
Il sussidio propone una griglia di lavoro in sette tappe sugli aspetti essenziali della catechesi e dell'insegnamento religioso. Questa decodificazione parte da elementi concreti e offre piste immediatamente utilizzabili. Le esperienze, le animazioni e le altre attività proposte per la parrocchia e la scuola si riferiscono a sette postulati di base: la catechesi riguarda in primo luogo gli adulti; è cammino di fede per un'intera comunità cristiana; nella comunità tutti sono responsabili della catechesi; la catechesi è apprendistato mediante la vita; è costituita da uno svariato insieme di incontri e momenti privilegiati; è cammino di un'intera vita. Cinque capitoli organizzano i diversi aspetti della pastorale: "Strutturare e animare la catechesi"; "Celebrare e pregare"; "Scoprire attraverso le tecniche e i metodi"; "Parlare dei tempi e delle feste liturgici"; "La pastorale scolastica".
Questa guida per catechisti e genitori accompagna il relativo quaderno operativo per il bambino e la famiglia.
Il tema della relazione educativa è tornato fortemente al centro della riflessione pedagogica e delle pratiche educative, facendo registrare un interesse crescente da parte di quanti risultano impegnati con i ragazzi. Il breve percorso formativo proposto dal volume (attraverso interventi di docenti e studiosi di Pedagogia) crea un'opportunità di riflessione e di confronto sulle modalità che dall'interno sostanziano il lavoro educativo quando è inteso e vissuto primariamente come lavoro che concorre alla costruzione di relazioni educative efficaci e significative per le persone coinvolte, perché il nostro modo di educare, di aiutare e di prenderci cura dell'altro riflette prima di ogni altra cosa il nostro essere persone.
In questo libretto sono raccolte 21 parole che caratterizzano uno sportivo. Le parole sono "spiegate" attraverso pensieri, domande, citazioni, racconti che si ispirano al mondo sportivo e a Don Bosco, e che spiegano come si può fare qualcosa di bello e di grande nella vita e nello sport. La presentazione di materiali e strumenti per uno sport sano, pulito e leale fanno del libretto un sussidio per una rinnovata cultura sportiva.
"La naturale spinta della persona verso la propria autorealizzazione e il raggiungimento di uno stato adulto può venire stimolata e orientata verso il mondo dei valori, non tanto concentrando l'azione sui singoli tratti o dimensioni della personalità, quanto piuttosto offrendo alla persona in sviluppo, attraverso un sistema di autentici rapporti interpersonali, la possibilità concreta di mettersi esperienzialmente a contatto con se stessa, con il prossimo e con il mondo dei valori e di assumere progressivamente, in questo contatto, un atteggiamento adulto." (dalle Osservazioni conclusive). Il testo, ultimo lavoro del prof. Macario, è frutto di incontri con genitori, operatori di pastorale familiare e responsabili di gruppi giovanili. La prima parte presenta una riflessione di pedagogia preventiva, mettendo in evidenza sette atteggiamenti fondamentali e strategici per gli educati. Lo sfondo è quello della famiglia intesa come luogo educativo in cui scoprire la bellezza della vocazione all'amore e al servizio della vita. La seconda e la terza parte sottolineano lo stretto rapporto tra l'ambiente educativo e la maturazione umana, nonché l'importanza fondamentale dell'esperienza individuale e di gruppo nel processo di crescita della persona.
Due sono le decisioni attorno alle quali ruota il discorso sulla Confermazione: da un lato la scelta di Gesù di rimanere con noi attraverso il dono del suo Spirito e dall’altro la scelta di chi crede in lui di diventare suo “testimone”, cioè di «fare da ponte tra Gesù... e tutti quelli che Lui ci mette vicino». Grazie alla libertà, dono di Dio, queste decisioni non stanno in piedi da sole: l’una ha bisogno dell’altra, come se fossero la stessa scelta, la stessa «scelta decisiva».
La scelta decisiva è appunto il titolo della prima lettera ai ragazzi della Cresima della Diocesi ambrosiana scritta dal cardinale Angelo Scola. Scritta di suo pugno, a mano, è stata poi trascritta in una grafica che riprende la dimensione di una busta da lettere in cui si trova un dono prezioso e personale: il messaggio inviato dall’Arcivescovo di Milano a ciascun cresimando, nella speranza di incontrarlo poi, insieme ai genitori, ai padrini e madrine e ai catechisti, a San Siro il 2 giugno prossimo.
La lettera dell’Arcivescovo illustra in breve, in modo chiaro e diretto, ai ragazzi quale sia il significato del Sacramento della Confermazione. «La Confermazione, come tutti i sacramenti, è un incontro con Gesù - scrive -. È Lui, per primo, a confermare la sua amicizia con noi. Il Signore ti dice: “Mi impegno con te” e aspetta la tua conferma». Anche qui viene ribadito il doppio passaggio della Confermazione, cioè la conferma reciproca di un’amicizia, che impegna e responsabilizza sempre.
Dalla lettura de La scelta decisiva può partire un percorso di accompagnamento rivolto ai cresimandi, perché, grazie all’accoglienza del dono dello Spirito del Risorto, possano desiderare di vivere «da grandi» o «per dirlo con il vostro linguaggio - continua l’Arcivescovo - ... “alla grande”». E che cosa significa allora per i catechisti suscitare questo desiderio? Fare in modo che possa essere sempre alimentato e portare frutti. Agli educatori che propongono la lettura di questa breve lettera viene chiesto di aiutare i ragazzi a leggere «con verità» la loro vita, troppo spesso «intossicata» da ciò che non è amore e, soprattutto, di farsi testimoni, dimostrando che uno stile di vita che sia quotidianamente «risposta» a un amore ricevuto è davvero possibile!
Erich Fromm, nel suo L’arte di amare, evidenzia una chiara distinzione tra l’amore immaturo e quello maturo. Nella prima forma, l’individuo ama in quanto ha bisogno dell’altro. Nella seconda forma, quella matura o che tende a una piena maturità, si è in presenza di un sentimento libero e liberante. Tale riflessione sull’amore umano ha spinto l’autore a raccogliere idee, esperienze, valori e convinzioni intorno al tema dell’amore familiare e di coppia, traendo spunto da una quasi trentennale esperienza di lavoro con le coppie e con le famiglie.
Nel primo capitolo, l’attenzione va al modello di amore e di coppia che viene veicolato dai mass media e, in particolare, dai testi delle canzoni. Nel secondo capitolo, la focalizzazione si sposta sul sistema famiglia e l’intenzione è quella di riflettere e possibilmente rispondere alla domanda sul senso della famiglia: dove sta andando? Quali scopi emergono nel contesto contemporaneo? Il terzo capitolo evidenzia il ruolo e le modalità di una comunicazione intra-familiare che sia funzionale e rispettosa della dignità e della crescita dell’altro. Il quarto capitolo sottolinea ulteriormente il tema della responsabilità, intesa come una abilità a fornire risposte adeguate alle diverse tappe evolutive e situazioni esistenziali. Infine, il quinto capitolo tira in qualche modo le fila delle riflessioni offerte in precedenza, guardando alla «crisi» delle relazioni affettive che caratterizza il mondo e la cultura contemporanea, non tanto in maniera negativa e disfattista, quanto piuttosto come vera occasione di crescita per una ripresa, un rinnovamento della propria capacità di amare, intesa come la tensione e il desiderio a mettere al centro l’altro.
Bellantoni utilizza un approccio di tipo fenomenologico-esistenziale, che cioè non si limita alle fonti teoriche e alle ricerche accademiche, ma che sa osservare e ascoltare gli uomini e le donne che ci camminano accanto e che ogni giorno incontriamo nella nostra vita. In questo gli è testimone e maestro insuperabile quel Viktor Frank, psichiatra viennese e fondatore dell’Analisi Esistenziale, che nella sua esperienza di vita ha saputo non solo riflettere sull’amore ma anche e soprattutto amare!
Il dieci settembre del 2008 nasce Anjes, una bambina nata prematura dopo sole ventiquattro settimane di gravidanza. Questo libro racconta con gli occhi di una madre la storia della lotta per la vita della figlia che alla nascita pesava appena seicentosessanta grammi. Una storia che si svolge tra l'Italia e l'Albania, tra Trento e Tirana, dove l'autrice vive dal 2001. Sullo sfondo della narrazione di Concetta Marotta troviamo la figura di madre Teresa di Calcutta che le darà forza e coraggio nei momenti di difficoltà e il cui nome di battesimo (Anjes Gonxhe Bojaxhiu) sarà il nome che questa madre deciderà di dare alla sua piccola bimba. Il dieci settembre 2009, ad un anno dalla nascita, Anjes verrà battezzata nella cattedrale di San Paolo di Tirana e saranno presenti anche le suore di Madre Teresa in missione a Tirana. Come sostiene Helena Kadare nella prefazione: "(...) è la storia primordiale dell'umanità, che si è ripetuta e si ripeterà miliardi di volte, ma questo racconto si legge con la stessa ansia e curiosità che circonda l'evento più straordinario del genere umano, la nascita di un bambino (...) una forte testimonianza del coraggio di una donna, dell'amore e del senso della vita che nasce e rinasce con ognuno di noi."
Un piccolo e utile strumento per la preghiera e la meditazione personale degli educatori che hanno a che fare soprattutto con preadolescenti e adolescenti. Dieci appuntamenti con Attilio Giordani, un vero educatore laico d'oratorio: marito, papà di tre figli, lavoratore, cooperatore salesiano, catechista, animatore, attore e missionario. Un uomo zelante ma creativo, semplice ma profondo, umile ma ricco di umanità, Attilio Giordani è un modello e un esempio moderno da cui ogni educatore può trarre importanti spunti per condurre i propri ragazzi a conoscere meglio Gesù e a crescere nel loro cammino umano e di fede, secondo la "vita buona del Vangelo".
Nato da un progetto di ricerca promosso da adulti e giovani dell'Azione cattolica diocesana e da esperti ricercatori della facoltà di economia dell'università di Bologna, Il bene che abbiamo in comune si propone di approfondire il rapporto tra comunità parrocchiale e bene comune attraverso strumenti di analisi e interpretazione scientifica specifici. Il risultato è un'idea di bene comune concreta e tangibile, che parte da un'analisi quantitativa, per arrivare a descrivere beni relazionali prodotti e diffusi dalle nostre comunità.
Il testo offre un supporto pedagogico volto a sottolineare e rafforzare, soprattutto fra i giovani, la coscienza di una cittadinanza mondiale, alla luce degli Orientamenti Pastorali dell'Episcopato italiano per il prossimo decennio.
«Il mandato specifico della FOCSIV, inoltre, che invita in modo particolare i giovani non solo a interessarsi alla cooperazione, ma a farlo allargando gli orizzonti dello sguardo, per maturare una mentalità di servizio che ha come punto di riferimento il mondo intero, è una splendida occasione di crescita da valorizzare e far conoscere». (Dalla prefazione di mons. Diego Coletti).
Indice dei capitoli:
1. Sfide mondiali e nuova cittadinanza di Paolo Giacobazzi
2. La vite giovani e la periferia del tempo di Ivo Lizzola
3. Verso una metodologia del viaggio. L'intelligenza pratica di un metodo di Giulio Caio
4. Appunti di viaggio di Paolo Giacobazzi
Incontri con tre donne, simbolo di coraggio e libertà. Di generazioni diverse, di paesi diversi (Iran, Sudan, Afghanistan), sono accomunate dalla medesima fede, dalla stessa grinta e da una sola sfida: fare della religione islamica un posto dove essere donne e vivere in democrazia sia una cosa normale. Shirin Ebadì, iraniana, avvocato e attivista dei diritti umani, è Nobel per la Pace 2003; vive in esilio. Fatima Ahmed Ibrahim, sudanese, è stata la prima donna eletta in un parlamento africano e presidente della combattiva "Unione delle donne" del suo paese. Malalai Joya, afgana, la più giovane delle tre, è stata parlamentare denunciando i criminali di guerra che le sedevano accanto. Oggi chiede la fine dell'occupazione straniera nel suo paese.