
Prosegue con questo secondo volume la raccolta di brani liturgici con i testi dei canti d’ingresso e di comunione tradotti dal Graduale Romanum e con musiche originali.
Di ogni domenica e solennità del tempo di Quaresima e Pasqua vengono proposti il canto di ingresso e di comunione, più i salmi e i cantici (anno A B e C) nella traduzione ufficiale CEI del 2008. Ci sono inoltre i brani del Triduo Pasquale (Giovedì Santo,Venerdì Santo e Veglia Pasquale).
Il volume si avvale della presentazione di Daniele Piazzi (Rivista di Pastorale Liturgica) e del vescovo di Cremona mons. Dante Lafranconi. Questo progetto è nato nella Parrocchia di Bonemerse, Diocesi di Cremona, con l’intento di valorizzare il repertorio della liturgia latina romano-franca, rendendo cantabile e spiritualmente fruibile questo patrimonio anche a alle assemblee ordinarie domenicali.
Contenuti dello spartito
• Testi e partiture per Voci e Organo.
Titoli Canti
TEMPO DI QUARESIMA: Mercoledì delle Ceneri Prima Domenica Seconda Domenica Terza Domenica Quarta Domenica Quinta Domenica Domenica delle Palme e della Passione del Signore TRIDUO PASQUALE: Giovedì Santo: Messa vespertina nella Cena del Signore Venerdì Santo: Celebrazione della Passione del Signore Veglia Pasquale nella Notte Santa TEMPO DI PASQUA: Domenica di Pasqua nella Risurrezione del Signore Ottava di Pasqua-Lunedì Seconda Domenica di Pasqua Terza Domenica di Pasqua Quarta Domenica di Pasqua Quinta Domenica di Pasqua Sesta Domenica di Pasqua Ascensione del Signore Domenica di Pentecoste (Messa vespertina nella vigilia Messa del giorno)
Destinatari
• Animatori della liturgia / Organisti
"Il club dei mestieri stravaganti" è la prima raccolta di racconti di Chesterton. Pubblicata nel 1905, si compone di sei racconti e altrettanti misteri da svelare, con al centro un investigatore improbabile - Basil Grant, ex giudice ritiratosi a vita privata e unanimemente considerato sull'orlo della follia - e un club strampalato dove ciascun membro è chiamato a mantenersi con una professione del tutto nuova e, quindi, bizzarra. Con ironia e gusto del paradosso, Chesterton mescola questi elementi in una divertente parodia dei classici racconti gialli, dove i ragionamenti e le deduzioni lasciano il posto alla pazzia solo apparente dell'indimenticabile Basil Grant e alle sue indagini che non prestano attenzione alla realtà dei fatti: «Potrei sembrare uno sciocco, e in effetti tanto centrato non sono», spiega, «ma non ho mai creduto a quell'uomo... come si chiamava... Ah sì, Sherlock Holmes! Ogni dettaglio indica qualcosa, certo, ma spesso indica la cosa sbagliata». Ma se i fatti sono fuorvianti, come far luce sui misteri della cara, vecchia Londra?
Un saggio di realismo, una fiaba e una ricostruzione storica: i Tre racconti propongono tre gemme di diverso colore che Gustave Flaubert, scrittore ormai affermato e maturo, ha incastonato a costruire un libro prezioso e intenso, dedicato alla religione e alle tematiche spirituali. Ne Un cuore semplice la fede genuina è rappresentata attraverso la vita di una serva di umile intelligenza, La leggenda di san Giuliano l’Ospitaliere racconta il passaggio doloroso dall’ardore per il sangue alla santità mentre in Erodiade vengono ricostruite con tratti vividi le ultime ore di san Giovanni Battista. Nei Tre racconti il tema religioso è posto in risalto da uno stile limpido, che fa di ciascuno di essi un paradigma letterario per il suo genere.
Gustave Flaubert nacque a Rouen, cittadina dell’Alta Normandia francese, nel 1821 presso l’ospedale diretto dal padre in cui trascorse la prima infanzia. Precocissimo nello scrivere, non fu uno scolaro particolarmente brillante. In seguito a un primo e violento attacco, probabilmente di natura epilettica, lasciò gli studi in legge e si dedicò completamente alla vocazione letteraria.Tra le sue opere ricordiamo Novembre (1842), il romanzo storico Salammbô (1862) e L’educazione sentimentale (1869). Il suo romanzo più celebre è però lo scandaloso Madame Bovary (1857) che guadagnò allo scrittore francese un processo per oltraggio alla morale e un’enorme popolarità. I Tre racconti che presentiamo risalgono al 1877 e sono le ultime opere pubblicate da Flaubert, prima separatamente e poi in un unico volume.
Nell’estate del 1630, a Milano, il caldo e le disastrose condizioni igieniche infiammano una violenta epidemia di peste capace di uccidere più di cento persone al giorno. In quel periodo due donne riferiscono di aver notato un uomo aggirarsi sotto la pioggia e ungere le mura delle case con una strana sostanza probabilmente in grado di diffondere il morbo. Da qui parte la storia del processo agli “untori” e la furiosa ricerca di colpevoli da parte dei magistrati, spinti dalla popolazione imbestialita a scelte arbitrarie. La vicenda che Manzoni ripercorre a oltre due secoli di distanza solleva pesanti interrogativi morali sul trattamento degli accusati, sulla pena di morte e sull’interazione tra passioni collettive ed esistenze individuali.
Alessandro Manzoni nacque a Milano nel 1785 da una nobile famiglia che gli assicurò una solida educazione.Anticlericale in gioventù, dopo un lungo soggiorno a Parigi e il matrimonio con rito protestante, matura il suo passaggio alla fede cattolica.Tornato nel capoluogo lombardo avvia la sua stagione più feconda che vede la produzione di tragedie (come l’Adelchi, nel 1822) e odi civili (Marzo 1821 e Il cinque maggio, 1821). La fama del Manzoni è legata soprattutto all’innovativo romanzo storico I promessi sposi, pubblicato nella sua prima versione nel 1827. Di questa avrebbe dovuto far parte il saggio Storia della colonna infame, che fu invece pubblicato come appendice alla versione definitiva del romanzo, edita tra il 1840 e il 1842.
La vicenda particolare, quella autobiografica di un amore tragicamente deluso, è punto di partenza di una sublime riflessione sull’amore. C’è un’insolita lucidità nei due giovani che si incontrano sotto le stelle del Libano nei giardini di Ali spezzate, una capacità di delineare con chiarezza la propria situazione interiore e gli sconvolgimenti che l’amore provoca in loro. L’immediata frustrazione del desiderio li rende maturi, li obbliga a compiere delle scelte anche radicali e, in tutto questo, a illustrare agli occhi del lettore le altezze più vertiginose che un legame tra spiriti assonanti dischiude agli esseri umani. Le ali degli amanti, seppur spezzate, definiscono la perfetta traiettoria di un volo verso vette raggiungibili solo in una parabola d’amore.
Kahlil Gibran nacque a Bsharre, in Libano, nel 1883. Ancora adolescente si trasferì con parte della sua famiglia negli Stati Uniti. Crocevia di culture – islamica e cristiana, orientale e occidentale – nel 1912 pubblicò il suo primo e unico romanzo, Ali spezzate. Fondò a New York un circolo letterario di immigrati dell’area siro-libanese che si ispirava alle tematiche dei romantici. Il folle (1918), una raccolta di parabole, fu il suo primo testo in inglese, mentre nel 1923 pubblicò, nella stessa lingua, il suo grande successo: il poema in prosa Il profeta, che costituisce una pietra miliare della letteratura araba. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1931, venne pubblicato postumo Il giardino del profeta, seguito ideale del fortunato poema, portato a termine dalla sua collaboratrice e compagna.
Un libricino illustrato per raccontare ai più piccoli la storia di Giovanni Bosco, il santo dei giovani.
Un libricino illustrato per raccontare ai più piccoli la storia di san Giuseppe, sposo di Maria e padre putativo di Gesù.
Il volume è dedicato agli affreschi dell’oratorio di San Bernardino da Siena di Clusone, che hanno per argomento, all’esterno, la danza macabra e il trionfo della morte; all’interno, gli episodi salienti della vita di Gesù.
Un nuovo tassello per la collana Arte e Fede, che offre un percorso all’interno di cicli pittorici significativi presenti in Italia, facendo dell’arte un canale comunicativo privilegiato per riflettere sui grandi temi della spiritualità. I testi sono impreziositi da riproduzioni fotografiche a colori delle opere.
Shelley Rambo, una delle voci più fresche e innovative nell’ambito della ricerca teologica statunitense, indaga sul rapporto fra trauma e testimonianza alla luce di una teologia dello Spirito a confronto con le istanze del postmoderno.
Il volume critica con estrema lucidità i trionfalismi di una religione della “risurrezione facile”, in cui la morte è un immediato viatico verso la vita e le ferite del dolore vengono subito guarite e redente. Lo scandalo del trauma, in cui la sofferenza torna continuamente ad affacciarsi e costringe a uno stato di non-esistenza, è una sfida a ripensare ciò che veramente rimane, tra morte e vita: l’amore, di cui lo Spirito è difensore e testimone.
shelly Rambo è docente di teologia presso la Boston University School of Theology. Ha studiato nelle università di Princeton, Yale ed Emory, conseguendo in quest’ultima il dottorato nel 2004. Autrice di vari saggi sul rapporto tra i temi classici della fede cristiana e le moderne teorie sulla sofferenza traumatica, si interessa di estetica teologica, ermeneutica biblica e pneumatologia alla luce delle sfide del pensiero postmoderno.
Nelle autorevoli parole contenute nel Catechismo della Chiesa Cattolica, eco fedele del magistero liturgico del Concilio Vaticano II, si trova la ragione del titolo di questo libro: «Si comprende la duplice dimensione della Liturgia cristiana come risposta di fede e di amore alle “benedizioni spirituali”di cui il Padre ci fa dono. Da una parte, la Chiesa, unita al suo Signore e sotto l’azione dello Spirito Santo, benedice il Padre per il “suo ineffabile Dono”(2Cor 9,15) con l’adorazione, la lode e l’azione di grazie. Dall’altra, e fino al pieno compimento del disegno di Dio, la Chiesa non cessa di presentare al Padre “l’offerta dei propri doni” e d’implorare che mandi lo Spirito Santo sull’offerta, su se stessa, sui fedeli e sul mondo intero, affinché, per la comunione alla Morte e Risurrezione di Cristo Sacerdote e per la potenza dello Spirito, queste benedizioni divine portino frutti di vita “a lode e gloria della sua grazia” (Ef 1,6)».
La liturgia è glorificazione di Dio e santificazione dell’uomo. Proprio perché Dio è glorificato si rende possibile il capolavoro della santità tra gli uomini. Entrare nell’atto liturgico, parteciparvi integralmente significa ritrovare l’orientamento a Dio, glorificandolo in Cristo Salvatore, per poi ritornare alla quotidianità della vita animati dallo splendore della grazia.
Mons. Guido Marini è nato a Genova il 31 gennaio 1965. Ordinato sacerdote il 4 febbraio 1989, ha proseguito gli studi a Roma presso la Pontifica Facoltà Lateranense, dove ha conseguito il Dottorato “in utroque iure”. Nel 2007 ha conseguito la laurea breve in Psicologia della Comunicazione presso la Pontificia Università Salesiana. Dopo aver svolto il ministero a Genova, in molteplici settori della pastorale diocesana, il 1° ottobre 2007 è stato nominato Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie e Prelato d’Onore di Sua Santità. Per le Edizioni San Paolo ha pubblicato: La libertà è amore. Madre Eugenia Ravasco (2010); Liturgia. Mysterium salutis (2010).

