
Stiamo perdendo il senso più profondo delle parole col rischio di diventare anime afone. Per imparare a conoscere meglio noi stessi, dobbiamo allora provare ad ascoltare davvero la nostra voce, a leggere con attenzione il modo con cui entriamo in relazione con gli altri: il «cuore della vita». Ed è quello che fa Nunzio Galantino in questo viaggio intorno all'uomo che spazia tra pensiero laico e religioso, tra letteratura, sacre scritture e cultura popolare. Possiamo vivere in pace o rivalità, con ragione e rispetto, con odio o equilibrio ma dovremmo farlo con maggiore consapevolezza della realtà, indagando l'autentico significato delle parole e dei sentimenti, dei pensieri e delle azioni. Perché solo avvicinandoci al senso e alla forza della parola possiamo provare a comprendere il mistero dell'uomo e scoprire la vera ricchezza che è dentro ognuno di noi, contribuendo tutti insieme a prenderci cura del mondo in cui viviamo.
Aristocrazia significa in origine «governo dei migliori» ma nei secoli è passata a indicare il potere dei privilegiati per nascita. L'Italia di oggi soffre di una cronica mancanza di ricambio meritocratico nella sua classe dirigente, imprenditoriale e politica, che la sta condannando al declino. Aristocrazia 2.0 è il progetto possibile di una nuova élite del talento e della competenza che può portare finalmente il nostro Paese fuori dalla palude di impoverimento e decadenza in cui si trova da quarant'anni a questa parte, resa ancora più profonda dalla pandemia di Covid. Per vincere la sfida della rinascita l'Italia deve introdurre la cultura del merito a scapito dei privilegi delle rendite che insieme agli eccessi dell'egualitarismo e alla furbizia anti-regole hanno costituito un blocco che ha frenato finora lo sviluppo e le opportunità. Nel suo nuovo libro Roger Abravanel analizza i vizi del sistema economico e sociale nazionale e ricostruisce i passaggi della storia imprenditoriale italiana degli ultimi decenni, spiegando perché abbiamo accumulato un ritardo non solo economico ma di pensiero rispetto ai Paesi leader in Occidente e nel mondo asiatico. Per salvare un'economia che negli ultimi trent'anni ha perso 32 punti di Pil, sarà necessario mettere in moto un nuovo capitalismo, con al centro una fucina di idee nelle università d'eccellenza, e un riequilibrio dei poteri pubblici a partire da quello giudiziario. Un'analisi spietata che avanza proposte concrete per una svolta non più rimandabile.
Ogni lingua sceglie nel tempo il proprio modo di dire il mondo. Perché le parole non descrivono, ma interpretano il mondo in cui viviamo: strutturano, incorniciano, inquadrano la realtà; creano i nostri schemi mentali. Gli antichi credevano che i nomi fossero conseguenza delle cose. Oggi sappiamo che sono piuttosto le cose a essere spesso conseguenza dei nomi: sono le parole a influenzare i nostri comportamenti. Parole dette, ascoltate, digitate, lette in quell'incessante comunicazione che caratterizza il nostro tempo. Guardare il mondo dalle parole, allora, significa vedere e capire qualcosa in più di tutto quello che ci accade intorno. Dalla tecnologia alla politica, dalla moda alle relazioni sociali, fino agli sconvolgimenti portati dalla recente pandemia, questo libro si propone come una sorta di mappa del mondo in cui viviamo. Oggi più che mai un mondo di parole.
Tutto il mondo parla di Kamala Harris. Come ha fatto la figlia di due immigrati, nata nella California ancora segregata, a diventare la prima vicepresidente donna nera degli Stati Uniti? Se Kamala deve a qualcuno il suo posto nella storia, quel qualcuno è la donna che la mise al mondo a Oakland nel 1964, dandole il nome di una dea indù, perché «una cultura che venera divinità femminili produce donne forti». Sua madre era una ricercatrice indiana emigrata in California a 19 anni in cerca di una vita e un'istruzione migliori. Suo padre, un professore di economia giunto negli Stati Uniti dalla Giamaica per gli stessi motivi. Kamala assorbe in famiglia l'insofferenza per l'ingiustizia sociale e impara a non farsi spaventare dalle porte chiuse. Al pari dei suoi compagni della Howard University, l'ateneo nero di Toni Morrison, sente di poter diventare qualunque cosa. «Eravamo giovani, talentuosi e neri, e non avremmo permesso a niente e nessuno di sbarrarci la strada.» Etica del lavoro, determinazione, volontà di ferro sono le sue armi. E con queste sfonda molti muri e inaugura la sua collezione di prime volte: nel 2003 procuratrice distrettuale di San Francisco, nel 2010 prima procuratrice generale nera nella storia della California. Nel 2016 è eletta senatrice: è la prima afro-asio-americana. E se con queste stesse armi ha perso una battaglia, le primarie presidenziali, ha vinto però la guerra: la vicepresidenza degli Stati Uniti. Da procuratrice, si batte contro gli abusi sui minori, i crimini d'odio, la dispersione scolastica. Da candidata in lizza per la nomination democratica contesta a Joe Biden la sua antica collaborazione con due senatori contrari agli scuolabus per l'integrazione razziale: «C'era una bambina, in California, che ogni mattina prendeva uno di quegli autobus. Quella bambina ero io». Parole che hanno fatto il giro del mondo, utilizzate dai suoi sostenitori quanto dai suoi detrattori. Certo è che quello stesso Joe Biden l'avrebbe poi scelta come numero due della Casa Bianca. Kamala si era fatta notare. Ancora una volta, a modo suo.
È sopravvissuto a due guerre mondiali, sette papi, la monarchia, il fascismo, la Prima Repubblica e la Seconda. E a sei processi per mafia e omicidio. Giulio Andreotti è stato un esemplare unico del potere in Italia per longevità, sopravvivenza agli scandali, dimestichezza con gli apparati dello Stato e del Vaticano, consuetudine con le classi dirigenti mondiali del passato. Ancora oggi emergono particolari sulla sua vita pubblica e privata che aiutano a ricostruirne la figura e l'influenza. Nell'Archivio Apostolico Vaticano, ex Archivio Segreto, Massimo Franco ha trovato nuovi documenti che confermano il suo ruolo tra le due sponde del Tevere: nel dopoguerra i Savoia si raccomandavano ad Andreotti tramite la Santa Sede, e il Vaticano era consultato da lui anche per la nomina di un giudice costituzionale. Tra gli scritti privati, inoltre, si ritrovano le lettere in cui si confida con la moglie «Liviuccia», finora inedite. E attraverso i diari si ricostruiscono i retroscena di eventi con molti protagonisti di rilievo. In questo libro, ampliato per la nuova edizione, l'autore racconta e analizza Andreotti e il suo mondo: gli alleati, i nemici, l'alone intatto di mistero, ma anche la famiglia invisibile per decenni, e sorprendente nella sua strana normalità. A poco più di cento anni dalla nascita, ripercorrere la vita del «Divo Giulio» e la sua epoca significa fare i conti con la distanza siderale tra la sua Italia e quella di oggi. È stato incombente per mezzo secolo come uomo di governo e come enigma dell'Italia democristiana. Ma ora non esistono più la sua politica, la sua cultura, il suo Vaticano. Rimane solo l'eco lontana e controversa del «processo del secolo», che doveva chiarire le sue responsabilità e che invece si è concluso nel modo più andreottiano: con una verità sfuggente. Emblema e garante dello status quo nell'era della guerra fredda, Andreotti ha rappresentato l'«uomo del Purgatorio» per antonomasia, in una nazione in bilico tra Paradiso occidentale e Inferno comunista. Ha permesso a una parte dell'Italia di specchiarsi per mezzo secolo in lui, di sentirsi migliore, o forse solo di autoassolversi. Le ha fornito la bussola: un pessimismo di fondo sulla natura umana, alleviato dall'ironia. Nuova edizione Con documenti inediti dagli archivi.
C'è un'ansia di cambiamento nel mondo. Papa Francesco la raccoglie nei suoi gesti e nelle sue parole, specialmente in un tempo di crisi quale quello che stiamo vivendo. È chiaro che abbiamo tutti bisogno di capire che cosa ci sta accadendo, di dare una lettura umana e spirituale di quel che viviamo. Francesco, come si comprende in questo volume, assimila la visione di sant'Ignazio di Loyola così come emerge negli Esercizi Spirituali. E afferma che i «desideri allargano il cuore»: è in essi che «si può discernere la voce di Dio» nella storia di oggi. Immergendoci in queste pagine ritroviamo le chiavi per comprendere l'esperienza religiosa e i criteri di azione del primo Papa gesuita della storia della Chiesa, e oggi unico leader mondiale dall'impatto veramente globale. Quello di Francesco è un invito alla ricerca, al cammino, al vivere un'inquietudine che ci libera dalle «reti e catene» dell'ipocrisia e del peccato, così come dalle «false e superflue sicurezze con cui abbiamo costruito le nostre agende, i nostri progetti». Questo volume ci aiuta a capire il Pontefice e la sua convinzione di quanto sia importante l'utopia intesa non come astrazione, ma come forza vitale e apertura al futuro a partire dal reale, da ciò che si è.
Edith e Andrea, una giovane un po' trasgressiva e un capitano molto rigoroso, si incontrano per caso su un traghetto, tra Venezia e la Grecia. Un evento minimo dei tanti di cui è fatta la vita. Ma la loro cambia per sempre. Dapprima c'è il rifiuto: come possono, loro così diversi, sentirsi attratti una dall'altro? Poi le fasi alterne di un amore dapprima clandestino, le avventure di una lunga separazione, il pericolo di un segreto, una felicità inattesa e una grande prova... E infine l'isola, piena di vento e di luce, dove i due vanno ad abitare ristrutturando una vecchia casa abbandonata. L'isola dove ora Andrea si ritrova solo. I dialoghi veramente importanti, però, non si esauriscono mai: mentre la cura quotidiana del giardino e delle api dell'amata moglie lo aiuta a tornare alla vita, Andrea continua a parlare con lei. Le racconta, con tenerezza e passione, la loro grande storia d'amore. E le promette che ritroverà la figlia, Amy, che da troppo tempo ha interrotto i rapporti con i genitori. Forse è possibile ricominciare, riscoprirsi famiglia, nonostante i dispiaceri e le scomode verità? Una storia che ci pone domande fondamentali: sui legami che forgiamo tra le anime, sulla nostra capacità di cambiare, sul destino che unisce e separa. Quando ci sembra di aver perso la capacità di stupirci, cercare la luce, prenderci cura, è il cuore che tace o solo noi che non lo sappiamo ascoltare?
Giulio Andreotti è stato presidente del Consiglio negli anni della solidarietà nazionale, della crisi economica e del terrorismo, culminati nel rapimento e nell'uccisione di Aldo Moro. Nel decennio seguente la sua attività politica assume una decisa connotazione internazionale, con la nomina a presidente della commissione Esteri della Camera e poi, con il primo governo Craxi, a ministro degli Esteri. Questi suoi diari inediti - che cominciano il 6 agosto 1979 e finiscono il 22 luglio 1989, quando l'autore assume la guida del suo sesto governo - diventano così la storia dall'interno non solo del nostro Paese in un periodo cruciale, ma anche degli Stati Uniti da Carter a Reagan, dell'URSS da Breznev a Gorbaciov, della rivoluzione iraniana, dell'eterno conflitto in Medio Oriente, della tormentata costruzione di un'unità europea. Allo stesso tempo, raccontano la vita quotidiana dell'uomo che per oltre mezzo secolo ha dominato la vita politica italiana. «Crediamo» scrivono i curatori Serena e Stefano Andreotti «che la lettura possa aiutare a comprendere meglio la figura di nostro padre, depurandola da alcuni luoghi comuni». Grazie al paziente lavoro dei figli - che hanno attinto anche ad altri documenti autografi - le personalità e gli eventi di un decennio prendono vita attraverso notazioni personali, giudizi pungenti, memorabili battute di spirito. Come nota Andrea Riccardi nella sua introduzione, questi diari rivelano il «segreto» dell'azione politica di Andreotti: «un'immensa tessitura di relazioni nella politica italiana, nella Chiesa e sullo scenario internazionale... Per questo il diario è un contributo originale alla storia e un testo appassionante che mostra da vicino la vita e l'impegno di un protagonista di quegli anni».
La casa, intesa sia come riparo fisico sia come luogo di protezione e difesa, è uno dei bisogni fondamentali di tutti gli esseri viventi. Ma è altrettanto fondamentale che i bambini imparino da subito a rispettare non solo la casa in cui vivono, ma anche quella che condividono con uomini e animali: la Terra. Oggi più che mai, l’educazione ambientale deve coinvolgere i più piccoli, affinché possano costruire il loro futuro in una società ecosostenibile.
Questo libro, partendo dagli scritti di Maria Montessori, riflette sulla necessità e l’urgenza di promuovere una cultura del rispetto del nostro pianeta, di educare i bambini a un atteggiamento di tutela ecologica, coltivando in loro il sentimento di amore nei confronti del Pianeta, senza insegnare nozioni astratte sulla salvaguardia dell’ambiente ma, anche grazie a esercizi e laboratori pratici, facendo sentire i bambini parte di qualcosa di più grande.
Desiderio, rimorso, vendetta, odio, paura, amicizia, dolore, amore. Di questi e di tanti altri sentimenti è intessuta da sempre la vita dell'uomo. Eppure, mai come in questi ultimi cinquant'anni il modo di sentire, di gioire e di soffrire è cambiato tanto. La famiglia patriarcale ha lasciato il posto a quella affettiva, la liberazione sessuale ha svincolato l'eros dalla procreazione, l'insostenibile bisogno di apparire e di essere ammirati ha sostituito il Super-io. La colpa di un tempo oggi si chiama vergogna, la paura del castigo è diventata il timore di non essere all'altezza, la noia si nasconde dietro lo schermo dello smartphone. La passione è meno romantica e onirica, l'incertezza dilaga e il futuro non esiste più, divorato da un eterno presente che cancella ogni speranza. Gustavo Pietropolli Charmet, nella sua lunga carriera di psichiatra e di terapeuta, ha assistito a queste grandi trasformazioni da una prospettiva privilegiata, ponendosi sempre al fianco dei giovani in difficoltà e delle famiglie in crisi. Interpellando la memoria frastagliata della sua infanzia e giovinezza, delle storiche battaglie della psichiatria, delle imprese professionali che ha condotto insieme a colleghi e amici, delle infinite storie di dolore che ha accompagnato verso la rinascita, traccia la parabola compiuta dagli affetti dentro e fuori di noi alla ricerca del fuoco che fa girare il mondo.

