L'opera prende in esame le radici dell'ateismo nel pensiero occidentale, completando l'itinerario di studio avviato della "Storia dell'ateismo moderno" di C. Fabro. Nel pensiero presocratico si evince, accanto ad una presenza del teismo, un prevalente orientamento agnostico, con suggestioni ateistiche. L'opera è un autorevole contributo agli studi di filosofia antica e offre una valutazione di questa alla luce di una tensione etico-politica, che ha sullo sfondo il problema religioso.
Sulla base di circa 2000 visite pastorali e 44 sinodi diocesani, svolti tra Sei-Settecento nella diocesi di Benevento (allora la più grande d'Italia) dall'arcivescovo Vincenzo M. Orsini, poi Papa Benedetto XIII, il volume, di taglio storico-antropologico, esplora il dinamico e ondivago rapporto tra culto e cultura, antropologicamente intesa; tra istituzioni ecclesiastiche e società civile; riti e tradizioni attinenti al sacro e quotidianità della vita, esperiti in una comunità del Sud. Ne risulta una intensa pagina di storia della mentalità e di storia religiosa.