
Il sussidio del Movimento Giovanile Salesiano 2019-2020 propone un percorso di crescita e maturazione sul tema “insolito” ma estremamente attuale della santità. Il percorso offre alcune suggestioni sull'”essere santi” a partire dalla vita. Il progetto rispetta la tradizionale formula “3 + 1”, cioè tre sussidi per diverse fasce d’età e un sussidio per i giovani: oltre a questo Sussidio fanciulli, il Sussidio preadolescenti, il Sussidio adolescenti e il Quaderno giovani in formato tascabile, pensato per accompagnare giovani, animatori ed educatori sostenendo la comprensione del tema e il percorso formativo. Il sottotitolo #lìdovesei è anche un vero hashtag che accompagnerà sul web le attività dei sussidi.
Con un linguaggio semplice e coinvolgente, papa Francesco offre interessanti spunti sulla complessità della vita familiare odierna, che diventa anche opportunità di una nuova umanità e di testimonianza cristiana.
La raccolta degli scritti del pontefice è suddivisa per aree tematiche. Sposi, genitori, nonni, educazione, trasmissione della fede, malattia, morte, virtù, fallimenti sono alcuni degli argomenti affrontati in modo originale e controcorrente. L’intento di Francesco è far riflettere il popolo di Dio e tutte le persone di buona volontà, senza cercare il facile consenso né stravolgere la dottrina della tradizione cristiana. Perché la famiglia non è un problema, come talvolta oggi viene volutamente considerata, ma una preziosa risorsa per la società e per la Chiesa.
Il tema dell'ascolto nelle situazioni conflittuali a cui gli interventi di mediazione provano a dare una supporto, è cruciale e trasversale a tutte le professioni del sociale. Cosa significa ascoltare queste preoccupazioni e come dare voce ai timori e alle paure di ciascuno, senza che questa importante opportunità diventi solamente occasione in cui è possibile fare emerge, in maniera incontrollata, contrapposizione, conflitto, prevaricazione, violenza? Per rispondere a questi interrogativi, il Quaderno, facendo seguito all'omonimo Convegno "Ascoltare lasciando traccia", riporta gli interventi di noti esperti nell'ascolto dei minori in contesti giudiziari e sociali, dei coniugi separati e dei gruppi sociali che presentano istanze contrastanti.
Lettura continua del Vangelo di Matteo: viene letta e meditata la parte che riguarda l'infanzia di Gesù, i fatti inaugurali, il discorso della montagna, i gesti e le parole. Il testo è suddiviso in 12 icone che contengono analisi e approfondimenti dei brani indicati.
Cosa si aspetta di avere la gente dal suo parroco? Cosa si aspetta di dare il parroco alla sua gente? A leggere queste pagine, le risposte a queste due domande sembrano non coincidere. Ma forse si può uscire da questo cortocircuito. Senza rimpianti per i parroci di una volta e per la gente di una volta. Ma con un orecchio attento a quanto è stato scritto in passato e con qualche proposta audace per il futuro.
LE MIE SOFFERENZE PASTORALI E DUE-TRE PROPOSTE SUL PIANO DEL «CHE FARE?». CONDIVIDERE LE UNE E LE ALTRE, MAGARI, AIUTA QUALCUNO.
Il testo nasce da un'esperienza maturata in varie diocesi e all'estero. Gli autori, proprio a partire dal loro diretto contatto con i giovani, hanno costruito dei percorsi di interculturalità per aiutare animatori di gruppi giovanili a formare al dialogo tra culture diverse, tenendo conto delle dinamiche psicologiche e sociali che si attivano in contesti multiculturali. La Chiesa italiana ed europea, e la stessa società, sono chiamate a essere interculturali, capaci di integrare e valorizzare le ricchezze di culture e identità autoctone e straniere. Questo testo può essere accolto nell'ambito della pastorale giovanile, ma anche in contesti scolastici e civili in genere. Gli autori sono tanti, alcuni anche molto conosciuti nel mondo della pastorale e animazione all'interculturalità: Fabio Baggio, Enrico Selleri, Antonella Mattei, Gabriele Beltrami. Tutti condividono una certezza: la diversità culturale è una ricchezza da scoprire. Tutti ne hanno fatto una scelta di vita, molti tra loro sono autori, cantautori e formatori per Scalamusic.
Cosa ha da dire Giovanni della Croce al «giovane che vive sul divano [...] che va in pensione a 20 anni», per usare una forte immagine di papa Francesco? Questo testo confronta la realtà di dipendenza dalla tecnologia e dai social network unitamente all'opinione di una buona fetta di gioventù "atea per delusione", con la spiritualità del dottore mistico Giovanni della Croce. Il testo mette in luce l'attualità del Dottore Mistico che dimostra una profonda conoscenza delle dinamiche del conflitto interiore di fronte alle contraddizioni degli appetiti della natura sensibile che assediano da sempre la spiritualità umana. I suoi consigli sono al contempo sia la base per comprendere l'affettività autentica rivelata dal Cristo sia un tentativo di risposta al modo di pensare e di relazionarsi dei giovani scettici di oggi. Riscoprire la ricchezza dell'incontro concreto è l'augurio di questo libro.
Dieci commenti di voci autorevoli ai punti del decalogo per gli oratori dell’arcivescovo Delpini, accompagnati da una parte esperienziale a cura di chi l’oratorio lo vive. Per riflettere, lasciarsi provocare, “mettere le mani in pasta”, e vivere l’oratorio con stile.
Tutti sono chiamati alla felicità e alla santità. L’oratorio educa ragazzi, adolescenti per introdurre alla giovinezza cristiana, tempo di responsabilità da vivere negli ambienti adulti, portando a compimento la propria vocazione.
«L’oratorio è l’adesso di Dio. La comunità cristiana non si esercita nella retorica del futuro, che tanto spesso avvilisce ogni relazione con i giovani. Al contrario: l’oratorio è la comunità presente, che intende ascoltare, accompagnare e festeggiare con i giovani, oggi. L’oratorio provoca la comunità cristiana a dare il meglio di sé. A cercare e scoprire le risorse che possiede, e che forse sono tuttora inattivate e inespresse. La cura dei piccoli – che ogni oratorio vuole esprimere concretamente – è l’opportunità che ogni comunità cristiana può cogliere per una vera conversione missionaria.» Don Stefano Guidi
Si ringraziano per i contributi: Don Mario Antonelli, Daniela Mapelli, Maurizio Messaggi, Laura Musarra, Don Riccardo Pascolini, Don Cristiano Passoni, Monsignor Luca Raimondi, Don Massimiliano Sabbadini, Sergio Tramma. Gli educatori dell’Oratorio di Sesto Calende (Va). La parte esperienziale è a cura degli educatori di Aquila&Priscilla.
Un vero e proprio "decalogo" per riflettere su cosa vuole essere l'oratorio diocesano nel prossimo futuro. Dieci parole suggerite dall'arcivescovo di Milano Mario Delpini, che chiama l'oratorio a ripensarsi nel presente e a guardare al proprio futuro. Dieci autorevoli personaggi "amici dell'oratorio" che commentano e approfondiscono i "dieci comandamenti", tra accoglienza di tutti, accompagnamento e dono.
Nel delicato compito di generare un figlio nella fede è necessaria e imprescindibile una buona alleanza tra comunità cristiana e famiglia. I genitori hanno ricevuto il dono e il compito di introdurre e accompagnare i loro piccoli nel cammino della vita e nella crescita dell’esistenza cristiana, in profonda sintonia con la comunità cristiana. A sua volta, essa riconosce e apprezza la vocazione dei genitori a essere i primi educatori nella fede e, nello stesso tempo, si fa promotrice di un itinerario che li aiuti ad affrontare responsabilmente il gravoso compito loro affidato.
Certo, non è cosa facile o scontata: non mancano oggi fatiche e fragilità da parte dei genitori nell’assunzione e nella conduzione di tale responsabilità. Da parte delle diverse figure educative della comunità cristiana si tratta di superare un atteggiamento spesso giudicante nei loro confronti, per costruire a piccoli passi una vera e propria alleanza educativa a favore dei figli. Ecco allora che lo stile di accoglienza e di accompagnamento della famiglia nella condivisione del compito comune di educare alla vita di fede può fare la differenza.
Un percorso formativo per quanti si dedicano ai cammini di Iniziazione Cristiana dei ragazzi. Quattro capitoli che mettono a fuoco il rapporto strettissimo tra famiglia e comunità nel compito di avviare i ragazzi alla fede. Si vuole riflettere sul dono e il compito affidato ai genitori di introdurre e accompagnare i figli nel cammino di Iniziazione Cristiana, in profonda sintonia con la comunità cristiana. Con un contributo sulla preghiera in famiglia.
Questo percorso vocazionale per giovani ricalca in gran parte i temi dell'Esortazione Apostolica Christus vivit, dove, tra l'altro, Papa Francesco ha voluto consegnare ai giovani e alla Chiesa il messaggio che sempre ci può essere una via d'uscita dalle situazioni dolorose, inimmaginabili o assurde della vita. Anche in queste pagine, l'autore offre ai lettori storie ed esperienze della Bibbia, dall'Antico al Nuovo Testamento, in cui i protagonisti insegnano l'arte di uscire da tante forme di schiavitù, di uscire per vivere il tempo in pienezza e con entusiasmo, di uscire perché il Vangelo arrivi a tutti. Il testo intende avvicinare i giovani alla Parola di Dio, Parola che sorprende se vogliamo ascoltarla, e che invita a sempre uscire, cioè a non bloccarsi, a sempre muoversi e ricominciare, perché una vita riuscita è una vita in continua uscita!
Una lettera di Papa Francesco rivolta ai giovani, anzi al giovane, privilegiando il "tu" personale, in uno stile fatto di prossimità, franchezza, semplicità, tenerezza e simpatia.
Un libro che farà discutere perché la possibilità di divorziare attraverso una richiesta unilaterale è considerata oggi un diritto fondamentale della persona. Ma fin dove si spinge la libertà di una persona? Fino a quando questa libertà non va a scontrarsi con quella del partner? Non solo di non essere lasciato, ma anche di veder rispettato un patto che, sancito dalla legge, non ha a che vedere solo con i sentimenti e l'amore, ma rappresenta anche un impegno civile che viene infranto? Si può leggere come una provocazione, ma è comunque un'analisi filosofica e morale di cosa significa impegnarsi in un matrimonio: «la civiltà di un popolo non si misura dall'ampliamento delle libertà ma dall'armonizzare libertà e responsabilità. È certo importante rispettare l'autonomia dei singoli, ma allo stesso tempo tutelare gli interessi della famiglia come soggetto sociale. Non si tratta quindi di restringere in modo arbitrario gli spazi di azione individuale, ma "educare" il soggetto alla responsabilità familiare e sociale».

