
Le avventure al famoso college di Topford non finiscono mai e per Le Tea Sisters non c'è mai un attimo di tranquillità. Infatti, per il raduno dell'associazione ecologista "Sorci Blu" quest'anno è stata scelta una destinazione davvero speciale: l'Alaska. Qui, incredibile a dirsi, esiste una sede dell'associazione rappresentata da un giovane ed esuberante inuit di nome Kanut. Il luogo del raduno non è dei più agevoli da raggiungere, ma Kanut ha insistito davvero molto! Pare infatti che strani avvenimenti stiano alterando la pace di quell'angolo di mondo rimasto finora intatto. La situazione è davvero allarmante: il surriscaldamento del pianeta sta causando gravissimi problemi ai ghiacciai, facendoli inesorabilmente sciogliere! Alle Tea Sisters non resta che munirsi di maglioni e giacche pesanti e partire a bordo di una slitta in aiuto del loro amico Kanut. Età di lettura: da 8 anni.
Il Sessantotto italiano è nato un po’ prematuro e da padre incerto, però molto cattolico. Cattolici infatti furono i suoi primi leader, la Cattolica fu la prima università a essere occupata (il 17 novembre 1967) e il primo indumento-simbolo della contestazione non fu l’eskimo bensì un impermeabile da prete.
Perché, lungo quell’anno per alcuni «formidabile», i giovani cattolici rivestirono spesso una parte da protagonisti: nel bene e nel male. Ben quattro volte occuparono l’università fondata da padre Gemelli, «inventando» anche la guerriglia urbana. A Roma manifestarono in piazza San Pietro, duellando a distanza col Vaticano. A Trento organizzarono un clamoroso «controquaresimale» che riempì a lungo le cronache. A Parma occuparono la cattedrale. A Taranto contestarono Paolo VI (che pure all’inizio avrebbe voluto andare di persona a parlare con gli studenti in assemblea).
E poi le polemiche sul cosiddetto «Catechismo olandese», le critiche pesantissime all’enciclica Humanae Vitae, lo sviluppo delle comunità del dissenso, la contestazione nei seminari e nelle parrocchie, la predicazione della «teologia della rivoluzione», l’esplosione del caso Isolotto a Firenze. Ma anche la nascita del volontariato, le marce contro la fame nel mondo, la comunità monastica di Bose e quella di Sant’Egidio…
Una rilettura originale del Sessantotto che, attraverso un’ampia messe di documenti e interviste, non teme di far emergere anche verità scomode e di smentire molti dei miti su quegli anni. Un’analisi lucida che ripercorre, sull’onda del Concilio Vaticano II, i legami sotterranei ma profondi tra le ragioni della contestazione cattolica e di quella laica (compresi i rapporti tra cattolici e terrorismo), così come gli sviluppi di una «rivoluzione» interna alla Chiesa i cui influssi e contraccolpi si sentono tuttora, nel mondo cattolico e nella società.
"Ho fatto circa 2.000 chilometri fra terra e mare sulle tracce di una donna. È una donna di 'una bellezza indescrivibile', assicura chi l'ha incontrata." Così Antonio Socci racconta il suo primo viaggio a Medjugorje, sui luoghi dove, il 24 giugno 1981, alcuni adolescenti videro su una collinetta, nei pressi del villaggio bosniaco, una giovane ragazza, splendida, dolce, che si sarebbe presentata come la "Beata Vergine Maria" e che tuttora appare loro quotidianamente. A oltre vent'anni di distanza, oggi che Medjugorje è diventata meta di milioni e milioni di pellegrini, Socci ricostruisce la storia e il mistero di questi fatti: visita i luoghi, incontra i protagonisti, ascolta sacerdoti, teologi, scienziati.
Marta, Nicolò, Pietro e Chiara sono riusciti a convincere i loro genitori a lasciarli andare da soli fino alla spiaggia di Roccapina: sarà una gita indimenticabile! Quando i quattro amici raggiungono la spiaggia, però, trovano sul bagnasciuga un delfino arenato. Come fare per aiutarlo a riprendere il mare? Età di lettura: da 7 anni.
Nadine aveva promesso che il suo articolo avrebbe cambiato le coscienze sul caso di Evelina. Avrebbe dimostrato che il braccio di quella ragazzina di colore era stato guidato dalla rabbia che l'aveva nutrita fin dalla nascita. Avrebbe spiegato che la pietra che aveva ucciso il giovane volontario americano era stata scagliata dalla frustrazione per la vana attesa dell'uguaglianza, dall'ingiustizia fattasi legge nel Sudafrica dell'apartheid. Ma poi, subentrata una notizia più incalzante all'estremità opposta del pianeta, Nadine aveva piantato tutto in asso e se n'era andata. Dei suoi trentacinque anni, ne ha trascorsi la maggior parte così, correndo da un capo all'altro del mondo, sempre in prima linea nelle zone più pericolose, sempre attenta a non confondere lavoro ed emozioni, a schivare attentamente gli affetti in nome della sua carriera di reporter. Eppure c'è qualcosa, in Sudafrica, che non è riuscita a lasciarsi del tutto alle spalle. Dopo dieci anni, all'avvio dei processi volti ad accertare i crimini commessi dal regime dell'apartheid e favorire la riconciliazione nazionale, Nadine decide di tornare laggiù.
Un'altra estate è arrivata e Martina non vede l'ora di tornare da sua zia, nel paesino sul mare che tanto le piace. Questa volta poi ha un motivo in più per essere emozionata: Martina vuole entrare di nuovo nella casa saracena e conoscere Edoardo Riccalancia. Secondo una strana leggenda, infatti, il destino del misterioso giovane sarebbe legato al suo a filo doppio. Età di lettura: da 12 anni.