I nostri antenati amavano e desideravano come noi? Sono davvero magnifiche e progressive le sorti dei contemporanei nella sfera più intima? È possibile educare all'amore del bene e del vero, per aprirsi alla fiducia e alla speranza, mentre si sgretola il tessuto della vita sociale? Sono alcuni degli interrogativi affrontati in un decalogo di saggi sui molteplici e camaleontici volti della passione: dalle attrazioni fatali ai legami morbosi, dal qualunquismo erotico al sesso mercenario, dall'immaturità affettiva alla violenza di genere. Istantanee dei migliori e peggiori profili dei sensi e dei sentimenti, talora brutali e criminali, eppure vagheggiati e romanzati nel nome di forti emozioni e debolezze comportamentali. Procedendo per narrazioni l'indagine spazia dal passato remoto al presente e quasi futuro, grazie a richiami letterari e artistici, in compagnia di autori antichi e moderni intrecciati un unico arazzo culturale. Dieci approfondimenti critici delle mitologie amorose e sessuali, per incoraggiare consapevolezza e qualità delle relazioni, mediando tra le parti senza rinunciare a una presa di posizione.
La spiritualità classica afferma che la perfezione umana è trascendente e situata nell'oltre; desiderare di ottenerla quaggiù è un'illusione incapace di distinguere fra il temporale e l'eterno. Non dovremmo sognare di realizzare la felicità e la perfezione in questa "valle di lacrime", in questo regno di duhkha, sofferenza e dolore. La sensibilità spirituale contemporanea si ribella contro questo atteggiamento. L'uomo e la donna contemporanei non attenuano la loro sete di infinito, ma si rifiutano di credere che la via che porta alla perfezione umana debba passare attraverso l'abbandono e il deprezzamento dei valori umani, o che stia semplicemente al di sopra di essi. Non rinunciano al trascendente, ma non vogliono essere separati dall'immanente. Mancano però ancora esperienze in questa direzione; abbiamo bisogno del coraggio di osare nuovi esperimenti, di provare a immaginare una nuova identità spirituale, laica, libera da appartenenze e identificazioni troppo strette o rigide. I quattro volumi del "Breviario universale" raccolgono oltre 500 testi di preghiere, a cui si aggiungono 900 letture appartenenti a diverse tradizioni e i relativi commenti spirituali che l'autore ha raccolto e distribuito nei 365 giorni dell'anno. Uno strumento da usare, più che un libro da leggere, una via per coltivare la dimensione spirituale che ci connota nel più profondo del nostro essere, rendendoci fratelli e sorelle in una comune umanità. Un'opera che si propone di ridare voce allo straordinario patrimonio d'insegnamenti di tutte le più grandi tradizioni sapienziali dell'Oriente e dell'Occidente, da quella induista a quella cristiana, da quella ebraica a quella buddhista, da quella islamica a quella taoista.
Il Breviario Universale - alla sua seconda edizione in cinque volumi - ridà voce allo straordinario patrimonio di preghiere, di pratiche e di insegnamenti appartenenti alle maggiori tradizioni sapienziali e religiose dell'Oriente e dell'Occidente, da quella cristiana a quella induista, da quella ebraica a quella buddhista, da quella islamica a quella taoista. Uno strumento da utilizzare quotidianamente per la pratica della preghiera e della meditazione in una prospettiva laica e interreligiosa; un aiuto concreto nella coltivazione della dimensione spirituale che ci connota nel più profondo del nostro essere, rendendoci tutti fratelli e sorelle in una comune umanità. L'Opera contiene oltre 600 preghiere di diverse tradizioni spirituali e religiose e oltre 900 letture, anch'esse appartenenti a diverse tradizioni, raccolte e distribuite nei 365 giorni dell'anno. Ad esse si aggiungono, nel quinto volume, oltre 50 proposte di preghiera in occasione delle maggiori festività interreligiose e altrettante schede biografiche relative a Testimoni dello Spirito, sempre in una prospettiva interreligiosa. Il secondo volume contiene i testi per i Tempi di Quaresima e di Pasqua.
"È necessario essere credenti per pregare? E se si è credenti, e quindi appartenenti ad una determinata tradizione, si può o si deve pregare solo con i testi di quella religione? I quattro volumi che compongono quest'opera offrono una risposta a queste domande: possiamo pregare anche se non siamo credenti, perché la preghiera è un formidabile esercizio e una pratica che, nel tempo, migliora la nostra vita; inoltre, possiamo pregare e riconoscerci, un poco, in tutte le tradizioni sapienziali e religiose, perché tutte parlano all'uomo e dell'uomo. L'età dello Spirito, di cui ha parlato Gioacchino da Fiore, non disdegna appartenenze deboli e identità eclettiche, in una prospettiva genuinamente laica. I quattro volumi del «Breviario Universale» raccolgono oltre 500 testi di preghiere, a cui si aggiungono 900 letture appartenenti a diverse tradizioni e i relativi commenti spirituali che l'autore ha raccolto e distribuito nei 365 giorni dell'anno. Uno strumento da usare, più che un libro da leggere, una via per coltivare la dimensione spirituale che ci connota nel più profondo del nostro essere, rendendoci fratelli e sorelle in una comune umanità. Un'opera che si propone di ridare voce allo straordinario patrimonio d'insegnamenti di tutte le più grandi tradizioni sapienziali dell'Oriente e dell'Occidente, da quella induista a quella cristiana, da quella ebraica a quella buddhista, da quella islamica a quella taoista".
Da millenni, ogni giorno il mondo prega: un grandioso e potente coro universale, non certo universalistico perché "è evidente, come scrive Raimon Panikkar, che le religioni non dicono la stessa cosa, e che le loro rispettive dottrine sono diverse e molte volte incompatibili, ma... è altrettanto evidente che coloro che hanno compiuto un'esperienza profonda della realtà in modo concreto, come i mistici per esempio, non percepiscono incompatibilità tra di esse". Questo volume, primo di quattro, ridà voce allo straordinario patrimonio d'insegnamenti di tutte le più grandi tradizioni sapienziali dell'Oriente e dell'Occidente, da quella induista a quella cristiana, da quella ebraica a quella buddhista, da quella islamica a quella taoista. Si tratta, è questo l'anelito e l'urgenza dell'autore, d'imparare a conoscersi e a non temersi, trascendendo rigide appartenenze religiose e nazionalismi per dare ascolto a quell'unico profondo suono originario che echeggia da sempre nel nostro essere e che le diverse specificità umane hanno tentato d'interpretare. Sono oltre 500 i testi di preghiere, a cui si aggiungono 900 letture appartenenti a diverse tradizioni e i relativi commenti spirituali che l'autore ha raccolto e distribuito nei 365 giorni dell'anno. Uno strumento da usare, più che un libro da leggere, una via per coltivare la dimensione spirituale che ci connota nel più profondo del nostro essere, rendendoci fratelli e sorelle in una comune umanità.
"Una persona mi ha chiesto che vocabolario io adoperi per tradurre: nessuno. Mi servo della concordanza ebraica, libro in cui di ogni parola è segnato il passo in cui compare. Di ognuna cerco i suoi luoghi, i versi in cui si manifesta lungo tutti i libri. Da questo viaggio emerge, oltre al significato, anche una piccola biografia della parola, vita e opere di un utensile divino." (Erri De Luca)
La spiritualità classica afferma che la perfezione umana è trascendente e situata nell'oltre; desiderare di ottenerla quaggiù è un'illusione incapace di distinguere fra il temporale e l'eterno. Non dovremmo sognare di realizzare la felicità e la perfezione in questa "valle di lacrime", in questo regno di duhkha, sofferenza e dolore. La sensibilità spirituale contemporanea si ribella contro questo atteggiamento. L'uomo e la donna contemporanei non attenuano la loro sete di infinito, ma si rifiutano di credere che la via che porta alla perfezione umana debba passare attraverso l'abbandono e il deprezzamento dei valori umani, o che stia semplicemente al di sopra di essi. Non rinunciano al trascendente, ma non vogliono essere separati dall'immanente. Mancano però ancora esperienze in questa direzione; abbiamo bisogno del coraggio di osare nuovi esperimenti, di provare a immaginare una nuova identità spirituale, laica, libera da appartenenze e identificazioni troppo strette o rigide. I quattro volumi del "Breviario universale" raccolgono oltre 500 testi di preghiere, a cui si aggiungono 900 letture appartenenti a diverse tradizioni e i relativi commenti spirituali che l'autore ha raccolto e distribuito nei 365 giorni dell'anno. Uno strumento da usare, più che un libro da leggere, una via per coltivare la dimensione spirituale che ci connota nel più profondo del nostro essere, rendendoci fratelli e sorelle in una comune umanità. Un'opera che si propone di ridare voce allo straordinario patrimonio d'insegnamenti di tutte le più grandi tradizioni sapienziali dell'Oriente e dell'Occidente, da quella induista a quella cristiana, da quella ebraica a quella buddhista, da quella islamica a quella taoista.
L'istituzione storica che più sintetizza il concordato civile tra uomo e donna, in termini di riconoscimento dell'altro sesso e di collaborazione nella generazione e nell'allevamento dei figli, è da tempo abbandonata all'autogestione da parte dei sempre più limitati contraenti. Ne ha decretato la definitiva decadenza il modello leggero di coppia paritaria, espressione del momento presente anche quando procreativa, un amoreggiare disimpegnato e instabile tra soggetti smarriti, nel quale l'eventuale ruolo genitoriale è un mero fatto privato. Negli ultimi decenni, paradossalmente, il simulacro famigliare è stato utilizzato da una corrente del movimento gay quale ascensore sociale e diploma di pari opportunità da consacrare con rito pubblico, indossando la maschera di coniuge o di padre e madre, copioni consolidati che sembrano non necessitare di ulteriori spiegazioni o verifiche. In realtà, i temi controversi delle unioni omosessuali, le adozioni e la gestazione per altri, sono epifenomeni di processi sostanziali: la crisi delle identità sessuali, delle differenze di genere, dei rapporti tra i sessi, della funzione materna e paterna, finanche dei legami interpersonali. Proprio i rapidi mutamenti del costume rendono ancor più necessaria una riflessione sull'affettività e sulla genitorialità, per promuovere una varietà di formule relazionali e parentali coerenti con le differenti tipologie di orientamento, personalità e valori.
«Siete gruppi cristiani e ciò mette in atto un titolo di fraternità. "Cristiano è il mio nome", scriveva Paciano di Barcellona nel quarto secolo, e questo permette a tutti i cristiani di chiamarsi per nome. È questo il titolo per il quale vi riconosco fratelli. È verità di sempre, è la verità del Battesimo che ha impresso in noi un sigillo di figliolanza e di fraternità (carattere battesimale) che nulla, neppure il peccato, riuscirà mai a distruggere». È un passaggio dell'intervento rivolto dal vescovo di Albano, Marcello Semeraro, al V Forum italiano dei cristiani LGBT che, per tre giorni, ha radunato oltre duecento persone. Dalle relazioni che troverete in questo libro è emersa l'urgenza di un approfondimento del fenomeno "omosessualità" e la necessità di una pastorale inclusiva, capace di dare alle comunità cristiane l'occasione di vivere l'accoglienza e l'effettivo riconoscimento della dignità personale di lesbiche, gay e transessuali, dei loro genitori e delle loro famiglie. Per sintetizzare questi bisogni, il vescovo di Albano ha preso spunto anche dal documento inviato da alcuni giovani LGBT alla Segreteria del XV Sinodo ordinario dei vescovi, che viene pubblicato integralmente.
"È necessario essere credenti per pregare? E se si è credenti, e quindi appartenenti ad una determinata tradizione, si può o si deve pregare solo con i testi di quella religione? I quattro Volumi che compongono quest'Opera offrono una risposta a queste domande: possiamo pregare anche se non siamo credenti, perché la preghiera è un formidabile esercizio e una pratica che, nel tempo, migliora la nostra vita; inoltre, possiamo pregare e riconoscerci, un poco, in tutte le tradizioni sapienziali e religiose, perché tutte parlano all'uomo e dell'uomo. L'età dello Spirito - di cui ha parlato Gioacchino da Fiore - non disdegna appartenenze deboli e identità eclettiche, in una prospettiva genuinamente laica. I quattro volumi del Breviario Universale raccolgono oltre 500 testi di preghiere, a cui si aggiungono 900 letture appartenenti a diverse tradizioni e i relativi commenti spirituali che l'autore ha raccolto e distribuito nei 365 giorni dell'anno. Uno strumento da usare, più che un libro da leggere, una via per coltivare la dimensione spirituale che ci connota nel più profondo del nostro essere, rendendoci fratelli e sorelle in una comune umanità. Un'Opera che si propone di ridare voce allo straordinario patrimonio d'insegnamenti di tutte le più grandi tradizioni sapienziali dell'Oriente e dell'Occidente, da quella induista a quella cristiana, da quella ebraica a quella buddhista, da quella islamica a quella taoista".