
Il volume propone un percorso di conoscenza delle virtù teologali – fede, speranza, carità – attraverso gli scritti e la vita di san Francesco di Sales (1567-1622), vescovo di Ginevra, dottore della Chiesa.
In un’epoca in cui le virtù «apparivano come ideali irraggiungibili», osserva nella Prefazione mons. Rouet, arcivescovo emerito di Poitiers, «egli ha saputo rivestirle (...) di dolcezza e di comprensione (...), di una verità ricca di umanità. (...) È proprio così che il messaggio di san Francesco di Sales rimane profondamente attuale».
Il santo savoiardo non si addentra in sottigliezze teologiche, ma mira all’essenziale: contemplare il cuore di Cristo, nel quale tutte le virtù si armonizzano perfettamente. Egli indica così la sorgente stessa dell’Amore, il luogo da cui ogni cristiano attinge la forza per vivere.
Le notizie sulla sua vita ci sono note dalla Legenda beate Agnetis de Monte Policiano, redatta nel 1365 in lingua latina da Raimondo da Capua, domenicano noto soprattutto per la sua biografia di santa Caterina da Siena. A nove anni entrò nel monastero delle monache dette "del Sacco" (dalla ruvidezza dell'abito) di Montepulciano. Dopo cinque anni si trasferì nel nuovo convento di Proceno (Viterbo), divenendone superiora a soli quindici anni, con approvazione pontificia, "per la visibile forza esercitata dalla sua santità", secondo le parole di fra Raimondo. Nel 1306 fondò a Montepulciano un altro monastero intitolato a Santa Maria Novella, inizialmente soggetto alla Regola di sant'Agostino, ma presto passato sotto la cura dei Domenicani. Divenutane priora, mantenne la carica per il resto della vita. Molti sono i miracoli che le sono stati ascritti sia in vita sia dopo la morte.
«L'uomo non è perfettamente felice fino a che gli rimane qualche cosa da desiderare e da cercare [...]. Perciò rimane nell'uomo il desiderio naturale di conoscere la natura della causa, quando nel conoscere gli effetti arriva a comprendere che essi hanno una causa. Si tratta di un desiderio dovuto a meraviglia, come dice Aristotele, che stimola la ricerca [...]. Ma alla perfetta felicità si richiede che l'intelletto raggiunga l'essenza stessa della causa prima. E allora avrà la sua perfezione nell'unione a Dio, come all'oggetto del suo desiderio, nel quale soltanto consiste la felicità dell'uomo» (Sum. Theol., I-II, q. 3, a. 8).
E' una meravigliosa sinossi sulla preghiera, che attraverso l'esempio e le parole di San Pio da Pietrelcina, fa germogliare nel cuore del lettore un vivo desiderio di iniziare finalmente a pregare e a pregare bene.
In occasione del 97° compleanno di fr. Modestino e a due anni e mezzo dalla sua morte, le Edizioni Padre Pio da Pietrelcina pubblicano la biografia scritta da una sua figlia spirituale.
In queste pagine c'è il sogno, la nostalgia,, ci sono i fioretti e le mille cose di un mondo che sembra lontano da noi non solo per il tempo, ma per la capacità che c'era di fermarsi e respirare a pieni polmoni quell'aria dello spirito, che alitava su San Giovanni Rotondo, quando Padre Pio era vivo.
Fr. Francesco Savino, nato l'8 aprile 1949 a San Giovanni Rotondo, ha vestito l'abito cappuccino il 29 settembre 1965, ha emesso la professione temporanea il 2 ottobre 1966, quella perpetua l'8 dicembre 1972, stato ordinato sacerdote il 10 agosto 1974.
Che cosa ha detto delle donne e alle donne? Che tipo di relazioni instaurava con esse? Perché ha scritto – la prima volta nella storia della Chiesa – un’enciclica sulla dignità della donna, parlando del «genio femminile»? Quanto hanno plasmato e addolcito la sua vigorosa personalità gli incontri provvidenziali con le figure di donne che hanno costellato la sua vita? Questo libro, scritto da una donna, si inoltra in punta di piedi nel mondo femminile di Karol Wojtyla, rivelando il volto di un uomo che ha sempre saputo coltivare dentro di sé una intensa e limpida attenzione nei confronti dell’altra metà del cielo.
Karol Wojtyla e Gianna Beretta Molla: due grandi santi del nostro tempo, che non si sono mai conosciuti su questa terra, ma che sono legati da una singolare e straordinaria storia, narrata in questo libro. Gianna ha sacrificato la propria esistenza per poter dare alla luce il suo quarto figlio. Karol Wojtyla ha potuto vivere, diventare papa, uno dei più grandi papi della storia, solo perché sua madre, Emilia, come Gianna, ha rifiutato di seguire il consiglio dei medici che la invitavano ad abortire perché quella gravidanza avrebbe compromesso la sua esistenza. Gianna è morta a 40 anni, una settimana dopo il parto; Emilia è morta a 44 anni, nove anni dopo il parto, anni vissuti in un continuo drammatico calvario fisico.
La tunica dalle lunghe maniche è l'abito prezioso che Giacobbe dona a Giuseppe, il figlio prediletto. È il punto di partenza di una delle storie più belle della Bibbia, un gioiello di letteratura ma anche una vicenda in cui possiamo specchiare le nostre vite. Ci scopriamo così simili ai fratelli di Giuseppe, pieni di invidia e gelosia, presi dalla voglia di primeggiare, incapaci di comprendere che l'unico Padre ama ciascuno di noi in modo differente ed esclusivo. Mons. Bregantini, con la sua capacità di far "parlare" il testo biblico e di calarlo nel vivo delle nostre esistenze quotidiane, offre uno strumento dal linguaggio accessibile a tutti, per la riflessione personale e comunitaria.
Quando Rita Coruzzi incontra Giovanni Paolo II per la prima volta, la malattia sta già segnando in profondità il pontificato di Karol Wojtyla. Negli occhi del Santo Padre, carichi di sofferenza e di amore, Rita – costretta sulla sedia a rotelle dall’età di dieci anni in conseguenza di uno sfortunato intervento chirurgico – trova l’abbraccio di un compagno del dolore. Provocata dall’intensità di quello sguardo, la giovane stringe un rapporto di affetto con Giovanni Paolo II che la porta a sfogliare, a una a una, le diverse pagine di quel Vangelo della sofferenza che è stata la vita di Karol Wojtyla: dalla perdita precoce dei genitori alle difficoltà incontrate durante la Guerra, dalla persecuzione negli anni del seminario clandestino, alle battaglie in difesa della sua amata Polonia, dall’attentato in piazza San Pietro nel 1981 fino alla malattia che, negli ultimi anni del suo pontificato, ne ha fatto una icona mondiale del sacrificio e della preghiera sofferta. Un ritratto inedito e coinvolgente di Giovanni Paolo II. In attesa che la Chiesa lo proclami beato.
Nel suo stile sagace e arguto, Chesterton traccia un profilo del grande santo della Chiesa cattolica rievocandone le principali tappe: la decisione giovanile di diventare frate domenicano nonostante l'opposizione della sua ricca e potente famiglia; gli studi sotto la guida di Alberto Magno; l'approdo a Parigi e all'insegnamento universitario; il ritorno in Italia e la morte. Dio, l'uomo e ogni altra cosa del creato meritano di essere conosciuti e amati: è questo il pensiero fecondo di San Tommaso, al quale Chesterton aderisce in quanto rappresenta lo spirito perennemente giovane della Chiesa. La philosophia perennis dell'Aquinate è quanto di più vicino all'uomo della strada, cioè a colui che cerca in modo semplice come stanno davvero le cose.
Questa biografia di Santa Caterina da Siena evidenzia la figura di una delle donne più famose della storia italiana e della storia della Chiesa in particolare, in un periodo tra i più difficili e complessi della storia europea.
Grande mistica, morì a soli trentatré anni. Ma la sua vita fu costellata da avvenimenti davvero eccezionali per una giovane donna del Trecento. Per ispirazione divina intesse relazioni con persone di potere religioso e politico, come il papa e i governanti di allora, per il bene della Chiesa e della società civile. Compone liti, si adopera per portare la pace tra fazioni dissidenti, esorta i Signori dell’epoca a governare con giustizia, si occupa dei poveri, dei malati, dei disperati.
Per le donne di oggi, tese a una legittima visibilità e partecipazione nella Chiesa e nella società, Caterina è un esempio ante litteram a cui guardare. E cogliere quella vis di pensiero e di azione che non arretra di fronte a nessun ostacolo e guarda alla costruzione del futuro.