
Al centro delle riflessioni di mons. Forte vi è il profondo rapporto che per il credente cristiano esiste tra legge e grazia, che in Matteo emerge in particolare proprio dal discorso della Montagna. Da una parte, le beatitudini rappresentano la biografia del Figlio di Dio venuto nella carne, perché soltanto in Lui ognuna di esse trova la sua piena realizzazione; dall'altra, proponendo Gesù come il modello cui guardare, esse descrivono le caratteristiche del discepolo che segue il suo Signore lasciandosi abitare e guidare da Lui. L'"imitazione di Cristo" è infatti il farsi presente del Risorto in noi: «Non vivo più io, ma Cristo vive in me. E questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato sé stesso per me» (Gal 2,19s). Il discepolo è invitato, pertanto, ad avvicinarsi alle beatitudini per imparare da esse a divenire nuova creatura con la grazia che gli viene dal Signore Gesù: in esse riconosce il progetto e il percorso della santità secondo il Vangelo, perché il santo è chi vive la vita nuova in Cristo, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria di Dio Padre.
Patrona d'Italia, insieme a san Francesco, santa Caterina da Siena è una delle figure di certo più illustri della Chiesa. Tante le biografie su di lei e numerose le leggende, alcune così grandiose da non sembrare verosimili. Ma la vita di Caterina è davvero così conosciuta? Questo volume raccoglie le testimonianze più antiche, quelle dei suoi discepoli più intimi, che la raccontano diversamente: grandiosa, sì, ma anche fragile; solenne ma anche ilare; sapiente ma anche umile. I testi raccolti da don Belloni, alcuni mai tradotti in italiano corrente prima d'ora, letti in sequenza permettono di comporre una sintesi dei momenti principali della vita di Caterina da Siena, fornendo nuove e originali informazioni dedicate non solo e non tanto ai ricercatori ma soprattutto al vasto pubblico desideroso di approfondire la sua conoscenza. Questi testi, infatti, non sono nati con l'intento di raccontare la vita di una santa ma con l'evidente volontà di dare il giusto spazio a un corpo fragilissimo che ha contenuto un'anima miracolosa e tenacissima; di rendere immortale la breve vita di una donna straordinaria, capace di toccare anche i cuori più cinici e farne fedeli servitori della Chiesa.
Cosa vuol dire insegnare religione oggi in Italia? Qual è il contesto culturale in cui la catechesi si innesta? E, a sua volta, quali sono i processi culturali (linguaggi, contenuti, metodologie) che applica per far parte di questo tessuto culturale in trasformazione? L'Istituto di catechetica dell'Università pontificia salesiana ha cercato di rispondere a queste e a molte altre domande attraverso questo curatissimo volume dedicato alla formazione dei catechisti. Il libro è diviso in sette parti, ognuna approfondisce un aspetto fondamentale: dall'identità e formazione dei catechisti alla visione della catechesi come processo che coinvolge più generazioni, dal metodo e linguaggio della catechesi alla sua analisi nel contesto della Chiesa locale. A corredo e conclusione dell'opera è delineata la proposta formativa dell'Istituto che cura il volume e di altri centri presenti in Italia.
Ci sono momenti in cui abbiamo l'impressione che Dio esageri. Le difficoltà si accumulano e non possiamo fare a meno di gridare: Oggi, Signore, non ne posso più!?". Purtroppo molte prove ce le procuriamo noi, con la nostra impazienza, con la nostra gelosia, con il nostro orgoglio. Questa Guida pratica propone un ricettario di spiritualità quotidiana in 12 lezioni. Come avviene con i malanni cronici, anche per superare le difficoltà della vita la cura si può ripetere magari ogni quindici giorni?
Questo libro è un percorso straordinario: incrocia la luce che viene dal passato remoto della forma-zione cosmica e la luce che viene dal futuro, inaugurato dalla resurrezione di Cristo. Nell'intreccio di queste luci con gioia e docilità avviene un incontro di brillante bellezza, di fulgore naturale e soprannaturale. Infatti cercare il colore nel nero del cielo sopra di noi, anzi trovarlo ancora di più tanto più è nero, restituisce luci e colori di cui il nostro cuore e la nostra vita hanno un bisogno assoluto. Questo non è un libro scientifico, ma uno scienziato potrebbe scoprire quanto possa essere serio ciò che non è solo scienza. Questo non è un libro per astronomi, ma un astronomo potrebbe scoprire quanto possa essere preciso il suo rapporto con Dio. Questo non è un libro per credenti, ma un credente potrebbe scoprire quanto possa essere bello fare un po' di scienza dal proprio balcone. Questo insomma, non è un libro per qualcuno in particolare, forse per questo può essere un libro per chiunque. Chiunque voglia aprire la finestra di casa e guardare in su, o la finestra del proprio cuore e guardarci davvero dentro.
La figura e gli scritti di don Lorenzo Milani hanno scosso in profondità le coscienze e diviso gli animi. Ma chi è stato davvero don Milani? A tale interrogativo ha voluto rispondere questo libro di Michele Gesualdi, uno dei primi sei "ragazzi" di Barbiana. Dando voce alle vive testimonianze di quanti lo hanno conosciuto direttamente, basandosi anche sulle sue lettere, alcune delle quali inedite, Gesualdi ricostruisce il percorso che ha portato don Milani all'"esilio" di Barbiana. La sua narrazione prende il via dagli anni del Seminario, ma si sofferma sul periodo in cui don Lorenzo è stato cappellano a San Donato di Calenzano, perché se Barbiana è stato il "capolavoro" di don Milani, Calenzano ne è stata l'officina. È però nel niente di Barbiana, di cui don Lorenzo diviene Priore nel 1954, che si compie il "miracolo" del Milani, quel niente che egli ha fatto fiorire e fruttificare, prendendosi cura degli esclusi e degli emarginati. Un libro straordinario e commovente in cui Gesualdi, che ha vissuto in casa con don Lorenzo tutto il periodo di Barbiana, apre il suo cuore e ci svela il vero volto di Milani: un prete, un maestro, un uomo, un "padre" che ha fatto del suo sacerdozio un dono ai poveri più poveri, attraverso la scuola. Prefazioni di Andrea Riccardi e Tomaso Montanari. Postfazione di don Luigi Ciotti.
Papa Francesco, nell'ormai famoso discorso del 17 ottobre 2015 in occasione dei cinquant'anni dalla istituzione del Sinodo dei Vescovi, affermò che «il cammino della sinodalità è il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio». Francesco si rifaceva alle parole di Giovanni Crisostomo, vescovo di Costantinopoli e noto Padre della Chiesa del IV secolo. E proprio a lui e agli Padri della Chiesa è necessario rifarsi affinché il termine "sinodalità" non venga svuotato a motivo dell'uso poco accorto che se ne sta facendo. Ma non basta, bisogna recuperare il grande insegnamento del Concilio Vaticano II sulla Chiesa come popolo di Dio, con tutte le conseguenze che ne derivano in termini di ministeri, carismi, ruolo dei laici e delle donne, sacerdozio ministeriale e sacerdozio comune, gerarchia e clericalismo... Solo in questo modo la Chiesa può far fronte alle sfide del presente, dove indifferenza, secolarismo, pluralismo religioso, stanno letteralmente riducendo la fede cristiana a un mero ricordo del passato o della nostra infanzia.
Sempre più famiglie scelgono di percorrere la via della comunità. Ma come formarne una? Non esiste un solo modo, si può parlare di fraternità, di amicizia, di comunità; ogni parola ha sfumature proprie e raccoglie ricchezza di esperienze. Anche le forme sono differenti, alcune per la vita altre per stagioni particolari di essa. Può esserci vicinanza fisica o meno, così come sono possibili esperienze di condivisione di spazi e luoghi. Di certo una comunità di famiglie non si improvvisa. Tante modalità ma un elemento centrale: la bellezza di realtà a misura d'uomo e di condivisione di vita e di fede. Ogni capitolo affronta un tema: fondamenti umani e divini della vita di comunità; l'esperienza di Gesù e dei suoi discepoli; le prime comunità cristiane e la loro valenza per l'oggi; approfondimenti nati dai momenti di condivisione di famiglie che vivono questa esperienza. Alla fine di ciascuna parte sono riportate domande che aiutano il lavoro personale, di coppia, tra fratelli e amici in Cristo.
L'opera di Evagrio, monaco vissuto nel IV secolo, è una sorta di sistema grandioso che unisce etica e psicologia, teologia e filosofia, ascesi e mistica in un itinerario ascensionale che conduce all'incontro «diretto con Dio», attraverso una purificazione successiva dalle passioni, dalle immagini false e dalle immagini tout court. Secondo Evagrio, il monaco ricerca l'hesychía, la quiete; per questo sceglie il celibato, la povertà e di stabilirsi nella solitudine; ben presto, però, scopre che i suoi potentissimi nemici, i demòni, cercano di suggerirgli pensieri che lo turbano e lo spingono verso i vizi corrispondenti. Diventa allora fondamentale scoprire le astuzie dei nemici, analizzando i propri pensieri, le suggestioni e gli allettamenti che essi propongono. L'influsso di Evagrio sulla teologia e sulla spiritualità monastiche successive è stato fondamentale: dalle sue riflessioni sugli otto spiriti della malvagità, caratterizzate da una sorprendente modernità e attualità, è derivata la dottrina sui sette vizi capitali, che tanta parte ha avuto nella formazione di tutti i cristiani. Questo volume racchiude i suoi testi più importanti: "Gli otto spiriti della malvagità", "Sui diversi pensieri della malvagità".
I Promessi Sposi è il romanzo per eccellenza nella tradizione letteraria italiana e una delle opere più importanti nella storia della letteratura europea. Questa edizione integrale, che vede in apertura un commento destinato al largo pubblico, vuol essere un ulteriore contributo alla conoscenza del capolavoro manzoniano, così come le illustrazioni di Nino e Silvio Gregori che lo accompagnano rappresentano con efficacia e dinamismo narrativo le scene, i personaggi e le situazioni memorabili del romanzo. Giuliano Vigini, nel redigere il commento, ha posto particolare attenzione alla visione religiosa di Manzoni e alla prospettiva dottrinale e morale cattolica che assunse al termine del suo travaglio interiore e del suo approdo alla fede.