
Vi è mai capitato di entrare in una agenzia di viaggi per prenotare una vacanza poco costosa al mare e di uscirne avendone prenotata una dispendiosa in Giamaica, per un "colpo basso" del venditore? O, di aver risposto a un intervistatore, sulle vostre abitudini di lettura e, cosa che non avreste mai voluto, ritrovarvi acquirenti di un abbonamento a una compagnia telefonica? Molti sono i modi e le tecniche per persuadere, utilizzati in tutti i campi, perché tutti hanno qualcosa da offrire e da ottenere. A fini nobili e meno nobili. Questo volume fa il punto su quanto si sa delle strategie persuasive nella pubblicità, nella politica, nei media e nelle relazioni interpersonali.
I saggi contenuti nel volume analizzano il rapporto tra comunicazione e potere con particolare riferimento alle tecniche retoriche utilizzate per il controllo del consenso. I temi trattati riguardano sia l’influenza dei media sul comportamento delle persone e sulla formazione dell’opinione pubblica, sia i meccanismi della persuasione ingannevole e della personalizzazione della politica, oltre che il ruolo svolto dai mass media nella produzione delle paure collettive.
Nell'epoca della rivoluzione digitale, che sta cambiando i modi di relazionarsi e crea enormi problemi in campo economico, sociale e politico quali sono le radici che non possono essere dimenticate perché la comunicazione sia umanizzante? La reciprocità è l'elemento forse più utile per ritrovare una comunicazione mediatica adeguata ai tempi di oggi. Il pensiero di Paolo Ruffini, il professionista ora prefetto dell'organismo vaticano che si occupa dei media, a colloquio con il giornalista Michele Zanzucchi, emerge nelle pagine di questo libro della Collana Fratelli in Umanità.
Le strutture cognitive e i processi di elaborazione attivi nella comunicazione, le forme di socialità che questa presuppone e mette in atto, le differenze tra comunicazione verbale e non verbale, le diverse patologie comunicative. Nei saggi di autorevoli specialisti, un'introduzione al rapporto tra mente e linguaggio, uno dei temi contemporanei più discussi.
Comunicare vuol dire essere in relazione con gli altri, istaurare con loro un rapporto di comprensione, di condivisione, di impegno e responsabilità. L'essere umano comunica con le parole, con il corpo e finanche con il silenzio. Senza la comunicazione sarebbe impossibile divenire uomini e donne. Un contenuto trasmesso adeguatamente può modificare un atteggiamento, un modo d'essere. Una buona comunicazione evita conflitti, consente il riconoscimento reciproco e la possibilità di una convivenza umana. Da queste considerazioni nasce "La comunicazione interattiva". Soggetti in relazione si lasciano interrogare e vivificare dalla parola altrui.
Il volume affronta il tema della comunicazione interculturale nella prospettiva psicosociale articolandosi in due parti. La prima parte è dedicata ai processi cognitivi e motivazionali che entrano in gioco nelle relazioni tra gruppi e alle possibili differenze culturali che emergono nel modo di affrontarli. Nella seconda parte vengono presi in considerazione gli aspetti relativi al contesto, alla relazione e al comportamento di comunicazione. Sulla base del lavoro di alcuni tra i più noti psicologi sociali emerge con chiarezza come la distanza sociale tra il proprio gruppo e il gruppo esterno influenzi le modalità dello scambio comunicativo, intrecciandosi con la tipologia di relazione che lega i due gruppi: una relazione di tipo competitivo può generare incomprensione e difficoltà comunicative anche tra gruppi che condividono molti aspetti culturali.
Le grandi trasformazioni indotte dai processi di globalizzazione - dalle migrazioni alle nuove tecniche e forme di organizzazione rese possibili dall'informatica - hanno negli ultimi anni messo in primo piano le dimensioni della comunicazione e dell'intercultura. Il confronto con la diversità culturale diviene oggi un passaggio ineludibile nelle pratiche comunicative che pervadono il tessuto concreto delle relazioni sociali e della stessa vita delle istituzioni. Allo stato attuale, operare nella sfera pubblica richiede l'adozione di una prospettiva comunicativa interculturale che, oltre a riconoscere le differenze, consenta anche la pratica della mediazione per valorizzare le molte realtà di una società sempre più plurale. Il volume presenta concetti e metodi di questo campo di studi e propone una serie di concreti casi di studio.
Qui presentato in una nuova edizione riveduta e aggiornata, il volume offre una serie di strumenti utili per la comprensione e la gestione dei fattori che possono ostacolare o favorire il dialogo interculturale, collocandoli nella cornice della più ampia questione del rapporto tra culture nel mondo globale. L'autrice adotta un approccio interdisciplinare (tra sociologia, linguistica, antropologia, psicologia sociale, filosofia) e utilizza numerosi riferimenti non soltanto alla letteratura scientifica, ma anche ai media, alla narrativa e alla vita quotidiana.