
Con Gesù giochi e segreti è una serie di sussidi, pensati come utile supporto didattico ai tre volumi del Catechismo dei fanciulli e dei ragazzi curati dalla Conferenza Episcopale Italiana. Ogni sussidio è suddiviso in unità didattiche, ciascuna delle quali si articola in tre parti: nella prima parte si verifica l'apprendimento del bambino con un crucincastro; la seconda (intitolata nel 1° sussidio "Alla ricerca del tesoro nascosto...", nel 2° "Seguendo Gesù", nel 3° "La nostra fede") invita ad approfondire i contenuti di fede e le tappe del personale incontro con il Signore attraverso brevi riflessioni scritte o la soluzione di giochi enigmistici; la terza, infine, (dal titolo, rispettivamente, "Sulle tracce di Gesù...", "Ringraziamo il Signore" e "Sulla strada con Gesù") suggerisce proposte di impegno e momenti di ringraziamento per la settimana. Completano i tre sussidi giochi originali come "L'esploratore", "La ragnatela dell'Amore", ecc.
Con Gesù giochi e segreti è una serie di sussidi, pensati come utile supporto didattico ai tre volumi del Catechismo dei fanciulli e dei ragazzi curati dalla Conferenza Episcopale Italiana. Ogni sussidio è suddiviso in unità didattiche, ciascuna delle quali si articola in tre parti: nella prima parte si verifica l'apprendimento del bambino con un crucincastro; la seconda (intitolata nel 1° sussidio "Alla ricerca del tesoro nascosto...", nel 2° "Seguendo Gesù", nel 3° "La nostra fede") invita ad approfondire i contenuti di fede e le tappe del personale incontro con il Signore attraverso brevi riflessioni scritte o la soluzione di giochi enigmistici; la terza, infine, (dal titolo, rispettivamente, "Sulle tracce di Gesù...", "Ringraziamo il Signore" e "Sulla strada con Gesù") suggerisce proposte di impegno e momenti di ringraziamento per la settimana. Completano i tre sussidi giochi originali come "L'esploratore", "La ragnatela dell'Amore", ecc.
Un gruppo di amici si sta preparando a ricevere la prima comunione. Giacomo, uno di loro, è pensieroso e desidera approfondire i dubbi che sente dentro di sé. Ne mette a parte i genitori, la nonna, il gruppo di amici, il parroco, la catechista e insieme trovano la risposta a tutte le domande più impegnative intorno al mistero del Corpo e del Sangue di Gesù e alla festa della prima comunione.
punti forti
3 racconti sulle avventure di un gruppo di bambini che si stanno preparando a ricevere la Prima Comunione. Le vicende narrano i dubbi, le domande e gli atteggiamenti davanti a questo passo importante.
Prefazione del prof. Luigi Ferraresso, docente di Pedagogia generale e identità, compiti e programmazione dell’insegnamento della religione cattolica all’Istituto superiore di scienze religiose di Padova, docente di Didattica dell’IRC alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, rappresentante dei docenti nel Consiglio dell’Istituto Superiore di Scienze religiose di Padova e membro della Consulta per la pastorale scolastica della Diocesi di Padova.
destinatari
Tutti i bambini, in particolare quanti si preparano alla prima comunione.
Genitori, educatori, catechisti, insegnanti di religione della scuola elementare.
autrice
Maria Stella Battaglia è educatrice corresponsabile di una Comunità alloggio per minori. È amante della lettura, della pittura ma soprattutto dello scrivere. Impegnata nell’ambito educativo e formativo, nel volontariato e nella catechesi.
illustratore Marco Viale, ha lavorato al settore fotografico e pubblicitario. Ha partecipato a varie mostre collettive e personali. Dal 1996 si occupa di illustrazione collaborando con i principali editori (De Agostini, Capitello, Colors, Edicart, Einaudi, Fabbri, Ravensburger, Mondadori, Piemme...)
In questo interessante e prezioso saggio, l'autore spiega come essere educatori sia sempre un'avventura spirituale. "L'educazione, la formazione dell'uomo, è un'esperienza che ha a che fare con il sacro perché 'gioca' su quel 'mistero' che è la Vita. Questa è una realtà talmente complessa da rimanere in parte incomprensibile all'uomo. All'uomo ma non a Dio, esperto Artigiano di tutto. Per questo sarà necessario a più riprese attingere da Lui per sgomberare qualche dubbio" (dalla Presentazione).
Essere educatori cristiani oggi: un'avventura spirituale. Presentazione di Bruno Ferrero.
Si tratta di un sussidio di catechesi utile per:
i catechisti dei bambini che si apprestano all’iniziazione cristiana;
i genitori che vogliono approfondire il significato dei sacramenti insieme ai loro figli;
gli adulti che ricevono per la prima volta i sacramenti dell’iniziazione cristiana.
La struttura è molto semplice: un’introduzione e sette capitoli, ognuno dedicato a un sacramento. Ogni capitolo è costituito a sua volta da un’introduzione, una storia, una serie di luoghi comuni da sfatare, la spiegazione del rito e di alcuni particolari aspetti, un brano del Vangelo e un pensiero per vivere il sacramento in modo più consapevole.
Paola Radif è nata a Rapallo nel 1943, sposata, tre figli, ha conseguito la laurea in Lingue e Letterature Straniere. Già membro dell’Associazione ItalianaTraduttori e Interpreti, ha svolto l’attività di traduttrice dal tedesco, inglese e francese. Collaboratrice dell’Ufficio Catechistico Diocesano di Genova, con particolare riguardo alla formazione dei catechisti, ha pubblicato per Paoline Corso di formazione base per catechisti con Gianfranco Calabrese (2001) e Alzo gli occhi verso i monti (2007). Scrive sul settimanale diocesano Il Cittadino.
Si affronta il tema della missione profetica delle donne per avviare spunti di riflessione comuni e di scambio per tenere viva l'attenzione e l'iniziativa sul contributo delle donne credenti nella vita di tutti. Oltre agli interventi competenti degli esperti, si offrono testimonianze di vita che vengono dall'America, dall'Asia e dall'Africa, a cominciare da quella di Rigoberta Menchù, premio nobel per la pace. Questi contributi ci danno la misura di ciò che davvero occorre guardare per capire e riflettere, fuori dall'angustia delle nostre singole misure. Costituiscono la base di lavoro per le tre associazioni impegnate, l'Azione Cattolica, il Cif e il Gruppo promozione donna. Tutti dimostrano come la questione e il ruolo delle donne sono un passaggio strategico per la vita di tutti nella complessità di questo tempo con un respiro universale.
Ci sono molte strade del cammino che porta a capire, respirare e compiere la Misericordia, crocevia fondamentale non solo per chi crede. Le frecce segnaletiche sono 14, sette orizzontali e sette verticali. Le prime sono dell’uomo per l’uomo, le altre si indirizzano al cielo. Si chiamano opere di Misericordia corporale e spirituale, l’applicazione del Discorso della Montagna. Sono le 14 tappe di un cammino che non ha un punto di arrivo: momenti di un itinerario che ciascuno deciderà. L’uomo è un fare e un farsi continuo, è il più grande segno di Dio. La Misericordia è l’identità privilegiata per raffigurare Dio, ma anche la via maestra per arrivare al Padre, nella scia del Vangelo. Il vero progresso si raggiunge solamente se sappiamo crescere in umanità. Turoldo diceva che «non è neppure Dio a salvarci, ma il Padre». «Convinti di averne bisogno, rimettiamoci alla scuola del Vangelo», esorta il Vescovo Cancian, il quale indica le opere di Misericordia come prove del passaggio dall’egoismo all’amore. Queste pagine vogliono abbracciare, come un caldo saluto, la Misericordia, un amore che trabocca, capace di donare, di accogliere, di perdonare, di comprendere, di voler ancora più bene, come un padre sa fare e come il Padre del Figliol Prodigo insegna. Ognuno di noi è chiamato a essere un riverbero della bontà paterna. Il Vescovo Cancian accompagna sui sentieri di Dio.
Si chiama «resilienza» la capacità di crescere sani in condizioni di svantaggio. Ed è estremamente importante parlare di resilienza, perché i genitori che vivono spesso momenti difficili, hanno bisogno di ricevere messaggi di speranza dall’esperienza di altri genitori che ce l’hanno fatta.
L’Autrice analizza storie vere di genitori incontrati nella sua esperienza professionale e che hanno affrontato vari problemi (scuola, handicap, tossicodipendenze, separazioni, lutti...) con i figli.
In ogni storia – arricchita da poesie e testi di canzoni – viene presentato il percorso personale, il vissuto, le strategie per uscire dal tunnel, la lezione di vita appresa.
Ne scaturisce un confortante messaggio per i genitori: nelle difficoltà è possibile non sentirsi soli e trovare spiragli di luce!
«... accadono dei miracoli a volte nella vita, devo crederci. Ma prima di tutto so che tutto comincia dentro di me, se me ne rendessi conto, potrei dunque farlo, se io solo ci credessi, non ci vorrebbe niente a farlo. eih,
basta solo dispiegare le mie ali: posso volare...».
I believe I can fly, R. Kelly
DESTINATARI
Genitori, educatori, operatori sociali, operatori pastorali.
AUTRICE
Mariella Bombardieri, psicopedagogista, formatrice, ha lavorato dieci anni nel settore delle tossicodipendenze e dal 1994 si occupa di formazione nelle scuole, con alunni, insegnanti, genitori. Svolge sportelli di consulenza psicopedagogica per il benessere familiare. Dal 1995 è docente a contratto presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia. Collabora con la Caritas Diocesana di Brescia per la formazione dei volontari. Collabora con la rivista settimanale La Voce del Popolo della Diocesi di Brescia per una rubrica familiare.
Un sussidio colorato per il tempo estivo, arricchito da tante illustrazioni, per aiutare i ragazzi a trovare dei momenti speciali in cui fermarsi in preghiera, con i genitori, i nonni, il gruppo dell’oratorio.
Due giorni alla settimana, guidati dalla storia di Abramo, per scoprire che siamo tutti in cammino, perché Dio ci chiama a essere un capolavoro di grazia!
Questo commento al libro di Antoine de Saint-Exupéry vuol essere di provocazione e di aiuto per quei "grandi" che sono in ricerca di quel luogo ancora non identificato, che può diventare giardino colmo di frutti abbondanti: il cuore. In breve, è rivolto a genitori, insegnanti, educatori, catechisti, a quanti, pur tra incertezze, errori e momenti di sfiducia, hanno a cuore la cura e il rispetto per la propria e altrui esistenza, la bellezza insospettata della vita, la potenza di sentimenti. È l'avventura di un viaggio interiore, centrato sulla conoscenza di sé per imparare l'attenzione agli altri.
Quando da Genova il Santo Padre mi ha chiamato a servire come Vescovo la Chiesa Ambrosiana, da subito ho avuto la forte consapevolezza della necessità di insistere nelle mie linee pastorali sulla realtà della “missione”.
La grande Diocesi di Milano, che in parte già conoscevo perché mi ha generato nel mio essere cristiano e poi sacerdote, possiede una ricchissima tradizione di fede, di apostolato, di carità, ma corre il rischio – se non si apre prioritariamente alla missione - di non essere pienamente fedele al Vangelo in questo mondo che cambia.
C’è una missione anzitutto verso i tanti milanesi e lombardi, che hanno perso totalmente o quasi il riferimento alla fede cristiana o che, più spesso, conservano solo qualche elemento dei valori del Vangelo, qualche sporadica pratica religiosa e un generico e occasionale contatto con la comunità cristiana.
Ci sono poi le nuove generazioni verso le quali la catena ininterrotta da secoli della traditio fidei, che le dovrebbe tenere unite a chi ci ha preceduto nella fedeltà al Vangelo, rischia di spezzarsi.
Infine, occorre pensare ai tanti nuovi venuti - cattolici, cristiani, appartenenti ad altre religioni o senza un preciso credo -, verso i quali la nostra Chiesa non ha solo un dovere di accoglienza e di solidarietà umana, ma soprattutto di annuncio del Vangelo e di testimonianza a Gesù, il Crocifisso risorto, l’unico, universale e necessario Salvatore del mondo e di ogni cuore umano.
Proprio in questa prospettiva i due Percorsi pastorali triennali – “Mi sarete testimoni” e “L’amore di Dio è in mezzo a noi” – hanno avuto come tema centrale la missione, riletto in particolare nell’ottica della famiglia nel secondo triennio. E prima ancora, nella mia omelia il giorno dell’ingresso in Diocesi il 29 settembre 2002, dopo aver ricordato che «il nostro non è il tempo della semplice conservazione dell’esistente», concludevo con l’aggiunta: «Non ci è dunque lecito sottrarci all’impegno missionario! Non lo può questa nostra Chiesa ambrosiana se vuole essere degna della sua vocazione, della sua storia e della magnifica testimonianza di dedizione al Vangelo e di servizio all’uomo».
Con il tempo, che mi permetteva una maggiore conoscenza della concreta situazione pastorale, è maturata in me la convinzione che un rinnovato impegno missionario della nostra Chiesa esigeva anche un ripensamento del suo modo di “strutturarsi” già a livello di base. E questo non affatto per vanificare la ricchissima tradizione delle nostre parrocchie, segnata da una presenza intensa e capillare sul territorio che da secoli ha reso il Vangelo “pane quotidiano” per la gente di ogni paese e città; e neppure soprattutto o solo per rispondere all’invecchiamento e al consistente calo numerico dei sacerdoti. La ragione è specialmente un’altra ed è questa: per essere fedeli oggi alla missione di servire il Vangelo occorre che la nostra Chiesa viva maggiormente, anche nel suo modo di organizzasi e di agire, una reale comunione, che, valorizzando la ministerialità di tutti - una ministerialità fondata sul battesimo e sul sacerdozio comune dei fedeli -, si traduca in una reale collaborazione e in una vera corresponsabilità.
Missione, comunione, ministerialità: ecco le “parole chiave” delle Comunità Pastorali, che ne spiegano l’esistenza e ne guidano l’impegno. Comunità Pastorali che nascono come modalità o mezzo o strumento per rendere la nostra Chiesa ancora più missionaria, ancora più evangelica. In questo senso ho affermato con grande chiarezza e forza nell’omelia della Messa crismale del Giovedì santo di quest’anno 2008: «Diciamolo francamente: se le Comunità pastorali dovessero servire solo a “risparmiare” qualche prete o ad “aprire” qualche spazio in più di ministerialità ai laici, ma non dovessero portare a un vero, costante e concreto rinnovamento missionario, occorrerebbe riconoscerne e dichiararne il fallimento!».
Le Comunità Pastorali sono solo una forma, non l’unica, della “pastorale d’insieme” che deve caratterizzare la Diocesi di Milano in questi anni. E sono solo uno dei “sottocantieri” di quel “cantiere aperto” che è ora la Chiesa ambrosiana e che la vede impegnata nel ripensamento della pastorale giovanile, nel completamento della riforma del rito ambrosiano, nella sperimentazione sull’iniziazione cristiana, nelle nuove modalità di ingresso nel ministero dei sacerdoti, nel rilancio dell’invio di sacerdoti, diaconi e laici “fidei donum”, nel rinnovato impegno per la presenza nella scuola, ecc. Resta comunque il fatto che le Comunità Pastorali possono essere considerate forse la scelta più carica simbolicamente del rinnovamento missionario – insieme spirituale e pastorale - della nostra Chiesa.
La loro notevole crescita, in poco più di due anni, ha manifestato sempre di più l’esigenza di avere a disposizione di chi vi è chiamato a farne parte – come semplice fedele o con compiti di responsabilità nel Direttivo – o di chi comunque è interessato al tema, un testo che raccogliesse i documenti che stanno alla base di questo profondo rinnovamento strutturale e missionario della nostra Chiesa e presentasse la realtà concreta delle Comunità Pastorali.
La Commissione arcivescovile per la pastorale d’insieme e le nuove ministerialità, che ha il compito di seguire e accompagnare il cammino della Diocesi in questo ambito, ha quindi preparato questa pubblicazione che ora ho la gioia di presentare. Essa si apre con “37 domande e risposte” che vogliono delineare la nuova esperienza delle Comunità Pastorali in termini semplici e al contempo affascinanti, senza eludere interrogativi, curiosità, problemi, obiezioni, paure, fatiche e… speranze. Seguono poi tre documenti fondamentali: due omelie del Giovedì santo: quella del 2006, con relativo documento sulla “nuova strategia pastorale”, che dà inizio al cammino delle Comunità Pastorali, e quella del 2008, sul sacerdozio comune dei fedeli. Si tratta di testi che non sono nati “di getto” dalla penna dell’Arcivescovo, ma sono frutto di un lungo confronto all’interno in particolare del Consiglio Episcopale Milanese: frutto quindi di una profonda comunione e di una passione missionaria che mi lega ai miei Vicari e ai quali va la mia sincera gratitudine. Infine, vengono presentate quattro schede che la Commissione ha preparato, e già iniziato a sperimentare, su quattro aspetti decisivi per la nascita e il buon funzionamento di una Comunità Pastorale: il progetto pastorale, la regola di vita del Direttivo, la presenza di diversi ministeri nel Direttivo stesso e l’amministrazione della Comunità Pastorale.
Si tratta di una prima pubblicazione, di carattere pratico, ma penso non priva di interesse. Certamente il tema delle Comunità Pastorali meriterà ulteriori approfondimenti, di carattere teologico, spirituale, pastorale, canonico, sociologico, ecc., ma intanto viene ora messo a disposizione di tutti un testo che mi auguro abbia una sua vera utilità.
Mentre ringrazio i membri della Commissione per il loro impegnativo e paziente lavoro, auguro di cuore a quanti già ora sono coinvolti - o lo saranno più o meno presto – fiducia e gioia nel vivere il servizio al Vangelo nell’avventura missionaria delle Comunità Pastorali.
+ Dionigi card. Tettamanzi
Arcivescovo di Milano