
Si conoscono durante un'estate a Mosca. Lui ha appena finito la maturità, è gravemente anoressico, lei lavora come architetto, è radiosa e piena di vita. Nasce dolcemente, quasi in sordina, un amore potentissimo, che i due ancora non comprendono. Grazie a lei lui guarisce. Ma la loro storia si consuma rapidamente, minata dalle insicurezze giovanili e dalla distanza. Lui torna in Italia, Tanja rimane in Russia, si dimenticano. Quarant'anni dopo, lui è uno psicoanalista affermato. Ma pur essendo circondato dall'amore delle due figlie e della compagna, sente che gli manca qualcosa. Capisce che quel senso di vuoto è collegato a Tanja, il suo primo grande amore, perciò si mette sulle sue tracce nella speranza di rivederla. Purtroppo scopre che Tanja è morta molti anni prima. Incapace di rassegnarsi all'idea di averla perduta per sempre, cerca in tutti i modi di entrare in contatto con lei. Fino a riuscirci, scoprendo dimensioni straordinarie.
"Questo è il primo giorno in cui infrango il mio programma di studi, e il programma è iniziato due giorni fa. Non male direi." La vita dello studente universitario è già dura di per sé. Se poi sei uno studente pendolare e per giunta fuoricorso, allora le cose si mettono male. Malissimo. Ad Andrea mancano quattro esami per laurearsi in Scienze politiche, gli mancano già da un po' a dire il vero, ma è come bloccato. Con una sorella fashion blogger, una fidanzata difficile e un gruppo di amici già laureati, gli sembra di combattere contro un invincibile Leviatano, l'università, o forse se stesso. E si barcamena come può tra esami e bocciature, innamoramenti sul treno, il sogno di scrivere un romanzo, la paura di non laurearsi mai. "Al prossimo esame studierò tutto, così non rischierò la bocciatura; la prossima volta che mi troverò solo con lei la bacerò: c'è sempre una prossima volta nella vita, in cui riporre le nostre speranze. Solo che molto spesso si rivela una merda, e noi inconsciamente lo sapevamo già." Con un serrato alternarsi di momenti comici e altri commuoventi, Filippo Caccamo delinea un romanzo generazionale, vissuto sulla propria pelle, con un titolo e un finale che vogliono dire proprio questo, a tutti gli studenti bloccati, rassegnati, in crisi: che sì, ce la possono fare.
«Non voglio la vostra speranza. Voglio che proviate la paura che provo io ogni giorno. Voglio che agiate come fareste in un'emergenza. Come se la vostra casa fosse in fiamme. Perché lo è.» Greta Thunberg ha parlato chiaro ai grandi del mondo e ha iniziato così la sua battaglia contro il cambiamento climatico, convinta che «nessuno è troppo piccolo per fare la differenza». Lo "sciopero della scuola per il clima" di una solitaria e giovanissima studentessa davanti al parlamento svedese è diventato un messaggio globale che ha coinvolto in tutta Europa centinaia di migliaia di ragazzi che seguono il suo esempio in occasione dei #fridaysforfuture. Greta ha dato inizio a una rivoluzione che non pare destinata a fermarsi, una battaglia da combattere per un futuro sottratto alle nuove generazioni al ritmo furioso dei 100 milioni di barili di petrolio consumati ogni giorno. "La nostra casa è in fiamme" è la storia di Greta, dei suoi genitori e di sua sorella Beata, che come lei soffre della sindrome di Asperger. È il racconto delle grandi difficoltà di una famiglia svedese che si è trovata ad affrontare una crisi imminente, quella che ha travolto il nostro pianeta. È la presa di coscienza di come sia urgente agire ora, quando nove milioni di persone ogni anno muoiono per l'inquinamento. È il «grido d'aiuto» di una ragazzina che ha convinto la famiglia a cambiare vita e ora sta cercando di convincere il mondo intero.
Il momento della giornata preferito da Albert Einstein a Princeton era la passeggiata per tornare a casa dall'Institute for Advanced Studies, dove era considerato una celebrità. A rendere la camminata ancora più gradita fu l'arrivo dall'Europa, nei primi anni Quaranta, di un collega eccentrico e bizzarro, che a molti appariva sospetto. Si trattava di Kurt Gödel, un logico e matematico austriaco sconosciuto al pubblico ma ammirato dagli scienziati di tutto il mondo. Einstein amava quelle chiacchierate in tedesco, e coloro che li osservavano lungo la strada, probabilmente, avrebbero voluto sapere cosa ci trovasse di tanto interessante in un personaggio così inavvicinabile, annichilito dal terrore di essere avvelenato dai gas del frigorifero. Che cosa li appassionava tanto? La politica, la teoria quantistica, la relatività? Ispirato dalle loro ipotetiche conversazioni e affascinato da questa insolita amicizia, Jim Holt, divulgatore scientifico, ha raccolto i suoi saggi più brillanti scritti negli ultimi vent'anni per raccontare alcune tra le teorie e le scoperte più innovative in campo matematico, fisico e filosofico degli ultimi secoli: dal teorema dei quattro colori al panpsichismo, dai frattali all'infinitesimo, dalla macchina di Turing all'ipotesi di Riemann, dalla natura della verità all'illusione del tempo. I progenitori di questi concetti così disparati hanno tutti vissuto vite stravaganti, incredibili e spesso dall'esito tragico, come Sir Francis Galton, cugino di Darwin e primo eugenista della storia, che visse avventure strabilianti nell'Africa meridionale e affrontò re Nangoro, che si diceva fosse l'uomo più grasso del mondo. Le loro idee hanno tutte esercitato un'influenza fondamentale sul nostro modo di concepire la realtà, la conoscenza e la condotta morale: fisica, astronomia, matematica pura, metafisica e neuroscienze condividono una serie di domande su di noi e su come viviamo, ma anche la ricerca estenuante di risposte tanto plausibili ed efficaci quanto semplici e belle. Una vera e propria visita guidata in un museo cosmico, in cui ogni opera è introdotta da una guida preparata e capace di suscitare uno stupore genuino di fronte ai capolavori più sconvolgenti e misteriosi mai elaborati dall'uomo.
Chi sono i padri del terzo millennio? Sono quelli che mettono al mondo un figlio desiderosi di essere presenti nella sua vita. Quelli che vogliono diventare uomini migliori grazie alla paternità. Quelli che sanno essere disponibili e coinvolti e così facendo sostengono la crescita dei loro figli in modo autorevole e affettuoso. La paternità oggi è «contaminata» da bisogni emotivi nuovi per il mondo degli uomini. I «papà millennial» pensano ai propri figli e vivono loro accanto in modo completamente differente rispetto ai padri da cui sono nati. Non più solo «padri della legge», ma anche padri emotivi, affettivi, teneri, sensibili. Non più solo padri preoccupati di dare sicurezza, norme e protezione ai figli, attraverso il proprio lavoro, ma anche profondamente convinti del loro ruolo affettivo e educativo. Un saggio sulla paternità, scientificamente solido e basato sulle più recenti scoperte delle neuroscienze e sulle evidenze della teoria dell'attaccamento di John Bowlby, che è anche un percorso di self-help, in grado di aiutare gli uomini che stanno pensando di diventare padri, quelli che già lo sono e quelli che, non essendolo, stanno rielaborando la loro storia di figli a fianco del padre che li ha cresciuti. Casi clinici, storie di uomini alle prese con la paternità, ma anche informazioni e competenze che ogni uomo deve saper mettere in gioco nel passaggio da uomo a padre. Un saggio che si legge come un romanzo, perché arricchito da una serie di narrazioni sviluppate attraverso il metodo della NPO (narrativa psicologicamente orientata), di cui Alberto Pellai stesso ha teorizzato modello e metodo, realizzando molti libri per bambini e adulti. Un volume per aiutare gli uomini e le donne a comprendere in modo competente ed emozionale al tempo stesso che cosa succede nella mente degli uomini quando diventano padri e come rendere la paternità una tappa evolutiva nel proprio ciclo di vita, capace di rendere migliore ogni uomo che tiene per mano il proprio figlio lungo il percorso della crescita.
Rita ha 34 anni quando suo padre, il generale dalla Chiesa, viene assassinato dalla mafia. "Mi salvo da sola" inizia proprio dal racconto di quel dramma, e del grande amore che la legava a lui. Amore e dolore, felicità e perdita, successi e delusioni sono stati la costante altalena della sua vita. Con un unico punto fermo a cui potersi ancorare: se stessa. Rita rivive tutto, sia i momenti difficili sia quelli felici accanto a Fabrizio Frizzi, l'altro uomo importante della sua vita, e lo racconta in questo libro "liberatorio" e pieno di sentimento. Un racconto che unisce sensibilità e passione, tenerezza e rabbia, commozione e autoironia: "C'è amore e forza, per me, in ogni parola. Questa sono io".
Può un vivace e spensierato studente napoletano, affamato di vita e di esperienze come tutti i suoi coetanei, incamminarsi lungo i sentieri della ricerca di Dio seguendo la vocazione cristiana? La risposta è sì, se ha avuto la provvidenziale fortuna di incontrare un santo come Josemaría Escrivá, che insegnava a trovare Dio nelle più diverse circostanze della vita quotidiana. E Pippo Corigliano ebbe, ancora ragazzo, l'opportunità di entrare in contatto, nella sua città natale, con i giovani che già avevano fatto propria la missione di san Josemaría, restando affascinato dalla naturalezza con cui riuscivano a coniugare allegria e serietà, operosità e capacità di divertirsi, affidabilità e slancio apostolico. La conoscenza diretta della personalità esuberante e mistica del fondatore dell'Opus Dei fu per lui un ulteriore incentivo a intraprendere decisamente un percorso ispirato alla fede e allo stile di vita dei primi cristiani, che seguivano le orme di Gesù con generosità, semplicità e fiducia nella preghiera. Per spiegare, soprattutto ai giovani, come vivere un'esistenza cristiana nella realtà di ogni giorno, san Josemaría «inventò» chiacchierate settimanali che chiamò «circoli di San Raffaele», dal nome dell'Arcangelo che, come racconta la Bibbia, guidò felicemente il giovane Tobia in un viaggio pericoloso. Nei circoli si parlava, e si parla tuttora, del Vangelo, di riscoprire il valore della Santa Messa e della preghiera personale, dedicando particolare cura alle virtù cristiane proprie di un laico: la laboriosità, l'amicizia, il fidanzamento e il matrimonio, la disciplina, l'attenzione verso i disagiati, la libertà di opinione, in politica e nella professione, con la relativa responsabilità personale delle scelte via via effettuate. In questo modo, all'interno dei circoli si formano non soltanto cittadini esemplari, ma anche autentici apostoli, capaci di testimoniare nel loro quotidiano la verità e il calore della fede. Raccontando con leggerezza e brio come la frequentazione dei circoli abbia arricchito e trasformato la sua esistenza, dandole salde fondamenta su cui costruire, Corigliano sa rendere attraente e stimolante il progetto di una vita coraggiosa e impegnata, quanto mai necessaria nei tempi in cui viviamo, sempre più segnati dall'indifferenza, dall'egoismo e dalla paura.
A Londra con gatto Pip Pip, in Algeria con l'investigatore Cusous, tra le montagne della Svizzera con lo scalatore Ernst, a Venezia con il gondoliere Mario... Un viaggio dalla Danimarca all'India, dall'Antico Egitto alla Finlandia a caccia di avventure. In questo libro ogni disegno racconta con inesauribile fantasia come è fatto il mondo e chi lo abita! Età di lettura: da 3 anni.
A Stella piace avere il controllo su tutto, il che è piuttosto ironico, visto che da quando è bambina è costretta a entrare e uscire dall'ospedale per colpa dei suoi polmoni totalmente fuori controllo. Lei però è determinata a tenere testa alla sua malattia, il che significa stare rigorosamente alla larga da chiunque o qualunque cosa possa passarle un'infezione e vanificare così la possibilità di un trapianto di polmoni. Una sola regola tra lei e il mondo: mantenere la "distanza di sicurezza". Nessuna eccezione. L'unica cosa che Will vorrebbe poter controllare è la possibilità di uscire una volta per tutte dalla gabbia in cui è costretto praticamente da sempre. Non potrebbe essere meno interessato a curarsi o a provare la più recente e innovativa terapia sperimentale. L'importante, per lui, è che presto compirà diciotto anni e a quel punto nessuno potrà più impedirgli di voltare le spalle a quella vita vuota e non vissuta, un viaggio estenuante da una città all'altra, da un ospedale all'altro, e di andare finalmente a conoscerlo, il mondo. Will è esattamente tutto ciò da cui Stella dovrebbe stare alla larga. Se solo lui le si avvicinasse troppo, infatti, lei potrebbe veder sfumare la possibilità di ricevere dei polmoni nuovi. Anzi, potrebbero rischiare la vita entrambi. L'unica soluzione per non correre rischi sarebbe rispettare a regola e stare lontani, troppo lontani, uno dall'altra. Però, più imparano a conoscersi, più quella "distanza di sicurezza" inizia ad assomigliare a "una punizione", che nessuno dei due si è meritato. Dopo tutto, che cosa mai potrebbe accadere se, per una volta, fossero loro a rubare qualcosa alla malattia, anche solo un po' dello spazio che questa ha sottratto alle loro vite? Sarebbe davvero così pericoloso fare un passo l'uno verso l'altra se questo significasse impedire ai loro cuori di spezzarsi?
"È il primo sguardo quello che lascia il segno. Quello che in un istante ti permette di comunicare un milione di parole. Eccomi, sono qui. Sono io. E tu sei mia madre, mio padre, mia figlia, mia sorella, il mio amore. Sei tu, sei tutto. E il primo sguardo difficilmente fallisce, mette in moto tutto ciò che hai dentro. I tuoi occhi guardano, ma la vista scorre veloce nei tuoi tessuti fino a esploderti nel cervello. È una fucilata che attraversa le vene. Colpisce il tuo cuore e lo fa battere forte. La saliva sparisce, in bocca ti rimangono solo schegge di vetro. Le tue mani tremano perché è giunto persino lì, anzi, va oltre, arriva alle gambe che si spezzano dall'emozione. Barcolli. E il respiro? Anche quello è andato. Ti accorgi che manca proprio. Sei in apnea. Ti senti svenire e hai paura di perdere i sensi. Sai che figura, se ruzzoli a terra. È lo sguardo di una madre che osserva il figlio, di un innamorato che contempla l'amata, di un fratello che rimira una sorella, di un'amica che guarda un amico. È lo sguardo di chi sa cosa significa amare." Giorgio Panariello racconta la sua personalissima visione dell'amore. Un amore fatto di passione, cura reciproca, sentimento. Di discussioni e lotte, fughe in avanti e festosi ritorni. Un amore fatto di giornate in casa a tirare il fiato e di corse pazze in campagna. Di foto nei cassetti, paura dei tuoni, coccole lunghe un giorno, silenzi traboccanti di parole. Un racconto intenso e inatteso, guidato da un sentimento puro e generoso, quello che ti fa aprire il cuore al mondo intero. Una storia che custodisce un colpo di scena capace di allargare i confini di ciò che noi sappiamo sull'amore.