
Il volume si propone di illustrare l'origine e la storia di cento parole appartenenti al lessico della gastronomia campana. Accanto a termini afferenti all'importante tradizione culinaria napoletana, il lemmario raccoglie voci meno note, le cui vicende permettono talora di ricostruire i rapporti instaurati nel tempo tra l'entroterra e la città, nonché gli usi alimentari di aree scarsamente rappresentate nella trattatistica d'argomento gastronomico. Le parole, selezionate attraverso criteri linguistici, geografici e cronologici, sono corredate di una scheda lessicografica che presenta puntuali riscontri nella letteratura napoletana e nei vocabolari. Il volume intende presentare, inoltre, un breve profilo storico della gastronomia campana, elaborato attraverso l'uso di fonti storico-artistiche, archivistiche e letterarie e attraverso la ricostruzione delle vicende delle parole scelte.
Il nostro sguardo sulla tecnologia è spesso miope, anzi, strabico. Si focalizza solo sulla novità tecnologica e dimentica l'altra metà della questione: gli esseri umani e il loro modo di utilizzare la tecnologia. Le nuove tecnologie pervadono le nostre abitudini, le relazioni personali e il modo di vivere. Siamo ormai abituati a sentirci dare del tu dai colossi del web e dagli assistenti virtuali, e a ricevere baci e abbracci nei messaggi anche da persone che non conosciamo. Se qualcuno vicino a noi guarda lo smartphone, siamo indotti a fare lo stesso di lì a qualche secondo. Ricorriamo a video e tutorial in rete per fare quasi ogni cosa, per aggiustare una tapparella, accendere il barbecue o fare il pane in casa. Partendo da situazioni concrete e da abitudini spesso inconsapevoli, l'autore ci aiuta a comprendere meglio il nostro rapporto con la tecnologia, tra vizi e virtù.
Di che cosa parliamo quando parliamo di innovazione? Massimiano Bucchi ci racconta come dietro questa parola abusata vi siano percorsi concreti, tortuosi e molto affascinanti. Dalla forchetta al kalashnikov, questo libro intreccia le storie delle intuizioni che hanno cambiato le nostre vite, dimostrando la loro natura di processi non lineari e collettivi, che non possono essere ricondotti all'intuizione di un genio isolato ma che nascono da contributi spesso inaspettati. Storie di innovazioni concettuali, come la sequenza QWERTY sulle tastiere che tutti usiamo quotidianamente; di innovazioni nello sport, dal contropiede italiano al salto alla Fosbury; o nell'universo culturale, dal Monopoli allo spaghetti western. Storie di percorsi innovativi sorprendenti, come quello che portò un fisico a inventare il primo videogioco della storia o un regista a introdurre il "conto alla rovescia" che tutti oggi identifichiamo con l'esplorazione spaziale. Dalla cultura alla tecnica, dallo sport al cinema e alla tavola, il racconto curioso e istruttivo di piccole svolte diventate grandi cambiamenti.
La sera del 28 marzo 1944 i violenti colpi alla porta di casa fanno riemergere negli adulti della famiglia Perlow antichi incubi. La pace trovata a Fiume, dopo un lungo peregrinare per l'Europa cominciato agli inizi del Novecento in fuga dai pogrom antiebraici, finisce bruscamente: nonna, figli e nipoti vengono arrestati e, dopo una breve sosta nella Risiera di San Sabba a Trieste, deportati ad Auschwitz-Birkenau, dove molti di loro saranno uccisi. Sopravvissute alle selezioni forse perché scambiate per gemelle o forse perché figlie di un padre cattolico, o semplicemente per un gioco del destino, le due sorelle Tatiana (6 anni) e Andra (4) vengono internate, insieme al cugino Sergio (7), in unKinderblock, il blocco dei bambini destinati alle più atroci sperimentazioni mediche. In questo libro, le sorelle Bucci raccontano, per la prima volta con la loro voce, ciò che hanno vissuto: il freddo, la fame, i giochi nel fango e nella neve, gli spettrali mucchi di cadaveri buttati negli angoli, le fugaci visite della mamma, emaciata fino a diventare irriconoscibile. E sempre, sullo sfondo, quel camino che sputa fumo e fiamme, unica via da cui «si esce» se sei ebreo, come dicono le guardiane. L'assurda e tragica quotidianità di Birkenau penetra senza altre spiegazioni nella mente delle due bambine, che si convincono che quella è la vita «normale». Il solo modo per resistere e sopravvivere alla tragedia, perché la consuetudine scolora la paura. Finché, dopo nove mesi di inferno, ecco apparire un soldato con una divisa diversa e una stella rossa sul berretto. Sorride mentre offre una fetta del salame che sta mangiando: è il 27 gennaio 1945, la liberazione. Che non segna però la fine del loro peregrinare. Dovrà passare altro tempo prima che Tatiana e Andra ritrovino i genitori e quell'infanzia che è stata loro rubata. Le sorelline trascorreranno ancora un anno in un grigio orfanotrofio di Praga e alcuni mesi a Lingfield in Inghilterra, in un centro di recupero diretto da Anna Freud, dove finalmente conosceranno la normalità. Secondo le stime più recenti ad Auschwitz-Birkenau vennero deportati oltre 230.000 bambini e bambine provenienti da tutta Europa, solo poche decine sono sopravvissuti. Questo è lo struggente racconto di due di loro.
Questo volume è il risultato di un ampio studio di carattere storico-giuridico e di analisi storiografica sulle origini e lo sviluppo della famiglia e del matrimonio, frutto di lunghi anni di insegnamento nelle Università italiane e nella Pontificia Università Lateranense accompagnati da una consuetudine di un dibattito a livello internazionale, segno di una dimistichezza di rapporti scientifici nati da una propria scuola riconosciuta come tale della Congregatio Doctorum.
Il 9 maggio 1962 Italo Calvino scrive a Umberto Eco di avere intenzione di redigere un manifesto "per una letteratura cosmica". A un certo punto della sua vita, al volgere del "nuovo secolo" degli anni sessanta, Calvino guarda alla scienza come mai aveva fatto in passato. E lo fa perché per esprimere le nuove situazioni esistenziali e per comprendere "il nostro inserimento nel mondo", egli sente la necessità di occuparsi delle immagini che la scienza produce e del linguaggio che impiega nel produrle. Attraverso Calvino il libro racconta un pezzo importante di storia della cultura italiana del Novecento. Grazie all'impiego di numerose lettere e documenti di archivio inediti ne ricostruisce la trama nei suoi molteplici particolari. Giorgio de Santillana, Sergio Solmi, Anna Maria Ortese, e poi, ancora, Cassola, Vittorini, Bollati, Timpanaro sono alcune delle personalità con cui Calvino discute e si confronta nei diversi momenti del suo lavoro di scrittore. Legati a precisi contesti storici e culturali, questi incontri si trasformano in luoghi privilegiati di osservazione e d'indagine, e forniscono l'occasione di entrare nel laboratorio Calvino in modo originale. Raccontare Calvino e la scienza è infatti anche un modo per fare uscire Calvino da Calvino: un modo, a venti anni dalla morte, per restituirgli un po' di vita, per liberarlo dagli schemi sempre più astratti e ripetitivi in cui troppo spesso è costretto.
Tra scandali e indagini, il primo decennio del Duemila è stato disastroso per le Regioni. Il secondo, se possibile, è cominciato anche peggio. Molti presidenti di Regione eletti nel 2010 hanno dovuto lasciare l'incarico, pressati dalla magistratura o dall'opinione pubblica. Trecento consiglieri regionali sono finiti sotto inchiesta. La qualifica di "governatore", neppure prevista dalla legge, finisce per simboleggiare, dunque, una stagione di grandi attese sfociata in un tracollo economico e morale. In questo libro Goffredo Buccini incontra i presidenti-governatori che - per ragioni spesso molto diverse - sono stati maggiormente sotto i riflettori negli ultimi anni e hanno guidato le più grandi Regioni italiane: da Roberto Formigoni a Nichi Vendola, da Roberto Cota a Rosario Crocetta... Dieci nomi famosi della nostra storia recente e le loro parole, i loro racconti accomunati da un senso di fallimento collettivo. Buccini descrive così il più grande "imbroglio politico" della Repubblica, tra malaffare e sprechi: quel federalismo regionale i cui effetti pesano come macigni sugli ospedali, lo smaltimento dei rifiuti, i servizi per i cittadini, ormai sempre più diseguali in un'Italia che la riforma del 2001 ha reso sempre meno unita, vanificando il diritto alla salute sancito dalla Costituzione.
Alba del Corpus Domini 2011, statale Ionica, Locride. Davanti alla farmacia di Maria Carmela Lanzetta bruciata da un incendio appiccato da quattro picciotti delle cosche, si mettono in fila le donne di Monasterace, con strofinacci, acqua e detersivo: per salvarle il salvabile, ripulire ciò che resta della bottega di questa farmacista che s'è fatta sindaca e ha sfidato crimine e corruzione con la semplicità e il buonsenso d'una madre. "Come vi potrò ripagare?", chiede lei. "Già ci avete ripagato", rispondono loro. Il libro è la cronaca d'un faticoso viaggio nella primavera delle donne calabresi, dentro la ribellione delle "pentite" di 'ndrangheta e il coraggio di molte madri e figlie, spose e sorelle di dire infine "no", giorno per giorno, alle regole arcaiche d'un universo omertoso e misogino. Una cronaca raccontata attraverso gli occhi e la storia di Maria Carmela Lanzetta, sindaca di Monasterace, che ha subito due attentati mafiosi per il solo azzardo di avere riportato legalità e normalità nel piccolo comune del reggino che governa dal 2006. La vicenda di questa tenace amministratrice calabrese s'intreccia con quella di altre donne come lei...
Trent'anni fa un giovane giornalista del "Corriere della Sera" viene assegnato alla sala stampa del palazzo di giustizia di Milano. Siamo nel 1992 e la grande Storia ha deciso di mettersi improvvisamente in movimento e di farlo proprio a partire da qui. Nasce Mani pulite e a raccontarla è una banda di giornalisti ragazzini, i 'mozzi' delle diverse redazioni lasciati a seguire quelle che in un primo momento erano apparse come indagini senza futuro. Come un romanzo di formazione, li vediamo confrontarsi con i protagonisti di quei giorni, alle prese con la ruvida genialità di Di Pietro e le enigmatiche strategie di Borrelli, gli iperbolici paradossi di Davigo e l'amara saggezza di Colombo. Attorno, imprenditori e politici, avvocati e spioni, faccendieri e boiardi compongono una polifonia che non fa sconti su errori e orrori, dagli eccessi negli arresti alla catena di suicidi. Un'Italia dove si staglia la figura drammatica di Craxi e già emerge quella affabulatrice di Berlusconi; l'Italia scossa dagli attentati a Falcone e Borsellino e dalle stragi del '93; quella della gogna per la Prima Repubblica in diretta tv al processo Cusani. È un racconto che abbraccia la vita di redazione di un grande giornale e le avventure sulle tracce dei latitanti di Santo Domingo. Trent'anni dopo, sarà solo la delusione di un gioco a somma zero.