
Un viaggio per acque, navigando tra discipline diverse - fisica, ecologia, religione, economia - per ripensare l'acqua, per ritrovarne la forza simbolica e la potenza vitale.
L'ambiguità della scuola italiana appare radicale: forma cittadini, sviluppa talenti e genera intelligenza, ma crea anche sconfitti, produce indifferenza e induce emarginazione. L'impegno necessario a liberarla dalle sue annose criticità richiama quello profuso nell'innalzamento dell'obelisco in piazza San Pietro nel 1586. Sollevato da terra per mezzo di una fabbrica imponente di argani ingegnosi, evitò il crollo grazie all'esperienza e intraprendenza dell'operaio Bresca il quale, accorto che i canapi cui era assicurato stavano cedendo, gridò nonostante il divieto di parlare durante i lavoro: "Acqua alle funi!". Fu ascoltato. I canapi bagnati ressero allo sfarzo, e l'obelisco venne posizionato al centro della piazza, dove tutt'ora si trova.
"L'Italia è lunga e stretta. Se sei sull'Aurelia e scendi verso sud, il mare ti accompagna a destra; se invece guidi lungo l'Adriatico, l'acqua occhieggia da sinistra. Ma per guardare l'Italia bisogna dare quasi sempre le spalle al mare e rivolgersi verso l'interno. Per tre anni, ogni giorno ho riversato nel taccuino le tracce di ogni viaggio, dettagli anche minuscoli. Il bottino che stipavo era tutto ciò che non aveva possibilità di comparire sul mio giornale, una montagna di informazioni minute, secondarie, accessorie, o di storie che lasciavo ai margini delle inchieste nell'attesa che, dopo tanta semina, un giorno potessero germogliare e insieme costituire l'anima di un altro racconto, di un nuovo viaggio. Cosi è nato questo resoconto sull'eternità di certi luoghi e certi paesaggi italiani dove il passato non finisce mai e il futuro stenta ad arrivare. Ci sono paesi che si raggiungono solo a piedi, come Topolò al confine con la Slovenia, e paesi senza tempo dove si fabbricano orologi, come Uscio in Liguria; paesi dove la terra finisce, come Depressa nel Salento, e paesi abitati da capre, come Craco in Lucania. Soprattutto, ci siamo noi italiani in questo libro: una sequenza di carità e di imbrogli, di anime morte e di anime belle, di volti sorridenti e di predoni da strada. Una volta messi in fila non si sa se abbracciarli tutti oppure darsi alla fuga il più rapidamente possibile." (Antonello Caporale)
La mattina del 4 luglio 1966 don Antonio avrebbe dovuto celebrare una messa funebre per un capobastone di Ciminà, piccolo paese in provincia di Reggio Calabria, ma venne ucciso in un agguato prima di riuscire a raggiungere la chiesa: le perizie balistiche accertarono che il sacerdote aveva sparato contro i suoi assassini per coprirsi la fuga. Suor Rosa, la sorella del boss Paolo Martino, cugino del padrino di Archi, Paolo De Stefano, sfruttava le proprie conoscenze per acquisire informazioni riguardanti eventuali procedimenti penali in corso nei confronti del fratello. Nel 2007 il boss Vincenzo Gioffrè entra a far parte del comitato per l'organizzazione della festa in onore della Madonna dei Poveri di Seminara. Anni prima, il sindaco neoeletto aveva tentato di modificare il percorso della processione per impedire che il fercolo della Madonna proseguisse, come da tradizione, fino alla casa del boss locale, ma le sue disposizioni vennero disattese e, qualche giorno dopo, per ribadire chi comanda, venne dato fuoco al municipio. A partire dall'Ottocento e per decenni gli uomini della 'ndrangheta hanno beneficiato del silenzio e dell'indifferenza (spesso interessati) della Chiesa. Solo dagli anni Cinquanta cominciano a registrarsi le prime denuncie e le prime lettere pastorali, e la 'ndrangheta diventa un "cancro esiziale".
"Mario Mori, generale dei Carabinieri. All'opinione pubblica il mio nome probabilmente dirà qualcosa. Evocherà dei ricordi, vicende per certi aspetti anche spiacevoli di cui si è molto scritto sui giornali e parlato nelle aule giudiziarie. La mia, però, è una storia lunga. Da raccontare. E quella di un militare e dei suoi uomini che hanno combattuto per quarantanni terrorismo e mafia. Nei reparti d'eccellenza dell'Arma. E ai vertici dell'intelligence, quei Servizi segreti in Italia sempre così chiacchierati." Scritta con Giovanni Fasanella, questa è la straordinaria storia "professionale" di un uomo che è stato al centro di tutti i grandi eventi italiani. Ufficiale del controspionaggio al SID, il Servizio segreto militare nei primi anni Settanta, nei nuclei speciali comandati dal generale Dalla Chiesa dopo il delitto Moro, comandante della sezione Anticrimine a Roma durante gli anni di piombo, Mori è stato uno dei protagonisti della lotta al terrorismo. A metà degli anni Ottanta è a Palermo, con Falcone e Borsellino, a combattere la mafia; nel 1998 diventa comandante del ROS, il reparto speciale dei Carabinieri, che aveva contribuito a creare. Uscito dall'Arma, dirigerà infine il sisde, il Servizio segreto italiano, che ritrova un ruolo decisivo per la sicurezza nazionale dopo i fatti dell'll settembre. Nel corso della sua lunga carriera ha combattuto il terrorismo, arrestato Riina, messo a punto nuove tecniche d'investigazione, gestito infiltrati, ascoltato pentiti."
In un mondo fortemente stimolato e frammentario i legami rischiano di essere superficiali e spezzarsi con leggerezza. Diviene allora urgente avere una chiara idea su chi siano la persona e la coppia, così come è fondamentale capire come costruire dinamiche fra le persone che resistano al tempo e che portino alla maturità. Il percorso di crescita affettiva nella coppia, durante il fidanzamento e poi nel matrimonio, è indispensabile per vivere in una realtà complessa come quella presente. Con questo libro ci si augura di gettare un po' di luce su tale complessità, in modo da far emergere sempre più la bellezza dello stare insieme come coppia e nel comprendere che la vocazione al matrimonio è la chiamata alla personale realtà familiare, cellula della più grande famiglia umana.
«Molta morale, poca comunità, zero cultura»: questa frase di Pierangelo Sequeri è rimbalzata tra le pareti degli intellettuali cattolici o vicini al mondo cattolico sgretolando un muro di cartone che ha rilevato una certa voglia di discutere sinceramente del binomio cultura-fede cattolica, oggi molto trascurato. Da quell'articolo uscito su "Avvenire", che invitava "ad extra", a uscire cioè da un certo confinamento di idee, produzioni, azioni, è nato un ricco dibattito con protagonisti nomi della cultura quali Carlo Ossola, Roberto Righetto, Chiara Giaccardi, Silvano Petrosino, Antonio Spadaro, Sergio Massironi, Agostino Giovagnoli, Milena Santerini, Davide Rondoni, Roberta Rocella, Andrea Riccardi, Massimo Cacciari. Voci che, riviste, diventano ora una raccolta per provare ad andare tutti insieme oltre. Oltre una certa paccottiglia di pensiero che edulcora la realtà senza risolvere o aggiungere nulla. Oltre quei recinti che tengono sotterrati i tesori accumulati in questi decenni da una riflessione teologica incredibilmente più ispirata, da una spiritualità straordinariamente più vitale, da una concezione di chiesa più comunitaria. Una ricchezza che deve essere messa in circolo, oltre le dispute interne, con nuove forze e pensiero, con la capacità di dialogo che cerca di esprimere questo dibattito.
"Che un miliardario con aereo privato, mass media privati, partito privato e cimitero privato pretenda anche una giustizia privata è perfettamente nella logica."
Michele Serra
Corrompere giudici e testimoni, falsificare bilanci, frodare il fisco. E non essere processati. Sedici anni di leggi prêt-à-porter (1994-2010) ad personam, ma anche ad personas, “ad aziendam”, “ad mafiam” e “ad castam” per pochi potenti illustri.
Dai decreti Conso e Biondi dopo Tangentopoli alla Bicamerale (“Il piano di rinascita democratica? Me lo stanno copiando con la bozza Boato”, esultava Licio Gelli). Per continuare con le leggi sul falso in bilancio, le rogatorie, le intercettazioni, con le norme pro Sofri e Dell’Utri, pro Sismi e Telecom, e con i condoni fiscali ed edilizi, con l’indulto del centrosinistra, con i lodi Schifani e Alfano, gli illegittimi impedimenti e il processo breve che fulmina gli scandali Mills, Cirio, Parmalat, Fiorani, Unipol, Calciopoli e le truffe della clinica Santa Rita. Tutti salvi.
Sedici anni per tornare a Tangentopoli e a Mafiopoli, cancellando Mani pulite e la Primavera di Palermo, e beatificando Craxi, corrotto e latitante.
Marco Travaglio, editorialista e cofondatore de “Il Fatto Quotidiano”, collaboratore
fisso di Annozero, ha scritto fra l’altro "Mani sporche" (con G. Barbacetto e P. Gomez), "Se li conosci li eviti" (con Gomez), "Italia Annozero" (con Vauro e B. Borromeo), "Bavaglio" e "Papi" (con P. Gomez e M. Lillo), tutti editi da Chiarelettere. Per Editori Riuniti ha pubblicato una nuova edizione de "L'odore dei soldi" (con E. Veltri). Di grande successo il suo tour teatrale con "Promemoria" (Libro e dvd, Promomusic). Da poco in libreria il dvd "Democrazya 2009" (Casaleggio Associati). Cura anche un blog, voglioscendere.it, con Gomez e Pino Corrias.
Le coppie si separano perché non hanno saldato i propri conti emozionali. All’offesa segue la vendetta, la comunicazione si blocca e i due entrano in una dinamica in cui assumono i ruoli di vittima e aggressore, in un circolo vizioso che li porta alla rottura. Il Metodo innovativo presentato in questo libro indica una via per rompere tale dinamica negativa e avvicinare le coppie al perdono. Il Metodo de Francisco-Canet offre infatti un modo peculiare di approcciarsi ai torti, introducendo una serie di principi e concetti che man mano mettono i coniugi di fronte al conflitto con uno sguardo nuovo, quello che porta alla conoscenza. L’obiettivo è quello di indirizzarli verso una buona comprensione, stimolando la necessità di perdonarsi e di ricominciare con una formula nuova per la loro vita coniugale, che porti con sé la benevolenza, la pratica dei Valori Coniugali e il progetto di una vita futura diversa. Tutto questo culmina con la forma di amore più generosa che si possa dare: il perdono.
In questo libro ci sono sette storie. Possono essere lette come sette indagini poliziesche che hanno per oggetto un animale. L'animale in questione non è necessariamente dei più esotici: si inizia con le talpe dal muso stellato, ma poi si trovano anche serpenti marini, toporagni, anguille elettriche e vespe. C'è sempre un mistero da risolvere, e c'è l'avventura della sua ingegnosa soluzione, che prende il lettore pagina dopo pagina, come accade in un poliziesco di qualità. Ma è solo quando si giunge alla soluzione del caso che si insinua davvero la meraviglia. Certi animali, anche comuni, visti da vicino mostrano adattamenti e strategie di vita che hanno del miracoloso. L'evoluzione ha scolpito col tempo comportamenti che lasciano letteralmente a bocca aperta, e il gusto della loro scoperta è impagabile. Di storia in storia, non solo impariamo dettagli stupefacenti sul mondo naturale, ma apprezziamo anche in maniera vivida l'eleganza e la creatività del metodo sperimentale. Kenneth Catania rende vivo e palpabile sotto i nostri occhi quel guizzo creativo che è sempre necessario mettere in campo se si vuole risolvere un enigma scientifico, perché la scienza è innanzitutto divertente e appagante, e il mondo naturale che svela è un vero miracolo di inventiva, una fonte continua di stupore e meraviglia.
La storia, l'affermazione e gli scenari futuri di una professione cardine nel panorama della comunicazione e delle relazioni pubbliche. Gino Falleri, uno dei più autorevoli conoscitori della materia, attraversa le tappe di un percorso che, dopo tante battaglie, è approdato ad una definizione del profilo professionale dell'addetto stampa. Un'analisi lucida e competente che esamina gli ambiti d'azione, le attribuzioni, le attività e le problematiche non ancora risolte di una delle figure giornalistiche più discusse, senza tralasciarne gli aspetti deontologici. Il volume, scritto dal presidente del Gruppo giornalisti uffici stampa (Gus) approda alla terza edizione, completamente riveduta e aggiornata, dopo aver esaurito le prime due.