
Opera unica divisa in tre atti (la sua morte, i suoi funerali, il suo giudizio), nella quale l'autore recita la parte del protagonista. Guitton si trova a tu per tu con vari personaggi, dal Diavolo all'Angelo custode, da Pascal a Bergson, da De Gaulle a Miittérand, venuti a tentarlo e a porgli domande sulla sua esistenza e la sua fede. In tal modo l'autore si troverà a disquisire del perché della sua fede, del legame tra fede e ragione, del senso del male, rivivendo in una sola notte tutta la sua esperienza, dai suoi maestri ai suoi amori, ai suoi peccati.
I testi propongono una lettura critica dei film, fornendo gli strumenti necessari per penetrare nel mondo espressivo del regista e coglierne i rapporti con la cultura di questo secolo. Il volume presenta, oltre alla biografia del regista, un'analisi approfondita delle sue opere, gli orientamenti della critica, la filmografia, la bibliografia ragionata, e chiude con l'indice dei nomi e delle opere.
E' il 1915: l'Austria e l'Italia sono in guerra. Il fronte su cui si combatte è lungo 450 chilometri: un arco dall'Ortles all'Adriatico. Nelle pagine del libro rivivono episodi, scontri e atti di valore di entrambe le parti.
Pubblicato nel 1880, non piacque né ai critici né agli appassionati lettori di poesia leopardiana. Vi si narrano i sette anni di convivenza dei due amici, trascorsi tra Firenze, Roma e Napoli, ultima tappa, anche metaforica, del viaggio leopardiano. Un libro provocatorio (costò qualche giorno di prigionia al suo autore) come furono, a quei tempi, la vita e la poesia del Leopardi.
Furono in molti, negli ultimi mesi della RSI, a varcare apertamente o di soppiatto il portone dell'arcivescovado di Milano per conferire con il "grande mediatore", il cardinale Ildefonso Schuster. Erano alti gradi delle forze armate, esponenti fascisti di primo piano, ufficiali della Wehrmacht germanica e addirittura delle SS tedesche. Tutti muniti di richieste e di proposte, tutti interessati e, anche segretamente impegnati, alla ricerca di uno spiraglio d'intesa allo scopo di evitare la resa dei conti e la conclusione traumatica del conflitto che da diciotto mesi insanguinava il Centro-Nord.