Il percorso che l'autore intraprende, nello scrivere a partire dalla introduzione e a seguire con i vari capitoli, ha come obiettivo di rendere duttile e con metodo, gli argomenti che compongono la difficilissima materia che è l'ermetismo filosofico. Egli, con passione, scrive questo libro immettendo un personalissimo piccolo tassello alla conoscenza, toccando tutta una serie di argomenti che formano il corpo del libro. L'autore immagina questo percorso, non solo dal punto di vista astratto ma anche una serie di azioni pratiche e cadenzate temporalmente. In buona sostanza, il Puglisi oltre a rendere omaggio ad autori che con pregevoli libri e articoli in riviste specializzate, hanno reso più chiara questa ostica materia di studio, riafferma che il percorso alchemico non è solo studio ma anche preghiera rituale, conoscenza dell'astrologia e sue implicazioni e infine la pratica della pranoterapia, che con una azione meramente psichica sul soggetto operato, si concretizza con un effetto pratico e concreto sul piano fisico. La conoscenza di queste materie consente di poter meglio comprendere il percorso ermetico filosofico e le sue finalità.
Attraverso una ricerca effettuata, soprattutto presso gli archivi del Grande Oriente d'Olanda, della Gran Loggia Unita d'Inghilterra e presso altre fonti, un vero tesoro di documenti inediti e notizie, Stolper ci mette in condizione di riempire molte lacune e di ricostruire, seguendone passo per passo le fasi, i movimentati avvenimenti succedutisi nella formazione e nella crescita, nel XVIII secolo, della Massoneria napoletana. Un libro che ha aperto la via a tanti studiosi della Libera Muratoria partenopea.
Il volume, curato da Filippo Grammauta, contiene diversi saggi critici di autori che si sono confrontati a Palermo sul tema dei rapporti fra il templarismo, gli ordini massonici e la cristianità. Fra questi, Giuseppe Fort, archeologo, Rettore dell'Accademia Templare-Templar Academy, tratta di siti e simboli templari e cristiani presenti in Italia. Gino Bellomo, studioso di simbologia massonica e relativi riti, illustra l'eredità templare nei riti massonici; Rinaldo Tieri, medico, studioso delle tradizioni filosofiche e di ritualità, evidenzia l'evoluzione di alcuni principi templari nell'etica del templarismo e delle obbedienze massoniche. Il pastore Valdese Giuseppe Ficara, partendo dalle origini e dallo sviluppo del movimento valdese (secoli XII e XIII, durante i quali nacque e si sviluppò l'Ordine dei cavalieri templari), mette in evidenza l'evoluzione di alcuni principi etici che caratterizzano l'attuale chiesa valdese, che sono propri anche dei movimenti neotemplari e delle istituzioni massoniche. Filippo Grammauta analizza dal punto di vista storico le vicende che hanno portato alla soppressione, senza condanna, dell'Ordine del Tempio.
Dalle origini leggendarie all'evoluzione storica dell'avventura cavalleresca, la ricerca parte dal "mistero" della cavalleria esoterica per risalire il filo della storia attraverso il diradarsi delle nebbie barbariche, le crociate, la nascita dei grandi ordini - templari, ospitalieri, teutonici - e il passaggio dal mondo feudale al potere delle case regnanti. La realtà cavalleresca vi è descritta nella particolarità dei suoi riti e dei suoi codici, del linguaggio araldico, dei tornei e delle "corti d'amore", con riferimenti a fenomeni analoghi di altre civiltà. Particolare attenzione è riservata alla letteratura cavalleresca, dalla leggenda di Artù ai grandi poemi rinascimentali e agli eroi romantici d'età moderna.
I due saggi contenuti in questo volume procedono, parallelamente, verso l'obiettivo comune di contribuire a un arricchimento del dibattito relativo all'interpretazione de "La Primavera" di Sandro Botticelli. Il saggio di Vincenzo Guzzo esamina il rapporto tra il dipinto e l'idea neoplatonica di "Anima Mundi" ed espone una lettura ermetica dell'opera. Inquadra storicamente il periodo, passa in rassegna vari aspetti culturali del contesto, sviluppa un'inedita interpretazione alchemica dell'opera ed espone le più rilevanti tra le altre ipotesi interpretative del dipinto. Il secondo saggio mette in campo, con ampia documentazione iconografica, una nuova e originale lettura simbolico-botanica del dipinto connessa a una serie di riflessioni relative alla tradizione degli "Inni Orfici" e del Neoplatonismo, corredate da numerosi e pertinenti riferimenti testuali. Entrambi i saggi, pertanto, si integrano e si armonizzano all'interno della tradizione ermetica e, con i loro contenuti innovativi, si inseriscono nel vasto e complesso dibattito che, su questo dipinto, ha coinvolto numerosi studiosi a livello nazionale e internazionale.
Sui Templari si è scritto di tutto e di più, ma spesso la storia è stata abbellita ed ingigantita con racconti romanzeschi che se pur piacevoli hanno finito con il rendere vere cose non vere. È questo un problema che si presenta spesso nella storia, come rilevò autorevolmente Marc Bloch, in questo libro si riferisce solo ciò che è documentato e riferito da studiosi di chiara fama. Non si è voluto banalizzare la storia dei Templari, bensì nobilitarla restituendole l'aspetto semplicemente umano che ne fa una storia di eroi. L'epopea templare rappresenta un momento topico della storia dell'umanità che spesso viene trascurato per dare spazio ad aspetti più folcloristici della loro storia. Come ha scritto Bent Parodi "il divorzio fra potere sacerdotale e regale, fra il religioso e il civile", avrebbe una data ben precisa, da individuare nella distruzione dell'Ordine Templare ad opera di Filippo il bello.
Il massone non ha modo di raggiungere gli insegnamenti esoterici se non per mezzo di leggende e simboli. In quest'opera l'autore si propone d'illustrarli e spiegarli, per trarne il significato recondito e togliere quel velo d'ignoranza e indifferenza che nasconde la vera filosofia della massoneria, dimostrando che in essa sono i fondamenti della speculazione profonda.
Nel pensiero dell'autore il mito di fondazione del tempo rettilineo, dominato da un incipit e da un fine ultimo- da un dono o da una rivelazione finale- è fatto risalire ben oltre al giudaismo e al cristianesimo. È individuato nello stratagemma della tela con cui Penelope nell'Odissea ritarda il momento della scelta del successore al talamo nuziale. Da questo mitologema si dipana un complesso reticolo di analisi e riflessioni critiche, suggestioni pop e ricostruzioni tranchant degli eventi che hanno contribuito alla formazione del mito occidentale del progresso indefinito. Lo stile di scrittura dell'autore traghetta il lettore attraverso incursioni folgoranti e pause disincantate nelle fondamenta culturali che testimoniano della tragedia e della speranza di rinascita del nostro tempo. Alla fine della traiettoria nomadica, una sola possibilità emergerà come antidoto al veleno della storia: la rinuncia alle aspettative.
In quest'opera, Rémi Boyer - l'ultimo pensatore post-metafisico dell'Occidente - illustra i fondamenti spirituali e speculativi del Martinismo. L'opera di Boyer è provvidenziale, non soltanto per il mondo iniziatico, ma anche per il pensiero contemporaneo: essa apre nuovi orizzonti, nuovi heideggeriani "sentieri interrotti". Nel pensiero di Boyer si fa incessante l'appello a ritornare all'essenza, al Centro. Questo appello non ha soltanto, come si potrebbe a prima vista credere, una finalità etica, tesa a contrastare la "degenerescenza" degli Ordini iniziatici occidentali, ma ha soprattutto la valenza di una precisa pragmatica speculativa che trae fondamento dallo studio comparato della mistica e dal pensiero neo-gnostico. Mai come oggi si percepisce la necessità di una nuova filosofia planetaria per l'individuo globalizzato, una nuova meta-narrazione, in grado di rispondere alle esigenze del nuovo Sistema-Mondo. Questo nuovo pensiero deve abolire l'identità dell'uomo-massa, non perpetuare le dinamiche dell'industria culturale del Novecento.