
´Summaª della vicenda speculativa di Newman (1801-1890) che sostanzia con singolare coerenza e continuit‡ tutto líarco della sua lunga, intensissima esistenza, la Grammatica dellíassenso (1870) presenta ancora e soprattutto oggi una straordinaria attrattiva ideale. Il nichilismo contemporaneo proclama líimpossibilit‡ e dunque líinutilit‡ di ogni tentativo di individuare il senso dellíesistere; Newman propone uno scavo paziente, tenace e aderente alla realt‡ data per rintracciare le radici a cui si ancora líitinerario dellíuomo, dalla prima aurorale consapevolezza alle forme pi˘ alte e complesse dellíintuizione di universi e mondi che da ultimo si proiettano al di l‡ dellíorizzonte stesso del mondo presente. La domanda iniziale circa la natura e la validit‡ della conoscenza di fede porta cosÏ a un cammino a ritroso armoniosamente e coralmente articolato secondo le nervature interne della realt‡ verso il fondamento primo dellíesperienza, in cui líesistere e il conoscere si congiungono in un misterioso saldissimo connubio. Sta in ciÚ la novit‡ e líunicit‡ di questo testo capitale, manifesto del metodo naturale del pensare, richiamo allíimmediatezza del dialogo con la realt‡, invito a ritrovare la semplicit‡ e lo stupore dellíinfanzia spirituale, da cui soltanto nasce ogni forma di autentica edificazione umana.
Dalla introduzione di Luca Orbetello
Questo libro è la saga di un popolo. Un libro di grande fascino storico che ci racconta chi sono i palestinesi, chi è il "palestinese", vale a dire l'identità palestinese. L'identità si svolge in tre momenti, in tre figure. Gente della Terrasanta è la prima figura e ci porta sino al XIX secolo; la seconda figura ci fa cogliere i palestinesi ai tempi del mandato britannico, il palestinese è invisibile; lo Stato di Israele è la terza figura. Contro i venti della storia, i palestinesi sono oggi tornati visibili ed è una responsabilità internazionale il loro diritto al ritorno e a un paese, visto che è stata una responsabilità internazionale l'averli resi invisibili.
Molti devono lasciare l'Africa. Anche Manal è dovuta scappare e rifugiarsi in Europa. Ma l'Africa è nel suo cuore e i suoi colori restano nei suoi occhi perché un giorno vi possa far ritorno.
Si cerca un colore... subito non appare, poi lo si trova, a volte è quasi nascosto, in seguito occupa spazi più ampi, ma può scomparire... o farsi trovare di nuovo. Iniziano a intravedersi uno o più animali di una stessa specie, poi c'è un grande movimento, quasi una danza, ma, a poco a poco, avviene una trasformazione e ci troviamo di fronte ad uno o più animali di nuove specie o addirittura di generi o classi diverse. Cercare un colore tra tanti colori, cercare un animale o più, nati da una strana trasformazione, ecco il gioco grafico-cromatico di Pensa a colori.
Si cerca un colore... subito non appare, poi lo si trova, a volte è quasi nascosto, in seguito occupa spazi più ampi, ma può scomparire... o farsi trovare di nuovo. Iniziano a intravedersi uno o più animali di una stessa specie, poi c'è un grande movimento, quasi una danza, ma, a poco a poco, avviene una trasformazione e ci troviamo di fronte ad uno o più animali di nuove specie o addirittura di generi o classi diverse. Cercare un colore tra tanti colori, cercare un animale o più, nati da una strana trasformazione, ecco il gioco grafico-cromatico di Pensa a colori.
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Si cerca un colore... subito non appare, poi lo si trova, a volte è quasi nascosto, in seguito occupa spazi più ampi, ma può scomparire... o farsi trovare di nuovo. Iniziano a intravedersi uno o più animali di una stessa specie, poi c'è un grande movimento, quasi una danza, ma, a poco a poco, avviene una trasformazione e ci troviamo di fronte ad uno o più animali di nuove specie o addirittura di generi o classi diverse. Cercare un colore tra tanti colori, cercare un animale o più, nati da una strana trasformazione, ecco il gioco grafico-cromatico di Pensa a colori.
Negli anni compresi tra il 1450 e il 1600 la Puglia assiste ad un periodo di vivace fermento in cui la scena locale si arricchisce di eterogenee influenze. Vi è anzitutto il fruttuoso perdurare delle tradizioni locali nelle quali la componente classica e mediterranea non ha cessato di alimentare e stimolare la cultura e la creatività dei magistri locali. Nel panorama tracciato nel volume la Terra di Bari è il luogo in cui esplicano gran parte della loro attività i più noti scultori pugliesi del Rinascimento come Nuzzo Barba, Stefano da Putignano, Paolo da Cassano o Aurelio Persio, i quali intagliano le loro opere esclusivamente nella consistente pietra locale, per lo più policroma.
ETIOPIA:
STORIA, ARTE, CRISTIANESIMO
Quella etiopica è una cultura di confine, collocato com’è il paese sugli altopiani dell’Africa nord-orientale e lungo il Mar Rosso, tra l’Africa e la parte meridionale della penisola arabica. Il regno di Axum, nel 329 d. C., quando comparve sulle sue monete la croce, era uno dei maggiori dell’epoca e la città era un grande centro cosmopolita, incrocio di tradizioni africane ed ebraiche. L’avvento del cristianesimo non comportò l’abbandono di queste tradizioni, ma generò piuttosto nuove formulazioni frutto dello scambio. Nel volume si passa in rassegna il periodo axumita, caratterizzato dagli obelischi e l’architettura religiosa dei secoli successivi, caratterizzata dai centri monastici e dalle chiese scavate nella roccia: è il caso, ma non solo, di Lalibela. È questa una architettura che offre una diversa percezione dello spazio, profondamente legata alle cerimonie e ai riti. È la stessa originalità espressa dalla pittura murale e dalle icone. In queste ultime ancora oggi continuano a vivere tradizioni e sensibilità più antiche ed originali.