
Gli anziani attivi sono al centro di un'attenzione crescente in Italia e in Europa. Scegliere di svolgere un ruolo attivo anche in età avanzata si configura, innanzitutto, come un'opzione soggettiva, che chiama in gioco l'intero spettro delle risorse fisiche, psicologiche, relazionali, etiche e valoriali di cui l'individuo dispone. Questa opzione personale assume una specifica rilevanza a livello societario poiché, mediante l'activity, è possibile per la persona anziana esperire una dimensione intersoggettiva e prosociale, cruciale per il perseguimento di un soddisfacente ruolo sociale. Il presente volume offre un'articolata riflessione di natura interdisciplinare avvalendosi di contributi sociologici, psicologici e socio-demografici. Il fenomeno dell'active ageing è analizzato sia per quanto riguarda gli scambi tra le generazioni sia per ciò che concerne il benessere e la soddisfazione, l'uso delle tecnologie multimediali e i comportamenti prosociali e di volontariato. Un valore aggiunto del volume è rappresentato dal fatto che la maggior parte dei contributi si è potuta avvalere dei risultati emersi da una corposa ricerca quantitativa condotta in Italia e di analisi condotte a livello europeo.
L'orientamento verso una strategia di marketing che abbia per oggetto contenuti di valore proposti al mercato secondo una logica editoriale rappresenta per l'impresa un'opportunità per rinnovare tutti i processi di comunicazione e per prospettare un nuovo sistema relazionale in grado di integrare una vasta molteplicità di interlocutori in un progetto di innovazione complessiva e di creazione condivisa di valore. Tale approccio è potenzialmente in grado di generare un vantaggio competitivo sostenibile per le imprese operanti in ambito sia business-to-consumer sia business-to-business, indipendentemente dalle loro dimensioni. Il libro di Roberto Nelli intende fornire un quadro semplice e al tempo stesso accurato del concetto di content marketing nella sua vasta articolazione; in particolare offre uno sguardo approfondito sulla sua applicazione concreta in Italia, riportando i risultati di un progetto di ricerca, condotto in Università Cattolica nell'ambito del Branded Content Lab, che ha coinvolto un campione di 549 imprese industriali e di servizi operanti in Italia in ambito sia business-to-consumer sia business-to-business, in gran parte di piccole e medie dimensioni, rappresentative dei settori più innovativi dell'economia italiana ed espressione dell'eccellenza del Made in Italy.
Una pluralità di indagini e di metodi convergono sulla coppia di concetti Dio e Divino, considerati in un ampio spazio temporale che va dal mondo antico al Medioevo fino alla contemporaneità. Il primo tema messo in luce è la definizione del divino, nella filosofia greca classica, nell'età imperiale e nel XX secolo, qui riconsiderando la natura di "dio provvidente" alla luce della tragedia umana della Seconda guerra mondiale e dell'olocausto. In seconda istanza, il discorso si rivolge alla questione del finalismo: questo tema, connesso a quello della provvidenza, è investigato sotto molteplici punti di vista e costituisce il baricentro dell'opera. In quest'ambito si colloca il problema del male in una prospettiva universale e metafisica, cioè nell'opposizione fra assoluto e relativo, umano e divino, sensibile e soprasensibile. Il bilancio teoretico di questa ricerca si traduce nel riconoscere alla metafisica non solo la competenza su un vasto repertorio di ambiti (protologia, eziologia, ontologia, ousiologia, teologia), ma anche lo studio specifico della sostanza e di ciò che dipende da essa, al fine di esprimere in maniera fondata quanto può essere assunto come fondamento di altro secondo una visione gerarchica di tutto ciò che esiste. Il volume raccoglie gli Atti del Convegno "Il divino e l'ordine del mondo: una polarità ricorrente. Minima Metaphysica" tenuto presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano il 5-7 novembre 2012.
Un percorso storico tra i più variegati e turbolenti; un palcoscenico su cui si avvicendano con alterne sorti personaggi in gran numero e si svolgono e riavvolgono rotture, passaggi, capovolgimenti, unificazioni, rinascite: sono i secoli medioevali e della prima età moderna, dal VI al XVI, che questo volume ha come protagonisti. Secondo della serie di tre de "Il libro cristiano nella storia della cultura", esso ha il compito di introdurci nel vivace caleidoscopio della cultura cristiana del tempo, con il suo ampio ventaglio di nuove realtà e interessi: dal diffondersi dell'esperienza di vita monastica alla nascita delle scuole di teologia, dal fiorire dell'arte dell'illustrazione e decorazione dei codici alla sistematizzazione delle biblioteche. Per non parlare delle figure eccezionali che nel corso di questi dieci secoli lasciano impronte incancellabili, primi fra tutti Francesco d'Assisi, Tommaso d'Aquino, Dante Alighieri. E ancora, la ricostruzione storica di Giuliano Vigini ci conduce con mano ferma a conoscere l'estasi delle mistiche come Ildegarda di Bingen; le riflessioni di Anselmo, la regola di Gregorio Magno e l'itinerario di Bonaventura; le lodi di Iacopone; le opere di direzione spirituale di Teresa d'Avila, Giovanni della Croce, Ignazio di Loyola e Francesco di Sales; l'incessante e preziosa produzione di Bibbie, strumento di diffusione delle Scritture e insieme officina di sperimentazione grafica, testuale, bibliologica...
Il volume affronta il tema della povertà da un punto di vista antropologico e pedagogico. In altre parole, non si limita a rilevare la crescita del fenomeno (denunciata da più parti sul piano sociologico), ma assume la povertà come cifra dell'umano. In effetti, la condizione umana è strutturalmente deficitaria e questo spiega - tra l'altro - la pratica dell'educazione come intervento volto a favorire il miglioramento. Va però sempre ricordato che la vita umana vale di per sé in quanto portatrice di una dignità inalienabile. Per questa ragione la povertà antropologica costituisce una sfida permanente a fare in modo che l'essere umano operi in vista della sua e altrui promozione. Non si tratta quindi di limitarsi a soddisfare i bisogni connessi alla povertà, occorre agire perché ciascuno se ne faccia carico in chiave sussidiaria e solidale: a questo devono puntare i servizi.
In una società plurale come la nostra, la Dottrina sociale della Chiesa cattolica può rappresentare un fecondo terreno di ricerca e un'occasione di cammino comune, in primo luogo fra i credenti delle diverse confessioni cristiane, ma anche fra uomini di fedi religiose diverse e fra tutti coloro che hanno seriamente a cuore le sorti dell'uomo. A tutti il magistero sociale della Chiesa ha una sua parola significativa da dire e da tutti è disponibile ad accogliere qualunque frammento di verità, da qualunque parte esso provenga. Attraverso le relazioni e le testimonianze di esponenti autorevoli delle Chiese cattolica, anglicana e ortodossa, ma anche del mondo ebraico e di quello islamico, il Convegno internazionale, di cui il volume raccoglie gli Atti, si è adoperato a mettere in luce la valenza "ecumenica" della Dottrina sociale della Chiesa, intendendo il termine "ecumenismo" in senso ampio: volendo sottolineare l'universalità dell'insegnamento sociale della Chiesa, la sua capacità di "parlare" a tutti e insieme di lasciarsi "interrogare" da tutti. Avvalendosi dell'apporto di qualificati studiosi di discipline diverse e di diverse provenienze geografiche e culturali, il Convegno ha inoltre cercato di saggiare l'ecumenicità della Dottrina sociale della Chiesa in rapporto ad alcune delle questioni cruciali del nostro tempo.
Partendo dal tema dell’io e della soggettività, nell’incrocio tra domanda di felicità e offerte del mercato globale, il libro di Adriano Pessina affronta il tema dell’insoddisfazione come emerge nella società dell’efficienza e del benessere. In questa prospettiva, vengono discussi sia i temi legati all’uso quotidiano delle tecnologie informatiche, sia alcune delle più recenti proposte di miglioramento, di sé e delle future generazioni, ottenibili grazie a interventi di stampo medico o farmaceutico. L’io, consumatore di immagini, perennemente collegato con una solitudine affollata in cerca di relazioni, partecipa di una continua trasformazione delle sue esperienze. La rete gli permette di condividere emozioni e parole senza la mediazione del corpo, del luogo e del tempo; medicina, biologia, farmacologia gli prospettano l’avvento di quella grande salute che non è solo liberazione dalla malattia e dalla sofferenza, ma dal fardello di una finitezza che non è mai all’altezza del desiderio. Di che cosa, o di chi, l’io è dunque insoddisfatto? Il dislivello permanente tra desiderio umano e mondo dei possibili, offerto dalla tecnologia e dal suo mercato, traccia un nuovo volto della perfezione: un ideale che sembra a portata di mano e che è sorretto da teorie che prospettano il futuro di una nuova umanità. Uscendo dall’alternativa tra bioconservatori e post-umanisti, si apre allora di nuovo la domanda sullo specchio nel quale l’io potrà ritrovare il suo autentico volto. Tra Prometeo e Dio, la questione dell’io non trova facili risposte e richiede la pratica di un tempo per pensare.
La cura di un piccolo patrimonio di ex voto, raccolta custodita nel Santuario della Beata Vergine del Soccorso di Ossuccio (Como) - voluta dall'Ordine dei Frati Cappuccini in collaborazione con il Centro di ricerca CREA dell'Università Cattolica di Milano - è iniziata con un restauro conservativo esemplare, per poi diventare terreno di ricerca per studiosi di arte, storia, sociologia e iconologia. La valorizzazione del bene culturale parte dall'individualizzazione della fonte delle grazie in due differenti immagini custodite nel Santuario di Ossuccio quale premessa all'insorgere della devozione mariana prodiga di grazie. Le ipotesi di lettura iconologica delle immagini offrono l'occasione di osservare uno spaccato della vita e degli affanni del popolo della sponda occidentale del lago e di ricostruirne alcune vicende, che spaziano ben oltre i confini ladani. La tradizione degli ex voto si rivela storicamente come attestazione riconoscente di un'irruzione della potenza del divino nella vicenda umana. Cielo e terra diventano la fonte di un dialogo attraverso cui i due estremi si cercano a vicenda. Il legame che si annoda è aspirazione a un divino capace di farsi compagnia piena di misericordia per l'uomo sofferente.
Il volume raccoglie sei studi danteschi, editi in rivista tra il 1992 e il 2010: cinque letture di canti, di If. XV e XXXIII-XXXIV, di Pg. XVI e XXXI, di Pd. XV, seguite da una riflessione sulla fortuna della Commedia attraverso il caso specifico di Tommaso Campanella. Unifica la raccolta l'intento di far emergere in quale misura si debba al primo e più grande dei nostri poeti l'avvio non solo della prima fase, teocentrica, della storia italiana ma altresì della seconda, umanistica, cosmocentrica e cristocentrica, sullo sfondo di una prospettiva che riconosce nella letteratura la principale e autentica forza spirituale specificamente costitutiva dell'unità nazionale italiana. Ne deriva una lettura nuova e coerente di momenti, episodi e temi della Commedia - dall'incontro di Dante con Brunetto Latini a quello con Marco Lombardo, con Cacciaguida e, soprattutto, con Beatrice nel Paradiso terrestre -, che rappresenta un'occasione di riflessione e ripensamento per semplici appassionati della poesia dantesca, e in generale della cultura letteraria italiana, per gli studenti e per gli studiosi.
I musei istituiti dalla Chiesa cattolica in Italia, specialmente negli ultimi quarant'anni, sono molto numerosi. Nel 2015 il loro numero superava quota 800 e sta ancora crescendo. Circa un quarto è stato istituito dalle diocesi, mentre gli altri sono nati per iniziativa di parrocchie, confraternite, ordini e congregazioni religiose. Sono musei di non grandi dimensioni, piccoli o piccolissimi, attivi e noti in ambito diocesano, impegnati a valorizzare un esteso patrimonio culturale, grazie a una presenza capillare e a iniziative connesse alla vita delle comunità locali, la cui esistenza, tuttavia, non sembra sia stata ancora notata a sufficienza. Questo volume intende analizzare quattro aspetti fondamentali dei musei ecclesiastici italiani: la missione specifica, le tipologie, le reti e i rapporti con l'arte contemporanea. Rispetto agli altri musei, infatti, quelli ecclesiastici hanno una missione specifica, messa in evidenza da papa Francesco: essere espressione di una Chiesa ricca di storia che si rivolge in modo preferenziale ai 'poveri'. Inoltre, per quanto riguarda le collezioni, musei ecclesiastici sono meno omogenei di quanto si possa immaginare: solo per metà sono musei di arte sacra, mentre dal punto di vista del le relazioni, paradossalmente, non costituiscono ancora una rete. Il loro aspetto più originale è la disponibilità a dialogare con l'arte contemporanea.