
Il secondo volume delle Lettere di Pietro nella Nuova versione della Bibbia dai testi antichi: una nuova traduzione, attenta al valore letterario dell’opera; testi antichi a fronte; un accurato apparato testuale-filologico e un ampio commento esegetico-teologico. Il testo completa la Prima lettera di Pietro, pubblicata nel 2016 nella stessa collana, e porta a termine la traduzione del Nuovo Testamento nell’ambito di questa collana.
Frutto del Colloquio che ha inaugurato un progetto di ricerca pluriennale sui testi del Nuovo Testamento "within Judaism" (ovvero come letteratura giudaica), il volume discute i cambiamenti di paradigma in atto nell'esegesi neotestamentaria e nella storiografia delle origini cristiane e del giudaismo del Secondo Tempio. Se, da un lato, mette in discussione l'efficacia euristica della metafora della "separazione delle vie" per rappresentare il complesso processo di identificazione e differenziazione dei credenti in Gesù nell'arco temporale che vede la genesi dei testi neotestamentari, dall'altro suggerisce l'opportunità di guardare alla storia della relazione tra giudei e seguaci di Gesù (giudei o meno sul piano genealogico), nel mondo greco-romano, come storia intrecciata e condivisa che meglio può essere rappresentata attraverso il ricorso a una molteplicità di metafore (ad es. quella delle "reti", come nella network perspective) e a modellizzazioni flessibili e complesse. Esamina criticamente l'uso di classificazioni anacronistiche o di nozioni essenzialiste di identità e di etnicità, considerando i testi del NT espressione di uno dei possibili diversi modi di "negoziare" l'identità giudaica e i suoi confini in epoca romana, quello appunto dei seguaci di Gesù. Emerge il potenziale culturale e teologico di un processo di ricezione dei testi del Nuovo Testamento inversamente proporzionale a quello che, a partire dalla tarda antichità, ne ha interpretato il messaggio in termini sostitutivi.
Annotazioni e commento sono scanditi secondo due livelli:
Il primo, filologico-testuale-lessicografico, offre puntualizzazioni legate alla critica testuale (riprendendo le varianti testuali più significative), approfondisce il significato di alcuni termini, tenendo conto dell’influsso del contesto su di essi.
Il secondo, esegetico-teologico, tiene presenti le unità letterarie del testo biblici. Fornisce la struttura delle parti, per poi procedere al commento delle sezioni che le compongono e dei brani in cui queste ultime sono articolate. Il testo viene commentato evidenziandone gli aspetti teologici e mettendo in evidenza, la dove lo si ritiene opportuno, il nesso tra Antico e Nuovo Testamento, rispettandone però la reciprocità.
L’introduzione segue una precisa articolazione: a) il titolo, l’importanza e il posto del libro nel canone; b) la struttura e gli aspetti letterari del libro (stile, generi...); c) le linee teologiche fondamentali; d) gli aspetti maggiormente legati alla diacronia (data, autore, storia della composizione, versioni testuali, trasmissione).
Destinatari
Studiosi, ricercatori,sacerdoti, gruppi di lettura biblici.
Autore
Marida Nicolaci ha conseguito la Licenza in Sacra Scrittura al Pontificio Istituto Bibilco e il dottorato in Teologia biblica presso la Facoltà Teologica di Sicilia dove insegna esegesi del Nuovo Testamento. La sua ricerca si concentra in modo particolare sugli scritti giovannei. Per i tipi della Città Nuova ha pubblicato nel 2007: Egli diceva loro il Padre. I discorsi con i Giudei a Gerusalemme in Giovanni 5-12. È membro dell’Associazione Biblica Italiana e collabora con varie riviste scientifiche
Gli Scritti giovannei e Lettere Cattoliche spiccano nel panorama neotestamentario come esempio della ricca diversità della testimonianza a Gesù, della memoria di lui e della comprensione della sua persona e del suo significato storico-salvifico nel cristianesimo delle origini. In questo volume l'autrice offre alcune chiavi di lettura che valorizzano la peculiarità di questi scritti come testimonianza originale e diversa - accanto e di fronte a quella dei vangeli sinottici e degli scritti paolini - dell'autocoscienza ecclesiale delle comunità delle origini maggiormente segnate dal rapporto col giudaismo. Uno strumento informato e aggiornato, a tratti anche appassionato, per chiunque voglia scoprire e approfondire scritti del Nuovo Testamento che, proprio in forza della loro matrice e permanente struttura giudaica, dicono qualcosa di specifico del Dio di Gesù Cristo, della fede in lui e della chiesa.
I capitoli del Vangelo secondo Giovanni con il racconto della Pasqua (18-21), tradotti e commentati da Marida Nicolaci.
versione dal testo originale in una lingua italiana fluente e suggestiva, per rendere la sorprendente ricchezza del linguaggio evangelico
commento fondato su un’accurata analisi del testo, arricchita da sensibilità e intuizione femminili
particolare attenzione alla presenza decisiva delle donne nel racconto evangelico
Questo è un volume tratto dai “Vangeli Àncora”, la prima opera completa di traduzione e commento dei testi evangelici realizzata da bibliste italiane.
Malgrado il consistente sviluppo degli studi sul Vangelo di Giovanni in questi ultimi anni, le pubblicazioni dedicate ai "Discorsi di Gesù" (Gv 5-12) come blocco unitario, sia dal punto di vista diacronico sia da quello sincronico, sono rare, nonostante la rilevanza che tali discorsi possono fornire alla comprensione del rapporto tra Gesù e i Giudei del suo tempo. I problemi che pone il testo sono di varia natura: letteraria, storica e teologica, oltre che metodologica, e continuano, ancora oggi, ad animare il dibattito tra gli studiosi. L'Autrice, nel comprendere la preziosità del contributo che j citati Discorsi sono in grado di fornire alla comprensione del rapporto istauratosi tra Gesù e i Giudei del suo tempo, valorizza nella sua lettura la dimensione storica e narrativa del testo. Il testo giovanneo, indagato con cura, non tarda a manifestare nuove e considerevoli ricchezze.
Nell'epoca del terrorismo globale le credenze religiose sembrano particolarmente legate a forme di violenza. La stagione del nuovo ateismo ha infatti sostenuto che la religione avvelena ogni cosa. Sul banco degli imputati è finito il monoteismo con tutti i suoi difensori che è considerato una sorta di premessa alla violenza religiosa di cui c'è traccia abbondante anche nella Bibbia. Il cristianesimo, come fede monoteistica non sfugge a questa serie di accuse, al punto che sono state proposte molte strategie apologetiche tra cui spicca il tentativo di rintracciare una cesura tra Bibbia ebraica e Nuovo Testamento. Ma la domanda torna sorgere sempre prepotentemente: Il Dio della Bibbia è un Dio violento? L'autore di questo volume, già docente di Antico Testamento affronta il tema in tre capitoli: 1. Dio è coerente? 2. Monoteismo e violenza 3. La Bibbia: una risposta alla violenza?
Il Dio della vita si mette in cammino per i molti sentieri della storia e dei tempi: non per esservi posseduto stabilmente, ma come un nascente che coglie sempre di sorpresa. Egli sorge quale desiderio, rinvio, attesa, evento toccante, viaggio, scoperta, fedeltà, immagine di un domani al di là dell’immediato.
La domanda evangelica “Quando ti abbiamo visto?” rimanda a una realtà abitata da mille presenze e assenze; rende sensibili agli innumerevoli passaggi di Dio nei paesaggi dell’anima, negli arcipelaghi delle emozioni, nei voli e nei naufragi della mente, nelle vicende drammatiche e liete dei nostri giorni...
Nell’incontro tensionale tra l’umano andare e il divino venire l’autore ricerca alcune tracce e alcune voci – un poeta, un artista, un Dio orientale, una scrittrice – in cui coglie che Avvento è il nome di Dio. Tracce e voci diventano invito a un atteggiamento di accoglienza verso Dio che passa.
Note sull'autore
Ivan Nicoletto (Vo’ Euganeo [PD] 1958), monaco all'Eremo di Camaldoli, si è laureato in filosofia all'Università di Padova e si è licenziato in teologia alla Pontificia Università Gregoriana di Roma. Accanto ai servizi che svolge nella propria comunità, si interessa principalmente dell'intreccio fra fede, pensiero ed espressione artistica.
Contenuto
«La messe è molta…», «medico, cura te stesso», «voi siete il sale della terra», «un padrone piantò una vigna…». Gesù non ha affidato i suoi insegnamenti a un freddo discorso da «professore», ma in lui simboli, paragoni, parabole, metafore, allegorie sono sempre presenti per offrire all’intuizione dell’uomo un linguaggio pieno di luce e di vigore. Questo libro è un aiuto per entrare nel vasto mondo della fantasia di Gesù e comprendere un linguaggio che a volte non è immediatamente comprensibile per noi che apparteniamo ad una cultura molto diversa dalla sua.
Destinatari
Chiunque desidera comprendere meglio lGesù e i vangeli.
Autore
Umberto Nicoli, dopo gli studi di teologia presso la Pontificia Università Gregoriana in Roma, è stato per molti anni parroco a Salerno. Fra le sue opere segnaliamo: Un salmo al giorno (2009) e Nella gioia dell'incontro conDio (2009)
"Il Signore renda la donna che entra in casa
tua come Rachele e Lia, le due donne
che edificarono la casa di Israele".
"Con Rut, profeticamente ha inizio la nuova "Casa di Israele" dove anche le genti hanno posto. Considerate l'importanza della presenza di Rut nella genealogia di Gesù in Matteo 1! Sembra dunque che si voglia dire una rinnovata edificazione del Popolo di Dio in vista del re David e in vista del Messia".