
L'esame teologico delle condizioni poste, oggi, dal Magistero per l'accesso ai sacramenti della penitenza e dell'eucarestia di un divorziato risposato, mostra l'esigenza di un perfezionamento della prassi attuale, in continuità con la Tradizione della Chiesa e ispirato al vangelo della Misericordia. L'amicizia più grande è anche quella a cui aspirano alcune persone omosessuali, che desiderano unirsi responsabilmente in un amore di coppia, unico, fedele e gratuito. Il riconoscimento di reciproci diritti civili ai componenti di una coppia omosessuale, che è questione relativa alla legislazione degli Stati, in tale prospettiva di approfondimento teologico si pone quale esigenza della naturalità della situazione di queste coppie.
La riflessione sulla comunità è una questione aperta a diversi livelli dell'esperienza contemporanea: essa investe tanto l'ambito dei rapporti sociali quanto la problematica politica della convivenza nelle società plurali, come pure il dibattito su come costruire un'esperienza comunitaria all'interno della vicenda ecclesiale. La ricerca che viene pubblicata in questo libro affronta l'interrogativo sulla comunità inserendolo nel contesto del dibattito filosofico contemporaneo. L'autore evidenzia diversi approcci al tema individuandoli sia nelle voci di filosofi collocabili nell'ambito della post-modernità sia in quelle di teologi cristiani. Il lavoro si situa quindi sul confine tra mondi e pensieri diversi, svolgendo una lettura analitica e critica di diverse proposte, ed evidenziando elementi di contatto e dialogo possibili. In tal senso si inserisce bene nel quadro della collana "Sul confine": la ricerca dell'autore, infatti, viene condotta sul confine tra filosofia e teologia nel tentativo di approfondire percorsi che possono apparire distanti e individuare vie di dialogo e di scambio. Si situa sul confine anche perché l'ascolto di queste voci è guidato dal tentativo di superare una distanza d'indifferenza, incomprensione e talvolta sordità tra pensiero teologico e percorsi della post-modernità. Il volume è introdotto da un saggio di Alessandro Cortesi.
Questo volume propone una raccolta di scritti di p. Daniel Ols, alcuni dei quali finora inediti, elaborati nel corso di una quarantina d'anni. I contributi toccano diversi ambiti della teologia: cristologia, teologia morale, teologia dei sacramenti, ecumenismo, mariologia. Personaggio centrale di questa raccolta è san Tommaso d'Aquino, sul cui pensiero l'autore ha imperniato il proprio insegnamento e la propria ricerca, auspicando di portare in tal modo qualche contributo a una migliore conoscenza e a una più vasta diffusione della sua dottrina, al fine di indicare e illustrare, specialmente in un momento di crisi come quello attuale, una via sicura a coloro che si mettono in cerca della verità. Alcuni testi sono in italiano, altri in francese.
La comunità monastica di Valserena desidera offrire al grande pubblico questa antologia di testi, che speriamo essere il primo della serie completa, proprio in occasione dei 900 anni di fondazione dell'abbazia di Clairvaux, di cui Bernardo fu il primo Abate. Sono pagine che dischiudono il tesoro dei sermones liturgici e che permettono di sostare, con l'intelligenza e con il cuore, su di un tema decisivo e radicale per la spiritualità cistercense. L'Ascensione del Signore Gesù, infatti, rimane sintesi e compimento dell'Incarnazione, completamento assoluto del mistero pasquale in quanto preambolo necessario per il dono dello Spirito e pienezza di tutte le solennità liturgiche. Nell'opera complessiva di Bernardo si potrebbe dire che i sermoni liturgici costituiscono un luogo di sintesi, così come la liturgia è un luogo di sintesi dell'esperienza cristiana, dove la Parola di Dio, ricevuta nella Chiesa mediante la celebrazione liturgica, edifica il nuovo soggetto cristiano capace di dare gloria a Dio e di trasformare la storia in storia di redenzione. È la prima pubblicazione italiana dei sermoni sull'Ascensione del grande santo medievale.
Traduzione in italiano della "Règle du Carmel et son esprit" (1949) di padre François de Sainte-Marie. Partendo dalla trascrizione del testo originale della Regola, composto intorno al 1209 da sant'Alberto Avogadro, patriarca di Gerusalemme, l'autore analizza attentamente dal punto di vista storico e spirituale l'essenza di questo ordine religioso. Emerge così il forte carattere mistico del Carmelo, un ordine contemplativo che fa della preghiera la sua principale attività.
Il Centro Studi Espaces "Giorgio la Pira" e l'Associazione per la ricerca sociale Poiein-Lab hanno promosso il convegno "In rotta per la cittadinanza Laying up for citizenship" che si è tenuto a Pistoia il 24-26 e 29 novembre 2014: una serie di riflessioni, incontri e suggestioni artistiche con l'obiettivo di contribuire a fare di Pistoia, e simbolicamente della miriade di piccole realtà locali che condividono il tessuto sociale e culturale europeo, una "città sul Mediterraneo". Si tratta di un contributo alla costruzione dal basso di un reale percorso di confronto su quelli che saranno i futuri confini della cittadinanza italiana ed europea.
Borgogna, 1098: un gruppo di monaci al seguito dell'abate Roberto abbandona definitivamente l'abbazia benedettina di Molesme, dopo una serie di tentativi vòlti a svincolarsi dai condizionamenti della realtà monastico-feudale del tempo, per edificare una nuova realtà spirituale, comunitaria e sociale ispirata alla Regula S. Benedicti e ai Padri del deserto. Nasce così il Nuovo Monastero nella località paludosa chiamata Cistercium, Cîteaux. Pertanto la figura del «capostipite» della generazione cisterciense, Roberto, lungi dall'essere rivestita dalla patina di una letteratura edificante (eccettuata almeno in parte la sua agiografia), si presenta al lettore odierno come l'oggetto di opposte interpretazioni a partire dal tempo della sua morte, fino ai nostri giorni. Il presente volume intende fornire una ricostruzione e un'interpretazione della vicenda delle origini di Cîteaux nel contesto della riforma della Chiesa dell'XI secolo, attraverso un'originale rilettura delle fonti storiche e letterarie (tra cui testi rari o poco visitati) e uno studio sistematico del dibattito storiografico.
Questo volume è la ripresa del lavoro "Dal bene comune al bene del comune. I trattati politici di Remigio dei Girolami nella Firenze dei bianchi-neri", già pubblicato su "Memorie domenicane", N.S., 16, 1985 e qui riproposto, con il corredo di nuove puntualizzazioni e il sussidio di una traduzione italiana ampiamente commentata che accompagna l'edizione di due testi latini. Remigio parte dal presupposto aristotelico che il bene del popolo o della città è più importante del bene del singolo membro della comunità e applica questa premessa ai problemi e ai profondi contrasti della società e della vita politica del Comune: il dualismo caratteristico della vita politica fiorentina si manifesta dapprima come lotta politica senza esclusione di colpi tra Guelfi e Ghibellini, per riproporsi poi, dopo la vittoria dei primi, nel contrasto non meno duro tra Guelfi Bianchi e Guelfi Neri. È merito di Panella aver unito, a un'impegnativa analisi dottrinale che affianca il pensiero remigiano ai dibattiti dello Studio francescano di Santa Croce, una vasta ricerca archivistica per ricostruire il momento storico da cui nasce il De bono comuni, e datare il trattato e in tal modo situarlo, comprenderlo, valutarne le implicazioni.

