
Credetemi: la vera ricchezza sono gli incontri. Vale per un giornalista. Spero valga per tutti. Penso davvero che l'incontro sia una potente iniezione di verità, pubblica o privata. Anche "Altalena", come "Sgretolamento", il libro che lo ha preceduto, non è una raccolta di interviste, ma il racconto dei retroscena, quasi tutti inediti, di ogni incontro. Ne descrive le sorprese, gli intoppi, i segreti, la commozione, la paura. L'egiziano Mubarak racconta perché Hamas, all'inizio, fu aiutato da Israele. L'istrione libico Gheddafi e le sue follie. L'incredibile metamorfosi dell'israeliano Sharon. Il riformismo tradito del siriano Assad. L'arroganza del turco Erdogan. La raggelante sorpresa del criminale nazista Priebke, arrestato mentre lo stavo intervistando in Argentina. I troppi misteri del curdo Ocalan. La generosità di re Abdullah di Giordania. La straordinaria bellezza e il coraggio di sua moglie, la regina Rania. Il premio Nobel Mahfouz che inneggia alla clonazione umana. "Altalena" è anche un'amara metafora. La fine del sogno di veder cambiare il mondo, di poter inneggiare alla pace. La prova che, mentre tutto si trasforma, la sostanza è immutabile.
L'uomo, da quando è apparso sulla Terra, ha prodotto oggetti artistici. L'arte accompagna tutte le civiltà e ci fa vedere in forme differenti il mondo e la vita. Un oggetto di arte popolare può trasmettere un messaggio importante quanto un dipinto di Leonardo o di Picasso. Questa collana introduce tutti i ragazzi a opere d'arte di epoche e paesi lontani e arriva sino ai grandi artisti contemporanei. Allo stesso tempo ci abitua a comprendere che ogni cultura, ogni Paese, ogni artista ha un modo diverso di guardare alle cose e perciò le presenta sempre con nuove caratteristiche, forme e colori. L'arte è un tratto dell'umanità che la unisce: culture e sensibilità diverse mostrano la realtà in modi differenti, l'amore per l'arte promuove il rispetto della molteplicità delle società umane. Età di lettura: da 6 anni.
L'uomo, da quando è apparso sulla Terra, ha prodotto oggetti artistici. L'arte accompagna tutte le civiltà e ci fa vedere in forme differenti il mondo e la vita. Un oggetto di arte popolare può trasmettere un messaggio importante quanto un dipinto di Leonardo o di Picasso. Questa collana introduce tutti i ragazzi a opere d'arte di epoche e paesi lontani e arriva sino ai grandi artisti contemporanei. Allo stesso tempo ci abitua a comprendere che ogni cultura, ogni Paese, ogni artista ha un modo diverso di guardare alle cose e perciò le presenta sempre con nuove caratteristiche, forme e colori. L'arte è un tratto dell'umanità che la unisce: culture e sensibilità diverse mostrano la realtà in modi differenti, l'amore per l'arte promuove il rispetto della molteplicità delle società umane. Età di lettura: da 6 anni.
L'edizione di ventidue studi inediti, insieme alle quaranta gouaches bibliche, è l'occasione per meglio comprendere l'importanza della Bibbia nel lavoro di Marc Chagall. Gli studi e le gouaches, creati all'inizio degli anni Trenta, sono i due cicli pittorici all'origine di tutta l'opera grafica di Chagall sulla Bibbia, un impegno che si concluderà solo dopo la Seconda guerra mondiale con le edizioni di Tériade. Se è esplicita la funzione preparatoria nei confronti delle acqueforti, il volume ravvisa anche l'aspetto anticipatorio del monumentale progetto del Messaggio Biblico, che darà vita al Musée national Marc Chagall di Nizza. Nel 1930 e nel 1931, anni degli studi e delle gouaches, l'artista teme per il popolo ebraico in Russia e in Europa, ma anzitutto considera di trovarsi in un mondo "senza Profezia" e drammaticamente oscurato. Per Chagall la Bibbia è essenzialmente il testo dei Profeti, anche se la sua scelta iconografica verterà su Genesi ed Esodo. Il suo impegno di pittore, attraverso le Figure della Bibbia, intende riportare nel mondo quello sguardo di Profezia, di cui denuncia l'assenza. Questo lavoro nasce da incontri con gli autori e gli editori organizzati da Meret Meyer al Comité Marc Chagall di Parigi. Il volume posiziona studi e gouaches, opere di forte e autonoma rilevanza estetica, all'interno dell'itinerario artistico di Chagall e ne mette in luce l'impegno storico-politico, infine sviluppa una lettura iconografica che esplicita le fonti filosofiche e figurative dell'artista.
Il declino della democrazia - iniziato negli ultimi decenni del secolo passato e oggi alle sue ultime battute - sta trascinando con sé le istituzioni rappresentative e ogni forma di stato sociale. Un inedito regime politico autoritario sta nascendo dalle sue ceneri: in esso la potenza finanziaria del capitale cancella l'autonomia della politica e impone il suo comando diretto sulla vita sociale. L'uso economico di concetti come colpa, espiazione, virtù e sacrificio, permette di parlare di una vera e propria teologia del denaro o di una religione del capitale, come la definì Walter Benjamin. E possibile una lettura della storia diversa da quella del capitale? E possibile una breccia nel muro di questo nuovo dominio? Questo libro ricorda alcune "insorgenze" di pensiero e di arte che nel Novecento si sono opposte al dio astratto del denaro e alla fantasmagoria delle merci.
Il 15 novembre 2013, presso la Casa della Cultura di Milano, si è tenuta una giornata di studio dedicata al pensiero di Carlo Sini, organizzata da alcuni degli allievi che, nell'arco di quarant'anni, si sono formati al suo magistero. L'occasione è parsa propizia per presentare, attraverso una serie di incursioni tematiche, una riflessione generale sul complesso delle Opere di Carlo Sini, in corso di pubblicazione presso Jaca Book. Ciascun relatore ha indicato il libro che maggiormente ha segnato il suo personale cammino di ricerca, proponendone una rilettura originale e spesso interrogativa, rivolta all'autore stesso e aperta al dialogo con lui. Questo volume raccoglie le relazioni presentate durante la giornata, i cui testi vorrebbero costituire una sorta di complemento ai volumi delle Opere. In appendice la parola torna a Sini, il quale, alla luce dei contributi e delle proposte avanzate dai relatori, traccia e rintraccia l'orizzonte per quella nuova navigazione che, a suo avviso, chi fa filosofia dovrà a breve affrontare. Con uno scritto di Carlo Sini.
I contributi raccolti in questo volume colgono la sfida a tutto campo di una domanda sull'io che non si lascia catturare nelle maglie di un pensiero omologante. Al contrario, lascia precipitare nel nostro presente sguardi diversi la cui radice continua a inviare segnali - come un sonar inabissato nell'oceano - che attendono solo di essere ascoltati e decifrati. I testi, organizzati intorno alle sezioni "corpo", "altro", "inconscio", "storia" e "linguaggio", commentano l'opera di autori ed epoche distanti nel tempo, accomunati dalla medesima esigenza: individuare nell'intrico dell'io alcuni tracciati poco esplorati che rimettano in discussione conquiste ed esiti teorici oggi considerati indiscutibili e definitivi. Nella specificità degli stili e dei percorsi qui raccolti, si tratterà di riconoscere un comune interrogare che testimonia il senso profondo dell'intrico dell'io: essere intreccio di voci, crocevia di scambi, irriducibile apertura all'alterità.
Primo volume di un'opera che comprende anche Teologia, spiritualità, cultura e scienza a Milano, Erasmo e Lutero presenta due personaggi che ancora oggi, con i loro discorsi, ci invitano ad attraversare con prudenza e fiducia l'immenso mare di sapere, vita ed esperienza che si aprì davanti ai loro occhi. La «fede» è la tematica principale, elaborata soprattutto da Lutero nelle sue implicazioni cristologiche, in spirito di profonda religiosità. Emergono i limiti del suo modo di recepire la tradizione cristiana in forza del principio «sola Scriptura», sia in rapporto al mondo dei Padri della Chiesa che nei confronti della più ampia tradizione teologica medievale. In campo cattolico, attorno al Concilio di Trento, si registrano le reazioni, anche polemiche, di un pensiero teologico che non rinuncia ad assumere in toto la propria storia, nella temperie culturale rinnovata da un'accentuata sensibilità umanistica. Il tema dell'eresia e quello dell'inquisizione, infine, testimoniano quanto a lungo travagliata sia stata, anche nel mondo cristiano, la conquista di alcuni inalienabili diritti civili della persona.
Franco Buzzi (1948) è dal 2007 prefetto della Biblioteca Ambrosiana di Milano. Ha studiato teologia e filosofia a Milano, Roma e Monaco di Baviera. Ha dedicato i suoi lavori all'idealismo tedesco, al luteranesimo, al Concilio di Trento e alle dottrine politiche, giuridiche e teologiche della Seconda scolastica.
Il tema di questo volume scaturisce dal gruppo di sei arazzi conservati nell'Academia Belgica di Roma, parziale riedizione della serie di 22 pezzi raffiguranti le gesta e il trionfo di Publio Cornelio Scipione, detto l'Africano, il vincitore di Annibale. Tessuti a Bruxelles su modelli di Giulio Romano, assistito da Gianfrancesco Penni, furono acquistati da Francesco I e bruciati durante la Rivoluzione francese per recuperarne i fili d'oro e d'argento. I sei pezzi dell'Academia Belgica, realizzati a Bruxelles verso la metà del XVI secolo, ne costituiscono una delle più antiche riedizioni, che appartenne a Ippolito d'Este. L'arazzo del Rinascimento e del Barocco è un artefatto che pone tante domande: chi ha dato la commissione per il tema specifico, Scipione l'Africano? Chi ha "inventato" il programma delle scene? Quali sono le fonti, antiche e moderne, dipinte e letterarie, che hanno ispirato il programma? Per quale motivo, con quali intenti, per quale "pubblico" fu scelto il tema? Come nasce il "mito" che si va costruendo intorno a Scipione? E che ne avviene nei secoli successivi? Il libro riflette questa molteplicità e varie discipline si danno la mano: storia dell'arte, storia antica e moderna, filologia, storia della letteratura e del teatro. E del cinema, giacché si conclude con il raffinato Scipione di Luigi Magni, regista scomparso nel 2013.