
Un delitto inspiegabile si è compiuto nell'elegante quartiere di Belgravia a Londra: l'amata moglie dell'ispettore Lynley di New Scotland Yard è stata uccisa da un colpo di pistola sui gradini di casa. Le telecamere a circuito chiuso incastrano due ragazzi neri, uno dei quali minorenne. Il movente, però, rimane sconosciuto. Un evento scioccante, di una violenza apparentemente insensata, dietro il quale si cela invece una storia più appassionante e imprevedibile. Per ritrovarne il filo bisogna addentrarsi in un altro quartiere londinese, nella zona popolare e multirazziale di North Kensington, dove tre giovani fratelli disadattati, orfani di padre e con la madre rinchiusa in un ospedale psichiatrico, sono stati affidati alle cure di una zia. Ness, la sorella maggiore, è un'adolescente con un passato di soprusi e violenze che cerca di nascondere dietro atteggiamenti ribelli e trasgressivi. Toby, sette anni, è un bambino problematico che vive in un mondo tutto suo e ha difficoltà di apprendimento. Fra loro c'è Joel, undici anni all'inizio della storia, il quale cerca di affrontare come può le esigenze e le difficoltà dei diversi componenti della famiglia, le richieste degli adulti e le sfide di coetanei ben poco rassicuranti: spacciatori, delinquenti, bulli e ragazze disincantate. Ma a poco a poco i già fragili equilibri familiari si spezzano, e Joel forgia un patto pericoloso, destinato a mettere in moto una macchina criminale devastante.
Dopo un interminabile viaggio nelle terre più remote del mondo conosciuto, per il mago Taita e il fedele Meren è tempo di far ritorno in Egitto. La loro amata patria è afflitta da piaghe senza fine: sulle regioni del Nilo, già stremate da lunghi anni senza esondazioni, si è abbattuto il flagello della peste, che non ha risparmiato neppure i figli del faraone Nefer Seti. E mentre i nemici di sempre tramano per mettere le mani sul regno, su di esso piomba una nuova, penosa calamità: il fiume, da sempre fonte di vita e di prosperità, si è ridotto a una catena di pozze fangose del colore del sangue. Uno scenario drammatico in cui, impalpabile come la tela di un ragno velenoso, si diffonde il culto di una nuova, misteriosa dea dagli straordinari poteri. Un culto che sta affondando i suoi artigli nel seno stesso della famiglia reale. Disperato, il faraone chiede a Taita di rimettersi in cammino. Solo il grande stregone, forte dei nuovi poteri ottenuti grazie agli arcani riti custoditi nella lontana Asia, ha qualche speranza di scoprire e sconfiggere la minaccia che si annida alle fonti del Nilo. Ha così inizio un pericoloso viaggio lungo il maestoso letto del fiume, nel quale alle insidie che minacciano la spedizione si aggiunge la sfida letale del mago con le forze oscure in agguato fuori e anche dentro di sé.
Una notte banale, una strada deserta, un giovane uomo, Maks, che esce di casa per comprare un pacchetto di sigarette: ma poi inciampa. E il suo incubo comincia. Perché un semplice ruzzolone si trasforma in un precipitare senza fine, un abisso in cui Maks perde e riprende i sensi a fasi alterne, scivolando nel vuoto fino a trovarsi in un altro luogo insieme ad altri "decaduti" come lui: una sorta di paese fantasma in cui il silenzio e la reticenza sembrano leggi da non infrangere mai. Un luogo di esilio, forse politico, una specie di prigione all'aperto da cui soltanto si sa che sarà impossibile evadere o fuggire. Ossessionato dal ricordo della fidanzata Anna, Maks cerca un senso nella nuova realtà: lo aiutano i discorsi di un barista, l'incontro con l'ingegner Dede Halo e soprattutto l'amore di un'altra Anna, che forse potrebbe assisterlo nel trovare una via di uscita. E poi c'è il misterioso zoo del paese: con il lupo, gli orsi, il ricordo del coccodrillo morto, e specialmente l'aquila, l'uccello che sempre più occupa le fantasie morbose e deliranti del protagonista. Il romanzo di Kadaré racconta una storia angosciante e onirica con una scrittura fulmineamente tesa, sino a far diventare il giovane Maks quasi il simbolo di qualcosa di molto più grande di lui, l'emblema di una condizione di prigionia metafisica ed esistenziale; mentre il suo incubo assume i contorni sempre più nitidi di un luogo noto, non dissimile da un esilio, o un carcere, in cui tutti potremmo precipitare.
Dopo quasi ottant'anni, questo saggio conserva intatta la sua carica "eversiva" contro il pregiudizio e i luoghi comuni. Nel 1929 fu considerato scandaloso dagli ambienti più tradizionalisti. Oggi, molte idee in esso sostenute sono entrate nel dibattito politico e alcune sono state recepite dalla legislazione del diritto familiare. L'impietosa critica del filosofo è contro la religione cristiana, colpevole di aver imposto una morale sessuofobica. In realtà, Russell non svilisce il ruolo sociale del matrimonio, anzi lo considera "la migliore e più importante istituzione che possa esistere tra esseri umani". Anche la vita sessuale, per essere del tutto soddisfacente, non può essere disgiunta da una profonda intesa affettiva. Ma l'analisi va oltre, coinvolgendo figli, contraccezione, divorzio, omosessualità, salute e istruzione pubblica, in una riflessione ricca di stimoli su temi di perenne attualità. (Prefazione di Piergiorgio Odifreddi)
«Cari lettori, alcuni anni fa mi resi conto che Dirk Pitt aveva bisogno di aiuto nel corso di una missione particolarmente difficile, così creai per "Alta marea" il personaggio di Juan Cabrillo, padrone di una vecchia nave dall'aspetto sconquassato chiamata Oregon. Al suo interno nascondeva meraviglie tecnologiche e il suo capitano si dimostrò un tipo veramente in gamba. Io e Craig Dirgo abbiamo lavorato assieme per creare una nuova serie di avventure con protagonista Cabrillo. In questa prima missione il suo compito sarà di recuperare un buddha d'oro rubato dai cinesi durante l'invasione del Tibet e andato poi perduto. Questo tesoro potrebbe rendere la libertà a un popolo. Un compito difficile e pericoloso affidato al capitan Cabrillo e alla sua ciurma di simpatici e avventurosi uomini (e donne!)». (Dalla prefazione di Clive Cussler).
Sulle vette degli Heller, Coryn Leynier, figlio minore di un signore del pianeta Darkover, si risveglia dall'incubo in cui un fuoco rabbioso divora le foreste di Verdanta che lo circondano. Ma scopre che non si tratta affatto di un sogno. Mentre gli abitanti delle sue terre lottano contro il più grande incendio a memoria d'uomo, Lord Leynier lancia una disperata richiesta d'aiuto ai suoi più immediati vicini, gli Storn di High Kinnally. Gli antichi rancori però sono difficili da dimenticare, e Lord Storn rifiuta. Tutto sembra perduto tra le fiamme, quando il soccorso giunge da Rumail, il laranzu della Torre di Neskaya. Un aiuto miracoloso quanto inatteso, motivato da ragioni ben diverse dalla nobiltà d'animo, perché Rumail è lì soprattutto per esaminare il laran, la straordinaria dote psichica di Coryn. E non solo...
È un momento difficile per Alex Cross. Non solo i figli crescono e necessitano di tutta la sua attenzione di padre, ma la relazione sentimentale con la detective Jamilla lo coinvolge più di quanto aveva previsto. E poi passare dalla Omicidi all'FBI può essere un salto di qualità professionale ma certamente comporta difficoltà. Nuove procedure, corsi di aggiornamento e una non celata ostilità dei nuovi colleghi. Insomma il momento peggiore per affrontare un nuovo nemico del calibro del mitico Mastermind, che per anni ha infestato i suoi incubi. Questa volta il pericolo viene da est. Lo chiamano Il Lupo. È un padrino della mafia russa. Per qualificarlo basta un aneddoto: durante uno dei suoi brevi soggiorni nelle carceri americane ha insistito per essere lasciato solo pochi minuti con un boss della mafia siciliana. Quando è uscito dalla cella il suo "rivale" era morto con tutte le ossa fratturate, un chiaro segnale della mala russa che significa il cambio della guardia al vertice del crimine. Adesso il Lupo è libero, e cominciano a scomparire giovani donne, eleganti, ricche, affascinanti. Un caso che sembra fatto apposta per Cross il quale si troverà, per risolvere il mistero, a dover chiedere aiuto proprio a Mastermind.
Iraq, 2003: lo scoppio di una bomba copre una donna di detriti e fa emergere dal suolo un piccolo cono d'argilla, un oggetto usato dai Sumeri per contare, 5000 anni fa. La donna, Aémer, è sopravvissuta, e il suo mestiere è proprio setacciare, alla ricerca di oggetti come i calculi d'argilla, il suolo del Paese dove fu inventata la scrittura delle lettere e dei numeri. Fa l'archeologa. Ma questa terra custodisce anche il mistero delle sue vite precedenti: sacerdotessa dell'amore a Uruk, prostituta a Ur, interprete di sogni a Babilonia, danzatrice a Bagdad nel IX secolo... A ciascuna di queste figure femminili corrisponde una tappa della storia del numero zero, cominciata in Mesopotamia e passata attraverso la cultura babilonese e araba. Ma nella vita quotidiana delle cinque donne ritroviamo la medesima Aémer, la cui vitalità cerca di colmare un vuoto non dissimile da ciò che lo zero rappresenta.
Kurt Austin e Joe Zavala, una coppia di agenti spericolati nel momento dell'azione ma competenti e ricchi di esperienza quando si tratta di valutare un pericolo ambientale o una ricerca sottomarina per risolvere un mistero. Sono la nuova generazione della NUMA, l'agenzia che si occupa di minacce e ritrovamenti sottomarini in collaborazione con il governo americano, degni eredi di Dirk Pitt e Al Giordino. Una serie di misteri distanziati nel tempo legano un'emergenza al largo delle isole Faer Oer a un diabolico piano di una misteriosa multinazionale per impadronirsi delle risorse oceaniche. Un incidente provocato da una nave di ambientalisti mette Kurt e Joe sulle tracce di un complotto.
Gli autori analizzano la realtà italiana illustrando i vari significati del "conflitto d'interessi", dimensione trasversale riscontrabile in ogni dimensione progettuale e produttiva del Paese (politica, informazione, sanità, ricerca scientifica), che ha causato un vero arretramento della democrazia e dell'economia. Ma per cogliere la dimensione del problema bisogna allargare lo sguardo: si vedrà così quanto la separazione dei poteri sia compromessa dalla mancanza di efficaci sistemi sovranazionali di controllo, e la necessità di normative europee e internazionali per tutelarla. Un libro che lascia presagire un triste scenario futuro, se non si interverrà per mutarlo con riforme appropriate e promuovendo un'inversione di tendenza culturale, che diffonda la percezione del conflitto d'interessi come "disvalore".

