettative altrui sono le chiavi del successo nel lavoro e nella vita. Alessandro Chelo sovverte questa idea: la ricerca della perfezione non indica la via per il miglioramento e per la realizzazione personale e professionale; al contrario, gli individui esprimono il meglio di sé dando luce alle proprie ombre.
La crescita di un individuo non è tanto riconducibile al suo cambiamento; la crescita di un individuo consiste semmai nel suo progressivo allineamento con la sua più intima identità. Solo ricercando noi stessi possiamo quindi esprimerci davvero e partecipare con gioia al mondo. Per fare ciò è necessario superare l'idea che sviluppo personale consista nel migliorare le proprie carenze, passa piuttosto attraverso la ricerca dei talenti che si celano in ogni parte di sé. Non serve dunque adottare questo o quel modello di successo, anzi è proprio nel distacco dai ruoli e dai comportamenti stereotipati che germoglia l'autenticità, quell'autenticità limpida che ci fa superare la retorica del "dire ciò che si pensa" e ci mette in contatto con un atteggiamento ben più sfidante e autentico: "pensare ciò che si dice". Nello stesso modo, si farà evidente che non esistono persone di talento e persone prive di talento: chiunque possiede almeno un talento. Solo questa consapevolezza ci consente di superare la tentazione dei facili giudizi e scegliere invece di metterci alla ricerca del talento in ciascuno, a partire dal proprio, consapevoli che ogni persona è molto più di ciò che fa e delle etichette che ne possono conseguire. discrimine fra gli individui non è dunque fra chi ha talento e chi no; neppure fra chi è consapevole del proprio talento e chi no. Il vero discrimine è fra chi sceglie di mettersi alla ricerca delle proprie possibilità e chi ne ha invece paura.
Il mondo è rapidamente cambiato, la nuova epoca è entrata nelle nostre case senza bussare e si ha l'impressione che abbia cominciato a piovere e proprio non voglia più smetterla. Possiamo cercare rifugio e attendere che spiova. Oppure possiamo cavalcare fieramente il nuovo tempo e imparare a "ballare sotto la pioggia". Che cosa significa questo per un manager? A quali competenze deve fare riferimento? Quale atteggiamento è chiamato ad assumere? "Il tempo della leadership" risponde a queste domande esplorando i fattori che aiutano le imprese a vincere la crisi e a interpretare con successo questa nuova epoca. Tra i principali fattori del nuovo paradigma manageriale, il libro mette in evidenza: l'eco leadership come nuova modalità di diffusione della leadership; l'evoluzione del talent management verso il talent leadership; l'evoluzione delle tecniche di vendita verso la vendita esperienziale; un nuovo atteggiamento personale. Ogni capitolo è arricchito da domande di orientamento che suggeriscono al lettore un atteggiamento consapevole rispetto al percorso manageriale che è chiamato a compiere.
Questo Dizionario, frutto di un complesso lavoro di traduzione, adattamento e integrazione delle voci contenute nel prestigioso Dictionnaire de la Psychanalyse edito da Larousse, offre ai lettori una vasta ricognizione di tutta la materia psicanalitica, ripercorrendola in centinaia di significanti, concetti, simboli e categorie cliniche (nevrosi, perversioni e psicosi), correlati da richiami e accompagnati da puntuali rinvii bibliografici. Nel rispetto della clinica e della teorizzazione, questo Dizionario rappresenta un utile veicolo di conoscenza a disposizione degli studiosi e degli appassionati.