
l panorama delle fedi nel mondo è oggi in rapida trasformazione. Il cristianesimo è ancora la religione con il maggior numero di fedeli, ma il suo baricentro va spostandosi sempre più verso il Sud del globo. Dal canto suo, l'islam, a dispetto delle divisioni intestine, continua a dominare in Medio Oriente, ma il suo polo più diffuso si trova nel continente asiatico, dove è in atto una difficile convivenza con le fedi storiche di quei popoli. L'ateismo e l'agnosticismo dilagano, ma il 75% della popolazione mondiale professa tuttora la propria appartenenza a una fede. Il volume fornisce le chiavi di lettura di questa realtà complessa, scandagliando nuovi approcci e mettendo in rapporto la domanda e l'offerta religiosa, nella consapevolezza che la religione, pur se ha minore presa sulle coscienze, svolge tuttora un ruolo pubblico di rilievo.
Dopo aver raccontato alla perfezione l'impero romano e l'antico testamento, in occasione degli 800 anni dalla morte, Aldo Cazzullo ci conduce a conoscere a fondo l'uomo più straordinario del secondo millennio dopo Cristo, capace col suo esempio di ispirare e illuminare anche i tempi di crisi che stiamo vivendo: Francesco d'Assisi. "Di uomini così, ne nasce uno ogni mille anni. Duemila anni fa abbiamo avuto Gesù. Nel millennio precedente avevamo avuto Buddha. Nel millennio successivo abbiamo avuto san Francesco. Vedremo cosa ci attende ora, in questo millennio appena cominciato. Che, se non daremo retta a san Francesco, per l'umanità potrebbe essere l'ultimo." Comincia così il nuovo libro di Aldo Cazzullo: "Francesco. Il più italiano dei santi". Dopo lo straordinario successo del libro sulla Bibbia, l'autore affronta un altro tema religioso, inquadrandolo nella contemporaneità. Francesco è il più italiano dei santi - frase attribuita al Duce, che in realtà è di Gioberti - perchè è fondamentale nel costruire l'identità italiana. Perchè scrive la prima, splendida poesia in italiano: il Cantico delle Creature. Perchè percorre l'Italia, dalle grandi città alla campagna, e inventa il presepe. E perchè esprime il meglio - l'amore per il prossimo, il rispetto per tutte le creature, la cortesia, il buon umore - dell'animo degli italiani. Cazzullo racconta la vita straordinaria di Francesco, la giovinezza piena di ideali cavallereschi, la rottura con il padre, la spoliazione, l'incontro con il Papa, fino al grande mistero: le stimmate. Miracolo che fa di lui il nuovo Gesù? O un modo inventato dalla Chiesa per relegarlo nel cielo e allontanarlo dalla terra? Lavorando direttamente sulle fonti medievali - a cominciare dalla prima biografia del santo, quella di Tommaso da Celano, condannata al rogo - e sugli studi più recenti di Jacques Le Goff e Chiara Frugoni, l'autore traccia anche la storia del francescanesimo attraverso i personaggi ispirati dal santo - sant'Antonio, Giotto, Dante, Cristoforo Colombo, padre Pio - fino al primo Papa chiamato Francesco.
Anche se facciamo fatica a rendercene conto, l’Italia non è più un Paese cattolico. Per secoli, il mondo cattolico ha rappresentato l’infrastruttura religiosa di una società che oggi affronta una crisi irreversibile. Questa dinamica non riguarda solo l’Italia, ma qui assume caratteristiche particolari. La crisi colpisce il mondo cattolico due volte: una come pilastro di una società in trasformazione, l’altra perché la Chiesa, per mantenere privilegi e ruolo centrale, ha accettato compromessi onerosi. È la fine di un mondo, difficilmente recuperabile. Eppure, questo tempo può essere vissuto con dignità dai cristiani, che possono riconoscerne le opportunità, evitando illusioni e coltivando la speranza. I frammenti della società in crisi e del mondo cattolico non possono essere ricomposti, ma attraverso le crepe emergono spiragli abitabili, capaci di offrire preziose possibilità.
Non è semplice parlare di perdono e di pace. Facilmente si viene accusati di fuggire dalla realtà per nascondersi in un buonismo disincarnato incapace di risolvere le tensioni che attraversano la vita dell'uomo.Gesù di Nazaret e Francesco di Assisi, due "buonisti impenitenti", ci ricordano invece il valore irrinunciabile del per-dono quale unica possibilità, in certi momenti, per poter ritrovare la via alla pace. Le loro parole costituiscono un aiuto importante per smascherare quel meccanismo spietato che, per il desiderio di potere e dominio, toglie dignità alla vita umana privandola del cuore.Non è un caso che nel Cantico di frate sole il "perdono" sia posto dal santo di Assisi come l'elemento costitutivo della bellezza che deve risplendere sul volto dell'uomo, affinché anch'egli, insieme alle altre creature, sia motivo di lode a Dio. Ed è proprio questa bellezza, risplendente nel volto di Gesù e ammirata da Francesco, che il presente volume vuole raccontare al lettore.
Nella visita apostolica in Belgio (26-29 settembre 2024) papa Francesco ha pronunciato parole che non sono passate inosservate, affermando che in Occidente «siamo passati da un cristianesimo sistemato in una cornice sociale ospitale a uno "di minoranza"». Che cosa significa esattamente?Non si tratta solo di una questione numerica, bensì di un processo di 'esculturazione', in cui la fede conta sempre meno nella vita pubblica, nel dibattito sociale e nella formazione della cultura. Un fenomeno ormai conosciuto e studiato da tempo, non solo il risultato di cambiamenti esterni, ma che coinvolge anche le dinamiche interne alla Chiesa stessa.Il testo, con particolare attenzione alla situazione italiana, affronta di petto la questione cercando di chiarirne i termini.
"Vi auguro di essere eretici" è l'augurio che don Luigi Ciotti da anni rivolge a tutti noi, ricordandoci che non possiamo smettere di interrogarci su quello che ci accade intorno. Tutti abbiamo la tentazione di cedere alle letture preconfezionate e alle "parole d'ordine" del momento, che ci appaiono rassicuranti. Invece bisogna avere il coraggio non soltanto di essere scomodi nella denuncia delle ingiustizie, ma anche di "stare scomodi", noi stessi, in quello che diciamo e che facciamo. Oggi, alla soglia degli ottant'anni, Ciotti in questo lungo dialogo con Toni Mira si fa ancora più definitivo e senza peli sulla lingua e dice la sua sul nostro presente, dal drammatico tema delle droghe, delle dipendenze, alla contaminazione tra mafia e Chiesa, da tempo coraggiosamente denunciata e che ne ha fatto a lungo un emarginato: con Francesco cambia tutto e Ciotti riferisce alcuni fatti concreti. E ancora la "normalizzazione" delle mafie, oggi sempre più sottovalutate benché siano, al contrario, sempre più potenti. Le tante iniziative per concretizzare la speranza nel cambiamento, dai minori in carcere alle donne di mafia, dai familiari delle vittime ai progetti sui beni confiscati. Riflette su cosa vogliano dire giustizia e diritti, il rapporto tra politica e magistratura. La sofferenza, il dolore hanno un senso? Ciotti continua a combattere con l'impegno e la forza che lo hanno sempre contraddistinto.
Perché un nuovo libro sul Concilio Vaticano II? Perché a sessant'anni dalla sua conclusione la ricezione dei suoi 16 documenti non è stata pienamente attuata. Anzi, spesso si sente parlare del Concilio come se fosse un pensiero vago, il cui molteplice dono è minacciato da una parte da un certo tradizionalismo non sano che tende a immobilizzare il tempo e dall'altra da un progressismo radicale che tende a modificare bisogni e aspettative in nome di un orientamento ideologico. Da qui, allora, l'invito degli Autori di questo prezioso volume di tornare ai testi integrali dei documenti del Concilio, di cui offrono per ognuno una chiave di lettura per entrare direttamente nella mens dei padri conciliari e cogliere il vero spirito con cui sono stati redatti. Tutti i testi del Vaticano II vengono riletti, inoltre, dialogando con il magistero degli ultimi tre Pontefici -- Giovanni Paolo II, Benedetto XVI, Francesco -- i quali, in linea con la prospettiva del "rinnovamento nella continuità- hanno lavorato instancabilmente alla loro attuazione. Anche Leone XIV, come ben evidenziato in un'appendice, sin dai suoi primi discorsi si è posto sulle orme del Concilio. Non dobbiamo avere paura di riprendere in mano i testi del Concilio. Non si tratta di scritti ermetici per specialisti. Rimangono il riferimento più solido per capire, dire e vivere la nostra fede.
Pioniere del laicato cattolico in Vaticano nel tempo del post-Concilio, il Prof. Avv. Guzmán Carriquiry Lecour, nato in Uruguay, ha prestato servizio presso la Santa Sede durante ben cinque pontificati con importanti responsabilità dirigenziali. Da Paolo VI a Papa Francesco, l'autore ripercorre in queste pagine la sua singolarissima esperienza di lavoro nella Curia romana; ricorda aneddoti, incontri personali con i pontefici, la vita familiare negli ambienti clericali. Non mancano riflessioni critiche sugli organismi vaticani e sul governo centrale della Chiesa, insieme ad alcune proposte per il futuro. Lo sguardo dell'autore è tutto rivolto alla vita della Chiesa – in modo speciale alla riforma intrapresa da Papa Francesco – che oggi, come mai in passato, deve confrontarsi con trasformazioni e sfide sempre nuove.
Il catalogo della mostra "Luce da Luce: Nicea 1700 anni dopo" del Meeting di Rimini 2025 offre un percorso storico, teologico e spirituale attraverso gli eventi connessi al Concilio di Nicea del 325, mirato a riconoscere come la presa di coscienza della verità che Dio "è" Padre e non solo "fa" il Padre cambia la prospettiva sul mondo, mettendo l'essere figli e l'amore al centro di ogni cosa e offrendo attraverso il simbolo della fede mattoni sempre nuovi per costruire nel deserto.
L'uomo che si è presentato fin dall'inizio come un apostolo di pace e di amore come risponderà alle formidabili sfide che la chiesa deve affrontare nel mondo travagliato di oggi? Ill futuro della missione e del vangelo, dipende da questo. Scritto da Samuel Pruvot con la collaborazione di Marc Leboucher, questo libro è la prima biografia francese del Santo Padre.
SAMUEL PRUVOT, laureato all'IEP di Parigi e specializzato in cattolicesimo contemporaneo, è un giornalista politico.
Tra - suoi libri ricordiamo Le mystère Sarkozy (Le Rocher 2016) e François Hollande, Dieu et la République (Salvator 2013).
«Che cosa possiamo imparare da una dottrina sociale della Chiesa cattolica?» si domanda Robert Francis Prevost - l'attuale Papa Leone XIV - introducendo questo saggio del suo amico e fratello agostiniano John J. Lydon McHugh. Due nordamericani missionari in Perù ci riconsegnano dalle periferie del mondo un modo di avvicinare i problemi che può cambiare la percezione delle sfide cui è esposta la nostra umanità. Creare coscienza morale, sviluppare il senso critico, onorare la libertà: una via di ricerca e di azione che riaccende l'entusiasmo e unisce le generazioni.