
Giuda, specchio e guida di numerosi scrittori del Novecento
Una letteratura del dubbio e dello sgomento, della trasgressione e della disfatta
Il tradimento di una fede o di un patto, di una identità nazionale o ideologica
Un affascinante percorso all'interno della letteratura del XX secolo prendendo come filo guida la poliedrica figura di Giuda e il tema cruciale del tradimento.
Un viaggio alla ricerca di scrittori "irregolari", negletti o maledetti come il loro protagonista.
Attraverso alcune istantanee tratte dai testi sacri e dalla storia viene raccontato il modo delle donne di calarsi nell'esistenza quotidiana come in una danza che esalta il lato gioioso della vita.
Erri De Luca dà la traduzione e la sua originale interpretazione di uno dei libri più affascinanti della Bibbia: la storia di Giona che trascorse tre giorni nella pancia di una balena. In appendice: testo ebraico con traduzione interlineare.
Il libro propone una lettura in chiave vocazionale, secondo il metodo della lectio divina, dell'episodio della guarigione della donna emorroissa e della risurrezione della figlia di Giairo. E' il settimo volume della collana Bibbia e Vocazione". Viene proposta una lettura in chiave vocazionale, secondo il metodo della Lectio Divina e mediante un abile intreccio narrativo e teologico, dell'episodio della guarigione della donna emorroissa e della risurrezione della figlia di Giairo. Nella prospettiva vocazionale adottata dall'Autore i personaggi del racconto diventano protagonisti di un'esperienza di fede e di amore, e la loro risposta vocazionale diventa un cammino di discepolato che schiude la strada a seguire il Cristo nel dono totale di se. Un cammino spirituale in compagnia di una bella pagina dell'evangelista Marco, nell'obbedienza alla Parola di Dio ascoltata, accolta, vissuta. "
Questo libro raccoglie la versione integrale di tre dei vangeli di Nag Hammadi e di un quarto vangelo, tratto dal Codice di Berlino, ciascuno completo di note e saggi critici. I codici contengono le "parole segrete" che Gesù avrebbe rivelato al discepolo Giuda Tommaso, talvolta definito come suo "fratello gemello", a Maria, una figura tra le più controverse dei vangeli canonici, e a Filippo, in un vangelo non molto difforme da quelli accettati dalla Chiesa, ma comprendono anche il Vangelo della Verità, il più anomalo rispetto alla norma evangelica, eppure presentato dal suo estensore come il "vero" vangelo. A complemento dei contenuti, il libro si avvale di un ricco apparato iconografico, con fotografie e illustrazioni che permettono al lettore di collocare i vangeli gnostici di Nag Hammadi nel giusto contesto storico e geografico, ambientale e artistico, dando così nuova vita a vicende dimenticate da tempo.
Da questo itinerario sul Vangelo di Giovanni, nato per un corso di esercizi spirituali, il Dio di Gesù Cristo che emerge non mette in difficoltà. È semplice, diretto, essenziale: propone a chi crede in lui di non affannarsi a delimitarlo e circoscriverlo in una definizione stabile e immutabile. Il Dio di Gesù va per primo alla ricerca dell'uomo e della donna; si pone accanto a loro e sostiene i percorsi di chi vive per il bene. Il libro presenta cinque modalità di incontro con il Signore: quelle dei discepoli, di Nicodemo, della folla, della Maddalena e dell'adultera.
Descrizione dell'opera
La questione del rapporto tra i due Testamenti è il vero grande problema della teologia biblica. Antica come il cristianesimo, e già interna allo stesso Nuovo Testamento, essa è stata affrontata da insigni biblisti. Ma, paradossalmente, sono proprio i neotestamentaristi ad avere maggiore difficoltà nel cimentarsi, probabilmente per l’enorme autorevolezza di cui il Nuovo Testamento viene rivestito, dato che gli si riconosce il ruolo di offrire un senso cristiano all’Antico.
Il tema ha implicazioni teologiche: come la nuova alleanza si relaziona con l’antica? Implicazioni cristologiche: l’obbedienza alla Torah è via di salvezza indipendente da Cristo? Implicazioni ecclesiologiche: la Chiesa sostituisce Israele? Implicazioni ermeneutiche: Gesù di Nazaret è il punto di riferimento definitivo nell’interpretazione delle Scritture? Implicazioni sul dialogo interreligioso: in che senso Israele è depositario di rivelazione? Implicazioni sulla teologia biblica, perché «essa parte dal presupposto che la Bibbia cristiana consti di una unità teologica formata dall’unione canonica dei due Testamenti» (B.S. Childs).
Lo studio è organizzato in tre parti. La prima si propone di indagare come e attraverso quali modelli la teologia cristiana abbia compreso nei secoli la relazione esistente tra Antico e Nuovo Testamento. La seconda individua le fonti bibliche su cui si radicano tali schemi. La terza tenta di valutare se le categorie cristiane che hanno espresso il rapporto tra i due Testamenti siano effettivamente fondate sulla Sacra Scrittura e in che misura esse possano ritenersi ancora valide o ci sia spazio per nuove prospettive d’interpretazione.
Nella conclusione l’autore propone il modello «dialogico» come risposta al problema del rapporto, facendo ricorso a una categoria di Lévinas, quella del Volto, che supera «l’idea dell’Altro in me» e richiede «un insieme di faccia a faccia».
Sommario
Prefazione. Introduzione. I. Il rapporto tra i due Testamenti nella tradizione cristiana. 1. Modello conflittuale. 2. Modello tipologico/allegorico. 3. Modello “promessa-compimento”. 4. Modello storico-salvifico. II. Il rapporto tra i due Testamenti nei testi biblici. 1. La nuova alleanza: conflitto con l’antica? 2. La lettura tipologica alla luce di Gal 4,21-31. 3. Il modello “promessa-compimento” alla luce di Mt 5,17-48. 4. Il modello storico-salvifico negli scritti di Paolo e Luca. III. Osservazioni critiche e conclusioni. 1. Osservazioni critiche sui quattro modelli. 2. Considerazioni conclusive. Il modello dialogico. Bibliografia.
Note sull'autore
Massimo Grilli si è laureato in scienze bibliche al Pontificio Istituto Biblico ed è docente di Nuovo Testamento presso la Pontificia Università Gregoriana. Tra le sue ultime pubblicazioni: Gottes Wort in menschlicher Sprache. Die Lektüre von Mt 18 und Apg 1-3 als Kommunikationsprozess, SBS 201, Stuttgart 2004 (in collaborazione con D. Dormeyer) e Riqueza y solidaridad en la obra de Lucas, Estella (Navarra) 2005 (in collaborazione con D. Landgrave Gándara e C. Langner).
Il noto esegeta francese Xavier Léon-Dufour s.j. affronta in quest’opera una Lettura continua del vangelo secondo Giovanni, unica nel suo genere. Egli segue il testo evangelico in tutti i suoi meandri, ne scruta e rileva la ricchezza nascosta sotto l’apparente semplicità e la espone in un linguaggio che evita il tecnicismo degli addetti ai lavori, usando un dettato piano, quasi familiare, senza tuttavia concedere sconti al rigore scientifico.
I presupposti di questa lettura (metodo «sincronico» a preferenza di quello «diacronico», criterio dei «due tempi di lettura», principio della «lettura simbolica») sono chiaramente illustrati nelle premesse e sapientemente applicati nell’esposizione.
Questa nuova edizione da ordine e sistematicità a quelle parti ancora non armoniche delle edizioni precedenti offrendo una lettura molto più scorrevole e godibile.
I quattro volumi nella storia: Lecture de l’Évangile selon Jean, 4 voll., Éditions du Seuil, Paris 1988-1996; 1.a ed. it.: Lettura dell’evangelo secondo Giovanni, 4 voll., Ed. Paoline/Ed. San Paolo, 1990-1998
Xavier Léon-Dufour è nato a Parigi nel 1912. Sacerdote gesuita, ha insegnato per lunghi anni alla Facoltà teologica di Lyon-Fourvière. Si è imposto ben presto all’attenzione degli specialisti pubblicando opere esegetiche rilevanti, tradotte quasi tutte in italiano: Dizionario di teologia biblica (in collab.) Marietti, Torino 1967; I Vangeli e la storia di Gesù, Edizioni Paoline 1967, 19865; Risurrezione di Gesù e messaggio pasquale, Edizioni Paoline 1973, 19872; Dizionario del Nuovo Testamento, Queriniana, Brescia 1978; I miracoli di Gesù (in collab.), Queriniana, Brescia 1980; Di fronte alla morte. Gesù e Paolo, LDC, Torino-Leumann 1982; Condividere il pane eucaristico secondo il Nuovo Testamento, LDC, Torino-Leumann 1983; Agire secondo il Vangelo, EDB, Bologna 2003; Un biblista cerca Dio, EDB, Bologna 2004. Ha redatto per anni le apprezzate rassegne bibliografiche sul Nuovo Testamento nelle Recherches de science religieuse e ha collaborato a riviste specializzate e pastorali nel settore biblico. Questa Lettura dell’evangelo secondo Giovanni è la sua opera di più ampio respiro nella quale coniuga mirabilmente maturità esegetica e sapienza espositiva. Studiosi, studenti, popolo religiosamente acculturato almeno un minimo. L’autore è un “esperto” dei Vangeli: profondo come pochi e capace come forse nessun altro a rendere accessibili i frutti della sua esegesi in linguaggio semplice e accattivante.
A. Vanhoye, in questo volume, intende accompagnare i cristiani nell'approfondimento del mistero della passione e morte di Gesù. Più precisamente, egli conduce una riflessione sul concetto di «sacrificio». Nel linguaggio corrente il «sacrificio» è visto come «privazione», quindi come qualcosa di negativo. Nel linguaggio religioso, però, il termine assume una connotazione positiva: sacrificio è il sostantivo corrispondente del verbo sacrificare, che vuol dire «rendere sacro». Per rendere sacro qualcosa che non lo è occorre accogliere la comunicazione della santità divina: una realtà si trasforma in sacrificio solo se diviene strumento di santificazione e di comunione più intima con Dio. Egli, infatti, passa in rassegna i diversi tipi di sacrificio, a partire dal «sacrificio del rendimento di grazie», dall'eucaristia, che è fondamento e culmine della vita cristiana stessa. Gesù, nell'ultima cena, aprendosi con immensa gratitudine alla potente corrente d'amore di Dio padre, con la forza interiore propria dell'amore ha trasformato la sua passione e morte in sorgente di vita nuova. La trasformazione effettuata nella passione ha prodotto la risurrezione. Partecipando all'eucaristia, anche noi riceviamo il dinamismo del rendimento di grazie, che ci mette in grado di fare della nostra vita una continua offerta di rendimento di grazie a Dio. Questo volume è una riedizione di Dio ha tanto amato il mondo. Lectio sul sacrificio di Cristo, pubblicato nel 2003 nella collana «Dalla Parola alla Vita» e ora riproposto per la collana «Scrutate le Scritture». Albert Vahnoye, cardinale, gesuita, biblista, membro della Studiorum Novi Testamenti Societas, già rettore del Pontificio Istituto Biblico e Segretario della Pontificia Commissione Biblica, è nato il 24 luglio 1923 ad Hazebrouck, nella diocesi di Lille, nel Nord della Francia, al confine con il Belgio. Autore di numerose pubblicazioni, tradotte in diverse lingue, ha preso parte attiva alla redazione di documenti che prolungano il lavoro del concilio Vaticano II. Per Paoline ha pubblicato: Lettera ai Galati. Nuova versione, introduzione e commento (Milano 2000) e Dio ha tanto amato il mondo. Lectio sul sacrificio di Cristo (Milano 2003).
Testo ampio che si compone di 41 riflessioni su personaggi ed episodi biblici, suddivisi in 2 parti: 24 tratti dall'Antico e 17 dal Nuovo Testamento. In ogni riflessione, si riporta di volta in volta un passo biblico, da leggere in forma individuale o collettiva. Il commento-riflessione, che fa seguito, invita alla meditazione, individuando gli elementi che meglio rinviano ai temi dell'attività pastorale, orientata specificamente al campo della mobilità umana. Una o più citazioni dei Padri della Chiesa chiudono la meditazione, quale invito alla preghiera, alla contemplazione e alla conseguente traduzione pratica nel campo vasto e complesso della mobilità umana. Il libro propone alcuni tra i tantissimi passi biblici che in qualche misura si soffermano sui temi dell'itineranza, dell'accoglienza, dell'ospitalità, della via e del cammino, della casa e del pellegrinaggio, dell'essere forestieri e viandanti lungo le strade della vita. 883722255 È divertente giocare agli anagrammi, soprattutto se si tratta di esprimere il carattere di una persona. Che fortuna allora se è l'eroe stesso del gioco a incaricarsi della trasposizione del suo nome: c'è da scommettere che l'anagramma servirà a rivelarlo nell'intimo! È ciò che è successo a Francesco di Sales. Si divertì, un giorno, a creare il suo anagramma ed eccone il risultato: "foi sans descaler", cioè fede integrale. Si sarebbe potuto scrivere questa frase come sottotitolo a questa opera.