
Nel tentativo di ricomporre la storica divisione tra Diritto e Liturgia e rendere la partecipazione ecclesiale al Mistero di Cristo anche personalmente efficace, l’autore si propone di dare nuovo slancio al Diritto liturgico con un cambiamento di prospettiva che trova nella Liturgia la logica (teologia), nel Diritto canonico il metodo e nell’actio l’oggetto. Il superamento dei tentativi finora risultati inefficaci porta a considerare il Diritto liturgico, in senso personalista, come un “fenomeno”e non come il sottoinsieme di una distinta “disciplina”.
La collegialità episcopale fu un’estemporanea novità introdotta dal Concilio Vaticano II? La vita delle antiche Chiese africane rivela una collegialità certamente vissuta, anche se non fissata dottrinalmente. L’epistolario agostiniano racconta la vita sinodale africana tra il 390 e il 430: un racconto articolato cui non manca un’unitarietà, data proprio dal tema della collegialità. I vari aspetti di vita ecclesiale considerati in questo volume sono come rami frondosi di un albero, mentre la sinodalità-collegialità è il tronco che li tiene uniti.
La "Dogmatica cattolica" apparve netta versione originale in tedesco a cura di Leo Scheffczyk e Anton Ziegenaus [dal 1996 al 2003. L'edizione italiana è curata da Manfred Hauke. I volumi si prestano come manuale per chi studia teologia, ma anche come sussidio ispiratore per i teologi di mestiere e per altre persone interessate ad un approfondimento della propria fede. L'opera offre una panoramica completa, organica e recente dell'intera dogmatica in otto volumi.
La dottrina sulla grazia presenta l'applicazione della forza salvifica di Cristo nello Spirito Santo agli uomini. Nella teologia contemporanea il tema è stato sottoposto a "ristrutturazioni" le quali spesso integrano soltanto alcuni elementi di questo "edificio". Nel presente volume si accoglie la sfida di ricomporre i vari elementi per farne nuovamente un insieme. L'autore recepisce i risultati validi della Tradizione e sviluppa la riflessione nell'orizzonte di una problematica vicina al mondo contemporaneo. L'Evento della grazia, nel contesto della storia salvifica universale, è inteso come opera di Dio onnipotente il quale coinvolge l'uomo che collabora liberamente. Scopo di questa azione appare l'elevazione alla visione beatifica, prefigurata dalla grazia (eccezionale) della mistica.
Il CIC del 1983 ha segnato un passaggio dalle "res" (per quanto divine) alle persone: un passaggio di tutta evidenza nel Processo di nullità matrimoniale, e a maggior ragione oggi, dopo la sua riforma. Sarebbe, tuttavia, limitante (ed ingenuo) pensare che si tratti soltanto di un diverso modo di operare: porre la persona "al centro", infatti, esige un cambio non di equilibri ma di struttura, non del Processo soltanto, ma dell'intero Ordinamento giuridico. Guardare alla persona, ascoltare la persona... conoscerla in quanto "persona" non è più opzionale, neppure per il giurista. Si apre così l'ampio orizzonte dell'Antropologia che i canonisti non dovranno solo "supporre" ma "praticare" in prima persona.
«Al ripetuto invito di Papa Francesco di fare del dialogo il metodo per favorire le relazioni umane, la Pontificia Università Lateranense ha risposto tracciando un itinerario per collocare il dialogo in un settore strategico: l'educazione, declinata come cammino pedagogico per costruire la pace e garantire i diritti umani. Un passo concreto in questa direzione è stata la giornata raccontata in queste pagine e che si è svolta in tre momenti diversi, ma uniti dal medesimo fil rouge dell'educazione: la giornata di studio dedicata a Educazione, Diritti Umani e Pace; la firma della "Convenzione" tra la University for Peace dell'ONU e la nostra Università, alfine di creare sinergie al servizio della conoscenza tra diverse culture e del dialogo; l'apertura della mostra Calligraphy for Dialogue, inaugurata da Papa Francesco e organizzata insieme alle Missioni Diplomatiche del Regno dell'Arabia Saudita in Roma e a Ginevra, all'UNESCO e alla Caritas in Veritate Foundation (Ginevra) e dedicata alla memoria di un uomo del dialogo, il Cardinale Jean-Louis Tauran.» (Prof. Vincenzo Buonomo Rettore Magnifico della Pontificia Università Lateranense)
Descrizione
Il presente lavoro descrive il bonum coniugum, fine istituzionale del matrimonio, in una prospettiva storica, antropologica e giuridica. Fondamentale il contributo offerto al presente tema da parte del Magistero pontificio, dalla Dottrina canonistica e dalla Giurisprudenza rotale nella sua elaborata definizione e nella sua sistematizzazione quale capo autonomo di nullità matrimoniale; infine, in una prospettiva comparatistica, il contenuto del bonum coniugum è posto in relazione ai valori coniugali attraverso l’esame del modello matrimoniale italiano.
Biografia
Maria Giovanna Sbrolla laureata in Giurisprudenza presso la Libera Università Maria SS. Assunta di Roma, ha conseguito l’abilitazione professionale di Avvocato; dopo aver discusso il Dottorato in Diritto Canonico presso la Pontificia Università Lateranense, ha conseguito il diploma di Avvocato rotale.
L’autore propone una disamina della storia e dello status quo canonico della Fraternità di San Pio X, elaborando delle proposte de iure condendo sulla base dello studio di istituti giuridici confrontati coi peculiari connotati della stessa onde valutarne la spendibilità per un inquadramento canonico della Fraternità, in caso di ritorno nella plena communio con Roma. Si staglia sullo sfondo proprio il problema della communio Ecclesiae che il Diritto Canonico deve promuovere quale unico alveo di fattiva realizzazione della perseguita salus animarum.