
E’ stato pubblicato nel mese di luglio 2019, edito da Libreria Editrice Vaticana, il volume “Seme di Gloria” scritto da don Antonio Di Nardo con la prefazione del vescovo di Caserta mons. Giovanni D’Alise. Il libro racconta l’itinerario di fede di Giacomo Gaglione, marcianisano, naturalizzato capodrisano, proclamato venerabile il 3 aprile del 2009 da Papa Benedetto XVI e per il quale è stato aperto un processo di beatificazione.
“Giacomo Gaglione – scrive don Antonio Di Nardo – dopo la sua conversione, avvenuta nelle mani di Padre Pio, nel 1919, iniziò a prendere tra le mani il libro della Sacra Scrittura. La Passione del Signore fu oggetto di meditazione continua. Il Cristo Crocifisso fu strada e meta per accettare la sua croce. Croce che considerò il dono più prezioso fattogli dal Signore. Questo suo itinerario, che possiamo definire mistico, lo condusse ad una gioia interiore tale che informò la sua vita e il suo apostolato. Guardare Giacomino immobile sulla sedia di ferro, può suscitare un’immagine a prima vista solo di dolore, di una sofferenza immensa. Egli invece ci invita ad andare oltre la visione fi sica della croce. Bisogna conoscere la sua vita e il suo Apostolato della sofferenza con gli occhi della fede. La sua vita è conoscere i suoi scritti scorgendovi la tenerezza misericordiosa di Dio, che lo mette in corrispondenza con l’Ostia pura: l’Eucarestia. Nella sua vita è particolarmente evidente il cammino della croce, ma attenti a non fermarsi ad essa. L’amore alla Parola di Dio e all’Eucarestia lo lavorano intensamente e gli fanno cantare l’Alleluia pasquale. Infatti egli afferma che: “Ogni sofferenza è seme di Gloria”. Questo è l’itinerario che Gaglione offre ad ognuno di noi: raggiungere la croce trasfigurata dalla gloria del Padre. Giacomo al termine della sua vita viene trasfigurato in Gesù Risorto, perché riconosce che il suo essere e il suo vivere è nulla senza Cristo”.
Antonio Di Nardo (Caserta 1967) è sacerdote dal 1998 della Diocesi di Caserta. Dopo la licenza presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma (2007), il 3 aprile 2017 ha conseguito anche il dottorato in Teologia dogmatica presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale di Napoli sez. San Tommaso D’Aquino. E’ postulatore delle cause dei santi, parroco conferenziere sul tema della santità e predicatore di esercizi di spirituali per istituti di vita consacrata. E’ autore di varie biografie tra le quali: Madre Isabella de Rosis “Apostola del Sacro Cuore” (Velar 2011); Madre Anna Sardiello Fondatice delle Suore Eucaristiche di San Vincenzo Pallotti (Velar 2011); Giacomo Gaglione La pienezza della gioia nella riscoperta del senso del dolore (Velar 2012).
Il volume raccoglie il ciclo di catechesi sulla preghiera del “Padre Nostro” tenute da Papa Francesco nel corso delle Udienze generali dal 5 dicembre 2018 al 22 maggio 2019. Con parole semplici il Pontefice spiega a più riprese il significato di questa breve preghiera, che «affonda le sue radici nella realtà concreta dell’uomo» (Udienza generale, 12 dicembre 2018, Piazza San Pietro). Le riflessioni di Papa Francesco evidenziano l’importanza di pregare con umiltà, il valore dell’esame di coscienza e il dono del perdono. La Prefazione è a firma del Cardinale Walter Kasper.
Don Orione definì Don Gaspare Goggi "primo figlio della Divina Provvidenza" in quanto fu il primo a emettere i voti nella nuova Congregazione, ma soprattutto perché lo riconobbe come figlio primogenito di quel carisma che è il nucleo spirituale generativo della Piccola Opera Divina Provvidenza.
La vita di Don Gaspare Goggi pare fatta per confortare nel buon proposito chi voglia diventare santo, darsi tutto al servizio del Signore e dei fratelli.
La sua storia si sviluppa semplice e umanissima, di quell'umanità che ha per forma il soprannaturale e per materia la vita quotidiana e l'umile sentire di sé.
Una raccolta di riflessioni sul tema dell’anzianità tratte dalle esperienze personali, e non solo, del cardinale Jorge Medina Estévez. Destinato ad ogni tipo di lettore, questo piccolo volume, ricorda come l’anzianità sia sinonimo di saggezza. Sono presenti diversi esempi di senilità tratti dall’Antico e dal Nuovo Testamento e dei suggerimenti rivolti alle persone che circondano l’anziano. Contiene inoltre una Lettera di Papa Francesco sul ruolo degli anziani, «trasmettitori alle nuove generazioni degli insegnamenti indispensabili per lo sviluppo della loro vita».
Notizie sull'autore:
Jorge Card.Medina Estévez È nato il 23 dicembre 1926 a Santiago del Cile. È stato ordinato sacerdote il 12 giugno 1954. È stato professore di Teologia e perito del Concilio Vaticano II. Ha collaborato con vari Organismi della Curia Romana. Nominato Vescovo ausiliare di Rancagua, ha ricevuto l’Ordinazione episcopale da San Giovanni Paolo II il 6 gennaio 1985. Il 25 novembre 1987 venne nominato Vescovo di Rancagua e, il 16 aprile 1993, Vescovo di Valparaíso. Il 21 giugno 1996 Giovanni Paolo II lo ha nominato Pro-Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, divenendone Prefetto il 23 febbraio 1998, dopo la nomina a Cardinale. Dal 1° ottobre 2002 è Prefetto emerito della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. La sua attività di scrittore è documentata da numerose pubblicazioni: libri, opuscoli ed articoli teologico-pastorali su temi ecclesiologici, di spiritualità e di diritto canonico. Attualmente risiede a Santiago del Cile e continua a prestare la sua attività in diverse opere apostoliche.
Me he decidido a escribir sobre este tema porque he llegado, por la misericordia providencia del Señor, a una edad muy avanzada y deseo compartir mis experiencias con quienes se encuentran en circunstancias similares. A mis propias vivencias se suman no pocas que he podido observar en personas que también llegaron a contar muchos abriles, algunas ciertamente en mejores condiciones que otras, aunque todas pagando el oneroso tributo al paso de los años.
Il testo della Lettera che papa Francesco ha scritto ai sacerdoti in occasione del 160° anniversario della morte del santo Curato d’Ars, patrono dei parroci del mondo. Il testo è suddiviso in quattro punti identificati da quattro parole chiave che il Pontefice rivolge ai destinatari: dolore, gratitudine, coraggio, lode.
In accordo con l'annuncio di Papa Francesco del 15 ottobre 2017, l'Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi avrà luogo nell'ottobre 2019 per riflettere sul tema Amazzonia: nuovi cammini per la Chiesa e per una ecologia integrale. Questi cammini di evangelizzazione devono essere pensati per e con il Popolo di Dio che abita in quella regione: abitanti di comunità e zone rurali, di città e grandi metropoli, popolazioni che vivono sulle rive dei fiumi, migranti e profughi e, specialmente, per e con i popoli indigeni.
Nella foresta amazzonica, di vitale importanza per il pianeta, si è scatenata una profonda crisi causata da una prolungata ingerenza umana, in cui predomina una «cultura dello scarto» (LS 16) e una mentalità estrattivista. L'Amazzonia è una regione con una ricca biodiversità; è multi-etnica, pluri-culturale e pluri-religiosa, uno specchio di tutta l'umanità che, a difesa della vita, esige cambiamenti strutturali e personali di tutti gli esseri umani, degli Stati e della Chiesa.
Le riflessioni del Sinodo Speciale superano l'ambito strettamente ecclesiale amazzonico, protendendosi verso la Chiesa universale e anche verso il futuro di tutto il pianeta. Partiamo da un territorio specifico, per gettare a partire da esso un ponte verso altri biomi essenziali del mondo: il bacino del Congo, il corridoio biologico mesoamericano, i boschi tropicali del Pacifico asiatico, il bacino acquifero Guaranì, fra gli altri.
Ascoltare i popoli indigeni e tutte le comunità che vivono in Amazzonia, come primi interlocutori di questo Sinodo, è di vitale importanza anche per la Chiesa universale. Per fare questo abbiamo bisogno di avvicinarci di più ad essi. Desideriamo sapere: come immaginano il "futuro sereno" e il "buon vivere" delle future generazioni? Come possiamo collaborare alla costruzione di un mondo capace di rompere con le strutture che uccidono la vita e con le mentalità di colonizzazione per costruire reti di solidarietà e di inter-culturalità? E soprattutto, qual è la missione particolare della Chiesa oggi di fronte a questa realtà?
Questo Documento Preparatorio è diviso in tre parti che corrispondono al metodo "vedere, giudicare (discernere) e agire". Alla fine del testo si presentano delle domande che permettono di entrare in dialogo e di accostarsi progressivamente alla realtà e al desiderio di una «cultura dell'incontro» all'interno della regione (EG 220). I nuovi cammini per l'evangelizzazione e per forgiare una Chiesa dal volto amazzonico passano attraverso questa «cultura dell'incontro» nella vita quotidiana, «in una armonia multiforme» (EG 220) e in una «felice sobrietà» (LS 224-225), come contributo per la costruzione del Regno.
"Los Movimientos Populares pueden representar una fuente de energía moral, para revitalizar nuestras democracias, cada vez mas claudicantes, amenazadas y puestas en mesa de discusión en innumerables factores. Una reserva de "pasión civil", de "interés gratuito por el otro", capaz de regenerar un renovado sentido de participación, en la construcción de nuevos agregados sociales que afronten la solicitud, mostrando una conciencia mas positiva del otro. El antídoto al populismo y a la política-espectáculo esta en el protagonismo de los ciudadanos organizados, en particular de aquellos que crean - como lo es en el caso de tantas experiencias presentes en los Movimientos - en su cotidianidad, fragmentos de otros mundos posibles que luchan por sobrevivir a la obscuridad de la exclusión, de donde "crecerán arboles grandes, surgirán bosques tupidos de esperanza para oxigenar este mundo" (Encuentro con los Movimientos Populares, Santa Cruz de la Sierra, en Bolivia, 9 de julio de 2015). Los Movimientos Populares expresan como la "fuerza del nosotros" sea la respuesta a la "cultura del yo" que mira unicamente a la satisfacción de los propios intereses, cultivando - a pesar de su propria precariedad - el sueno de un mundo distinto y mas humano" (Francisco).
(De la Introducción al libro)
Uno strumento per affrontare il dibattito sulla sessualità umana e le sfide che emergono dall’ideologia del gender. L’obbiettivo del Documento è sostenere quanti sono impegnati nell’educazione delle nuove generazioni ad affrontare “con metodo” le questioni più di battute sulla sessualità umana. È diretto alle comunità educatine delle scuole cattoliche e a quanti operano nelle scuole, a genitori, alunni, personale ma anche a vescovi, a sacerdoti e religiosi, movimenti ecclesiali e associazioni di fedeli.