Il ramen è uno dei piatti più identificativi della cucina giapponese, elemento gastronomico che esprime la cultura popolare e locale. 30 ricette originali di Ramen Expo + 30 ricette di 3 Ramenya italiane e ancora storia e cultura, preparazioni di base: un libro unico nel suo genere. Il Giappone in una ciotola, il vero soul food giapponese. Tare salsa base, può essere fatta con ingredienti vari, tra cui salsa di soia e sale. Brodo miso, shio (sale), shōyu (soia), tonkotsu (ossa di maiale), toripaitan (brodo bianco fatto col pollo)… brodi misti. Men tagliatelle di farina di frumento. Guarnizione alga nori, chashū (maiale o pollo arrosto), naruto, mais, karamiso, ajitama (uovo bollito con marinatura), germogli di bambù, cipollotto…
Dietro al sushi, in Giappone come nel mondo, c'è la storia dell'itamae, "il signore che sta davanti al tagliere". Il sushi, a prima vista una preparazione facile da realizzare, richiede invece una grande abilità manuale, una conoscenza approfondita del pesce e il giusto equilibrio tra gli ingredienti, i colori e le stagioni. Nel rispetto del wa, ovvero l'armonia, il principio che per i giapponesi sta alla base di tutte le cose. Questo volume è rivolto a chi si accinge a preparare sushi, per affinare al meglio la propria tecnica, il proprio senso estetico, la propria sensibilità gastronomica; a chi vuole sperimentare e trovare il proprio bilanciamento perfetto per il dashi, il riso e la salsa nitsume.
Il cibo, i modi di cucinarlo e consumarlo possono narrare un paese meglio di tante cronache storiche. E proprio oggi che in Italia la cucina è la regina della programmazione televisiva, è importante ritrovarne la memoria. Perché la (buona) tavola è un fatto sociale e culturale, è appartenenza e ricordo, la rappresentazione più intima della nostra identità, tanto che non è azzardato affermare che molti mutamenti del nostro paese possono essere letti attraverso il cibo e la sua preparazione. "Fornelli d'Italia" è un viaggio nel tempo e nei tempi della nostra terra, alla scoperta di come e quanto sia cambiata l'Italia da quel fatidico 1861 in cui siamo diventati nazione. Un viaggio raccontato da un punto di vista originalissimo, quello delle molte straordinarie cuoche che si sono avvicendate nelle cucine delle nostre case. Infatti, mentre la gastronomia, colta e raffinata, è da sempre descritta da quegli stessi uomini che la interpretano (i grandi chef che oggi spopolano come vere star), il quotidiano "far da mangiare", costruito silenziosamente e meticolosamente dalle donne, non ha mai avuto celebri cantori. Con occhi femminili, quelli delle padrone dei fornelli, Stefania Aphel Barzini riscrive la storia d'Italia attraverso il cibo. Una storia che, come in un gioco di scatole cinesi, ne racchiude molte altre, ricche di personaggi sorprendenti, di aneddoti, di ricette narrate anche grazie all'aiuto della pubblicità, dei film, dei giornali e delle riviste dell'epoca.
Un'indagine sull'universo gastronomico di Andrea Camilleri, espresso attraverso il suo illustre personaggio: il commissario Montalbano, goloso e continuamente affetto da un "pititto" smisurato. Ne viene fuori un'antologia gustosa come una tavolata ben imbandita, con rievocazioni di alimenti e pietanze tratte dai suoi ricordi dell'infanzia in Sicilia. Il cibo diventa protagonista trasversale di tutte le storie, e acquista una valenza affettiva molto forte, sinonimo di materializzazione dell'amore materno. Da qui si deduce l'importanza che questa passione ha per il commissario, così prepotente da prevaricare anche la passione amorosa. Per lui, il cibo è l'oggetto del desiderio, più importante degli altri piaceri e deve essere conquistato a tutti i costi; ma i segreti delle gustose pietanze sono custoditi da altri, la "cammarera" Adelina, Calogero, Enzo. Le ricette sono svelate in queste gustose pagine da assaporare in silenzio e solitudine, con animo lieto e mente sgombra, una per volta, come quando Montalbano si siede a degustare i suoi piatti preferiti.