
«Il vangelo di Matteo è il vangelo del discorso della montagna. Il “discorso dei discorsi”, come lo ha definito lo scrittore svizzero Friedrich Dürrenmatt, è il più citato tra quelli tenuti da un uomo. Ma è anche il discorso che è stato più frequentemente tradito e del quale si è maggiormente abusato.
Finché dura il tempo, c’è bisogno del vangelo di Matteo per conoscere che cosa Gesù ha insegnato. Nessuno ha più bisogno di leggere un vangelo per sapere che è arrivato il regno di Dio. Vale sempre ciò che si legge in Matteo: “Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno”» (Thomas Söding).
- Il messaggio del vangelo di Matteo in quaranta capitoli di facile comprensione
- Impulsi biblici per la vita di oggi
- Per la lettura personale e per il confronto sulla Bibbia
Riflessioni semplici e intense per uno dei periodi “forti” dell’anno liturgico: il tempo di Avvento, quello di Natale, l’inizio dell’anno nuovo. Parole che hanno il sapore della immediatezza, del paradosso e a volte della provocazione. Pensieri diretti all’intelligenza, ma ancor più al cuore.
Descrizione
«La chiesa non esiste per soddisfare dei bisogni, ma per celebrare i misteri». Questa affermazione del card. Carlo Maria Martini si presta a introdurre questo piccolo libro che nasce dall’esperienza e dal cuore di un pastore d’anime, che vuole in questo modo trasmettere a un popolo più ampio pensieri e sentimenti maturati nel corso della sua vita in parrocchia.
Sono riflessioni semplici e al tempo stesso intense che riguardano in particolare uno dei tempi “forti” dell’anno liturgico: Avvento, Natale, inizio del nuovo anno.
Rivista internazionale di teologia, n. 4/2010. Atei: di quale Dio?
Che cosa caratterizza la concezione che i Padri della chiesa avevano della teologia? Quest’opera sviluppa in prospettiva sistematica i fondamenti e i metodi della riflessione cristiana antica sulla fede. Abbiamo qui per la prima volta un’esposizione complessiva che abbraccia tutta l’epoca patristica e che permette di riconoscere la molteplicità e, nello stesso tempo, l’intrinseca unità della riflessione della chiesa antica sulla fede.
La nuova opera fondamentale sulla patristica.
«L’opera dello storico e patrologo Michael Fiedrowicz si distingue obiettivamente per due ragioni di rilievo: colma, in primo luogo, una vistosa lacuna tra i non pochi manuali di patrologia e le presentazioni pur accurate della storia dei dogmi e della storia della teologia; inoltre guida all’intelligenza delle fonti in merito ai fondamenti dell’antica riflessione sulla fede. Sono alcuni aspetti che accreditano il volume di Fiedrowicz come importante strumento per l’insegnamento della teologia patristica nei seminari e nelle facoltà teologiche». (Antonio Zani, docente di patrologia alla Facoltà teologica di Milano)
In questo libro viene proposta una rilettura della fede cristiana muovendo dalla riconsiderazione dell’alternativa tra religione e fede, tra la rappresentazione di un dio immaginario e l’adesione al Padre di Gesù. L’approccio è quello di una filosofia della fede che cerca di chiarire, in un linguaggio accessibile, il senso del credere e le sue conseguenze per l’esistenza e per la storia. I temi affrontati riguardano lo statuto antropologico e conoscitivo della fede, l’esperienza umana del tempo, il confronto con la morte, la fisionomia di un cristianesimo fedele che sappia assumere la centralità della risurrezione. Il libro punta a riscoprire quelle evidenze della fede che spesso restano non viste o fraintese per il sedimentarsi nella coscienza collettiva di una serie di ovvietà che sono dette “cristiane” e non lo sono.
Un libro per riflettere sul mistero della Chiesa nel momento presente, percorrendo la via delle immagini e dei simboli. Una lettura godibile e arricchente, scritta con sincera passione.
Dalla quarta di copertina:
Il titolo è intrigante. I capitoletti ancor di più:
– Il mistero della luna
– Il mistero dell’arca
– Il mistero di Ulisse
– Il mistero delle due città
– Il mistero della madre e della figlia
– Il mistero della casta prostituta
– Il mistero della colomba
– Il mistero della scala
– Il mistero del bacio
– Il mistero della luce trisolare.
Dai Padri all’oggi: attorno a immagini della tradizione, si sviluppa una appassionata riflessione sulla Chiesa nella temperie presente.
Una lettura godibile e arricchente.
Se il cuore non pulsa come dovrebbe tutto il corpo ne risente. La celebrazione dell’Eucaristia è il cuore del culto cristiano, «fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa». Se la Messa non “pulsa” come dovrebbe ne va dell’identità e della missione di tutto il corpo della Chiesa.
Questa raccolta di interventi sui vari momenti che costituiscono la celebrazione dell’Eucaristia, intende essere un contributo perché non solo quanti svolgono un ministero, ma tutti i fedeli possano realizzare una partecipazione alla Messa veramente consapevole, attiva e fruttuosa. Dalla Messa non devono uscire cristiani semplicemente soddisfatti di aver compiuto un dovere o una devozione, ma dei testimoni della presenza e dell’amore di Cristo.
La lectio divina e il rosario sembrano appartenere a mondi spirituali diversi, incarnare forme e stili di preghiera disparati. Eppure l’esperienza insegna che queste due pratiche sono del tutto complementari, che possono essere di grande aiuto l’una per l’altra.
L’antico metodo della lectio divina ha il pregio di ricondurre alla fonte: la Scrittura. Porta a soffermarsi sulla consistenza biblica di quei “misteri” della vita del Signore che vengono ripercorsi dalla “corona” del rosario, salvandoli così dal logorio del quotidiano.
Il rosario, dal canto suo, favorisce una contemplazione orante del mistero enunciato. Grazie a uno sguardo prolungato, grazie al clima che crea, ne agevola l’assimilazione. Il mistero viene avvicinato facendo proprio l’atteggiamento stesso di Maria: Colei che, più di chiunque altro, ha vissuto con sorpresa e amore le vicende del Figlio suo.
Ecco allora due pratiche che si rinsaldano, si completano a vicenda: per unire la Parola con la vita, il conoscere con il gustare, la domanda con la risposta, la riflessione della mente con lo slancio del cuore.
Il volume 6 della collana Iniziazione cristiana dei ragazzi (solo la Guida: per i preadolescenti non è previsto un Quaderno), sussidia il quarto tempo: la mistagogia. Si propone come un tentativo di progettare una pastorale globale dei preadolescenti (11-14 anni) e offre contenuti e esperienze di fede (la domenica e l'eucaristia, il discepolato e la conversione, la carità e la testimonianza); temi educativi per stimolare a una maturità umana; sollecitazioni a un servizio individuale e di gruppo; una iniziale direzione spirituale. Si vuole, così, portare i ragazzi che hanno completato l'iniziazione cristiana a terminare il loro cammino e ad accompagnarli dentro i consueti percorsi di vita della comunità giovanile e parrocchiale. Questa Guida può servire a tutti coloro che si occupano della formazione cristiana dei preadolescenti, anche se non hanno seguito il percorso di tipo catecumenale.
Dio: che cosa sappiamo di lui? Possiamo conoscere la sua volontà? Perché permette il male? Che cosa significa “Trinità”? Ciò che la fede cristiana insegna su Dio deve oggi sapersi giustificare tanto davanti alle tradizioni bibliche quanto davanti alle domande degli uomini e delle donne contemporanei. Richiede rigore intellettuale, ma anche umiltà di fronte alle esperienze di altri ambienti culturali e storici; spinge a concentrarsi sull’essenziale.
Il Dio cristiano: un Dio vincolante, obbligante (verbindlich). E un Dio coinvolgente. In questo libro essenziale è esposta la dottrina teologica su Dio, oltre le opinioni del momento, in un costante dialogo con religioni, sensibilità e filosofie contemporanee.
Dalla quarta di copertina:
Che cosa insegna la fede cristiana su Dio? Che cosa possiamo sapere di lui? Le convinzioni religiose sono motivabili? Che cosa può deporre in favore della loro verità? Ci sono delle prove dell’esistenza di Dio? Che cosa significa Trinità? Perché Dio permette il male? Possiamo conoscere la sua volontà? Le risposte a queste domande non dovrebbero proporre solo delle opinioni qualsiasi, bensì rendere possibile un discorso impegnativo, coinvolgente.
Una dottrina cristiana su Dio deve sapersi giustificare davanti alle tradizioni bibliche così come davanti alle domande degli uomini; richiede rigore intellettuale, ma anche umiltà davanti alle esperienze fatte in altri ambienti culturali e storici; e spinge a concentrarsi sull’essenziale.
Il libro di Jürgen Werbick soddisfa queste esigenze mentre presenta una moderna dottrina su Dio che spazia dalla filosofia della religione alla teologia fondamentale e alla dogmatica, senza evitare nessuna di queste domande. Il termine tedesco ricorrente è verbindlich, che significa “vincolante, obbligante”: deriva da verbinden, “legare, collegare” e richiama il greco leghein, da cui deriva logos: nel significato di “parola, ragione, senso”. Dio vincolante e obbligante e dunque coinvolgente.
«Questa opera costituisce un’ulteriore conferma della profondità speculativa del pensiero di Werbick. Il nostro autore rivisita filosofi e teologi, sia del passato che dell’età moderna – in particolare Nietzsche –, e si confronta con loro, alla luce delle questioni e delle sensibilità contemporanee. Deve essere molto apprezzata la capacità di Werbick non solo di saper argomentare la dottrina di fede, ma di darle maggiori ragioni nel momento in cui è necessario riformularla in considerazione delle sue aporie».
Paolo Gamberini, S.I. (Napoli), direttore di Rassegna di Teologia

