Sanzioni, obblighi, espulsioni, privazioni, fino all'internamento e alla deportazione: l'Italia non fu seconda a nessuno per la meticolosità e la severità delle misure imposte agli ebrei. Enzo Collotti, già professore ordinario di Storia contemporanea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Firenze, è membro del direttivo dell'Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia.
Perché proprio Hitler? In che modo è stato possibile che un individuo così mediocre, un signor nessuno, sia arrivato ad esercitare un influsso tanto drammatico sui destini di uomini e nazioni, a scatenare un secondo conflitto mondiale e istigare il più terribile genocidio di tutti i tempi? In questo libro Ian Kershaw si interroga sulla natura e sui meccanismi del potere dittatoriale di Hitler e analizza la straordinaria forza carismatica che dapprima fece di lui il tamburino delle masse nazionaliste, l'uomo capace di offrire a più di tredici milioni di tedeschi la speranza della salvezza nazionale, e infine Io trasformò nel Führer.
"Una delle pagine più cupe dell'ultima stagione del nazifascismo: la deportazione degli ebrei d'Italia nei campi di concentramento. Titti Marrone gestisce tutto questo magma storico tenendo forte la rotta della schietta testimonianza. Abbassa questa barbarie all'altezza dei bambini. Visto da loro il male mostra il lato più spaventoso." (Marco Maugeri, l'Unità). È un treno a rapire i tre bambini di questa storia ed è un treno a restituirne due nel dicembre 1946. Nel mezzo di questo essere portati via e essere restituiti, c'è l'indicibile del campo di sterminio. Questo libro racconta di tre bambini deportati ad Auschwitz con le loro madri. Titti Marrone è responsabile delle pagine culturali del "Mattino" di Napoli.
"Deaglio ci proietta in un futuro inquieto e ostile. Rimedi? Il libro configura tre esiti possibili per evitare la 'fine della storia'. Da leggere come un thrilling." (L'Espresso) "Deaglio ha il merito di esporre in modo equilibrato e documentato i benefici e i costi sociali della globalizzazione." (Corriere della Sera). Mario Deaglio è professore ordinario di Economia internazionale all'Università di Torino.
Partito per l'india del sud senza ragioni o necessita evidenti, a pochi giorni da una immane catastrofe naturale, un uomo capitò per caso in un posto chiamato Mullur. Mentre i giorni passavano, quella che doveva essere la prima tappa del suo viaggio iniziò a trattenerlo, come se fosse dotata di una volontà propria, e di un progetto nei suoi confronti. Ma un viaggio che si ferma alla prima tappa è ancora un viaggio? E se non lo è, c'era forse un altro nome più adatto?
Un innovativo strumento realizzato per rispondere alla crescente richiesta di conoscere la storia delle nostre regioni. Lo spazio produttivo, politico e culturale pugliese tende a riproporre, nel suo ciclico costruirsi e disfarsi, alcune caratteristiche visibili ancora oggi nonostante gli sconvolgimenti della seconda metà del secolo scorso. Il territorio si presenta disarticolato in segmenti di dimensioni consistenti, dotati di un livello alto di omogeneità interna e altrettanto fortemente differenziati fra loro: spazi contigui che creano in osservatori e viaggiatori la sensazione di attraversare, passando dall'uno all'altro, un confine lineare che separa mondi diversi.
Da circa un secolo lo Stato, straordinaria creatura della filosofia e della scienza moderne, è entrato in un processo irreversibile di crisi e declino. Tornare oggi alla lezione seicentesca di Hobbes, alla più risoluta rivendicazione del convergere di ragione e politica e della forza costruttiva di quest'ultima, può risultare un utile e affascinante viaggio alle sorgenti di un'idea della modernità che continua a mostrarsi vitale nel nostro presente. Francesca Izzo insegna Storia delle dottrine politiche all'Università Orientale di Napoli.
Con l'intelligente e tutto britannico empirismo che gli è proprio, Trevor-Roper evita di addentrarsi nel fitto ginepraio dei massimi problemi e delle categorie astratte, per calarsi invece nella realtà e spaziare a piacer suo dalla Venezia della prima metà del '400 all'Inghilterra di Elisabetta e dei primi Stuart; dall'età di Massimiliano I d'Asburgo e di Tommaso Moro alla grande catastrofe della guerra dei Trent'anni. L'autore riesce così offrire un immagine non univoca, ricca e sfaccettata del Rinascimento. (Massimo Firpo)
Da circa un decennio l'Italia ha cambiato radicalmente approccio al problema del Mezzogiorno. Eppure lo spreco di risorse continua. È arrivato il momento di mettere in discussione il nostro modo di intendere il Sud e restituirgli la dimensione di un progetto politico. Nicola Rossi insegna Economia politica presso la Facoltà di Economia dell'Università di Roma Tor Vergata ed è deputato al Parlamento.
L'archeologia orientale, dal Mediterraneo orientale all'Iran, è la disciplina che studia nella cultura materiale la nascita, la fioritura, la crisi delle prime civiltà urbane della storia umana: attraverso un itinerario tormentato per le continue interferenze politiche, anche oggi drammaticamente attuali, le grandi civiltà dell'Oriente antico sono risorte dall'oblio di secoli.