
Il testo biblico di questa edizione è quello nella traduzione rinnovata della Conferenza Episcopale Italiana (2007).
29 lezioni, secondo uno schema storico con illustrazioni dalla Carta della Palestina, scritte con e per i ragazzi della scuola elementare di Calenzano per ritrovare l'umanità di Gesù così come Lui la incarnò.
Questo libro propone un'attenta lettura della vita e dell'apostolato di Paolo di Tarso attraverso una seria lettura esegetica di brani delle Lettere paoline e degli Atti degli Apostoli. Paolo amava definirsi "apostolo di Cristo", non però per mettersi alla pari coi Dodici apostoli scelti dallo stesso Gesù terreno quali testimoni di tutto il suo messaggio; ma per far risaltare la sua missione profetica di "apostolo", "mandato" dallo stesso Gesù risorto con una missione speciale, quella di proclamare e favorire nella chiesa la sua libertà da vari condizionamenti a cui era esposta. Questi sono gli aspetti maggiormente messi in evidenza dal denso volume, proposto a quanti vogliono approfondire la conoscenza di san Paolo.
Il fascicolo, in punto metallico, propone il testo del Vangelo di Marco secondo la nuova traduzione della CEI. La versione tascabile (cm 10,5x15) risponde a ogni esigenza di maneggevolezza e leggibilità. È disponibile anche la versione a caratteri grandi (formato 14x21).
Il fascicolo, in punto metallico, propone il testo del Vangelo di Marco secondo la nuova traduzione della CEI. La versione a caratteri grandi (formato 14x21) testimonia l'attenzione delle EDB per il pubblico degli ipovedenti. È disponibile anche la versione tascabile (cm 10,5x15), per rispondere a ogni esigenza di maneggevolezza e leggibilità.
Bibbia, parola degli uomini e Parola di Dio
Traduzioni e interpretazioni, due plurali d'obbligo
La retorica biblica, caratteristiche e differenze rispetto a quella classica
Vangelo e Atti degli Apostoli, per leggere e vivere il fascino della Parola di Dio.
È un giorno di pioggia dell’anno 30 della nostra era a Gerusalemme. Nicodemo, un uomo di quarant’anni con una barba grigia che gli divora le guance, e Giuseppe di Arimatea, un cinquantenne un po’ curvo con la pancia, consigliere personale di Caifa, il capo del Sinedrio, la suprema istituzione ebraica, sono saliti fin sul Monte del Teschio con addosso l’ingombrante abito sacerdotale.
Aiutati da alcuni amici, con le tenaglie e una scala, i due staccano dalla croce un uomo, lo lavano, ungono il suo corpo di aromi, lo avvolgono in un lenzuolo e lo depongono nella tomba di proprietà di Giuseppe.
L’uomo è nato sotto il regno di Augusto, a metà del mese di nisan, pochi giorni prima della Pasqua. Il suo nome è Yeshua, che significa «Yahvè aiuta», e viene dalla bassa Galilea, da un piccolo, insignificante villaggio chiamato Nazaret.
Il Sinedrio ha strappato al prefetto romano Pilato una sentenza di morte per lui, eseguita attraverso il supplizio della croce, perché l’uomo diceva di essere un Maestro inviato da Dio, capace addirittura di compiere miracoli in Suo nome.
Sfidando tutti i precetti dello shabbat, Nicodemo e Giuseppe si sono recati fin sul Monte del Teschio non per un gesto di umana pietà, ma per mettere in atto il piano concepito insieme con Caifa e Chanan, il Gran sacerdote caduto in disgrazia dopo l’ascesa di Tiberio alla porpora imperiale: deporre in una tomba e poi far sparire il corpo di Yeshua, di modo che i suoi seguaci si convincano che sia resuscitato e sia, perciò, davvero il Mashiach, il Messia profetizzato da Isaia e Geremia, la promessa incarnata fatta a Davide, il liberatore di Israele dalla tirannia romana. Quello che Giuseppe di Arimatea e Nicodemo non sanno, tuttavia, è che Yeshua è vivo, agonizzante per l’orrendo supplizio cui è stato sottoposto, ma vivo.
Così comincia questo straordinario romanzo in cui, braccato dagli uomini di Pilato, giudicato troppo pericoloso dai sacerdoti del Sinedrio, dal fondo di una prigione della Giudea, Gesù, guarito, narra la sua vita, scrive il suo vangelo.
Opera stupefacente per credibilità ed erudizione, Io, Gesù è il racconto di un altro destino possibile del Cristo che non ha nulla di blasfemo. Oltre a essere, infatti, una formidabile ricostruzione storica di un’epoca traboccante di profezie, il romanzo è anche una sentita e convinta celebrazione della verità umana e storica e della verità divina dell’avventura del Cristo.
Vangelino tascabile coordinato al progetto "Viviamo il Vamgelo" Età di lettura: da 6 anni.
Il testo propone una lectio divina sulla Lettera ai Filippesi,la prima comunità cristiana fondata da Paolo nel continente europeo e formata da pagani convertiti al cristianesimo. Il legame di vicendevole amore che unisce i Filippesi a Paolo emerge molto bene dalla Lettera che l’Apostolo scrive loro mentre è prigioniero a Efeso o forse a Roma. Egli parla dalla pienezza del cuore, intrecciando liberamente confidenze personali con esortazioni spirituali e profondi insegnamenti. Paradossalmente, la nota dominante di questa «lettera della prigionia» è proprio la gioia spirituale. Significativo infatti è che nel testo relativamente breve della Lettera (solo quattro capitoli) ricorrano ben sedici espressioni esplicite riguardanti la gioia,tutte ancorate all’essenza stessa della vita cristiana,ossia alla fede,alla speranza e alla carità,come pure alla sofferenza abbracciata per amore di Cristo e della Chiesa. I sei agili capitoli in cui si articola la lectio percorrono il tema della gioia nei suoi diversi aspetti: non ci viene proposta una gioia «spensierata», un godimento sensibile, mondano, ma la gioia pura, sovrannaturale, che sgorga dall’amore di Cristo e trasfigura tutti gli eventi dell’esistenza.
AUTRICE Anna Maria Cànopiè abbadessa dell’abbaziabenedettina “Mater Ecclesiae” sull’isola di SanGiulio (Novara). Già conosciuta e apprezzataper la sua collaborazione all’edizione dellaBibbia CEI e alle edizioni ufficiali del Messale edei Lezionari liturgici, è voce autorevole nel-l’ambito della spiritualità biblica, liturgica emonastica. Numerose le sue pubblicazioni di ampio respi-ro ecclesiale. Con Paoline ha pubblicato moltitesti, fra i quali recentemente: La GrandeSettimana(20072),La santa Messa(2008),oltreai dodici volumetti di lectio divinanella collanaCOLTIVARE LA PAROLA.
Un’indagine su alcune delle più potenti emozioni che attraversano il cuore e l’esistenza umana:le passioni.Troppo spesso,nella cultura religiosa di matrice cristiana,e non solo,le passioni sono state considerate in modo negativo,come qualcosa da cui liberarsi.In realtà,se la persona umana ne è così profondamente segnata,ciò significa che nel piano creativo le passioni hanno un senso.Guardando alle passioni in un’ottica plurale e nella loro specifica connotazione cristiana,il volume si propone di offrire non un vademecum per la loro gestione, ma piuttosto stimoli a pensare e a vivere tutto ciò che il Signore ha posto nell’uomo secondo la misura alta dell’amore. Così l’indagine su Il piacere,a partire dal testo del Cantico dei Cantici 1,1-4,si avvale dei contributi di Gianni Barbiero,Renzo Cresti,IlhamAllah,Chiara Ferrero,JeanYves Leloup,Gualtiero Marchesi e Chiara Sciunnach.Il tema de Il desiderio,intorno al brano di Daniele 13,1-2.7-23,è commentato da Benito Marconcini,Carmelo Vigna, Armido Rizzi, Philip Hanson, Karl Golser, Donatella Puliga. La tematica de La vergogna, introdotta dal brano biblico di Genesi 2,25; 3,7-13, è approfondita da Bruno Moriconi, Luigi Anolli, Giancarlo Miccò, Maria Emanuela Novelli,Alessandro Sesti e Giovanni Nicolini. L’esperienza tragica de La disperazione, illuminata dal brano di Matteo 27,3-9,è approfondita da Michele Mazzeo,Vinicio Albanesi,Eugenio Borgna, Salvatore Niffoi, Riccardo Riccardi, Gabriel Renato Camagni. Sul tema de L’invidia, introdotto dal brano biblico di Genesi 4,3-8, si concentrano le riflessioni di Enzo Bianchi,Paolo De Nardis,Ignazio Sotiriadis,Olaf Lippke,Simonetta Matone e Raffaele Luise. Infine, Alexis Leproux, Vittorino Andreoli, Patrizia Manganaro, Letizia Tomassone, Elio Andriuoli, Elmar Salmann si interrogano, sullo sfondo del testo di Sapienza 7,1-7,sul tema de La fragilità.
CURATORI
Piero Ciardellaè direttore dell’Istituto superiore di Scienze Religiose «B.N. Stenone» di Pisa,docente di filosofia teoretica e segretario del Coordinamento delle Associazioni Teologiche Italiane.
Maurizio Gronchi insegna cristologia nella facoltà di teologia della Pontificia Università Urbaniana ed è membro del consiglio di presidenza dell’Associazione Teologica Italiana.