
A seguito dell'ostensione televisiva della Sindone di Torino trasmessa in Mondovisione il 30 marzo 2013, la Pontificia Università Lateranense aveva promosso, in collaborazione con vari esponenti del Commissione diocesana per la Sindone di Torino e del Centro Internazionale di Sindonologia, un convegno sul tema "Sindone e Fede: un dialogo possibile?" del quale, in questo volume, sono riportati gli interventi più significativi. Sebbene pensati e programmati in tempi e con modalità diverse, i due eventi appaiono strettamente connessi: il primo, voluto da papa Benedetto XVI, sarà certamente ricordato anche per l'intenso video-messaggio di papa Francesco; il secondo avvenimento, di cui si dà conto in questo libro, ha rappresentato un significativo momento di sintesi sullo stato attuale degli studi, oltre che di raffinata meditazione teologica, ed ha evidenziato, accanto alla necessità di nuovi e più approfonditi studi scientifici, anche quella di non chiudersi al dialogo con quanti si pongono nei confronti della Sindone su posizioni di dichiarato scetticismo.
L'opera di Wittgenstein ha individuato le regole di un linguaggio rigorosamente esatto, perché gran parte delle domande della filosofia sono state generate proprio da un suo uso inadeguato. Ma quanto più precisamente si definisce il dicibile, tanto più si comprende che ciò che è decisivo per l'uomo non è neppure sfiorato. È il silenzio ad esprimere la coscienza della creatura di fronte al Creatore. Wittgenstein ridimensiona le pretese dell'epistemologia scientifica delimitandone rigorosamente i confini ma indicando, al contempo, dall'interno, l'indicibile fondamento che è il Mistico.
L'esistenza di ciascuno di noi è segnata da alcuni distacchi, perdite, crisi, abbandoni a volte violenti e improvvisi, altre volte meno cruenti; comunque, il più delle volte, difficili da accettare, da elaborare e da superare. Nonostante la sofferenza che si portano dietro, questi eventi sono inevitabili nella nostra vita e dobbiamo essere in grado di affrontarli: i distacchi sono necessari all'esperienza di ognuno di noi. Ciascuno, prima o poi, si troverà a fare i conti con i propri personali distacchi: distacchi che contengono e raccontano il bene e il male, la rottura e il legame, la voglia di fuggire e quella di restare. A volte è proprio dal dolore, dalla sofferenza, dal vuoto, che sembra incolmabile, che può nascere la voglia di riscatto, di cambiamento, di crescita, di sperimentare nuove opportunità creative, di andare avanti.
"Da queste pagine emerge la passione di Mons. dal Covolo per l'educazione delle nuove generazioni, vocazione che egli ha sempre vissuto e alla quale è sempre rimasto fedele nella molteplicità dei ministeri che ha esercitato." (dalla Presentazione)
Pareyson ha incontrato le diverse correnti dell'esistenzialismo negli anni della sua formazione torinese e ne ha sviluppato criticamente i fermenti all'interno del dibattito sul significato del cristianesimo. Dal pensiero di Kierkegaard ha assunto la duplice dimensione dell'uomo come auto ed etero relazione, in quanto rapporto ontologico fondamentale, che, stimolato anche dall'incontro con Lavelle, ha acuito il suo personalismo in un partecipazionismo della libertà. La prospettiva di Pareyson pone la dimensione ontologica come partecipazione del tempo all'eternità, dunque come dimensione sorgiva dell'esistenza nel rapporto tra auto ed etero relazione, all'interno del quale è approfondito il dualismo metafisico personalistico di situazione e libertà.
La Dichiarazione conciliare Dignitatis humanae rappresenta uno dei testi più sofferti, ma anche più rivoluzionari e profetici, del Vaticano II. Con essa la Chiesa riconosce il diritto alla libertà religiosa additando un modello di convivenza civile tra le religioni, e tra le religioni e gli Stati, che ha valore universale. Ciascuna confessione di fede, infatti, è invitata a riconoscersi nelle sue indicazioni per la salvaguardia del valore comune della pace e della dignità umana. Il saggio ricostruisce la sua genesi testuale, ne individua le fonti e svolge un'analisi interpretativi dei suoi principali nodi teologici.
Le pagine che seguono non sono la Metafisica. Non oserebbero presentarsi in quel modo. Ciò sarebbe profanare la sua dignità. Come indicato dal titolo, esse sono semplicemente degli appunti: note orientative per uno studente che inizia, per ruscelli e piccoli canali, ad immergersi nel mare senza sponde della più elevata e nel contempo più profonda delle umane scienze.