
Il libro riflette su un tema che in vari modi oggi si presenta in primo piano nella nostra società e all'interno della Chiesa. L'autore parte dal modo con cui i "laici", spesso in aspra polemica con i cattolici, concepiscono l'autonomia dello Stato, della politica, della cultura rispetto alla Chiesa. In un secondo momento tratta della laicità della Chiesa, cioè la comprensione che la comunità cristiana ha di se stessa come distinta dal mondo e del mondo dotato di autonomia rispetto alla sfera religiosa. Il terzo ambito considerato è quello della vita stessa della comunità cristiana.
Vietato agli adulti! Questo è il diario di un ragazzo che, nel bel mezzo della sua tempesta adolescenziale, si ritrova a dover cambiare scuola. Tutto da rifare: amicizie, conoscenze e fiducia da ritrovare. Si sente un alieno! Come non bastasse, sopraggiungono millemila pensieri sul fatto di essere stato adottato da piccolo. Pensieri sulla famiglia (quella adottiva e quella di origine) e sull'amore. Un diario da sfigati? Nemmeno per sogno! Una storia dal valore pedagogico rivolta agli adolescenti, in particolare quelli che vivono l'esperienza adottiva, che offre spunti formativi anche ai genitori.
L'esperienza terrena di Carlo Carretto (1910-1988) è affascinante, perché fu vita intensa, sfaccettata e ricca di opposti. Già presidente della Gioventù italiana di Azione cattolica, dopo anni d'impegno apostolico e sociale, ricevette l'abito dei Piccoli fratelli di Gesù di Charles de Foucauld, il giorno di Natale del 1954, e si unì a una comunità di una ventina di novizi nell'ovest dell'Algeria, a El-Abiodh-Sidi-Cheikh, vicino al deserto sahariano. Il bisogno di silenzio, di essenzialità e la Parola caratterizzarono quel periodo così intenso. I testi del Diario nel deserto di Carlo Carretto, qui ripubblicati a distanza di oltre trent'anni dalla prima edizione, sono il riflesso limpido e sobrio della presenza dello Spirito Santo nella sua anima di novizio e di quanto fu determinante per lui quell'anno di formazione alla vita religiosa nella spogliazione austera del deserto. La fecondità del ministero della Parola fu proprio il frutto di quella rinuncia a se stesso e alle cose terrene, nell'obbedienza alla sua vocazione al seguito di frère Charles de Jésus, cammino di cui questo volume è l'eco fedele.
Un "diario" senza date o successione cronologica di eventi descritti in modo dettagliato. Una "storia" nella quale molti si possono ritrovare, fatta di domande, riflessioni, dubbi attorno a un unico pensiero: come può un amore grande e vero, capace di ridare senso a tutta l'esistenza, essere motivo di lontananza da Dio e dalla sua misericordia? È il percorso di una donna che, proprio nel momento in cui ritrova la fede, scopre di avere un posto da "irregolare" nella Chiesa, in quanto sposa di un uomo che ha conosciuto la dolorosa esperienza del divorzio. Un cammino lungo e onesto, dove la luce, anche se non sempre al massimo del suo splendore, non smette mai di lasciar intravvedere spiragli di speranza. Un percorso di fede e di riscoperta del volto accogliente della Chiesa. Un libro che trasmette grande serenità, che suggerisce forza e pazienza a quanti sono nella medesima condizione dell'autrice, offrendo spunti interessanti al percorso che anche la Chiesa sta compiendo nei confronti di separati, divorziati e risposati, sulla spinta del messaggio di papa Francesco.
Concepción Cabrera de Armida (1862-1937), affettuosamente chiamata dai suoi Conchita e così conosciuta da molti, fu sposa, madre di nove figli, vedova a trentanove anni e fondatrice delle “Opere della Croce”. Marie-Michel Philipon, domenicano, grande teologo spirituale, ha curato il Diario spirituale di Conchita che racchiude tesori di insegnamenti, di luci, di consigli, di comunicazioni, di segreti di Dio, e tutto ciò restando fedele agli obblighi della sua condizione sociale, in mezzo alle faccende domestiche, tanto che troviamo mescolate, nella sua narrazione, le più sublimi elevazioni mistiche e le cure quotidiane di una mamma. «Essere sposa e madre - dirà - non è mai stato un ostacolo alla mia vita spirituale». Ed è proprio questo che attira in lei, anche prima dei mirabili doni soprannaturali, e che ce la rende “vicina”, donna del nostro tempo e per il nostro tempo.
Il libro, in forma di diario di famiglia, è stato composto, scrivono gli autori, "per fare silenzio dentro di noi, ascoltare il quotidiano, dare risposte ai nostri "comportamenti strani". Convinti dell'importanza e, al tempo stesso, della difficoltà del "comunicare in famiglia", hanno deciso di realizzare un diario da condividere con i figli, dove ognuno ha potuto scrivere le sue riflessioni, le gioie, le inquietudini, le scoperte, i sentimenti, gli attimi di sconforto.
Il Diario della mia prima Confessione si propone di diventare un quaderno attivo, in cui fissare anche pensieri ed emozioni alla scoperta della misericordia del Padre.
Il Diario della mia prima Comunione si propone di diventare un quaderno attivo, in cui fissare anche pensieri ed emozioni alla scoperta dell'amore di Gesù.
Il Diario della mia Cresima si propone di diventare un quaderno attivo, in cui fissare anche pensieri ed emozioni alla scoperta del dono speciale dello Spirito Santo.