
In questa vita di san Giovanni Maria Vianney il cuore del devoto scalda l’indagine dello storico, rendendo palpitante la figura del grande sacerdote, mentre assiste per ore e ore i pellegrini che si avvicendano al confessionale, o quando, dal pulpito, impartisce i catechismi, con voce forte e fede certa, che contrasta col corpo minuto e l’animo discreto.
Il racconto inizia dalla canonizzazione del Vianney (25 maggio 1925), raccontando anche i miracoli che la resero possibile; poi anticipa le vicende della sua travagliata ordinazione sacerdotale, per tuffarsi, infine, nei fatti salienti della biografia ripresi in ordine cronologico. Rivivono qui i celebri incontri con i grandi del tempo, ma anche i quotidiani abboccamenti con gli umili abitanti del villaggio: per tutti il curato si rivelava padre responsabile e retto.
Un’attenzione particolare viene, quindi, riservata alla spiritualità del santo, fortemente caratterizzata anche dall’introspezione mistica e dalla conseguente impronta profetica, che gli derivavano dalla limpidezza della contemplazione e del dialogo con Dio. Nonostante gli assalti anche fisici del demonio, molteplici furono le grazie di conversione di natura miracolosa che accompagnarono la missione sacerdotale del Vianney, che dell’affidamento fece il suo stile di vita. Non a caso La Providence è il nome dell’opera di carità da lui realizzata.
Il volume apre, inoltre, a digressioni su molteplici aspetti poco conosciuti. Si chiariscono, per esempio, le questioni sul culto di santa Filomena e sull’iniziale diffidenza del curato verso le apparizioni della Madonna a La Salette; quindi, si riporta la giusta luce su alcune figure di rilievo nella formazione del Vianney, come san Benedetto Labre, che fu ospite nella sua casa paterna, o il cardinale Joseph Fesch.
L’Autore ha dedicato tre anni all’approfondimento della figura, dell’opera e del pensiero del Curato. In questo periodo ha passato anche moltissimo tempo ad Ars, godendo della fiducia e della preziosa collaborazione dell’archivista e di altri studiosi di questo santo che i Papi – non ultimo Benedetto XVI nel corso dell’Anno sacerdotale 2009-2010 – hanno solennemente indicato come modello per tutti i sacerdoti. Il risultato è che questo saggio mette per la prima volta a confronto e in dialogo tutte le fonti esistenti e le principali biografie del Vianney – dagli scritti di Catherine Lassagne, Alfred Monnin, Bernard Nodet e François Trochu, fino agli studi di oggi –, arrivando a delineare un ritratto ancor più completo, forse definitivo e corrispondente al vero.
La figura di san Luigi Gonzaga (1568-1591) è stata fatta segno di un oleografismo così esasperato da andare via via sfumando i contorni umani fino ad assumere pressoché in toto quelli vertiginosi del mi­stico irraggiungibile. Era necessaria una pu­litura del personaggio «dagli ori e dalle laudi» che sembravano soffocarlo, per re­cu­perarne la freschezza: un lavoro pa­zien­te e appassionato attraverso il quale l’autore di questo «ritratto in piedi» ripropone il santo castiglionese come il vero erede au­to­revole e l’interprete modernissimo della grande tradizione mistica del­l’I­talia e della Spagna post-tridentine. Ne deriva un profilo che per lo snodarsi della ricerca su di una trama di assoluto rigore filologico e per la riproposta di documenti aloisiani anche tra i meno consueti, nonché per l’asciutta scansione cronologica (dall’infanzia alle estreme ore romane, con speciale ri­guar­do agli anni della formazione tra la Cor­te medicea e l’avventura spagnola) può dirsi pienamente «tradizionale», e lascia tut­tavia emergere i tratti di un’umanità, e di una santità, sorprendentemente «nuo­ve».
In occasione di questa seconda edizione aggiornata, impreziosita dalla prefazione di mons. Egidio Caporello, vescovo emerito di Man­­tova, un grato ricordo va al compianto padre Alessandro Scurani S.I., che nel prefare la prima edizione del volume scriveva: «Vo­lendo in­dagare sui movimenti più intimi del santo, che sono anche necessariamente i più segreti e sconosciuti, l’autore istituisce frequenti parallelismi, citando osservazioni e descrizioni di stati interiori da autori che hanno sperimentato analoghe situazioni, specialmente da san­t’A­gostino e da Jose­ma­ría E­scrivá. Con questo procedimento ottiene ta­lora singolari effetti illuminanti delle vie dello spirito in generale e di san Luigi in particolare».
Capitolo dopo capitolo, come in un ciclo di affreschi, Piero Bargellini spiega in questo volume i temi che Bernardino predicando di città in città fece suoi. Dietro la grazia ironica del "fratino secco", la giocosità delle sue espressioni, l'arguzia degli esempi e del suo stesso raccontarsi, il biografo mostra l'intreccio della sottile psicologia del Santo e i contenuti della sua fede. Ci sono le sue letture e gli studi di formazione che lo hanno eletto esimio protagonista della felice stagione del primo Umanesimo italiano, nutrito dall'amore per il sapere antico illuminato e "corretto" dalla Rivelazione.
L'ottavo centenario della conversione di San Francesco fornisce agli autori del volume l'occasione di ripensare il senso piu profondo della sua vita e del suo messaggio. La figura di san Francesco amante della natura, araldo di pace e uomo di dialogo dopo otto secoli continua ad affascinare uomini e donne non solo di fede cristiana, ma anche di ispirazione laica e di tradizioni religiose diverse. Si tratta di un fenomeno straordinario degno di considerazione e altamente positivo.
San Giorgio è in assoluto uno dei santi più venerati e popolari della Cristianità. Il suo culto e la sua immagine sono presenti con particolare frequenza e intensità in tutto il mondo cattolico, in quello ortodosso, ma anche in ampie frange della cultura protestante.
Noto in tutto il mondo come “uccisore di Draghi”, questa figura unisce al proprio interno tradizioni spirituali precristiane e cristiane, dando vita ad una sintesi che spiega l’amplissimo numero di chiese, città e monasteri ad esso dedicati dal Portogallo alla Russia.
In questo saggio, accanto alle antiche leggende, vengono semplicemente spiegati al lettore le simbologie, i significati e i percorsi della devozione popolare nel confronti di San Giorgio, con particolare riguardo all’Italia centro-settentrionale.
Un modo eccellente per unire storia, religione e memoria cittadina di decine di paesi e città italiane.
Ildegarda di Bingen (1098-1179) è diventata ormai una delle figure più studiate negli ultimi anni a livello internazionale. Solo nel 2012 Papa Benedetto XVI la proclama Dottore della Chiesa diventando, con questa nomina, il quarto dottore della Chiesa donna, dopo santa Teresa d'Avila, santa Caterina da Siena e santa Teresina di Lisieux. La presente opera nasce dalla trascrizione, traduzione e commento di una lettera che nel 1170 Ildegarda ricevette dal suo amico, segretario e confidente Volmar. L'uomo esprime a nome dell'intera comunità di monache l'ansia di perdere Ildegarda, avendo quest'ultima compiuto settant'anni. Ildegarda risponde attraverso il commento al "Simbolo di Atanasio", probabilmente un testo che allora, offriva una spiegazione esemplare della fede cattolica, della relazione tra umano e divino e dell'importanza della Trinità.
Paolo VI si trovava ad essere capo della Chiesa in un'epoca in cui molte cose venivano rimesse in questione; in un'epoca in cui presso monaci e altri poteva introdursi una certa confusione tra diversi carismi, diverse tradizioni, differenti modi di rispondere alle incalzanti necessità dell'immediato. Era dunque importante che i fondamenti dottrinali di tutto il rinnovamento monastico venissero riaffermati con insistenza e in modo talvolta pressante. Paolo VI non scrisse - né era suo compito farlo - un trattato De monachatu.
Tuttavia dall'insieme di ciò che egli disse sarebbe possibile ricavarne uno il cui titolo potrebbe senza dubbio esprimersi pienamente così: De monachatu in Ecclesia Christi. Ciò che egli proponeva è, in realtà e soprattutto, una ecclesiologia del monachesimo.
Nata nel 1241 da una nobile famiglia tedesca, entrata in monastero all'età di sette anni, mistica, maestra del coro e direttrice spirituale di consacrati e laici, Matilde ci consegna un tesoro di elevatissima spiritualità, da cui trarre ancora oggi conforto, indicazioni di comportamento ed esempi di virtù. Con un linguaggio e uno stile vividissimi e ricchissimi, la santa ci introduce ai misteri celesti, invitandoci alla purezza del cuore, alla preghiera, all'unione con Dio.
Il vissuto spirituale di Francesco e le posizioni più caratteristiche dei teologi francescani sono oggetto della presente ricerca. Il Santo di Assisi notoriamente gode di una risonanza universale. La sua esperienza umana e cristiana suscitò e continua a suscitare ammirazione; la sua pur lontana testimonianza fornisce ancora impulsi per una scelta di valori alti; la sua utopia" fa ancora sognare. Il pensiero spirituale e teologico scaturito da tale esperienza e testimonianza nel corso della storia da parte sua ha goduto di larga diffusione e ha avuto una rilevante incidenza... "
Presentazione della vicenda specifica del francescano Pietro di Giovanni Olivi e, in particolare, delle sue elaborazioni volte a codificare un pensiero economico permeato sì dalla spiritualità francescana, ma, al tempo stesso, adeguato anche a interpretare il nuovo mondo dell'economia.
Il testo si propone come sussidio sintetico per l'aggiornamento delle guide spirituali dei Gruppi di Preghiera ma si puo' integrare anche nei percorsi formativi e spirituali di altri movimenti e gruppi ecclesiali. Con saggezza storica, fondateza documentata ed equilibrata analisi critica, fra' Marciano Morra ricolloca nella verita' uomini e fatti riabilitando, quindi, persone condannate dall'opinione pubblica come vescovi, clero e lo stesso Padre Pio. L'Autore legge e presenta con sapienza e carita' evangelica gli attori dell'autentico Calvario, i tanti che affollano e a volte fanno soffrire, forse loro malgrado, Padre Pio. Il pregio di questo libro e' il suo metodo didascalico che attraverso la forma epistolare, quasi a continuare l'opera del Santo del Gargano, vuole insegnare, spiegare, correggere, interpretare vicende liete e tristi per trarne un messaggio ed un insegnamento.
Esattamente un anno fa, il 14 ottobre 2018 veniva canonizzato Paolo VI. È stato un avvenimento di grande importanza per la Chiesa e per tutto il mondo. In occasione del primo anniversario della canonizzazione, mons. Leonardo Sapienza ha preparato questo nuovo volume in cui, mediante alcuni documenti inediti e autografi di Paolo VI, ci svela il cuore di questo grande Papa santo. Con una felice immagine, nel 1978 il Cardinale Ratzinger descrisse Paolo VI, morto qualche giorno prima, come «un uomo che tende le mani». È un'immagine che presenta un Papa che ha saputo spalancare braccia e cuore alla Chiesa, alla società, al mondo. In questo libro vengono presentati alcuni temi e riflessioni che confermano questa apertura del cuore di Montini-Paolo VI. Tra i temi affrontati, con documenti e testimonianze inedite, la determinazione di Paolo VI nel portare avanti il Concilio Vaticano II, e soprattutto il "caso" Lercaro, le pressioni da parte della Curia Romana che portarono il Cardinale Giacomo Lercaro, Arcivescovo di Bologna a dimettersi nel 1968, in realtà ad essere rimosso. Paolo VI, come testimonia una "minuta" del 10 aprile 1968, e qui pubblicata per la prima volta, gli fu sempre vicino.