
Un libro per imparare oltre 200 parole, in italiano e in inglese. Questa piccola enciclopedia contiene colori, numeri, animali, cose da mangiare e molto altro ancora: un mondo coloratissimo tutto da leggere e sfogliare. Età di lettura: da 4 anni.
«Ciao amici, ecco finalmente il nostro divertentissimo e coloratissimo libro! Pagina dopo pagina scoprirete tante curiosità su di noi, ma non solo: vi inviteremo a scrivere, disegnare, colorare, insomma a giocare e a divertirvi insieme a noi. E una volta arrivati alla fine questo libro diventerà una vera e propria "opera d'arte" da conservare gelosamente...»
Bologna, anni Ottanta: Tommy Bandiera, orfano di padre, cresce con la mamma Alice e la famiglia di lei. I racconti dell'avventuroso zio Ianez, i giochi condivisi con gli amici Athos e Selva fra cortile e parrocchia, e le prime, timide, relazioni con le coetanee scandiscono le tappe della sua crescita sino alla sconvolgente apparizione del vero amore. L'impareggiabile Ester, però, fa battere il cuore anche al nuovo arrivato Raul, che di Tommy diventerà la guida e la nemesi, il modello irraggiungibile e il "peggiore amico" capace di scortarlo attraverso le prove iniziatiche tutt'altro che innocenti dell'adolescenza. L'asimmetrico triangolo che li lega negli anni delle scuole superiori prenderà via via i colori di una tenera educazione sentimentale e di una conturbante lotta per trovare il proprio posto nel mondo; la meraviglia e la fatica del diventare grandi li metteranno di fronte a scelte non scontate e passi senza ritorno, tradimenti che li sprofonderanno nell'abisso della disperazione e inattese prove di lealtà capaci di riaccendere la fiducia, sino alla grande, incancellabile, avventura che vedrà i tre ragazzi protagonisti nell'estate dei diciott'anni.
"Tutti noi speriamo in qualcosa. Ma il malato spera più di ogni altro. E sono le parole il mezzo più importante per infondere speranza: parole empatiche, di conforto, fiducia, motivazione. Oggi la scienza ci dice che le parole sono delle potenti frecce che colpiscono precisi bersagli nel cervello, e questi bersagli sono gli stessi dei farmaci che la medicina usa nella routine clinica. Le parole innescano gli stessi meccanismi dei farmaci, e in questo modo si trasformano da suoni e simboli astratti in vere e proprie armi che modificano il cervello e il corpo di chi soffre. È questo il concetto chiave che sta emergendo, e recenti scoperte lo dimostrano: le parole attivano le stesse vie biochimiche di farmaci come la morfina e l'aspirina." Fabrizio Benedetti, uno dei massimi studiosi al mondo dell'effetto placebo, presenta in questo libro un approccio rivoluzionario alla malattia e alla guarigione, testimoniando l'importanza delle suggestioni verbali positive per il loro potere di modificare il cervello e l'intero organismo. E apre a uno scenario innovativo in cui le parole di speranza, ingrediente cruciale di ogni terapia, diventano parte integrante della pratica medica. "In questo libro voglio lanciare un messaggio: parole, speranza e farmaci inducono effetti simili con meccanismi simili. E lo faccio parlando sì di scienza, ma raccontando anche brevi storie di pazienti che ci hanno fatto capire tutto ciò. Solo con questo duplice approccio, la scienza da una parte e la prospettiva di chi soffre dall'altra, è possibile comprendere la vera forza della speranza nella sofferenza e nella malattia."
C'era una volta Zio Lupo che mangiava le bambine golose, e Giovannin senza paura, che temeva solo la sua ombra. Poi c'erano Naso d'Argento, che prese in moglie una dopo l'altra tre sorelle astute, e la principessa capricciosa, che fece una scelta sbagliata e rischiò la vita. E poi un viaggiatore fiorentino salvato dalla sua curiosità, e un giovane che affrontò in un castello nero scheletri e stregoni... Sei fiabe che fanno paura, ma non troppo, da leggere con la luce accesa. Età di lettura: da 9 anni.
"Novella Bella" è un'invenzione comica di Nino Frassica che, in veste di direttore e pure vicedirettore di un'ipotetica testata giornalistica, sfavilla come ospite speciale, come fuori programma vivente, pezzo unico irriproducibile nel programma domenicale di Fabio Fazio, portando un filamento incandescente di genialità per chiudere la settimana con un fuoco di artificio di nonsense e di follia. Scombinando tutto e mandando in tilt ogni logica possibile. Perché Frassica non storpia le parole, mina il senso. Si fa interprete dell'Assurdo, del Paradosso, è autore di meravigliose battute costruite con l'arte del Nonsense. Questo libro raccoglie finalmente il meglio di "Novella Bella" e ne è l'irresistibile summa. Fra gossip, cultura generale, biografie inventate, sondaggi folli, almanacco del giorno ugualmente inventato, costume, libri e televisione, ci travolge con le sue imperdibili anticipazioni: "Oggi, come la parola stessa dice, è nato lo storico e filosofo Benedetto Croce. Quando lui firmava, tutti pensavano che fosse analfabeta".
Nel primo volume della trilogia che ci accompagnerà lungo cento anni di storia, "Il volo delle aquile", le vicende degli orfani Acevedo si mescolano con le avvincenti evoluzioni di un secolo, il Cinquecento, che vedrà l'affermarsi della dinastia degli Asburgo. In seguito alla scomparsa prematura di tutta la discendenza maschile della dinastia castigliano-aragonese, e in particolare dopo la morte del padre Filippo il Bello e l'infermità della madre Giovanna di Castiglia - creduta da tutti pazza -, a diciannove anni Carlo V si trova a capo "di un impero che non si era mai visto neppure ai tempi di Carlo Magno". Ed è proprio al volgere del secolo che la vita dei fratelli Acevedo cambia per sempre, quando, una notte, i genitori vengono barbaramente assassinati in casa. A prendersi cura di loro da piccoli sarà la zia Angela, cugina di Isabella di Castiglia, sovrana di Spagna e madre di Giovanna. Davanti all'ingiusta prigionia di Giovanna - imposta prima dal marito (le infedeltà del quale sono la vera causa delle crisi di nervi della donna), poi dai genitori - Manuela, nel frattempo diventata sua damigella e confidente, si convincerà che una vita tranquilla, al riparo dalla passione, sia la scelta migliore. In realtà sia lei sia i suoi fratelli, Gabriel, Octavia e Sofia, tutti destinati ad accasarsi nelle migliori corti d'Europa, scopriranno presto che all'amore non si sfugge, e proprio l'amore rappresenterà per alcuni di loro un destino tragico. Mentre i segreti di famiglia a poco a poco vengono a galla, rivelando sconcertanti verità, sui campi di battaglia soccombono eroi come il leggendario Giovanni dalle Bande Nere, e intorno ai nostri quattro testimoni d'eccezione la Storia dispiega le sue consolidate geometrie: matrimoni d'interesse celebrati al solo scopo di rinsaldare alleanze politiche, sovrani capaci di tramare alle spalle dei loro eredi, principesse costrette a sposarsi giovanissime con uomini capricciosi e rapaci.
Siamo nel maggio del 1385, a Cotignola, in Romagna. Uno dei più spietati capitani di ventura che in quegli anni circolasse in Italia sceglie di sostare con la sua truppa su un incolto terreno a pascolo, poco distante da una cascina. A rispondergli, eccitato e disorientato, è il non ancora sedicenne Giacomo Attendolo, per tutti Giacomuzzo, anzi Muzio. Fantasticando su un futuro fatto di battaglie, soldi e conquiste, il giovane contadino accetta la proposta di ingaggio. Come poteva immaginare che con quella sua decisione stava, di fatto, dando origine a una delle più celebri dinastie del Rinascimento? Sì, perché Muzio Attendolo - soprannominato «Sforza» per la sua prestanza fisica - dopo essersi messo al servizio dei Visconti e di città come Perugia e Firenze, avrà una vita avventurosa, mogli, amanti e figli, tra cui Francesco, il primogenito, che nel 1450 diventerà signore di Milano. Restando fedele alle date, ai luoghi e ai fatti storici, ma con scrittura gustosa nei dettagli e felicemente narrativa, Carlo Maria Lomartire ci racconta non solo le vicende umane e sentimentali che ruotano intorno ai principali protagonisti della famiglia Sforza ma anche un'intera epoca, piena di rivolgimenti politici e di trasformazioni sociali: sta per concludersi la guerra dei Cent'anni, i Comuni e l'età medievale lasciano spazio alle Signorie, a Roma papa Pio II lancia la crociata contro i Turchi, la pace di Lodi garantisce una tregua tra gli Stati della penisola. Intraprendente e ambizioso, amico di Cosimo de' Medici, Francesco Sforza farà di Milano una città dinamica e moderna, costruendo, sulle macerie di quello visconteo raso al suolo dai milanesi, il castello di Porta Giovia (l'attuale Castello Sforzesco) nonché il più grande ospedale pubblico d'Europa, la Ca' Granda. Al suo fianco la moglie, Bianca Maria Visconti, donna volitiva e intelligente, che avrà un ruolo tutt'altro che marginale nella gestione delle alleanze politiche del Ducato. Se è vero, come ha scritto qualcuno, che «la storia è sempre contemporanea», nelle appassionate e turbolente vicende degli Sforza, nelle spietate lotte tra fazioni, negli intrighi di corte come nelle gesta eroiche degli uomini e delle donne descritte in queste pagine, il lettore potrà ritrovare non poche delle caratteristiche, delle grandezze e delle miserie, dei pregi e dei difetti dell'Italia di oggi: allora come adesso magnifica e cinica, geniale e crudele.
Riuscire a stare al passo con l'evoluzione delle tecnologie digitali sembra essere diventata una corsa contro il tempo. Molte idee che solo quindici anni fa sembravano fantascienza sono ormai una realtà: le macchine eseguono mansioni complesse in tempi sempre più rapidi, flotte di droni sono impiegate per le consegne a domicilio, e le automobili a guida autonoma stanno per fare il loro ingresso sul mercato. Le ricerche sull'intelligenza artificiale lavorano alla messa a punto di software in grado di sfuggire al controllo umano, e la realizzazione di una «superintelligenza» completamente autonoma non è lontana, tanto che sono in molti a essersi pronunciati sugli eventuali rischi legati all'utilizzo di dispositivi dotati di una qualche forma di consapevolezza, una delle qualità più sofisticate ed esclusive della mente umana. Da sempre interessato all'impatto della tecnologia digitale sulla società e sulla vita di tutti noi, Philip Larrey, docente di filosofia presso la Pontificia Università Lateranense, ha avuto la possibilità di conversare con alcuni dei protagonisti della «quarta rivoluzione industriale» per approfondire il ricco e controverso dibattito sull'era digitale. Big data, privacy, sicurezza, etica e lavoro sono solo alcune delle questioni affrontate dai quindici intervistati, tra cui figurano Eric Schmidt, amministratore delegato di Alphabet, Carlo D'Asaro Biondo, presidente delle relazioni di Google per l'Europa, il Medio Oriente e l'Africa, e Maurice Lévy, direttore di Publicis Groupe. I filosofi, ingegneri, giornalisti, pubblicitari e piloti presenti in questo libro offrono considerazioni complesse e articolate, provocatorie, a tratti inconciliabili, ottimistiche o sfiduciate sulla tecnologia digitale e i suoi utilizzi. Il filo rosso che unisce i singoli interventi sembra però suggerirci che la direzione verso cui scegliamo di procedere dipende esclusivamente dalla nostra volontà. Più che offrirci delle risposte, dunque, "Dove inizia il futuro" ci consegna gli strumenti per porre le giuste domande a un mondo in costante cambiamento e riuscire a comprendere l'epoca in cui viviamo.
Qualunque cosa sia la felicità, è accanto a te o, per essere ancora più precisi, dentro di te. Tu però non lo sai: non la riconosci e per di più la immagini distante e difficile da raggiungere. E così rinunci, lasci perdere, ti adagi, ti adegui e poco alla volta la vita perde colore, sapore e odore. La strada per la felicità è in realtà molto più breve e semplice di quello che comunemente crediamo. A farcela sembrare lunga e difficile sono i pregiudizi e i luoghi comuni su noi stessi e sulla vita, pregiudizi che assorbiamo dall'esterno e che accettiamo passivamente. Fin da quando eravamo piccoli ce ne hanno propinati di tutti i tipi. Questo libro raccoglie i più diffusi - che sono nel contempo i più pericolosi e i più difficili da estirpare - e li analizza brevemente affinché ciascuno possa capire quanto certe presunte verità granitiche siano in realtà inconsistenti, e come terribili spauracchi che ci hanno tenuto in scacco per anni si rivelino, a un veloce esame, mostri di fumo, da spazzare via con un semplice soffio. E fornisce consigli pratici per aiutare ciascuno a muoversi in autonomia verso il benessere. Ecco allora che le cose si possono chiamare con il loro vero nome, che il dolore ha un senso, che ogni giorno può portare i suoi frutti, che le soluzioni vengono a galla, i problemi trovano la giusta collocazione, i talenti emergono, la spontaneità prende il posto del calcolo, i rapporti si animano, i sentimenti si liberano dalla patina uniforme e triste dei conformismi. E il cuore può battere al suo ritmo.