
Nel settembre del 2006 Benedetto XVI visitò il Santuario del Volto Santo di Manoppello (Pescara) dove è conservato un volto di Gesù impresso su di un sottilissimo velo. Da allora Manoppello è diventata meta di numerosi pellegrinaggi da tutti i continenti ma il Volto Santo resta ancora poco conosciuto e la devozione nata attorno ad esso attende di essere studiata a fondo. L'edizione della Relatione historica del teologo e predicatore cappuccino Donato da Bomba (morto nel 1649) vuole contribuire alla ricostruzione della storia del Volto di Manoppello e all'apertura di nuovi cantieri di ricerca.
"La cosa più stupefacente che propongo durante i miei viaggi e le mie conferenze è che Cristo è interessante, e che nulla, se non una pura risposta a qualcosa di interessante, ci muove verso di Lui. La ragione stessa per la quale ci alziamo al mattino è Cristo". (Lorenzo Albacete) Nell'avventura della conoscenza in quale nesso si trovano realtà e ragione? In questa piccola raccolta di conferenze, tenute tra il 1996 e il 2011, Lorenzo Albacete con la cultura, l'arguzia e l'umanità che lo caratterizzano scandaglia la questione e conduce gli ascoltatori alla scoperta dell'avvenimento di Cristo, origine e fine di ogni umano sentire.
"Rosso fuoco laguna è una storia sulla riva del mare, di quell'Adriatico che a Chioggia... È tutta una storia di segni, di promesse appena accennate, come sospese nell'aria... Michele e Giovanni, ragazzi, inseguiti dalla minaccia di morte del bando Graziani, si nascondono nella loro città di mare come nel ventre di una materna balena. E sono mesi di notti insonni e veglie, di passi felpati e orecchie tese... di parole silenziose, proprio come quando si naviga, e si è attenti al più piccolo segno, per sperare... Sta a ciascuno di noi non deporre la ostinazione, e rimanere ancora, come in quelle remote notti di guerra, attento: ai minimi segni che la realtà ci concede, velando e svelando, annunciando ciò che non osiamo nemmeno sperare." (dalla Prefazione di Marina Corradi)
Sparse tra le varie opere, le idee di Rousseau in materia religiosa si trovano compendiate nella Professione di fede del Vicario savoiardo, capitolo centrale del vasto romanzo pedagogico "Emilio".
Nella Professione si trovano alcune importanti pagine su Gesù, inteso come un grande sapiente posto a confronto con Socrate e Catone. Così è parso opportuno arricchire questa edizione con un'Appendice in cui sono stati raccolti quasi tutti i testi sullo stesso tema presenti nell'opera di Rousseau: ne emerge la concezione che egli si faceva del "Cristo dei Vangeli."
La misura dei miei giorni nasce come un diario alla soglia degli ottant'anni di Florida Acott-Maxwell (1884-1979), scrittrice e psicologa analista allieva di di Carl Jung.
Sospesa nel vuoto di un presente su cui non può incidere, elle sorveglia il mondo, lo scruta con circospezione, ne misura la possibilità di futuro, scava nelle sue attuali contraddizioni. Ne emerge una serie di domande che ella appunta come su un notes. Su tutte ne campeggia una: "Che cos'è diventato l'umano in noi?". Perché è l'umanità stessa dell'uomo ad essere in questione: questo è ciò che resta tra le vicende del mondo e nel cuore di ciascuno man mano che il empi passa.
"In questi racconti emergono figure e vicende che stanno accanto a quelle centrali nei Vangeli: la suocera di Pietro, il centurione Marco, gli apostoli in cerca dell'uomo che ospiterà il Signore e i suoi per l'Ultima cena, le guardie fuori dal sepolcro dopo la deposizione... Gesù non compare mai, se non in brevi istanti: eppure Egli è il baricentro decisivo intorno al quale ruotano le vicende dei personaggi, come in una grande metafora della storia. Come scrive Alessandro Banfi nella Prefazione: "In un certo senso siamo fatti perché ci vengano raccontate delle storie, e se c'è una storia che ha una forza magnetica unica e che da sempre catalizza l'attenzione, è la vicenda di quell'uomo che si faceva chiamare Gesù".
Un ritratto suggestivo del cardinale Giacomo Biffi, una lettura acuta e profetica del presente in un'intervista condotta da Sergio Zavoli a fine anni Novanta e presentata in questa edizione da Francesco Botturi.
IL "Discorso di risveglio alla fede" è un'opera fondamentale per la storia dell'umanità comparsa in Cina alla metà del VI secolo. Tutte le scuole di buddismo dell'Asia Orientale hanno stabilito un profondo legame con quest'opera: il Discorso offre una via d'accesso all'aspetto più elusivo della conoscenza salvifica e una rappresentazione straordinariamente accurata e profonda del funzionamento della mente che arriva fino al punto di incontro tra universale e personale. Il missionario battista Timothy Richard, che per primo ne curò la traduzione in una lingua occidentale, ne rimase talmente affascinato da ritenere di trovarsi davanti a "uno dei più importanti libri del mondo [...] dopo la Bibbia, il Corano, i Classici Confuciani e i Veda". Richard era convinto della valenza universale di quest'opera: "Questo libro è brahmanico e buddhista, indiano e occidentale. È profondamente filosofico, ricorda fortemente Hegel e Berkeley..."
"Voi avete davanti un uomo come voi; egli è vostro fratello [...] Oh! Voi sapete chi siamo; e, qualunque sia l'opinione che voi avete sul pontefice di Roma, voi conoscete la nostra missione; siamo portatori d'un messaggio per tutta l'umanità". In queste parole di G. B. Montini nel discorso alle Nazioni Unite c'è tutto l'uomo e il cristiano divenuto papa. Ma chi era il pontefice che scelse per sé il nome di san Paolo? Abituato a riflettere su se stesso, Montini scrisse sempre moltissimo, anche da papa: appunti personali, lettere, articoli, discorsi. All'interiorità e alla vicenda esteriore dell'uomo e del cristiano introduce questa scelta di scritti che si estendono con un'impressionante coerenza, anche stilistica, per oltre un sessantennio.
Questo breve saggio nasce in felice consonanza con l'apertura del giubileo straordinario indetto da papa Francesco e si propone di cercare il volto umano della misericordia attraverso la lente di ingrandimento della professione medica, quindi sul piano etico-pratico. La misericordia è un'attitudine della persona, donata gratuitamente e che necessita di essere "nutrita, coltivata, allevata, fortificata". L'attuale richiamo alla misericordia interpella chi è impegnato nell'arte della cura a riportare la medicina nell'alveo di quell'umanesimo che la tecnica e una certa deriva del progresso scientifico hanno progressivamente messo in crisi.