
Il testo prende in considerazione la preghiera Salve Regina e ne commenta, quasi singolarmente, le parole che la costituiscono, una parola per ogni giorno del mese mariano. Nel primo giorno, per esempio, si riflette su «Salve», l'esordio della preghiera; nei giorni seguenti sull'appellativo «Regina», quindi sul significato di «misericordia» e così via. Le meditazioni comprendono di volta in volta aspetti linguistici, storici, scritturistici, esistenziali. Sono precedute da una citazione biblica e concluse da un proposito cui tener fede e da un'invocazione a Maria.
Le riflessioni-meditazioni su Maria, scritte da Enrico Masseroni durante i molti pellegrinaggi mariani compiuti come guida spirituale, accompagnano il lettore, ripercorrendo le vicende bibliche di Maria, il cui pellegrinare terreno è la traccia di ogni pellegrinare umano. Dalla partenza coraggiosa verso l'ignoto, connotato dal fiat, al percorso accanto alla vita pubblica di Gesù, alla passione e morte in croce del Figlio, fino alla risurrezione e all'attesa dello Spirito Santo e dell'avvio della Chiesa nascente. I capitoli brevi, ma incisivi, iniziano con una citazioni biblica, cui segue il commento dell'Autore e una breve preghiera conclusiva.
Il testo racconta la storia e l'attività di don Fortunato Di Noto, sacerdote siciliano, fondatore dell'associazione Meter, da molti anni in prima linea nella lotta alla pedofilia e alla pedopornofilia diffusa specialmente tramite Internet. Alle descrizioni e osservazioni dell'Autore sulla realtà sociale si alternano lunghi brani in cui don Fortunato parla in prima persona della propria vita, a partire dagli anni della giovinezza a Ragusa per arrivare fino a oggi, mettendo in luce difficoltà e successi del suo impegno a difesa dei bambini. Un capitolo è dedicato anche alla pedofilia nella Chiesa; l'ultimo capitolo raccoglie alcune testimonianze rese in età adulta dalle vittime stesse.
Scrive papa Francesco: «Con questa Lettera apostolica desidero anch'io accostarmi alla vita e all'opera dell'illustre Poeta (...), per cogliere quei moniti e quelle riflessioni che ancora oggi sono essenziali per tutta l'umanità, non solo per i credenti. L'opera di Dante, infatti, è parte integrante della nostra cultura, ci rimanda alle radici cristiane dell'Europa e dell'Occidente, rappresenta il patrimonio di ideali e di valori che anche oggi la Chiesa e la società civile propongono come base della convivenza umana, in cui possiamo e dobbiamo riconoscerci tutti fratelli». Ad introdurre Candor lucis aeternae Franco Nembrini, mano esperta del Sommo Poeta e appassionato divulgatore della Divina Commedia anche tra giovani lettori. Introduzione Franco Nembrini.
Petra è una sedicenne insignificante, o almeno così lei si sente. Vive con il padre da dieci anni, da quando la madre li ha lasciati. Alla sua festa di compleanno, Tommaso, il ragazzo di cui è innamorata, si prende gioco di lei per divertimento. Impossibile presentarsi al liceo! Marinando la scuola, però, finisce in una palestra di boxe femminile. La sua vita cambia: si ritrova a frequentare il mondo della boxe, che pensava violento. Inizia a prendere a pugni le sue paure, a tirare fuori tutta la rabbia, scoprendo di avere coraggio. Impara che la forza della mente è molto più importante di quella fisica. Anche i compagni impareranno a conoscere, a distinguere e a rispettare quella ragazza così tanto bullizzata ed emarginata, eppure capace di risolvere alcune situazioni... Un consiglio per tutti: è meglio non far arrabbiare Petra!
Il testo tratta del tema della vocazione intesa in senso ampio, non solo di quella religiosa. Ha senso oggi parlare di vocazione? Come si può agire a livello educativo per favorire la ricerca della vocazione da parte della famiglia e della comunità educante (scuola, parrocchia, oratorio, gruppi sportivi o di volontariato...)? Quali sono le attenzioni da avere? A queste e altre domande l'autrice tenta di rispondere, presentando la realtà attuale dei vari attori coinvolti (identikit dei giovani nell'era del web 2.0; varie tipologie genitoriali e tendenze educative) e suggerendo input da avere nelle dinamiche relazionali con ragazzi e giovani: attenzione a un'educazione integrale (anche psicologica e spirituale); importanza della presenza di figure educanti con determinate caratteristiche; abitudini da promuovere per orientare alla scelta della vocazione: solitudine, silenzio, discernimento, gioia, speranza.
Pubblicato a Lione nel 1693 per mostrare alle donne, alle quali l'opera è principalmente dedicata, che è possibile liberarsi dagli stereotipi dell'ignoranza e competere con gli uomini nell'utilizzo del metodo filosofico e del sapere accademico, il trattato è diviso in tre parti (libertà, scienza e autorità). Attraverso il continuo rimando alla Bibbia e alla tradizione patristica e teologica, l'autrice incita le lettrici a prendere consapevolezza di sé, a studiare, ad aiutarsi vicendevolmente, scegliendo autonomamente il proprio stile di vita. L'opera denuncia con chiarezza e audacia gli stereotipi che ingabbiavano le donne nella Francia del Seicento. In italiano esistono solo due contributi su Gabrielle Suchon, ma nessuna traduzione dei suoi lavori; rapidamente dimenticata e riscoperta negli anni '70, è di estrema attualità per la Women history.
Siamo nel 2040, in una città del futuro, trasformata dall'evoluzione tecnologica e dai cambiamenti climatici. Alessandro, Valeria e Susy, tre studenti del Liceo Archeologico Tassoni, si preparano a partecipare a un campionato di scrittura a mano, abilità rara in una società in cui si scrive quasi solo attraverso il comando vocale. Ma succedono cose impreviste: compaiono scritte sgrammaticate sui muri, sparisce il professore di lettere, non si trovano più dizionari in rete. Saranno fatti collegati? I tre ragazzi indagano, scoprono l'esistenza di un codice segreto, si imbattono in pericolosi robot, vengono intrappolati in un bunker. Una storia d'amicizia che sottolinea la necessità e la bellezza delle parole scritte. Età di lettura: da 11-14 anni.
Colori vivacissimi e grafica accattivante; testi brevi e puntuali che aiutano i bambini a comprendere e far sintesi di uno dei momenti più intensi e importanti della loro vita: spazi per colorare, scrivere e incollare: è ciò che da anni rende questo album-ricordo della Prima Comunione un testo sempre attuale. L'attuale edizione ripropone nella versione senza scatola il testo - rinnovato e aggiornato - già presente nel catalogo Paoline e molte volte ristampato.
Una biografia asciutta, diretta e critica: è quello che si ritrova il lettore leggendo le pagine di questo libro. Asciutta, perché don Alberto, profondo conoscitore di Romero, non perde tempo né spreca parole: descrive a tratti essenziali l'avventura umana e spirituale del vescovo martire salvadoregno. Diretta, perché nel suo stile, l'Autore non fa giri di parole, ma racconta Romero e ne fa sentire la voce, anche attraverso la riproposizione di alcuni suoi scritti. Critica perché Romero e la sua canonizzazione, il riconoscimento della sua uccisione come martirio, sono una sfida ecclesiale: dicono un modo particolare di essere Chiesa, di difendere i figli di Dio, di farsi voce di chi non ha voce; parlano di una pastoralità nuova e tutta da riscoprire.

